CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 11 dicembre 2008
107.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Indagine conoscitiva sul credito al consumo.

PROGRAMMA DELIBERATO DALLA COMMISSIONE

Il sistema bancario italiano ha conosciuto, nel corso degli ultimi venti anni, una notevole evoluzione, che ha interessato sia il quadro normativo, sia il contesto economico-finanziario, sia, infine, le modalità operative ed i rapporti tra operatori bancari e clientela.
In tale prospettiva, uno degli aspetti più interessanti, e potenzialmente gravido di conseguenze, di tale evoluzione, è stato la progressiva crescita del settore del credito al consumo. Come rilevato ormai da tempo, tanto dagli analisti, quanto dalle autorità monetarie e creditizie, anche in Italia tale settore ha conosciuto un incremento significativo, che si è tradotto principalmente nel progressivo aumento del ricorso al debito da parte delle famiglie italiane, anche per far fronte a quotidiane necessità di consumo.
Sebbene il livello di indebitamento delle famiglie italiane, che è stato pari, nel 2007, a circa il 50 per cento del reddito disponibile, sia ancora molto distante dalla media dell'area dell'Euro (in cui tale valore è risultato del 90 per cento) ed, ancor più, dalla condizione di molti altri Paesi sviluppati, in particolare dei Paesi anglosassoni, nei quali il livello di indebitamento finanziario del settore delle famiglie è, in alcuni casi, addirittura superiore percentualmente all'ammontare complessivo del reddito disponibile, sussistono comunque elementi incontrovertibili per ritenere che quello del credito al consumo stia diventando sempre più uno strumento diffusamente utilizzato dai consumatori italiani per sostenere il proprio normale livello di consumi. A tale riguardo basti citare i dati contenuti nella Relazione annuale del Governatore della Banca d'Italia del 31 maggio 2008, i quali indicano come il rapporto tra debito delle famiglie e reddito disponibile sia salito dal 1999 di circa 20 punti percentuali, come la quota di famiglie che hanno fatto ricorso al credito al consumo sia passata dal 9 per cento nel 1995 al 13 per cento nel 2006, e come il numero delle famiglie con debiti per credito al consumo sia da oltre 10 anni superiore a quello delle famiglie con debiti per acquisto di abitazioni.
Tale circostanza, sulla quale hanno probabilmente influito anche il processo di deregolamentazione della disciplina creditizia avviato con il Testo unico bancario del 1993, gli elementi di innovazione tecnologica e finanziaria intervenuti nei mercati creditizi e la crescente concorrenza tra gli intermediari, costituisce un'obiettiva novità nel panorama finanziario nazionale, il quale si è storicamente caratterizzato per una elevatissima propensione al risparmio della popolazione italiana, al quale corrispondeva un utilizzo assai prudente degli strumenti di debito.
In quest'ottica la Commissione ritiene necessario approfondire maggiormente le cause, strutturali e congiunturali, di questo fenomeno, le dimensioni attuali, le prospettive future e le conseguenze, sia in termini di opportunità sia in termini di rischio, di tale nuova condizione, verificando in tale contesto anche l'efficacia e l'adeguatezza del quadro normativo e degli assetti regolamentari sussistenti in materia.
Sotto un primo profilo appare opportuno approfondire le modalità e gli strumenti di erogazione del credito al consumo, le tipologie dei soggetti operanti nel comparto, il relativo grado di strutturazione organizzativa e di professionalità,

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nonché il livello di tutela dei consumatori, con particolare riguardo alla sostenibilità degli oneri finanziari, alla trasparenza delle condizioni contrattuali ed alla correttezza delle pratiche commerciali poste in essere. A tale ultimo proposito la Commissione intende dedicare specifica attenzione alle tematiche concernenti le carte di credito, in particolare per quanto riguarda il livello dei costi e delle commissioni addebitate nei confronti dei consumatori e degli operatori e la chiarezza delle relative clausole contrattuali.
Un ulteriore risvolto di grande interesse, che assume particolare rilievo nell'attuale, delicatissima fase di crisi dei mercati finanziari, riguarda inoltre le tematiche più squisitamente finanziarie: a tale riguardo si considera opportuno verificare come l'attività di credito al consumo si inquadri nei modelli imprenditoriali degli operatori finanziari e creditizi, quale sia, in particolare, l'incidenza in tale comparto delle operazioni di cartolarizzazione, e se sussistano problemi analoghi a quelli recentemente emersi in molti Paesi, sotto il profilo della eventuale sottovalutazione dei rischi di credito e, conseguentemente, della stabilità finanziaria degli stessi operatori.
Sulla scorta di tali considerazioni la Commissione ritiene quindi opportuno procedere ad un'indagine conoscitiva sul credito al consumo, che potrebbe avere una durata di 5 mesi ed articolarsi secondo il seguente programma di audizioni:
Ministero dell'economia e delle finanze;
Ministero dello sviluppo economico;
Banca d'Italia;
CONSOB;
ABI;
Esponenti del settore bancario e finanziario;
Organizzazioni sindacali e datoriali;
Associazioni di tutela dei consumatori;
Esperti e studiosi della materia.