CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 novembre 2013
130.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni concernenti l'impiego di contingenti di personale militare con funzioni di pubblica sicurezza per il contrasto della criminalità ambientale in Campania. Nuovo testo C. 833 Russo.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La VIII Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il nuovo testo C. 833 Russo ed abb., recante disposizioni concernenti l'impiego di contingenti di personale militare con funzioni di pubblica sicurezza per il contrasto della criminalità ambientale in Campania;
   apprezzata la finalità del provvedimento che mira a reprimere e a porre un freno al fenomeno dei roghi di rifiuti di diversa natura, che affliggono alcuni territori della Campania, ed attraverso i quali vengono smaltiti, a bassissimo costo e in grave violazione della legge, materiali spesso tossici e quindi fortemente pericolosi per la salute dei cittadini e per l'ambiente;
   valutate positivamente le modifiche introdotte nel corso dell'esame in sede referente, dirette a eliminare dal testo qualsiasi riferimento a compiti da affidare al personale militare delle Forze Armate, in qualche modo riconducibili a funzioni di polizia giudiziaria;
   ritenuto che l'efficacia dell'attività di contrasto alla criminalità ambientale in Campania non possa e non debba prescindere da interventi di portata più ampia e, comunque integrati con le operazioni di sicurezza e di controllo del territorio;
   tali interventi si sostanziano nella concreta e tempestiva bonifica dei tanti siti inquinati attraverso, sia la rapida esecuzione dei relativi progetti, sia il reperimento di adeguate risorse finanziarie, sia la semplificazione e lo snellimento della normativa in materia; nell'ampliamento della tipologia e dell'ambito dei delitti contro l'ambiente, attraverso il loro inserimento nel codice penale e l'inasprimento delle relative sanzioni; nel rafforzamento delle azioni di monitoraggio per la tutela dell'ambiente e della salute, per la sicurezza e la qualità delle produzioni agro-alimentari,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Disposizioni concernenti l'impiego di contingenti di personale militare con funzioni di pubblica sicurezza per il contrasto della criminalità ambientale in Campania. Nuovo testo C. 833 Russo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il nuovo testo C. 833 Russo ed abb., recante disposizioni concernenti l'impiego di contingenti di personale militare con funzioni di pubblica sicurezza per il contrasto della criminalità ambientale in Campania;
   apprezzata la finalità del provvedimento che mira a reprimere e a porre un freno al fenomeno dei roghi di rifiuti di diversa natura, che affliggono alcuni territori della Campania, con particolare riferimento alla cosiddetta «Terra dei Fuochi», e attraverso i quali vengono smaltiti, a bassissimo costo e in grave violazione della legge, materiali spesso tossici e quindi fortemente pericolosi per la salute dei cittadini e per l'ambiente;
   valutate positivamente le modifiche introdotte nel corso dell'esame in sede referente, dirette a eliminare dal testo qualsiasi riferimento a compiti da affidare al personale militare delle Forze Armate, in qualche modo riconducibili a funzioni di polizia giudiziaria;
   ritenuto che l'efficacia dell'attività di contrasto alla criminalità ambientale in Campania non possa e non debba prescindere da interventi di portata più ampia e, comunque integrati con le operazioni di sicurezza e di controllo del territorio, primo fra tutti l'ampliamento della tipologia e dell'ambito dei delitti contro l'ambiente, attraverso il loro inserimento nel codice penale e l'inasprimento delle relative sanzioni;
   ritenuto altresì che occorre procedere alla concreta e tempestiva bonifica dei tanti siti inquinati attraverso, sia la rapida esecuzione dei relativi progetti in tempi certi, sia il reperimento delle risorse finanziarie occorrenti, sia la semplificazione e lo snellimento della normativa in materia, nonché al rafforzamento delle azioni di monitoraggio per la tutela dell'ambiente e della salute, per la sicurezza e la qualità delle produzioni agro-alimentari,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 3

