CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 marzo 2017
788.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
ALLEGATO

ALLEGATO

QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE
(dal n. 576/2756 al n. 578/2768)

  GASPARRI. – Alla Presidente e al Direttore generale della Rai. – Premesso che:
   in data 23 febbraio 2017, lo scrivente ha ricevuto risposta all'interrogazione prot. n. 2697/COMRAI del 7 febbraio c.a. nella quale si chiedevano spiegazioni su un documento del Comitato di redazione della Tgr Sardegna relativo alla messa in onda, all'interno degli spazi di informazione, di una serie di servizi realizzati presso la sede della società Tiscali;
   il contenuto di tali servizi era incentrato sul programma di corsi di addestramento e di avviamento all'imprenditoria destinati ai giovani, denominato «Open Campus»;
   nella risposta fornita dal caporedattore della Tgr Sardegna, Piras, si legge testualmente: «l'azienda Tiscali non è in alcun modo coinvolta nei servizi che abbiamo realizzato», «non ci risultano corsi a pagamento», «la nostra preoccupazione è stata da subito quella di evitare qualsiasi riferimento al luogo fisico Tiscali proprio per non indurre a credere che ci fosse un legame con l'azienda», «il motivo della mancata messa in onda dipende dal fatto che avremmo voluto avere un piccolo magazzino di almeno 4-5 esperienze diverse in vari settori e in luoghi diversificati»;
  considerato che:
   «Open Campus» è uno dei tanti servizi commerciali offerti dall'azienda Tiscali, e come tale è pubblicizzato a pagamento su organi di informazione regionale, alla medesima stregua degli abbonamenti alla linea telefonica o alle promozioni commerciali sulla linea internet;
   per avere informazioni su «Open Campus» via internet gli interessati possono accedere alle varie proposte e al listino dei prezzi direttamente dal sito OpenCampusTiscali.it, dove sono illustrati i servizi offerti e le tariffe,
  si chiede di sapere:
   se risponda al vero che i servizi della Tgr Sardegna siano stati concordati durante un colloquio ufficiale tra il caporedattore Piras, un redattore della testata e la rappresentante della società Tiscali, Alice Soru, e che tale colloquio si sarebbe svolto nei locali della Tiscali;
   se risponda al vero che i servizi siano stati realizzati, in contraddizione con la preoccupazione sostenuta da Piras di voler evitare qualsiasi riferimento al luogo fisico Tiscali, proprio nella sede Tiscali, in località Sa Illetta a Cagliari;
   se non risulti alla RAI che Tiscali abbia pubblicizzato l'avvio della collaborazione con la Tgr Sardegna mediante Instagram, Twitter e Facebook;
   se non risulti che tali annunci, pubblicati nei giorni 26, 27 e 30 gennaio 2017, anticipavano addirittura l'avvio di un nuovo format creato in collaborazione con la redazione giornalistica della Sardegna, denominato «Pausa Caffè»;
   se non risultino alla RAI alcuni post sui social network di Tiscali in cui il testo è accompagnato da fotografie che ritraggono il redattore e il telecineoperatore della Tgr Sardegna utilizzati per la registrazione Pag. 242di una delle puntate con il testo: «Buongiorno Regione ! Stamattina «Pausa caffè» in #OpenCampus@tgrsardegna@ giusinea@nkdpnd@beppe_ba@rikatz si sono raccontati davanti ad un caffè caldo con @paolomastino A breve tutti i dettagli sul nuovo format «Pausa Caffè» nato dall'incontro tra #BuongiornoRegione e Open Campus, per adesso accontentatevi di un po’ di backstage! #Pausacaffe#Tgrsardegna# Rai#Tv#OpenCampusLife »;
   se risponda al vero che il motivo della mancata messa in onda di tale format non è affatto quello di non avere ancora messo in archivio un numero sufficiente di puntate, ma piuttosto la dura presa di posizione del Comitato di redazione della Tgr Sardegna, contrario all'inopportuna iniziativa. (576/2756)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si riportano di seguito gli elementi forniti dal caporedattore della TGR Sardegna.
  Il servizio oggetto dell'interrogazione costituisce un tassello di un'attività editoriale più articolata che prevede la costruzione di un approfondimento formato da almeno 4-5 esperienze diverse in vari settori merceologici ed in luoghi diversificati (ad esempio altri spazi di
co-working, università, eccetera), con l'obiettivo di poter realizzare sul tema in questione una narrazione dettagliata e scrupolosa, come sempre, legata al territorio.
  Al tempo stesso, l'azienda Tiscali non è in alcun modo coinvolta nei servizi realizzati: si tratta di uno spazio di
co-working che si trova nell'edificio di Sa Illetta dove i giovani che non possono permettersi di affittare locali vengono ospitati, usufruiscono di una serie di servizi (tavoli, consulenze su vari settori) con la possibilità di mettersi in rete scambiando esperienze.
  Per quanto concerne il colloquio tra il dott. Soru e la dott.ssa Piras, responsabile della redazione TGR Sardegna, la stessa precisa che non c’è stato un «colloquio ufficiale» ma semplicemente un incontro del tutto informale in occasione della visita all'Open Campus effettuata proprio per avere contezza di come si svolge il lavoro nei
co-working;
  I servizi sono stati realizzati nel co-working perché è lì che i giovani svolgono la loro attività (è appunto il senso del co-working), nello spirito che contraddistingue la mission della testata di essere sui luoghi dove accadono o si svolgono gli eventi cercando sempre di fornire una lettura reale dei fatti e degli avvenimenti.
  La TGR Sardegna non ha nella maniera più assoluta «pubblicizzato» l'avvio di collaborazioni anche perché non c'era e non vi è alcuna forma di collaborazione. Si tratta esclusivamente del racconto di alcune storie di giovani che hanno avviato
start up nello spazio di co-working.
  Tutto ciò premesso – fermo restando che i servizi realizzati da Paolo Mastino non contengono loghi nè alcun riferimento ad aziende private – la mancata messa in onda dei servizi oggetto dell'interrogazione è da riferire esclusivamente alle motivazioni editoriali sopra sintetizzate.

