CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 marzo 2016
603.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Programma di lavoro della Commissione per il 2016 – È il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione (COM(2015)610 final).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2016 (Doc. LXXXVII-bis, n. 4).

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2016-30 giugno 2017) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze neerlandese, slovacca e maltese. (15258/15).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione,
   esaminati congiuntamente per le parti di competenza il Programma di lavoro della Commissione per il 2016 (COM(2015)610 final), la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2016 (Doc. LXXXVII-bis, n. 4) e il Programma dei diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2016-30 giugno 2017) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze neerlandese, slovacca e maltese (15258/15);
   premesso che:
    tra le priorità della Commissione europea per il 2016 è il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP), l'accordo commerciale tra Unione europea e Stati Uniti che prevede la creazione di una zona di libero scambio tra le due parti, l'abbattimento dei dazi doganali, la rimozione del maggior numero di ostacoli, tariffari e non tariffari agli scambi e agli investimenti, generando nuove opportunità economiche in termini di creazione di posti di lavoro e di crescita mediante un maggiore accesso al mercato e una migliore compatibilità normativa;
    parallelamente alla negoziazione di questo accordo il programma della Commissione europea definisce – ad integrazione del sistema multilaterale di scambi dell'OMC – un'ambiziosa agenda per altri scambi bilaterali;
   preso atto che il Governo è impegnato a:
    produrre il massimo impegno, soprattutto nelle sedi internazionali, e quindi anche in sede di negoziato TTIP, per garantire la tutela delle produzioni di qualità italiane, che soffrono di fenomeni di usurpazione, evocazione e imitazione;
    operare a garanzia della sicurezza e dell'elevata qualità dei prodotti agricoli, impegnandosi, tra l'altro, per la reintroduzione dell'obbligo di indicare in etichetta la sede dello stabilimento di produzione;
    in tema di agricoltura intende dare il suo contributo al processo di semplificazione della PAC preannunciato dal Commissario europeo Hogan su richiesta del Consiglio, insistendo sulla necessità che siano adottate le modifiche regolamentari già avviate nel corso del 2015 in tema di pagamenti diretti e ribadendo al contempo Pag. 128l'esigenza prioritaria di non ridurre le risorse finanziarie destinate alla Politica agricola comune;
    proseguire, in linea con gli obiettivi stabiliti dalla direttiva sulle fonti rinnovabili (n. 28/2009) e dal Pacchetto climaenergia, l'impegno per l'incremento dell'efficienza energetica nel settore primario e per la diffusione e razionalizzazione delle fonti agricole rinnovabili;
    per quanto concerne la pesca, il Governo intende impegnarsi ulteriormente nella discussione sulle norme di applicazione del regolamento n. 1380/2013, concernente la riforma della Politica comune della Pesca (PCP), con l'intento generale di implementare l'obbligo di dichiarazione e sbarco delle catture,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   si invita il Governo a garantire il massimo impegno in ogni sede internazionale, ed in particolare in sede di accordo TTIP e di accordi bilaterali, nell'ambito delle produzioni di qualità, a garantire in particolare la tutela ed il riconoscimento delle nostre produzioni a D.O. ed a I.G.P., come patrimonio fondamentale della qualità agricola e dell'immagine del nostro Paese.

Pag. 129

ALLEGATO 2

Programma di lavoro della Commissione per il 2016 – È il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione (COM(2015)610 final).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2016 (Doc. LXXXVII-bis, n. 4).

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2016-30 giugno 2017) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze neerlandese, slovacca e maltese. (15258/15).

