CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 giugno 2014
246.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

7-00197 Cimbro: Sulla stesura di un «Protocollo Milano» sull'efficienza della catena agroalimentare, in seno all'Expo 2015.

NUOVA FORMULAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione,
   premesso che:
    EXPO 2015 è un evento di eccezionale importanza per il nostro Paese, una straordinaria occasione per il rilancio economico e turistico dell'Italia intera, il primo evento di richiamo mondiale dopo 23 anni dai Campionati di calcio del 1990 e ben 53 dalle Olimpiadi di Roma;
    il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, il 7 luglio 2013, al lancio della campagna promozionale dell'esposizione, davanti anche al Presidente della Repubblica ha espresso il desiderio di «legare a EXPO 2015 l'obiettivo della ripresa economica del nostro Paese» affermando che EXPO 2015 «sarà fondamentale per uscire dalla crisi, anzi, sarà proprio il cuore della ripresa italiana»;
    il tema della manifestazione «Nutrire il Pianeta. Energia per la vita», che riguarda le risorse del pianeta e l'alimentazione, favorisce, inoltre, la promozione dell'intero settore agroalimentare, consentendo la valorizzazione delle tante eccellenze del nostro Paese e promuovendo l'innovazione e lo sviluppo della ricerca e della produzione di qualità; dopo la crisi di questi anni, il tema della qualità dei consumi e della sostenibilità diverrà un tema di straordinaria attualità e l'ambizione deve essere quella di fare del nostro Paese, a partire da EXPO 2015, il punto di riferimento di questo dibattito;
    l'Italia ha una consolidata tradizione in materia; Roma è la sede delle principali Organizzazioni delle Nazioni Unite che si occupano di sicurezza alimentare, agricoltura e sviluppo sostenibile, quali l'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), il Programma alimentare mondiale (WFP) e il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD), alle quali ci si riferisce anche come il polo agro-alimentare romano;
    l'agricoltura per le sue caratteristiche è efficiente dal punto di vista delle risorse e può svolgere un ruolo fondamentale e all'avanguardia nella lotta contro lo spreco alimentare;
    l'EXPO sarà infatti una vetrina eccezionale; secondo i dati della Camera commercio Milano sono attesi 20 milioni di visitatori, l'indotto turistico sarà di euro 10,6 miliardi (produzione aggiuntiva) con 89.000 posti di lavoro (unità di lavoro aggiuntive), 130 Paesi partecipanti attesi. L'indotto economico totale nel periodo 2012-2020 a livello nazionale in termini di produzione aggiuntiva è stimato in 25 miliardi di euro e circa 200 mila posti di lavoro. Investimenti dei paesi partecipanti all'evento euro 3,2 miliardi (produzione aggiuntiva) 26.200 posti di lavoro (unità di lavoro aggiuntive). Creazione di nuove imprese euro 1,7 miliardi (produzione aggiuntiva) 12.400 posti di lavoro, (unità di lavoro aggiuntive). Opportunità di business internazionale euro 2,3 miliardi (produzione aggiuntiva) 16.500 posti di lavoro (unità di lavoro aggiuntive);
    le istituzioni italiane e l'organizzazione di EXPO 2015 di Milano stanno predisponendo la creazione di spazi di riflessione internazionale che ospiti anche Pag. 143gli esponenti delle Nazioni unite per lo sviluppo degli Obiettivi post 2015;
    in vista della loro scadenza nel 2015, nel vertice del 2010 sugli OSM il segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon ha ricevuto l'incarico di lanciare un processo consultivo su un quadro di riferimento per il periodo post-2015. Le Nazioni unite stanno lavorando in collaborazione con i governi, la società civile e altri partner per mettere a punto un'Agenda per lo sviluppo post 2015, che tenga conto delle acquisizioni e delle lezioni fin qui apprese e che continui, nel solco tracciato dal Vertice di sviluppo del millennio, nella ricerca di prosperità, equità, dignità e pace per tutti;
