CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 novembre 2008
99.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE SUGLI ITALIANI ALL'ESTERO

Mercoledì 26 novembre 2008 - Presidenza del presidente Marco ZACCHERA.

Comunicazioni del Presidente sulla III riunione del Comitato organizzatore della Conferenza dei giovani italiani nel mondo (Roma, 12 novembre 2008).

La seduta comincia alle 8.35.

Marco ZACCHERA, presidente, essendo stata richiesta la trasmissione a circuito chiuso della seduta, poiché non vi sono obiezioni, ne dispone l'attivazione.Illustra quindi il programma dei lavori della Conferenza dei giovani italiani del mondo, come delineatosi a seguito della III riunione del Comitato organizzatore, soffermandosi in particolare sulla cerimonia che avrà luogo nell'Aula di Montecitorio, alla presenza del Capo dello Stato. Auspica la partecipazione più ampia possibile all'evento da parte dei componenti del Comitato e di tutti i parlamentari eletti all'estero.

Marco FEDI (PD), pur apprezzando il lavoro organizzativo svolto, lamenta la riduzione dei fondi disponibili per l'iniziativa ed il mancato coinvolgimento dei giovani nella fase preparatoria. Invita poi il Comitato a porsi il problema di dare un seguito alla Conferenza.

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Franco NARDUCCI (PD), nel ringraziare il presidente per l'informativa resa, ricorda gli approfondimenti svolti circa la realtà dei giovani italiani all'estero sin dal 2001 e lamenta lo scarso lavoro preparatorio condotto a livello continentale e nazionale. Segnala altresì forti carenze sul piano contenutistico, protestando per la poca attenzione riservata al mondo dell'associazionismo che avrebbe invece bisogno di un ricambio generazionale.

Marco ZACCHERA (PdL), nel condividere l'ultima osservazione del collega Narducci, fa tuttavia presente che le associazioni sono state coinvolte per il tramite delle Regioni. Invita i colleghi a valutare l'opportunità di presentare alla Conferenza un documento del Comitato.

Elena CENTEMERO (PdL), nel concordare con la proposta del presidente, si associa alle preoccupazioni circa l'effettiva ricaduta della Conferenza. Fa tuttavia presente che nella realtà nordamericana i giovani hanno svolto un'adeguata attività istruttoria. Sottolinea l'esigenza che i parlamentari possano partecipare anche alle riunioni dei gruppi tematici, anche in corrispondenza con la programmazione dei lavori del Comitato stesso. Chiede, pertanto, al presidente di verificare la possibilità che i deputati interessati possano essere considerati in missione rispetto all'ordinaria attività parlamentare.

Marco ZACCHERA (PdL) condivide le indicazioni della collega Centemero e si impegna a segnalare alla presidenza della Commissione ed alla presidenza della Camera l'opportunità della giustificazione dell'assenza dai lavori parlamentari nei giorni della Conferenza.

Antonio RAZZI (IdV) sottolinea il rilievo della partecipazione delle rappresentanze regionali, facendo particolare riferimento a quella abruzzese.

Ricardo Antonio MERLO (Misto) chiede chiarimenti circa la rappresentanza dei movimenti giovanili di partito.

Marco ZACCHERA (PdL) nel precisare che ciascuna componente interverrà a proprie spese alla Conferenza, a parte i giovani designati dai Comitati degli italiani all'estero, fa presente che sia per le regioni che per i partiti sarà assicurata la massima partecipazione.

Laura GARAVINI (PD) chiede chiarimenti circa la partecipazione attesa alla Conferenza.

Marco FEDI (PD) esprime disagio per la nota diramata dal Ministero degli affari esteri in cui si è chiesto ai partecipanti di impegnarsi ad essere presenti ai lavori della Conferenza: una richiesta, a suo avviso, umiliante per i giovani destinatari. Manifesta poi il dubbio che l'iniziativa possa tramutarsi in una passerella politica.

Marco ZACCHERA (PdL), nel precisare che il Comitato organizzatore si attende una piena partecipazione da parte dei delegati dei COMITES, fa presente che gli interventi politici avranno carattere essenzialmente istituzionale. Segnala, comunque, che è stato invitato anche l'onorevole Fassino, quale «ministro-ombra» agli affari esteri.

