CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 novembre 2009
247.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (II e III)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 17 novembre 2009. - Presidenza del presidente della III Commissione, Stefano STEFANI. - Intervengono il sottosegretario di Stato alla giustizia Giacomo Caliendo e il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Francesca Martini.

La seduta comincia alle 14.35.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, nonché norme di adeguamento all'ordinamento interno.
C. 2836/A Governo.

(Esame e rinvio).

Le Commissioni iniziano l'esame del provvedimento.

Stefano STEFANI, presidente, ricorda che nella seduta di giovedì scorso l'Assemblea ha deliberato a maggioranza di rinviare alle Commissioni riunite Giustizia e Affari esteri il disegno di legge in titolo. Ricorda che il predetto rinvio si è reso necessario per un approfondimento relativo alle disposizioni dell'articolo 3 del disegno di legge di ratifica, con riferimento ai casi di non punibilità degli interventi chirurgici.

Roberto ANTONIONE (PdL), relatore per la III Commissione, intervenendo anche a nome del relatore per la II Commissione, ritiene che sia possibile individuare un compromesso tra le visioni di chi si oppone in ogni caso ad ogni forma di mutilazione dei cani e di chi invece ritiene che in talune circostanze sia possibile procedere ad interventi chirurgici non di tipo terapeutico. Rileva talune analogie tra la questione oggetto del dibattito sul provvedimento in esame e la pratica della circoncisione sull'essere umano, legata a malformazioni anatomiche e quindi medicamente prescritta o connessa a radicate tradizioni religiose. Considerato che nel caso della circoncisione dell'essere umano mai si è prospettato il rischio di incriminazione di colui che realizza l'intervento, per quanto astrattamente definibile come mutilazione e quindi deontologicamente rilevante, si dovrebbe, a suo avviso, individuare una norma che realizzi le stesse condizioni. Occorrerebbe prevedere, dunque, l'esclusione della punibilità quando sussista una precisa indicazione del veterinario.

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A tale scenario deve aggiungersi la chiamata in responsabilità del padrone dell'animale che deve esprimere una sorta di «consenso informato» sui rischi connessi all'intervento sul singolo animale e deve precisare le ragioni a sostegno di esso.

Il sottosegretario Francesca MARTINI segnala che la linea indicata dai relatori corrisponde a quella del Governo che ha nel frattempo proceduto ad approfondimenti di tipo scientifico con enti e organismi specializzati. Sottolineando l'importanza del disegno di legge di ratifica, soprattutto in considerazione delle norme in esso previste volte a contrastare il traffico internazionale di cuccioli, preannuncia quindi la presentazione di un emendamento volto ad escludere la punibilità quando l'intervento chirurgico è eseguito da un medico veterinario per scopi terapeutici o per impedire la riproduzione dell'animale, nonché nel caso di caudotomia prevista dagli standard morfologici a salvaguardia della salute e del benessere dell'animale.

Manlio CONTENTO (PdL) ritiene che il relatore per la III Commissione, onorevole Antonione, abbia espresso delle valutazioni sostanzialmente corrette, poiché vi sono talune prassi chirurgiche che possono giustificarsi in quanto praticate nell'interesse degli animali. Occorre quindi riflettere ulteriormente per trovare una nuova formulazione della norma in grado di contemperare le varie posizioni espresse. Si potrebbe in particolare prevedere che l'intervento non terapeutico richiesto dal proprietario possa essere eseguito quando ritenuto dal medico veterinario utile al benessere o comunque alla salvaguardia della salute di un singolo animale. Si riserva quindi la presentazione di emendamenti in tal senso.

Manuela REPETTI (PdL), avendo ascoltato i colleghi fin qui intervenuti, nonché il rappresentante del Governo, esprime il proprio dissenso sulla questione del taglio della coda dei cani, su cui le Commissioni si sono a lungo intrattenute anche in precedenza. Sottolinea tra l'altro la significativa differenza che sussiste tra le espressioni «il caso del singolo animale» e «il caso di un singolo animale», preferendo quest'ultima in quanto fedele al dettato della Convenzione. Ritiene non convincente l'esempio della circoncisione, richiamato dal collega Antonione, in quanto comunque esso consiste in una mutilazione eseguita per pratiche tradizionali. Quanto alla proposta di emendamento prospettata dal sottosegretario Martini sottolinea che i cosiddetti «standard morfologici» esprimono dei modelli precostituiti dall'uomo mentre l'animale, di razza o no, deve essere accettato in toto con tutte le sue caratteristiche determinate dalla natura e senza mutilazioni.

Giulia BONGIORNO, presidente della II Commissione, ritiene che sia importante ricordare la finalità del testo in esame, che è volto a porre delle norme che tutelino gli animali e ne salvaguardino la salute. Se questa è la ratio del provvedimento, occorre comprendere se certi interventi chirurgici non terapeutici possano rientrare o meno negli ambiti della tutela dell'animale e, quindi, verificare se e quando un intervento come il taglio della coda possa essere considerato una misura di salvaguardia dell'animale. A suo parere l'emendamento preannunciato dal Governo sembra muoversi proprio in questa direzione ed appare perciò condivisibile.

Fulvio FOLLEGOT (LNP) ritiene che l'emendamento preannunciato dal Governo concili adeguatamente i contrapposti interessi e che quindi sia sostanzialmente accettabile.

Rodolfo Giuliano VIOLA (PD) sottolinea come a suo parere dall'emendamento preannunciato dal Governo debba essere espunto il riferimento al Centro di referenza nazionale per il benessere animale. Ritiene altresì necessario un supplemento di riflessione per determinare il ruolo e gli ambiti di responsabilità del medico veterinario.

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Stefano STEFANI, presidente, condividendo la proposta emendativa preannunciata dal sottosegretario Martini, propone di integrarla con la previsione secondo la quale l'intervento di caudotomia non può essere praticato oltre il secondo mese di vita dell'animale. Si tratta di una precisazione utile a distinguere l'intervento eseguito nell'interesse dell'animale dalla mera amputazione.

Mariarosaria ROSSI (PdL), relatore per la II Commissione, sottolinea la necessità che sia sempre praticata l'anestesia, almeno locale, anche qualora si stabilisca che il taglio della coda possa essere praticato entro un determinato limite di età dell'animale.

Stefano STEFANI, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, il termine per la presentazione degli emendamenti viene fissato per domani, 18 novembre 2009, alle ore 12. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.