5-01596 Matarrese: Iniziative urgenti per la messa in sicurezza e la manutenzione della SS. n. 17.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In relazione a quanto segnalato dagli Onorevoli Interroganti circa lo stato manutentivo della pavimentazione stradale lungo le SS 17 «dell'Appennino Abruzzese e Appulo Sannitico e SS 17 «Variante di Volturara» ANAS, interessata al riguardo, ha evidenziato che, ben consapevole delle necessarie migliorie da apportare alla SS 17, ha già provveduto ad inserire nella programmazione aziendale specifici lavori di manutenzione, con interventi sulle pavimentazioni maggiormente ammalorate, nel tratto compreso tra Lucera e Volturino.
  Nell'ambito dell'appaltabilità del piano di manutenzione straordinaria 2012, è stato aggiudicato un intervento per la realizzazione di distese periodiche in tratti saltuari, per un importo di circa 1,5 milioni di euro, e risulta inserita una perizia, dell'importo di circa 5 milioni di euro, riguardante l'asfaltatura del piano viabile.
  Anas assicura gli immediati interventi manutentivi non appena si renderanno disponibili le necessarie risorse.
  È prevista, inoltre, una prossima cantierizzazione per il completamento funzionale dell'area di svincolo al km 323+200 e della viabilità di servizio dell'ingresso Ovest del Comune di Lucera, per un importo di 2,1 milioni di euro.
  La medesima società, tuttavia, ha fatto presente che nel 2010 ha eseguito lavori di risanamento e di rafforzamento del piano viabile della SS 17, dal km 273+379 al km 284+000, e della SS 17 Var, dal km 0+000 al km 2+000.
  Nel medesimo anno è stato effettuato un intervento di manutenzione straordinaria, per circa 11 km della SS 17, dal km 323+000 al km 336+000, nel tratto Lucera-Foggia.
  I suddetti interventi hanno comportato una spesa complessiva di circa 3,5 milioni di euro.
  ANAS ha comunque assicurato che, compatibilmente con le risorse economiche disponibili, interviene costantemente, anche con lavori di manutenzione ordinaria e con il servizio di Pronto Intervento, al fine di assicurare la transitabilità in sicurezza della circolazione stradale sulla rete viaria di competenza.

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ALLEGATO 4

5-01598 Zan: Iniziative urgenti per l'individuazione di soluzioni alternative alla realizzazione dell'autostrada Orte-Cesena-Mestre.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'intervento cd. «Orte-Mestre» è stato di recente approvato dal CIPE nella progettazione preliminare, previa istruttoria da parte di tutti gli enti ed i Ministeri competenti ai sensi dell'articolo 165 del decreto legislativo n. 163 del 2006.
  Conseguentemente, sia gli aspetti ambientali sia i profili tecnici della soluzione proposta dal promotore risultano essere stati già esaminati e valutati positivamente.
  In particolare, e per quanto di competenza, si rappresenta che l'intervento, che si estende per circa 396 km, interessa 5 Regioni, 11 province e 48 Comuni e che prevede lungo il suo tracciato la messa in sicurezza della E 45 e la messa in sicurezza della Romea, adotta uno schema di partenariato pubblico privato in cui per la prima volta il contributo pubblico non assume forma di erogazione diretta ma di defiscalizzazione ai sensi dell'articolo 18 della legge n. 183 del 2011 e della delibera CIPE n. 1 del 2013.
  Pertanto, l'importo del contributo pubblico non più sotto forma di erogazione ma sotto forma di defiscalizzazione, pari a 1.870,00 milioni di euro, rappresenta il «lievito» per attrarre capitali privati quantificati, ad oggi, prima degli esiti della gara su progetto del promotore, in circa 10 mld di euro.
  Allo stato, pertanto, non si ravvisano motivazioni e condizioni per una rivedere il progetto il quale, per quanto attiene i profili ambientali, ha già conseguito il parere VIA e il parere di tutte le sovrintendenze interessate.
  Per quanto riguarda, infine, i presupposti di traffico che ne giustificano l'utilità e la sostenibilità economica, informo che lo stesso è stato oggetto di esame da parte dell'ANAS, del promotore, del MIT, del NARS, del CIPE e della Presidenza del Consiglio dei ministri.