  ANZALDI. – Alla Presidente e al Direttore generale della Rai. – Premesso che:
   per due volte nel giro di pochi giorni il conduttore della rete La7, concorrente della Rai, Giovanni Floris, è stato invitato per presentare il suo ultimo libro nelle trasmissioni Rai «Che Tempo che Fa» di Fabio Fazio e «Le Parole della settimana» di Massimo Gramellini;
   Floris, Fazio e Gramellini, stando alle informazioni reperibili in rete, avrebbero in comune lo stesso agente, Beppe Caschetto;
   nel periodo compreso tra il 25 settembre 2016 e il 5 febbraio 2017 i clienti della Itc2000 (società di Beppe Caschetto) compaiono spesso come ospiti nelle trasmissioni di Fazio e Gramellini, che fanno parte entrambi della cosiddetta scuderia di Caschetto, secondo quanto riferito sul sito ufficiale della stessa Itc2000;
   anche le altre due presenze fisse nelle suddette trasmissioni, e cioè Luciana Littizzetto e Geppi Cucciari, rientrano tra gli artisti rappresentati dalla Itc2000;Pag. 243
   secondo un articolo pubblicato lo scorso 15 febbraio sul «Fatto quotidiano», la trasmissione «Che tempo che fa» è non di rado teatro di ospitate che promuovono trasmissioni di reti concorrenti;
   di recente è accaduto che i protagonisti di «Masterchef», che è trasmesso su Sky e che condivide con la trasmissione di Raitre la stessa casa di produzione, e cioè la Endemol, sono stati invitati come ospiti nella trasmissione «Che tempo che fa»;
  si chiede di sapere:
   per quale motivo a Raitre, e in particolare nelle trasmissioni come «Che Tempo che fa» e «Le Parole della settimana», sia presente questa concentrazione di conduttori e ospiti riconducibili al medesimo agente;
   a quanto ammontino i compensi che, a vario titolo, sono stati corrisposti alla Itc2000 da parte della Rai, anche considerando la quota di onorari che deriva dai supercompensi corrisposti ad artisti e giornalisti;
   per quale motivo i giornalisti della Rai, che conducono trasmissioni, siano equiparati agli artisti, creando così una separazione rispetto agli altri giornalisti della Rai, a partire dai direttori dei telegiornali, il cui ruolo non è certamente meno gravoso;
   se ritengano opportuno che una trasmissione di Raitre promuova trasmissioni di reti concorrenti, che condividono con la trasmissione Rai la stessa casa di produzione esterna. (578/2768)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  I programmi «Che tempo che fa» e «Le parole della settimana» annoverano tra i propri ospiti personaggi di rilievo della scena culturale e dello spettacolo, di quella sociale e della politica, soprattutto nella chiave dell'attualità e della risonanza sociale. Sotto il profilo quantitativo i due programmi registrano complessivamente la presenza annuale di oltre 500 ospiti, nel cui ambito rientrano ovviamente anche quelli citati nell'interrogazione di cui sopra: per quanto attiene Giovanni Floris, ad esempio, a «Che tempo che fa», l'invito era riferito alla recente pubblicazione del libro «Quella notte sono io», sul dramma del bullismo (tema di grande rilievo per Rai, cui ha specificamente dedicato – tra l'altro – la settimana 21-27 novembre 2016 attraverso programmi, campagne di comunicazione, ecc.).
  Per quanto riguarda i «giornalisti Rai che conducono trasmissioni», questi sono pienamente equiparati ai loro colleghi giornalisti; situazione diversa si registra invece per quei giornalisti che avendo un rapporto di collaborazione di natura artistica rientrano in tale specifico ambito.
  Da ultimo, per quanto attiene alla scelta degli ospiti, nel rilevare come in nessun modo Rai agisca in senso promozionale verso prodotti della concorrenza, si ritiene opportuno mettere in evidenza come la linea dei programmi citati sia incentrata sulla presenza di personaggi (che di fatto ne rappresentano il «tessuto connettivo») che risultino di interesse editoriale per gli spettatori sui temi – come sopra detto – dell'attualità e della risonanza sociale.