PROPOSTE DI PARERE ALTERNATIVO DEL GRUPPO M5S

  La XIII Commissione,
   esaminati congiuntamente per le parti di competenza il Programma di lavoro della Commissione per il 2016 (COM(2015)610 final), la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2016 (Doc. LXXXVII-bis, n. 4) e il Programma dei diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2016-30 giugno 2017) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze neerlandese, slovacca e maltese (15258/15);
   premesso che:
    tra le priorità delle Istituzioni comunitarie per l'anno 2016 figura la conclusione del Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP), l'accordo commerciale tra Unione europea e Stati Uniti d'America che prevede la creazione di una zona di libero scambio tra le parti, con l'abbattimento dei dazi doganali, la rimozione del maggior numero di ostacoli, tariffari e non tariffari agli investimenti;
    il suddetto accordo, lungi dal recare vantaggi alle imprese e ai consumatori di entrambi i continenti evidenzia più di una criticità con particolare riferimento al mantenimento delle tutele sociali, alla qualità dei prodotti, specialmente quelli di qualità certificata, e in generale all'intero sistema agricolo europeo, considerata la diversità degli assetti legislativi;
    ad oggi non si assiste ad alcuna evoluzione della normativa europea in materia di obbligatorietà dell'indicazione dell'origine e che pertanto la legge 4/2011 continua a restare inapplicata per incompatibilità con le disposizioni comunitarie;
    la politica di vicinato, nella parte relativa agli accordi tra Unione europea e i Paesi africani continua a non tenere nella giusta considerazione le esigenze delle economie agricole degli Stati membri mediterranei, in particolare dell'Italia, e l'agricoltura, come dimostra la conclusione del recente accordo con la Repubblica tunisina, appare sempre più come « merce di scambio» per favorire la stabilizzazione politica dei Paesi partner, stabilizzazione che tuttavia può essere alternativamente conseguita mediante specifici programmi di aiuto, anche ai settori agricoli locali, da iscriversi nell'ambito del partenariato euro mediterraneo;
    la crisi politica tra l'Ucraina e la Russia, partner strategico dell'Unione, ha evidenziato la debolezza della politica Pag. 130estera europea che utilizza strumenti di politica commerciale per risolvere controversie di natura politica con grave nocumento, ancora una volta, per le economie agricole europee, in particolare del nostro Paese per il quale il mercato russo di materie agricole rappresenta un fondamentale sbocco commerciale,
   esprime

PARERE CONTRARIO.

Pag. 131

ALLEGATO 3

Ratifica ed esecuzione dell'accordo quadro di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Mongolia, dall'altra, fatto a Ulan-Bator il 30 aprile 2013. C. 3301 Governo, approvato dal Senato.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione Agricoltura,
   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge C. 3301 Governo, approvato dal Senato, recante: «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Mongolia, dall'altra, fatto a Ulan-Bator il 30 aprile 2013»;
   valutato che l'Accordo è positivamente finalizzato al consolidamento delle relazioni bilaterali ed all'approfondimento del dialogo politico e che sarà posto in essere un partenariato di ampia portata strategica comprendente un vastissimo spettro di settori che spaziano dal commercio agli investimenti, alla giustizia, alla libertà e sicurezza, all'occupazione ed affari sociali estendendo la portata della cooperazione ad ambiti quali l'ambiente e il cambiamento climatico, l'energia, la scienza e la tecnologia, i trasporti aerei fino a questioni di primaria importanza quali il riciclaggio del denaro, il contrasto al finanziamento del terrorismo, la lotta al traffico di droghe, la criminalità organizzata, la corruzione e la tutela dei diritti umani,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 132

ALLEGATO 4

Disposizioni per la promozione e la disciplina del commercio equo e solidale. Testo unificato C. 75 Realacci, C. 241 Rubinato, C. 811 Barretta e C. 2726 Da Villa.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione (Agricoltura),
   esaminato il nuovo testo unificato delle proposte di legge C. 75 Realacci, C. 241 Rubinato, C. 811 Barretta e C. 2726 Da Villa, recanti «Disposizioni per la promozione e la disciplina del commercio equo e solidale», come risultante dagli emendamenti approvati dalla Commissione di merito;
   valutato positivamente l'obiettivo del testo in esame di introdurre nell'ordinamento un insieme articolato e sistematico di disposizioni che regolino l'attività del commercio equo e solidale, attualmente carente di una normativa nazionale;
   valutato altresì positivamente il riconoscimento al commercio equo e solidale di una funzione rilevante nella crescita economica e sociale nelle aree economicamente marginali del pianeta, e segnatamente quelle con ampia vocazione agricola, al fine di pervenire ad un più ampio e trasparente accesso al mercato nazionale delle merci prodotte, trasformate e distribuite attraverso le filiere del commercio equo e solidale, favorendo la concorrenza leale e l'adeguata protezione dei consumatori,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 133

ALLEGATO 5

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2015. C. 3540 Governo.