Antonio RAZZI (IdV) prospetta l'eventualità che sia richiesta un'udienza papale per i partecipanti alla Conferenza.

Marco ZACCHERA (PdL), apprezzando senz'altro il suggerimento del collega Razzi, si impegna a verificarne la fattibilità in seno al Comitato organizzatore.

Elena CENTEMERO (PdL) ritiene opportuno che il mondo della scuola sia interessato allo svolgimento della Conferenza.

Marco FEDI (PD) coglie l'occasione per segnalare la concomitante Assemblea del Consiglio generale degli italiani all'estero, in relazione all'esigenza che il Comitato vi sia adeguatamente rappresentato.

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Marco ZACCHERA, nessun altro chiedendo di intervenire, ringrazia i colleghi e preannuncia una successiva convocazione del Comitato per l'eventuale redazione di un documento da presentare alla Conferenza.

La seduta termina alle 9.20.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 26 novembre 2008. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI.

La seduta comincia alle 14.10.

Indagine conoscitiva sui problemi e le prospettive del commercio internazionale verso la riforma dell'OMC.
Audizione del Direttore generale per la cooperazione economica e finanziaria multilaterale del Ministero degli affari esteri, Ministro Giandomenico Magliano.
(Svolgimento e conclusione).

Stefano STEFANI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.Introduce, quindi, l'audizione.

Il Ministro Giandomenico MAGLIANO, Direttore generale per la cooperazione economica e finanziaria multilaterale del Ministero degli affari esteri, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono quindi per formulare osservazioni e porre quesiti i deputati Giorgio LA MALFA (Misto-LD-R), Franco NARDUCCI (PD) e Stefano STEFANI, presidente.

Il Ministro Giandomenico MAGLIANO, Direttore generale per la cooperazione economica e finanziaria multilaterale del Ministero degli affari esteri, replica alle osservazioni formulate ed ai quesiti posti.

Stefano STEFANI, presidente, ringrazia il Ministro Magliano per il suo intervento. Dichiara quindi conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.05.

RISOLUZIONI

Mercoledì 26 novembre 2008. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 15.10.

7-00047 Guzzanti: Sulla presenza dell'Organizzazione dei Mujahidin del Popolo Iraniano (OMPI) nella lista dell'Unione europea delle persone e delle entità i cui fondi devono essere congelati nell'ambito della lotta al terrorismo.
(Discussione e rinvio).

Paolo GUZZANTI (PdL) illustra la risoluzione in titolo di cui è primo firmatario, precisando che la questione trattata non ha carattere ideologico. Rinvia al testo della risoluzione per la cronologia delle vicende relative all'OMPI. Pur nella consapevolezza dell'esistenza di pareri e opinioni diverse, sulla base di un'ormai significativa consuetudine di rapporti, ritiene che tale organizzazione possa definirsi un movimento combattente che da molti anni svolge attività esclusivamente politica facendo parte di una sorta di Parlamento degli esuli iraniani ed anzi esprimendone il presidente nella persona della signora Maryam Rajavi. Nel rimarcarne