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ALLEGATO 5

5-01599 Terzoni: Iniziative urgenti per la revisione del progetto per la realizzazione della superstrada E-78 Fano-Grosseto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito a quanto richiesto dagli Onorevoli Interroganti evidenzio che a seguito del lavoro svolto dalla Commissione Tecnica appositamente istituita, la Strabag Se ha presentato al MIT nel settembre 2011, una manifestazione di interesse per la realizzazione in partenariato pubblico privato della E 78 Fano-Grosseto.
  Nel successivo novembre 2011 la medesima ha trasmesso al MIT il primo Studio di Fattibilità ai sensi dell'articolo 175, comma 13 del decreto legislativo n. 163 del 2006 (Codice dei Contratti Pubblici).
  Detto studio veniva successivamente integrato e trasmesso ai competenti uffici del MIT nel gennaio 2013.
  Ad oggi, il medesimo è in corso di esame da parte della Struttura Tecnica di Missione presso il MIT per la presentazione al CIPE ai sensi dell'articolo 175 del citato decreto legislativo n. 163 del 2006.
  L'istruttoria del Ministero, in particolare, viene svolta ai sensi e per gli effetti dell'articolo 161, comma 1-quater, dell'indicato decreto legislativo n. 163 del 2006, anche avvalendosi del supporto dell'Unità tecnica di finanza di progetto, di cui all'articolo 7 della legge 17 maggio 1999, n. 144 e, nel caso, sentito il soggetto di cui all'articolo 163, comma 4, lettera b) del medesimo decreto legislativo n. 163 del 2006, e si sostanzia nella verifica dell'adeguatezza dello studio di fattibilità, anche in ordine ai profili di bancabilità dell'opera.
  Peraltro, il citato articolo 161 espressamente dispone che, ai fini dell'istruttoria del Ministero, la procedura di Valutazione Ambientale Strategica e la Valutazione di Impatto Ambientale sono coordinate con i tempi indicati dal medesimo articolo.
  Conseguentemente, anche i Ministeri dell'ambiente e dei beni culturali si pronunciano sullo studio di fattibilità, per gli aspetti di competenza.
  Pertanto, faccio rilevare che non risulta ancora in approvazione alcun progetto dell'intervento, né tantomeno risulta pervenuta agli uffici competenti del MIT la documentazione utile ed imprescindibile per concludere l'istruttoria dello studio di fattibilità presentato da Strabag.
  Sul progetto in esame appaiono quindi premature valutazioni e considerazioni di qualsiasi natura, sia dal punto di vista della tempistica che tecnico-amministrativo, atteso che i profili denunciati dall'Onorevole Interrogante sono tuttora in fase di studio ed analisi.