PROPOSTA DI RELAZIONE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione,
   esaminato il disegno di legge C. 3540 Governo;
   considerato con favore l'articolo 3, che reca la delega per l'adozione di uno o più decreti legislativi per l'attuazione nell'ordinamento del regolamento (UE) n.1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, recante disposizioni volte a prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive;
   apprezzato in particolare quanto previsto nell'articolo 4, che delega il Governo ad emanare un decreto legislativo per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni stabilite dalla normativa europea in materia di etichettatura e informazione sugli alimenti ai consumatori, prevedendo, come principi e criteri direttivi, sia la previsione obbligatoria della sede dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento, in riferimento alle sole produzioni nazionali di alimenti, sia la revisione della disciplina delle sanzioni, accentrandone la competenza nel Dipartimento dell'ispettorato centrale della tutela delle qualità e della repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:
   al comma 1 dell'articolo 3, sostituire le parole: del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con le seguenti: dei Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle politiche agricole alimentari e forestali.

  Conseguentemente, al comma 2, lettera b), dopo le parole: Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), aggiungere le seguenti: , che coopera con gli enti di ricerca designati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per gli aspetti di competenza;

  e con la seguente osservazione:
   valuti la Commissione di merito l'opportunità di aggiungere, dopo la lettera b) del comma 2 dell'articolo 3, la seguente lettera:
   b-bis) autorizzare le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano alla reintroduzione, introduzione e ripopolamento in natura di specie e popolazioni ittiche, a fini di pesca sportiva, non locali e non autoctone solo previa autorizzazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti il Ministero per le politiche agricole e forestali e l'Istituto nazionale per la fauna selvatica, per quanto di competenza, e previa presentazione di uno studio che assicuri che non venga arrecato alcun pregiudizio agli habitat naturali nella loro area di ripartizione naturale né alla fauna e alla flora selvatiche locali e predisposizione di un piano regionale che preveda una procedura di pianificazione e monitoraggio degli effetti di immissione.

Pag. 134

ALLEGATO 6

Interrogazione 5-07954 Gallinella: Su iniziative di sostegno del settore cerealicolo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero è impegnato nella tutela del reddito di tutti gli agricoltori italiani, a partire dai settori che stanno affrontando crisi di mercato significative. Lo dimostrano le scelte fatte in questi mesi a partire dal taglio della pressione tributaria del 25 per cento, così come la richiesta all'Unione europea di raddoppiare gli aiuti in de minimis per 3 anni per i comparti in difficoltà. C’è bisogno allo stesso tempo di affrontare nodi strutturali, in primis la questione organizzativa della produzione.
  Proprio sotto questo profilo l'obiettivo di stimolare l'aggregazione nel settore cerealicolo è sempre stato prioritario nelle politiche del Ministero, come possono dimostrare sia i contratti di filiera sostenuti finanziariamente finora sia l'approvazione e il finanziamento dello specifico Piano di settore. Consapevoli delle necessità dei cerealicoltori negli ultimi anni abbiamo impegnato oltre 10 milioni di euro per la realizzazione di azioni concrete e specifiche per il settore cerealicolo.
  Il Piano di settore è stato concordato nell'ambito dello specifico Tavolo di filiera dove le organizzazioni presenti hanno cooperato nella definizione e nella realizzazione degli specifici interventi programmati.
  Tra questi un ruolo importante è ricoperto dalla Rete Qualità Cereali nonché le diverse azioni di stimolo per la nascita di una rete professionale degli operatori, centrati sulla qualificazione dei lotti dei prodotti cerealicoli e sulla creazione di un sistema certificato attestante lo specifico livello qualitativo delle partite.
  Positive sono state le attività di indagine delle strutture di stoccaggio del settore, i cui risultati sono stati posti all'attenzione delle Regioni perché ne tenessero conto in fase di elaborazione dei bandi dei prossimi PSR.
  È in fase di predisposizione un decreto sui criteri di riconoscimento delle OP che evidenzia un ruolo propulsivo per le forme organizzate del settore cerealicolo, richiamando il loro decisivo ruolo nelle relazioni contrattuali.
  In questo modo, auspichiamo che gli operatori del settore possano creare una filiera molto più integrata all'interno della quale conseguire risultati come la valorizzazione del prodotto nazionale, la sua qualificazione e soprattutto una stabilizzazione del prezzo.