    le cifre allarmanti divulgate dalla FAO – secondo cui attualmente 925 milioni di persone nel mondo sono a rischio di denutrizione – allontana sempre più il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio, incluso quello di dimezzare la fame e la povertà entro il 2015;
    la sicurezza alimentare è un diritto fondamentale dell'umanità che si concretizza attraverso la disponibilità, l'accessibilità, l'utilizzo e la stabilità nel tempo di un'alimentazione sana, sufficiente, adeguata e nutriente; rileva che la produzione alimentare mondiale è compromessa da una serie di fattori, tra cui le limitate risorse naturali in rapporto al crescente numero della popolazione mondiale e lo scarso accesso al cibo da parte delle fasce più vulnerabili della popolazione, nonché lo spreco dello stesso;
    lo spreco alimentare riguarda tutti i passaggi della catena alimentare e colpisce indistintamente tutti i Paesi. In quelli in via di sviluppo si localizza a monte della filiera agroalimentare, mentre in quelli sviluppati, come Europa e America settentrionale prevalentemente nella fase della vendita al dettaglio e del consumo; l'Unione europea con 180 chilogrammi pro capite e l'Italia con 149 chilogrammi pro capite risultano sopra la media dei Paesi sviluppati;
    il sostegno dato ai Paesi in via di sviluppo per migliorare l'efficienza delle loro catene agroalimentari può giovare non solo direttamente alle economie locali e alla crescita sostenibile di questi territori, ma anche, in maniera indiretta, all'equilibrio globale del commercio di prodotti agricoli e alla ridistribuzione delle risorse naturali;
    il Parlamento europeo ha votato in seduta plenaria il 19 gennaio 2012 la Risoluzione «come evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l'efficienza della catena alimentare nell'UE» che si pone l'obiettivo di ridurre del 50 per cento gli sprechi alimentari entro il 2025 e di dichiarare il 2014 Anno Europeo di lotta agli sprechi alimentari attraverso una strategia per migliorare l'efficienza della catena alimentare degli Stati Membri;
    la crisi globale, paradossalmente, può offrire un'occasione di cambiamento, e in questo senso la società civile può dare un indirizzo importante alle forze politiche ed economiche;
    in tal senso Last Minute Market, spin-off dell'università di Bologna ha creato insieme a SWG un «Osservatorio sullo spreco alimentare» con l'obiettivo di minimizzare tutte le perdite e le inefficienze della filiera agroalimentare e un documento denominato «Carta Spreco Zero», il quale viene continuamente arricchito e aggiornato grazie all'implementazione delle conoscenze, allo scambio delle best practices fra amministrazioni;
    il documento «Carta Spreco Zero» è stato formulata sulla base di una dichiarazione congiunta di cittadini, esperti e operatori e prescrive un decalogo comportamentale alimentare con cui poter avviare processi razionali al fine di ridurre drasticamente gli sprechi e le perdite alimentari attraverso il controllo e la prevenzione di tutte le attività pubbliche e private che implichino la gestione di cibo, acqua, energia, rifiuti, mobilità, comunicazione;
    La «Carta per la Rete di Enti Territoriali a Spreco Zero» nata per sancire Pag. 144l'impegno di regioni, province e comuni in merito ai possibili indirizzi che questi ultimi possono mettere in atto a livello territoriale per prevenire comportamenti scorretti e incentivare quelli virtuosi in materia di sprechi e perdite alimentari, ha visto l'adesione di personalità del mondo culturale e scientifico e in particolare è stata sottoscritta sinora da circa 700 sindaci europei,