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la personalità, degna del massimo rispetto, ne ricorda altresì la recente visita a Roma e sottolinea l'alta presenza femminile che caratterizza l'OMPI, particolarmente significativa se la si considera sotto il profilo religioso.
Invita quindi la Commissione a considerare il fatto nuovo rappresentato dalla sentenza della magistratura britannica che ha assolto l'OMPI dall'accusa di svolgere attività terroristica, realizzando una condizione necessaria, anche se non sufficiente, per procedere alla sua cancellazione dalla lista dell'Unione europea delle persone e delle entità i cui fondi devono essere congelati nell'ambito della lotta al terrorismo. Anche a voler prescindere dall'impegno dell'OMPI per l'affermazione di un regime democratico in Iran, ritiene perciò che la Commissione debba compiere un passo avanti rispetto al testo approvato il 14 giugno 2007.
Passa pertanto a riepilogare i tre punti del dispositivo della risoluzione. Con riferimento al primo, segnala l'esigenza che l'Italia faccia sentire la sua voce in seno all'Unione europea qualificando la sua presenza non solo in senso fisico, ma anche politico e morale. Quanto al secondo punto, pur rendendosi conto della sua criticità, ne sottolinea la suprema ragione di giustizia, ricordando come il nostro stesso Paese sia giunto alla democrazia attraverso una lotta di liberazione e di resistenza. Espone quindi il terzo punto relativo alla grave situazione umanitaria degli ex membri dell'organizzazione rimasti in territorio iracheno e oggi ospitati nel campo di Ashraf. Poiché tali persone corrono il rischio concreto di essere estradate in Iran e quindi di essere sottoposte a condanne ed esecuzioni fino alla pena capitale, ritiene indispensabile l'impegno umanitario del Governo italiano per ostacolarne il rimpatrio forzato.
Osserva conclusivamente come sarebbe più opportuno contrastare il regime di Teheran non minacciando una soluzione militare ma sostenendo le forze democratiche iraniane. Si attende pertanto che il Governo confermi la linea umanitaria dell'appoggio a chi lotta per la libertà e la democrazia contro l'oppressione, che è sempre stata la linea retta seguita dall'Italia.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA osserva preliminarmente come la vicenda oggetto della risoluzione in titolo sia particolarmente complicata e richiama pertanto i precedenti storici dell'OMPI, organizzazione fondata nel 1960 in ambito marxista-leninista, particolarmente attiva contro lo scià e poi espulsa dopo la rivoluzione islamica nel 1979. Essa risulta storicamente responsabile di decine di atti terroristici compiuti prima e dopo l'espulsione dall'Iran anche a danno di cittadini stranieri, tra cui in particolare le due stragi risalenti agli anni ottanta in cui trovarono la morte alcune tra le più alte autorità del regime iraniano. Ricorda altresì come l'organizzazione stessa, invisa alla grande maggioranza della popolazione per il ruolo svolto nella guerra con l'Iraq, sia stata inserita sin dal 1997 dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America nella lista delle entità terroristiche, mentre l'Unione europea ha fatto altrettanto nel 2001. Fa peraltro notare il fatto che, nel dichiarare di abbandonare la lotta armata nel 2003, l'OMPI ha consegnato un cospicuo numero di carri armati, missili, supporti di contraerea e munizioni varie.
Quanto all'iter giudiziario sia presso la magistratura europea che quella britannica, precisa che le sentenze pur favorevoli all'OMPI hanno sempre fatto riferimento ad aspetti di procedura e non di merito. Anche l'ultimo annullamento emesso dal Tribunale di primo grado relativamente all'anno 2007 è intervenuto soltanto per il venir meno del presupposto formale dell'inclusione nella lista del Regno Unito delle organizzazioni terroristiche. Al riguardo, fa tuttavia presente come la conferma dell'inserimento dell'OMPI nella lista UE derivi dal fatto che l'autorità giudiziaria francese ha un procedimento in corso a suo carico per attività terroristica. Anche se naturalmente l'OMPI ha prodotto ricorso contro questa ulteriore decisione del Consiglio dell'Unione, resta inteso