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ALLEGATO 6

5-01597 Grimoldi: Iniziative urgenti per la realizzazione di interventi di sistemazione della rete idroviaria padano-veneta.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito a quanto richiesto dall'On. Interrogante mi preme preliminarmente evidenziare che, pur sussistendo una competenza di rango essenzialmente regionale sulla materia, il MIT è stato sempre convinto (e lo è ancor più alla luce dei recenti riconoscimenti della Commissione Europea) che il Sistema idroviario padano-veneto riveste un'importanza di primo piano nell'articolazione complessiva del sistema dei trasporti e della logistica del Paese, come attestato, d'altronde, dall'inserimento dei relativi interventi infrastrutturali nel 10o Allegato Infrastrutture al Documento di Economia e Finanza, approvati in Conferenza Unificata Stato-Regioni, poi in sede Parlamentare ed infine dal CIPE con delibera n. 163 del 2012.
  Allo stato, risulta inoltrato al MIT, dalla Regione Veneto, cioè dal soggetto aggiudicatore Agenzia interregionale per il fiume Po, per l’iter istruttorio di competenza, uno studio di fattibilità inerente l'intervento in questione.
  Pertanto, pur in assenza, attualmente, di elementi tecnico-progettuali, necessari ai fini della programmazione e quantificazione della relativa spesa, appare evidente che l'inserimento dell'intervento nel programma delle infrastrutture strategiche la scia emergere già di per sé l'intenzione di questo Ministero di programmare e pianificare la realizzazione dell'opera.
  È infatti in fase di attivazione una serie di incontri con il soggetto aggiudicatore per verificare la fattibilità dell'infrastruttura mediante finanza di progetto, anche in considerazione delle istanze in tal senso pervenute dagli operatori interessati.
  Molteplici ed evidenti sono le ragioni per annettere al Sistema idroviario una rilevanza di interesse nazionale, considerate le sue possibilità di connessione con la restante parte della rete trasportistica nazionale.
  In effetti, il Sistema idroviario padano-veneto ha ricevuto particolare attenzione in questi ultimi anni per la sua capacità non solo di configurare una, sia pur non particolarmente estesa, rete infrastrutturale di trasporto locale ben radicata sul territorio delle Regioni interessate, ma anche per le possibilità che essa è in grado di offrire in termini di integrazione col sistema generale dei trasporti e con quello marittimo in special modo.
  La potenziale funzione di tale rete infrastrutturale si è andata particolarmente valorizzando in questi ultimi anni, anche in relazione allo sviluppo delle autostrade del mare e dell'intermodalità più in generale, il cui obiettivo, com’è noto, è quello di trasferire quote sempre più significative di traffico dalla strada alle modalità di trasporto con il minor impatto ambientale.
  In tal senso i traffici fluviali e fluvio-marittimi, pur nella ridotta dimensione della rete, hanno già svolto in passato e svolgono tuttora un ruolo non marginale, tant’è che le leggi degli anni ’90 a favore del risparmio energetico (gestite dall'allora Ministero dell'industria) hanno anche accordato incentivazioni a favore della costruzione di unità navali specializzate per tale trasporto.
  Va sottolineato che i volumi di traffico del Sistema idroviario padano-veneto risultano attualmente attestarsi intorno allo Pag. 1370,01 per cento dell'intero trasporto nazionale, ancorché l'Italia nord orientale e la Lombardia, uno dei contesti più dinamici e produttivi dell'Italia, rappresentino il 60,5 per cento dell'export italiano, per un valore complessivo di quasi 200 milioni di euro; elementi, questi ultimi, che consentirebbero di prefigurare una domanda potenziale annua di trasporto che potrebbe raggiungere i 20 milioni di tonnellate, qualora il sistema fosse completamente e omogeneamente strutturato.
  Le leggi statali emanate in materia e per le quali il MIT ha gestito e continua a gestire le competenze discendenti dal decreto legislativo n. 112 del 1998 sono le leggi n. 380 del 1990, n. 194 del 1998, n. 413 del 1998, n. 350 del 2003, n. 376 del 2003.
  Tali provvedimenti hanno previsto finanziamenti per la realizzazione di opere infrastrutturali relative all'adeguamento dei canali navigabili, delle relative sponde, delle conche di navigazione e degli approdi e piazzali destinati alla movimentazione delle merci.
  È utile evidenziare che, trattandosi di materia che interferisce ed interagisce con la competenza regionale, il ruolo del Ministero, in base alle citate leggi, è stato soprattutto quello di assicurare l'erogazione dei finanziamenti alle opere programmate dalle Regioni interessate e che le stesse realizzano quali «soggetti attuatori»: compito del Ministero al riguardo è, ancor oggi, quello di verificare la coerenza delle opere con gli obiettivi posti dalla legge e monitorare la loro realizzazione.
  Le risorse finanziarie per la realizzazione del Sistema idroviario padano-veneto recate dalle leggi n. 413 del 1998, n. 350 del 2003 e 376 del 2003 sono state stanziate nel bilancio di questo Ministero, mentre i fondi stanziati con le leggi n. 380 del 1990 e n. 194 del 1998 sono stati a suo tempo depositati su appositi conti istituiti presso la Banca d'Italia cointestati al MIT ed a ciascuna delle Regioni Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Piemonte, con vincolo a nome del MIT.
  Una parte di tali risorse è stata, di recente, opportunamente utilizzata dagli Enti esponenziali dei territori come quota nazionale di finanziamento, al fine di ottenere il cofinanziamento comunitario di taluni rilevanti progetti di adeguamento del Sistema idroviario, creando in tal modo le condizioni per una valorizzazione aggiuntiva dei fondi a ciò destinati.
  Resta il fatto che gli investimenti necessari al completamento degli interventi necessari alla piena funzionalità dell'intero Sistema, come riconosce lo stesso Onorevole Interrogante, sono di entità particolarmente elevata e che, al momento, com’è noto, le restrizioni di finanza pubblica rendono particolarmente ardua la destinazione di ulteriori ingenti risorse alla realizzazione delle relative iniziative infrastrutturali.
  Cionondimeno, per tutte le ragioni sopra esposte, il MIT continuerà a riservare alla rete navigabile in questione una significativa attenzione e non mancherà conseguentemente anche di continuare ad attivarsi, come ha sin qui fatto, per assecondare, nella misura del possibile, l'ulteriore sviluppo del Sistema idroviario padano-veneto, ricercando, non appena se ne presenteranno le condizioni, nuove occasioni di finanziamento nell'ambito delle possibilità offerte dal bilancio dello Stato, in armonia ed in collaborazione con le Regioni, le Province ed i Comuni interessati.