impegna il Governo:

   a valutare, in seno all'evento di EXPO 2015, la possibilità di avviare un'iniziativa concertata con gli altri Paesi partecipanti per affrontare in sede internazionale il problema dello spreco alimentare e definire orientamenti e strategie per migliorare l'efficienza della catena agroalimentare, anche attraverso la stesura di un cosiddetto «Protocollo di Milano», così come già anticipato dal Presidente del Consiglio dei ministri all'Assemblea generale dell'ONU: «l'Italia ritiene che sia giunto il momento di lanciare un nuovo consenso globale sul cibo»;
   a sostenere l'idea di estendere l'iniziativa della «Carta per la rete di enti territoriali a spreco zero» ai sindaci più rappresentativi delle più importanti città extra-europee, in particolare delle capitali e delle metropoli dei Paesi con le economie più dinamiche e in crescita, così come ogni altra analoga iniziativa ispirata dal principio di sussidiarietà.
(8-00061) «Cimbro, Beni, Cassano, Chaouki, Fedi, Garavini, Locatelli, Marazziti, Fitzgerald Nissoli, Porta, Quartapelle Procopio, Scotto, Tentori, Terrosi, Tidei, Carra, Cenni, Mongiello, Valiante, Venittelli».

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ALLEGATO 2

5-02925 Amendola: Sulla formazione del nuovo esecutivo palestinese.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La creazione di un Governo di unità nazionale in Palestina è un passo significativo nel processo di riconciliazione palestinese. In ambito UE, al pari di quanto dichiarato anche dai nostri principali partner e dagli USA, è stata accolta con favore la nomina di un governo di personalità indipendenti, che, come assicurato dal Presidente Abbas, si impegna al rispetto dei tre noti principi stabiliti dal Quartetto, che il Ministro Mogherini ha voluto proprio ieri richiamare: rinuncia alla violenza, impegno a rispettare gli accordi già sottoscritti dall'OLP con Israele nonché il riconoscimento del diritto dell'esistenza dello Stato israeliano.
  Il Ministro Mogherini ha infatti voluto assicurare nelle sue dichiarazioni di ieri pieno appoggio al nuovo governo palestinese sotto la guida del primo ministro Rami Hamdallah, riconoscendo che è stato compiuto un passo avanti importante nel processo di riconciliazione palestinese. Il Governo è quindi intenzionato a proseguire la collaborazione con l'esecutivo palestinese, viste le garanzie date dal presidente Mahmoud Abbas. La speranza è che questo cammino di riconciliazione getti nuove e più solide basi per un processo di pace che ci auguriamo riprenda il prima possibile.
  Come già anticipato, anche in sede europea l'AR Ashton ha espresso analoghe valutazioni positive. Il proseguimento del dialogo e della collaborazione dell'UE e del nostro Paese con il nuovo governo palestinese dipenderà ovviamente dall'osservanza da parte di quest'ultimo degli impegni citati. Il processo di riconciliazione palestinese non sarà facile, ma crea anche nuove opportunità per il processo di pace, per il rinnovamento democratico della Palestina a Gaza e in Cisgiordania. Il nuovo esecutivo si configura infatti come un governo tecnico di scopo del Presidente, che nasce per portare la Palestina alle elezioni nell'arco di sei mesi e porre mano alla ricostruzione della Striscia di Gaza. Prima grande prova di tale percorso saranno quindi le elezioni, il cui svolgimento presenta elementi di criticità e incertezza, prima fra tutti la constatazione che il movimento politico Hamas, sebbene non faccia parte del Governo palestinese, è un soggetto incluso nella lista UE delle organizzazioni terroristiche.
  Siamo dunque solo all'inizio di un processo. Difficile prevederne l'esito, ma in questo momento occorre continuare ad assicurare l'appoggio europeo ed italiano al Presidente Abbas, sostenendo il processo di riconciliazione dietro la sua guida.
  A tal fine segnalo l'intenzione del Governo di svolgere, probabilmente già nel prossimo mese di luglio, il Comitato Ministeriale Congiunto Italia-Palestina, che avrebbe dovuto tenersi l'8 giugno e che è stato rimandato proprio in virtù della contestuale formazione del nuovo governo palestinese. Si tratta di un incontro a livello governativo presieduto dai due ministri degli esteri che riunisce 4-5 altri ministri delle 2 parti, competenti per argomenti all'ordine del giorno. Il Comitato congiunto potrà fornire l'occasione per continuare a veicolare messaggi di sostegno dell'Italia alla ritrovata unità tra le fazioni palestinesi nel rispetto dei sopracitati principi del Quartetto rafforzando Pag. 146allo stesso tempo il partenariato bilaterale centrato sul sostegno italiano allo «State building process» palestinese.
  Anche in sede europea – dove il Governo intende fare leva sul semestre di Presidenza per riportare centralità al Mediterraneo –, così come negli altri fori multilaterali a cui l'Italia partecipa, continuerà ad essere manifestato il nostro pieno appoggio ad un processo di riconciliazione i cui effetti, come già detto, potranno essere benèfici non solo sul processo di pace ma anche sulla stabilità dell'intera regione.