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che nell'intervallo temporale l'organizzazione non potrà che essere mantenuta nella predetta lista.
Passando a prendere in considerazione il testo del dispositivo proposto, esprime parere favorevole per il primo punto, rispetto al quale non può non rilevare come il Governo risulti già ampiamente impegnato, e per il terzo punto, purché sia riformulato integrandovi un richiamo alla convenzione sui diritti dei rifugiati. Esprime invece parere contrario sul secondo punto, dal momento che non si potrebbe procedere alla cancellazione dell'OMPI dalla lista delle entità terroristiche in presenza della già menzionata procedura giudiziaria avviata in Francia. Circa la cancellazione intervenuta nel Regno Unito, a seguito della già citata procedura giudiziaria, fa peraltro rilevare come il Governo britannico abbia comunque ritenuto doveroso esprimere in proposito il suo disappointment. In conclusione, ribadisce l'impossibilità per il Governo italiano di assumersi l'impegno in questione.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD) si dichiara particolarmente colpita dall'intervento del rappresentante del Governo, in cui non può fare almeno di rilevare non poche inesattezze. L'odierna vicenda le ricorda peraltro le modalità della battaglia della scorsa legislatura per la moratoria universale della pena capitale, che sembrava doversi bloccare a causa della incapacità delle istituzioni di adempiere ai loro obblighi. Ritiene infatti che sia in gioco una questione di legalità europea dopo che la magistratura britannica, avendo acquisito tutte le prove disponibili, ha provveduto alla cancellazione dell'OMPI dalla lista nazionale delle organizzazioni terroristiche. Ne consegue l'insussistenza delle condizioni giuridiche per l'inclusione della stessa OMPI nella lista dell'Unione europea, anche perché l'avvio di un'indagine giudiziaria in Francia appare piuttosto strumentale e pretestuoso, anche alla luce del fatto che non ha condotto all'inclusione dell'OMPI nella lista nazionale.
Manifesta quindi la sua piena adesione all'illustrazione della risoluzione da parte del suo primo firmatario, limitandosi a chiederne una riformulazione nel senso di richiamare l'intervenuta sentenza del Tribunale di primo grado emessa lo scorso 23 ottobre. In generale, ritiene inutile continuare a parlare dell'Iran come di una minaccia alla sicurezza nazionale, se l'Europa non si fa carico di affermare la legalità nel suo seno e di sostenere le aspirazioni democratiche dei cittadini iraniani. Insiste poi sul fatto che, rispetto al testo approvato dalla Commissione nel giungo 2007, i fatti nuovi intercorsi impongano di compiere un passo avanti.

Gianni VERNETTI (PD) nell'apprezzare il consenso espresso dal Governo relativamente al primo e al terzo punto del dispositivo della risoluzione in esame, con particolare riferimento alla situazione umanitaria dei profughi ospitati ad Ashraf, ritiene che analogo coraggio potrebbe essere dimostrato anche riguardo al secondo punto del dispositivo stesso. Ritiene infatti che non si possa ignorare l'evoluzione politica compiuta negli ultimi dodici anni dall'OMPI, rispetto all'uso della lotta armata ormai risalente al passato. Nel concordare con le osservazioni della collega Zamparutti, considera comunque indifendibile la posizione del Governo di Teheran, uno dei regimi peggiori nel mondo per la violazione dei diritti umani, la tortura e la pena di morte.

Matteo MECACCI (PD) segnala alla Commissione il rischio di incorrere nell'equivoco di dover adottare una decisione politica sulla natura terroristica o meno dell' OMPI, mentre invece si tratta di una questione di carattere prettamente giuridico che riguarda la legalità in seno all'Unione europea. Contesta pertanto al rappresentante del Governo la sottovalutazione degli aspetti procedurali che a suo avviso assumono nel caso specifico una valenza sostanziale. Invita poi i commissari a considerare il clima in cui è intervenuta per la prima volta l'inclusione dell'OMPI nella lista UE, all'indomani

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dell'11 settembre 2001 e quindi nell'ottica di una particolare solidarietà internazionale alla lotta al terrorismo. Richiamando il rigore della procedura adottata nel Regno Unito ed il rilievo della successiva sentenza del Tribunale di primo grado, resa nota proprio in coincidenza della visita a Roma della signora Rajavi, ritiene che il Governo italiano dovrebbe quanto meno farsi interprete in seno al Consiglio dell'Unione del fatto che non è oramai possibile ignorare tali elementi nuovi e procedere senza alcuna discussione ad una mera conferma burocratica della presenza dell'OMPI nella lista delle persone e delle entità i cui fondi devono essere congelati nell'ambito della lotta al terrorismo.

Stefano STEFANI, presidente, in concomitanza con la ripresa dei lavori in Assemblea, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

Gianpaolo DOZZO (LNP) fa presente che la prossima settimana alcuni componenti della Commissione saranno impegnati nella sessione plenaria dell'Assemblea parlamentare dell'UEO. Propone quindi che la discussione sia rinviata alla settimana ancora successiva.

Stefano STEFANI, presidente, sentiti i rappresentanti dei gruppi ed apprezzate le circostanze, ritiene di non poter aderire alla pur motivata richiesta del collega Dozzo per cui resta inteso che la discussione proseguirà a partire da martedì della prossima settimana.

La seduta termina alle 16.