Pag. 135

ALLEGATO 7

Interrogazione 5-07958 Russo: Su misure di tutela del pomodoro San Marzano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero è impegnato costantemente nella difesa del nostro patrimonio di prodotti di qualità a partire da quelli a denominazione. Lo dicono i fatti e i numeri del nostro lavoro di applicazione della tutela ex officio: siamo i leader in Europa nella protezione dei prodotti Dop e Igp. L'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi (ICQRF) – Organo tecnico di controllo di questo Ministero – svolge, infatti, costantemente azioni dirette a tutelare la qualità e l'identità dei nostri prodotti agroalimentari per contrastare la contraffazione, l'usurpazione e l'imitazione dei prodotti agroalimentari, oltre all'evocazione di una denominazione protetta o di un segno distintivo o marchio per la designazione o presentazione del prodotto.
  La stessa tutela vale per un prodotto straordinario come il «Pomodoro S. Marzano dell'Agro Sarnese-Nocerino».
  Non consentiremo a nessuno di evocare l'Italia o l'area di produzione per sfruttare commercialmente questo valore. Allo stesso tempo va ricordato che la varietà di pomodoro «S. Marzano», iscritta nel catalogo delle varietà delle specie di ortaggi con decreto ministeriale 20 giugno 1977, è stata cancellata con decreto 22 giugno 1991. Ad oggi, nel predetto registro, risultano iscritte 4 varietà di pomodoro che contengono nel nome il riferimento al «S. Marzano». Queste specie pertanto sono coltivabili nel territorio europeo, ciò che è vietato è l'evocazione in etichetta dell'origine italiana del prodotto.
  Concludo, infine, reputando di fondamentale importanza, continuare il dibattito iniziato in sede europea già in occasione della predisposizione del Regolamento n. 1169 del 2011, al fine di giungere ad indicazioni in etichetta che informino correttamente il consumatore sull'origine e provenienza del prodotto, dalla materia prima all'ultima trasformazione.