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ALLEGATO 3

5-02926 Pini: Sul prevedibile incremento dei visti d'ingresso in occasione di Expo 2015.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli organizzatori stimano che, tra i numerosissimi visitatori stranieri attesi a EXPO, molti saranno cittadini di paesi soggetti a visto (soprattutto Russia e Cina), generando dunque un ulteriore incremento dei flussi turistici, che in alcune Sedi potrebbe far raddoppiare il numero di richieste di visto attualmente trattate. In particolare la Cina, per aver ospitato a Shanghai l'edizione di EXPO nel 2010 e per l'attenzione che le Autorità di Pechino stanno orientando sull'evento, rappresenterà uno dei principali bacini: i visitatori cinesi sono stimati dalla Società Expo fra 545.000 e 800.000, a fronte dei 350.000 visti rilasciati dall'Italia in Cina nel 2013. Un «effetto EXPO» è previsto per l'anno prossimo anche dalla Russia: la Società EXPO stima fra i 230.000 e i 600.000 visitatori russi, in aggiunta rispetto agli 800.000 visti rilasciati dai nostri Consolati nel 2013. Il Ministero degli esteri è in contatto con gli organizzatori, affinché vengano affinati i dati sui flussi turistici previsti, sulla base sia di indagini di mercato a campione che degli accordi effettivamente sottoscritti con le agenzie turistiche.
  La Farnesina, compatibilmente con le risorse esistenti, è pienamente impegnata in un piano di rafforzamento che includa sia gli organici degli Uffici consolari che le risorse strumentali a loro disposizione. Una norma inclusa nel decreto sulla pubblica amministrazione dell'anno scorso (DL n. 101/2013) consente l'assegnazione temporanea di dipendenti di ruolo nelle sedi all'estero limitatamente ai periodi di picco di attività; la Farnesina sta già applicando questa nuova possibilità, anche nell'ambito di una programmazione di medio periodo nella quale le esigenze derivanti dall'Expo sono tenute in considerazione in via prioritaria. Nel corso dell’iter di conversione del decreto IRPEF (DL n. 66/2014) un emendamento approvato in Commissione Bilancio e Finanze del Senato e del quale il Ministero auspica la definitiva approvazione prevede un aumento del personale assunto localmente dalle rappresentanze diplomatiche e dagli uffici consolari. Per queste operazioni il MAE non chiede nemmeno un centesimo aggiuntivo al contribuente: la maggiore flessibilità nell'impiego di personale di ruolo consente di inviare meno dipendenti da Roma per assumere, a costi unitari significativamente inferiori, un numero maggiore di impiegati locali.
  Il rafforzamento del numero di dipendenti dedicati al settore visti – sia inviati da Roma che reclutati in loco – è il fattore chiave per garantire un'efficace gestione dell'atteso incremento delle richieste di visto. La sfida è duplice: da un lato, si tratta di aumentare il volume complessivo dei visti rilasciati, ai fini dell'attrazione di un maggior numero di turisti, e dall'altro di continuare a svolgere per ciascuna pratica quei rigorosi controlli previsti dalle norme nazionali ed europee a tutela della sicurezza e a prevenzione dei possibili abusi, evocati dall'Onorevole Interrogante. Su questo aspetto, il Ministero esercita una costante e attenta azione di supervisione e puntuale verifica dell'attività dei nostri uffici visti.
  Uno dei nodi principali rimane, certamente, quello delle risorse finanziarie che consentano un rafforzamento delle strutture Pag. 148anche sul piano delle dotazioni strumentali e l'adeguamento delle strutture di accoglienza del pubblico alle esigenze di rapidità, di decoro e di sicurezza. La legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296/2006) e il decreto sviluppo del 2012 (DL n. 83/2012) hanno previsto meccanismi di riassegnazione di una parte delle maggiori entrate che le rappresentanze diplomatiche e consolari acquisiscono grazie all'aumento di numero di pratiche trattate. Questi meccanismi sono tuttavia farraginosi e lenti (i vari passaggi amministrativi richiedono spesso più di un anno). Da tempo il MAE ne auspica il superamento per passare ad un sistema più semplice ed efficace: sul modello di vari partner europei, vorremmo che le sedi all'estero potessero trattenere direttamente una piccola parte dei ricavi derivanti dalla trattazione delle pratiche consolari e di utilizzarli in loco per il miglioramento dei servizi e in primis a quelli volti alla trattazione delle domande di visto.
  Più difficoltoso appare invece, come proposto dagli Onorevoli interroganti, intervenire sulla tariffa per i visti Schengen (pari attualmente a 60 Euro), la quale non può essere modificata unilateralmente su base nazionale, essendo stabilita a livello europeo.
  In merito infine a quanto rilevato dall'interrogante circa un presunto «inasprimento della tassa sull'uso dei passaporti», vorrei chiarire che l'emendamento approvato al DL IRPEF, al contrario, elimina la tassa annuale di euro 40,29 dovuta in caso di utilizzo del passaporto al di fuori dell'Unione Europea, sostituendola con un contributo amministrativo una tantum all'atto del rilascio. Il provvedimento, pertanto, è una semplificazione e, per chi chiede il passaporto per usarlo molto, ci sarà anche un notevole risparmio: anziché un pagamento all'atto dell'emissione seguito da ulteriori tasse annuali, il cittadino sarà tenuto a corrispondere, unicamente al momento del rilascio e per l'intera durata di validità del passaporto (che ricordo essere stata portata a dieci anni), il contributo amministrativo di 73,50 euro, che andrà ad aggiungersi al costo del libretto, lasciato invariato a 42,50 euro.

