CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 settembre 2009
221.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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Mercoledì 23 settembre 2009. - Presidenza del presidente Pierluigi CASTAGNETTI.

La seduta comincia alle 9.15.

Comunicazioni del Presidente sui lavori della Giunta.

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, saluta i componenti della Giunta, esponendo che il lavoro riprende con 4 domande di insindacabilità, su cui intende rendere comunicazioni e individuare i relatori.
Anzitutto è pervenuta dal tribunale civile di Roma una domanda di deliberazione in ordine ad una controversia tra Antonio Di Pietro, attore, e Silvio Berlusconi, convenuto. Quest'ultimo ha eccepito l'applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione ma il giudice non ha ritenuto di accogliere l'eccezione ed ha pertanto trasmesso gli atti. Nomina relatore Luca Paolini.
La seconda domanda inerisce all'ex deputato Gianantonio Arnoldi, in ordine a un procedimento penale pendente innanzi al giudice di pace di Brescia. Nomina relatore Francesco Paolo Sisto.
Una terza domanda di insindacabilità perviene dalla sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la regione Campania, innanzi alla quale pende il giudizio di responsabilità per danno erariale, sotto la specie del danno all'immagine dell'ente pubblico, nei confronti, tra gli altri, di Paolo Cirino Pomicino, Francesco De Lorenzo, Carlo D'Amato, Giulio Di Donato e Ugo Grippo, deputati in passate legislature. Il copioso incartamento è a disposizione dei componenti la Giunta. Al riguardo, deve specificare che i fatti che, secondo l'atto di incolpazione, avrebbero dato luogo alla responsabilità contabile sarebbero avvenuti a partire dall'aggiudicazione di un appalto alla Metropolitana di Napoli SpA nel 1974. Poiché i parlamentari di cui si parla hanno rivestito la carica da momenti successivi, è evidente che per gli accadimenti avvenuti nel periodo anteriore alla loro proclamazione a deputati, la Giunta e la Camera non sono competenti. Gli atti pertanto dovranno essere restituiti per tale parte alla Corte dei conti per il tramite del Presidente della Camera. Inoltre, deve ricordare che nella XIII legislatura in favore del deputato pro tempore Paolo Cirino Pomicino fu pronunziata l'insindacabilità di alcuni fatti ricompresi nell'odierno procedimento. Sicché occorrerà dare riscontro, per questo specifico aspetto, alla Corte dei conti nel senso che il citato parlamentare non può essere chiamato a rispondere per i fatti coperti da quella delibera. Svolgerà egli stesso la relazione sulle restanti parti della domanda di deliberazione.
Da ultimo, dal tribunale di Taranto è stato inviato l'incartamento relativo a una controversia in sede penale tra il deputato Carmine Patarino e Nicola Putignano. Anche questo caso presenta una complicazione

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procedurale. Infatti, dal medesimo fatto storico l'autorità giudiziaria ha ritenuto di far scaturire due diverse imputazioni penali, una per diffamazione, l'altra per calunnia. Il giudice ha condannato già il deputato per calunnia, mentre ha rimesso alla Giunta - respingendo l'eccezione di insindacabilità - la decisione sul capo relativo alla diffamazione. Sicché, al momento, il procedimento pende in due tronconi, essendo sospeso quello di primo grado in attesa della nostra deliberazione ed essendo in corso invece quello d'appello sull'imputazione di calunnia. Deve al proposito rammentare che l'articolo 68, primo comma, della Costituzione stabilisce che per le opinioni espresse nell'esercizio delle proprie funzioni i parlamentari non possono essere chiamati a rispondere tout court, a prescindere dalla qualificazione giuridica singola o plurima che ad essi dia l'autorità giudiziaria. Questo principio è stato già stabilito dalla Giunta nella seduta del 27 ottobre 1999, allorquando il Presidente La Russa ebbe ad affermare che la deliberazione della Camera ha per oggetto una valutazione del fatto che viene contestato al parlamentare, indipendentemente dalle conseguenze di ordine procedurale ovvero di qualificazione giuridica che ad esso l'autorità giudiziaria ricolleghi. In questo caso, ci si trova dinanzi a un fatto storico unitario: dichiarazioni rese in una certa sede dall'on. Patarino. Dal punto di vista della competenza parlamentare, indipendentemente dalla circostanza che tali dichiarazioni abbiano ricevuto etichettature penalistiche plurime, quel che conta è la valutazione della Camera in ordine alla riconducibilità complessiva della condotta alle funzioni parlamentari. Altrimenti, si avrebbe il rischio del bis in idem, che si avrebbe deliberando sullo stesso fatto ora sotto il profilo della diffamazione, ora sotto il profilo della calunnia. La discussione sulla questione dell'on. Patarino, sulla quale nomina relatore il vicepresidente Zinzi, dovrà quindi avere un esito relativo a entrambe le contestazioni penali e sarà comunicata sia al giudice di primo grado sia a quello di appello.
Se non vi sono obiezioni, i relatori svolgeranno le loro illustrazioni a partire dalla seduta del 30 settembre.
(Così rimane stabilito).

La seduta termina alle 9.30.