Pag. 136

ALLEGATO 8

Interrogazione 5-07956 Fedriga: Misure di contrasto alla diffusione della Popillia japonica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come è noto, la Popillia japonica è inserita tra gli organismi nocivi da quarantena della Direttiva 2000/29/CE del Consiglio dell'8 maggio 2000 «Organismi nocivi di cui sia nota la presenza sul territorio comunitario e che rivestono importanza per tutta la comunità».
  Il controllo di questa specie prevede interventi contro le larve e trattamenti insetticidi contro gli adulti. L'utilizzo di altri metodi si è rilevato di scarsa utilità.
  Nel mese di luglio 2014, la presenza di Popillia japonica è stata segnalata nel Parco del Ticino, in un'area ricadente tra le regioni Lombardia e Piemonte. I competenti Servizi fitosanitari regionali si sono prontamente attivati per condurre monitoraggi intensivi delle aree colpite, al fine di definire l'estensione dell'infestazione e le misure fitosanitarie prioritarie da attuare.
  Considerato l'elevato rischio fitosanitario, la problematica è stata più volte discussa in ambito di Comitato Fitosanitario Nazionale, dove sono state identificate le misure fitosanitarie da adottare in via prioritaria al fine di contrastare il diffondersi dell'insetto.
  I Servizi fitosanitari delle due regioni, al fine di contrastare la diffusione della Popillia japonica, hanno istituito una zona delimitata ed hanno avviato un'attività di divulgazione, mediante la predisposizione di specifici volantini volti a permettere il riconoscimento dell'insetto e la sua eventuale segnalazione al Servizio fitosanitario, oltre all'invio di un avviso alle organizzazioni professionali agricole e alle aziende agricole dei comuni infestati.
  Al fine di avere una disciplina omogenea su tutto il territorio nazionale e prevedere un monitoraggio capillare in tutte le regioni, abbiamo predisposto uno specifico decreto ministeriale relativo alle misure fitosanitarie di emergenza contro Popillia japonica, condiviso dal Comitato Fitosanitario Nazionale che, nella seduta del 24 febbraio scorso, ha espresso parere positivo. Il provvedimento è attualmente alla Conferenza Stato Regioni per l'acquisizione del necessario parere.
  In particolare, sono state emanate disposizioni fitosanitarie per le attività vivaistiche che ricadono nelle aree infestate, che definiscono i requisiti da ottemperare per lo spostamento dei vegetali e dei tappeti erbosi, in modo da evitare il trasporto passivo di larve dell'insetto presenti nel terreno associato alle radici.
  Abbiamo concordato con le Regioni interessate l'istituzione di uno specifico gruppo di lavoro tecnico-scientifico a cui parteciperanno esperti, oltre che di questo dicastero, dei Servizi fitosanitari regionali e del mondo accademico.
  Faccio inoltre presente che il Ministero della salute ha provveduto ad avviare la prevista procedura la gestione delle istanze di autorizzazione di prodotti fitosanitari per situazioni di emergenza fitosanitaria. In proposito il Servizio Fitosanitario Nazionale, presso il MIPAAF, ha espresso un parere favorevole e, pertanto, la questione potrà essere portata nella prossima Commissione Consultiva Prodotti Fitosanitari indetta per il 23 marzo p.v., al fine del rilascio, in caso di parere favorevole, dell'autorizzazione eccezionale in deroga per un periodo massimo di 120 giorni di prodotti fitosanitari in grado di contrastare l'avversità in tempi brevi.Pag. 137
  Per quanto concerne, in fine, gli aspetti di carattere finanziario, al momento, ricordo che è possibile ricorrere alle misure previste nei Piani di sviluppo rurale delle Regioni interessate. Mi riferisco in particolare alla Misura 5 di cui all'articolo 18 del Regolamento n. 1305 del 2013, che prevede il «Ripristino del potenziale produttivo di aree colpite da disastri naturali, condizioni climatiche avverse ed eventi catastrofici e l'introduzione di appropriate azioni di prevenzione».

Pag. 138

ALLEGATO 9

Interrogazione 5-07957 Cova: Sulla crisi del settore suinicolo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero è ben consapevoli che la crisi del settore suinicolo ha una portata non solo nazionale, ma europea. Proprio a Bruxelles abbiamo dato battaglia in questi mesi per ottenere aiuti immediati ai produttori, ottenendo alcune misure che non sono ancora sufficienti. Da parte nostra nella legge di stabilità abbiamo inserito l'aumento della compensazione Iva fino al 10 per cento anche per le carni suine, dando le prime risposte agli allevatori. Allo stesso tempo abbiamo tagliato l'Irap e l'Imu sui terreni delle imprese agricole per 600 milioni di euro.
  In questo contesto difficile, abbiamo sempre agito per rendere il mercato più trasparente possibile; in particolare, tramite un apposito portale informatico Impresa.gov, abbiamo posto in essere un sistema attraverso il quale le aziende di macellazione devono inserire le quantità di capi suini macellati (con relativa classificazione in categorie di peso e di carnosità), nonché i prezzi pagati per tali animali.
  Rilevo che gli obblighi relativi alla comunicazione dei prezzi sono risultati spesso disattesi.
  Al fine di contribuire alla soluzione di tali problematiche, il gestore del predetto portale informatico, coordinandosi con i competenti uffici del Ministero ed in accordo con ASSICA, sta predisponendo nuove disposizioni in materia. L'obiettivo dell'intervento sarà una quotazione settimanale basata sulla maggioranza dei macelli nazionali delle principali categorie di suino da macello (suini pesanti per DOP, suini pesanti non idonei per DOP e suini magri da macelleria).
  Assicuro gli onorevoli interroganti che, per quanto di propria competenza, il Ministero persegue l'obiettivo di garantire la trasparenza del mercato, senza influenzare la formazione del prezzo di mercato, determinato dall'incontro di domanda e offerta.
  Faccio altresì presente che, dallo scorso dicembre, la Commissione unica nazionale suini da macello ha ripreso il suo regolare funzionamento.
  Osservo che non appare tuttavia possibile ricondurre la soluzione della crisi del settore suinicolo al solo strumento della C.U.N.
  In ogni caso, faccio presente che è in corso di predisposizione il decreto ministeriale attuativo dell'articolo 6-bis del decreto-legge n. 51 del 2015, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 91 del 2015. Con tale provvedimento saranno in particolare introdotte regole di funzionamento più chiare e cogenti, superando le attuali debolezze del quadro di riferimento in particolare per quanto concerne le disposizioni relative alla formazione dei prezzi settimanali nelle CUN.