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ALLEGATO 4

5-02927 Sibilia: Sulla riforma dell'indennità di sede all'estero (ISE).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Desidero confermare che la Farnesina è impegnata a proporre una revisione del trattamento economico all'estero del personale appartenente alla carriera diplomatica e dell'intero personale in servizio all'estero anche in linea con le sollecitazioni del Parlamento e nell'interesse stesso del Ministero degli esteri.
  Sottolineo subito che è del tutto evidente che in un contesto generale di revisione della spesa pubblica, la riforma del trattamento economico all'estero sarà anche in grado di generare risparmi.
  La riforma del trattamento economico all'estero si articola in due fasi, la prima delle quali è già stata inserita nel DL IRPEF all'esame del Senato e riguarda la riforma delle spese delle attività di rappresentanza. Se ne prevede lo scorporo integrale dal trattamento economico individuale e la confluenza delle relative risorse in un Fondo per spese istituzionali pienamente integrato nell'autonomia e flessibilità gestionale delle Sedi all'estero, sotto la diretta responsabilità dei titolari e da rendicontare con modalità analoghe a quelle previste in via generale per l'utilizzo di fondi pubblici.
  Il secondo passaggio riguarda una riforma complessiva del trattamento economico all'estero, nel quadro delle linee programmatiche tracciate in Parlamento dal Ministro Mogherini: maggiore trasparenza e «leggibilità» del sistema rispetto a quello attuale, la cui natura onnicomprensiva presta il fianco a equivoci e strumentalizzazioni, specie in un'ottica comparata con i sistemi adottati dai nostri principali partners europei.
  In particolare, l'ipotesi di lavoro allo studio prevede:
   1) mantenimento delle principali componenti dello stipendio metropolitano per i dipendenti in servizio all'estero. Attualmente infatti il personale del MAE subisce una forte decurtazione dello stipendio al momento in cui viene trasferito all'estero;
   2) attribuzione di un «post adjustment», di natura forfettaria, parametrata sul costo della vita nella sede di servizio;
   3) chiara individuazione della specifica componente del trattamento economico collegata a tre fattori di disagio derivanti dalla permanenza all'estero: distanza da Roma, profili di sicurezza, rischi per la salute. Lo scopo è anche quello di garantire un adeguato incentivo al trasferimento verso le sedi più difficili;
   4) individuazione di una nuova componente parametrata sui costi derivanti dalla necessità di alloggi decorosi e sicuri per i dipendenti e le loro famiglie, nelle sedi in cui l'amministrazione non fornisca ai dipendenti un alloggio;
   5) revisione delle maggiorazioni per le situazioni di famiglia, ispirata in particolare all'esigenza di far fronte agli elevati costi delle scuole all'estero.

  Nell'elaborare questo progetto, ci siamo ispirati ai modelli dei servizi diplomatici occidentali. Una trasposizione pura e semplice di questi modelli (che prevedono generalmente il rimborso a piè di lista di tutti i costi sostenuti dal personale all'estero) Pag. 150presenterebbe costi per l'Erario ben superiori rispetto all'attuale sistema sia dal punto di vista dell'esborso finanziario che dei costi di gestione.
  Per portare a compimento questa revisione occorre intervenire con una norma di livello legislativo sul decreto del Presidente della Repubblica 18 del 1967; auspichiamo pertanto una stretta collaborazione con il Parlamento che avrà il compito di esaminare le proposte e di approvare la riforma.

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ALLEGATO 5

5-02928 Scotto: Sull'assassinio in Ucraina del fotoreporter Andrea Rocchelli e di Andrey Mironov.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Desidero innanzitutto assicurare che il Governo italiano continuerà con il massimo impegno a chiedere una ricostruzione completa delle vicende che hanno portato alla morte del foto-giornalista italiano Andrea Rocchelli e del collega russo Andreij Mironov lo scorso 24 maggio a Slaviansk, in Ucraina orientale.
  Appresa la notizia della scomparsa del connazionale Rocchelli e di Mironov, sono stati immediatamente attivati tutti i canali diplomatici perché fosse vagliato ogni elemento utile a chiarire la dinamica degli eventi e l'accertamento delle responsabilità. Pur in un quadro di sicurezza assai precario, sono state esercitate costanti pressioni a tutti i livelli, perché fossero immediatamente avviate indagini efficaci.
  Fin dalla sera del 24 maggio, attraverso il nostro Ambasciatore a Kiev, abbiamo interessato gli organi inquirenti e le Autorità politiche.
  Il Ministro Mogherini ha subito contattato telefonicamente il Ministro degli esteri ucraino Deshchytsia, ottenendo la piena collaborazione di Kiev affinché le indagini siano condotte con professionalità e tempestivamente. Al contempo, la Ministro Mogherini ha anche ottenuto l'interessamento del Ministro degli Esteri russo Lavrov (che l'ha chiamata personalmente). Il contesto nel quale si è verificato l'incidente è infatti ancora caratterizzato dalla presenza di gruppi sui quali Mosca può esercitare forza persuasiva e che possono, ove opportunamente sensibilizzati, offrire validi contributi alla ricostruzione dell'accaduto.
  Dai primi accertamenti risulterebbe comunque che il connazionale Andrea Rocchelli e il cittadino russo Mironov si siano trovati al centro di scontri tra fazioni opposte di governativi e di milizie di «separatisti» e che di conseguenza risulti quanto mai difficile ricondurre l'omicidio ad un preciso ed univoco responsabile. Al contempo, le prime informazioni relative al reperimento di schegge di mortaio nei corpi dei due giornalisti uccisi confermerebbe il loro decesso durante un attacco contrapposto di significative dimensioni. Non sembrerebbe dunque prevalente la volontà di colpire i due malcapitati operatori.
  A fronte di tali parziali e non pienamente confermati elementi di ricostruzione, in un contesto che permane delicato, difficile e caratterizzato da scontri anche violenti, il Governo non mancherà di cogliere ogni occasione di incontro bilaterale con Kiev ad adeguato livello per sollecitare con forza risposte chiare e convincenti da parte degli inquirenti. La libertà di espressione e la sicurezza degli operatori dell'informazione costituiscono fondamenti della maturità civile e democratica di un Paese. Non possiamo e non vogliamo abdicare alla loro violazione ed è per questo che la morte di un giornalista appare ai nostri occhi odiosa e da condannare senza riserve.
  Il tragico incidente nel quale il connazionale Rocchelli è rimasto vittima Pag. 152convince ancora di più della necessità di non risparmiare sforzi per una soluzione del conflitto che lacera l'Ucraina, fondata sul dialogo, sulla mediazione e sul rispetto di diritti ed aspirazioni delle minoranze. Il Governo lo sta facendo con determinazione anche nei fori multilaterali dei quali siamo parte, a partire dall'Unione Europea e dal G7, che oggi si riunisce a Bruxelles e che dedicherà una sessione proprio alla situazione in Ucraina.