Pag. 139

ALLEGATO 10

Interrogazione 5-07955 Zaccagnini: Su misure di salvaguardia delle contaminazioni da OGM.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si ritiene necessario innanzitutto distinguere tra gli interventi fatti sul lato della conferma del divieto di coltivazione degli OGM e l'investimento del Ministero sul piano di ricerca per le biotecnologie sostenibili.
  Com’è noto il Ministero ha confermato le decisioni del Parlamento sulla coltivazione degli OGM, promuovendo l'emanazione del decreto interministeriale del 22 gennaio 2015, con il quale è stato prorogato il divieto di coltivazione del mais MON810, unico OGM autorizzato a tale uso nel territorio europeo già introdotto con il decreto del 12 luglio 2013.
  Durante il semestre di presidenza italiana, il Ministero delle politiche agricole alimentari, e forestali ha direttamente collaborato ai lavori preparatori per il negoziato tra Commissione e Parlamento europeo, che ha portato all'emanazione della Direttiva 2015/412/UE dell'11 marzo 2015, che conferisce agli Stati membri la possibilità di decidere in modo autonomo sulla coltivazione degli OGM, indipendentemente dagli esiti della procedura per il rilascio dell'autorizzazione europea all'immissione in commercio.
  Inoltre, in qualità di Autorità nazionale competente per l'attuazione della suddetta Direttiva, abbiamo effettuato il recepimento delle misure transitorie, di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero della salute, vietando dallo scorso 4 novembre la coltivazione nel territorio nazionale degli OGM già autorizzati e quelli per i quali è stata presentata richiesta di autorizzazione alla coltivazione prima del 2 aprile 2015, data di entrata in vigore della citata direttiva, con il risultato che nove mais transgenici non possono essere coltivati in Italia.
  Per quanto riguarda il tema della ricerca, bisogna ricordare che, nel corso del negoziato europeo, gli Stati membri hanno assunto l'impegno davanti al Parlamento europeo di non ostacolare la ricerca in biotecnologie.
  È importante anche precisare che l'Italia non è all'anno zero per la ricerca in agricoltura, e infatti ha contribuito a decifrare il genoma di molte specie agrarie di interesse strategico per il nostro Paese (vite, pesco, agrumi, pomodoro, melanzana, eccetera). Oggi, queste informazioni sono uno strumento importante non solo per comprendere meccanismi molecolari rilevanti in agricoltura, come la produttività, la resistenza agli stress, la qualità delle produzioni, ma anche per sviluppare metodi innovativi e più efficienti ad esempio per l'analisi della variabilità genetica.
  Da parte nostra, in questi mesi, abbiamo avviato un'azione concertata con la comunità scientifica, attraverso l'ausilio del CREA, per approfondire le conoscenze in questa materia, rilanciare la ricerca pubblica e fornire ai diversi portatori di interesse gli strumenti per poter valutare l'eventuale sfruttamento delle nuove biotecnologie sostenibili, come il genome editing e la cisgenesi, ivi compresa la brevettazione. Con il nostro piano vogliamo sostenere iniziative di ricerca, a legislazione vigente, con biotecnologie più moderne e sostenibili e con una particolare focalizzazione sulle principali colture che caratterizzano il modello agricolo italiano.Pag. 140
  In conclusione, come dall'interrogante ricordato, l'Italia, insieme all'Olanda, ha già chiesto all'Unione europea un chiarimento, anche sotto il profilo giuridico, affinché queste biotecnologie vengano classificate diversamente dagli OGM transgenici, come già fatto da altri Paesi. La Commissione europea ha annunciato un primo documento tecnico al riguardo entro quest'anno.