CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 ottobre 2013
98.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013. (Doc. LVII, n. 1-bis).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La XIII Commissione (Agricoltura),
   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013 (Doc. LVII, n. 1-bis);
   preso atto positivamente che il documento in esame dedica una specifica ed autonoma attenzione al comparto agricolo, inserendolo tra le politiche pubbliche alle quali garantire priorità nel raggiungimento degli obiettivi di Governo;
   considerato che la Nota ricorda che nel primo periodo di attività il Governo è intervenuto a favore del comparto, sospendendo il pagamento dell'IMU per i terreni agricoli e per i fabbricati rurali ed introducendo, con il decreto-legge n.69 del 2013 (cosiddetto «decreto del fare»), talune semplificazioni;
   condivisa la disamina delle criticità che affliggono il settore, individuate, prevalentemente, nelle difficoltà di accesso al credito da parte delle aziende e di disponibilità della terra da parte dei giovani, circostanze che impediscono l'impiego di nuovi capitali a fini produttivi ed il ricambio generazionale;
   considerate con favore le politiche finora attuate a favore del comparto, che richiede un ritorno ad una fiscalità sostenibile ed interventi urgenti di semplificazione;
   sottolineato che le imprese agricole devono ritornare ad essere al centro delle misure e delle politiche pubbliche e che a tal fine occorre incentivare le misure per garantire maggiore liquidità per gli investimenti, per ampliare la ricchezza fondiaria, agevolando l'accesso dei giovani, nonché per rafforzare il potere contrattuale delle organizzazioni dei produttori, in modo da evitare la polverizzazione dell'offerta ed aumentare la concorrenzialità del settore;
   ritenuto altresì che, come ricordato nella Nota, l'agricoltura italiana è chiamata in questo periodo a vivere scelte di primaria importanza, legate all'applicazione, a livello nazionale, della nuova Politica agricola comune;
   rilevato che, in merito alla politica di sviluppo rurale, con particolare riferimento all'Accordo di partenariato relativo all'utilizzo del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEARS), la stessa Commissione Agricoltura ha approvato all'unanimità, il 25 settembre 2013, la risoluzione n. 8-00013, nella quale si definiscono gli indirizzi politici che il Governo dovrà seguire, per quanto di competenza statale, nella programmazione dello sviluppo rurale;
   considerato che, per l'attuazione delle nuove regole della PAC, con riferimento al primo pilastro, la Commissione ha già avviato un'articolata attività conoscitiva e di approfondimento, con il coinvolgimento dei principali protagonisti del settore, finalizzata alla definizione degli indirizzi per l'attuazione della riforma a livello nazionale, attraverso specifiche mozioni da sottoporre all'Assemblea,Pag. 175
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   consideri il Governo prioritari gli interventi volti al rilancio del settore primario attraverso azioni che mirino ad aumentare la competitività e la redditività delle imprese agricole, anche attraverso politiche mirate a:
    1. facilitare l'accesso al credito da parte degli imprenditori agricoli che intendono investire in innovazione e sviluppo;
    2. tutelare e valorizzare l'eccellenza del Made in Italy, anche attraverso l'intensificazione della lotta alla contraffazione, la predisposizione di misure di accompagnamento delle imprese agricole che intendano essere presenti nei mercati esteri, il proseguimento di un dialogo con la Commissione europea affinché venga riconosciuta l'obbligatorietà dell'indicazione dell'origine in etichetta;
    3. promuovere nuovi investimenti in agricoltura, favorire la crescita dimensionale delle imprese agricole e la nascita di nuove imprese, soprattutto giovanili, attraverso l'introduzione di regole incentivanti l'accesso alla terra e, in particolare, con la concessione in locazione dei terreni demaniali, modalità da considerarsi in via preferenziale rispetto alla vendita, in considerazione dei noti problemi di liquidità delle imprese agricole, ed in particolare di quelle giovanili nonché dell'opportunità di favorire l'uso produttivo delle terre pubbliche.

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ALLEGATO 2

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013. (Doc. LVII, n. 1-bis).

NUOVA FORMULAZIONE DELLA PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione (Agricoltura),
   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013 (Doc. LVII, n. 1-bis);
   preso atto positivamente che il documento in esame dedica una specifica ed autonoma attenzione al comparto agricolo, inserendolo tra le politiche pubbliche alle quali garantire priorità nel raggiungimento degli obiettivi di Governo;
   considerato che la Nota ricorda che nel primo periodo di attività il Governo è intervenuto a favore del comparto, sospendendo il pagamento dell'IMU per i terreni agricoli e per i fabbricati rurali ed introducendo, con il decreto-legge n.69 del 2013 (cosiddetto «decreto del fare»), talune semplificazioni;
   condivisa la disamina delle criticità che affliggono il settore, individuate, prevalentemente, nelle difficoltà di accesso al credito da parte delle aziende e di disponibilità della terra da parte dei giovani, circostanze che impediscono l'impiego di nuovi capitali a fini produttivi ed il ricambio generazionale;
   considerate con favore le politiche finora attuate a favore del comparto, che richiede un ritorno ad una fiscalità sostenibile ed interventi urgenti di semplificazione;
   sottolineato che le imprese agricole devono ritornare ad essere al centro delle misure e delle politiche pubbliche e che a tal fine occorre incentivare le misure per garantire maggiore liquidità per gli investimenti, per ampliare la ricchezza fondiaria, agevolando l'accesso dei giovani, nonché per rafforzare il potere contrattuale delle organizzazioni dei produttori, in modo da evitare la polverizzazione dell'offerta ed aumentare la concorrenzialità del settore;
   ritenuto altresì che, come ricordato nella Nota, l'agricoltura italiana è chiamata in questo periodo a vivere scelte di primaria importanza, legate all'applicazione, a livello nazionale, della nuova Politica agricola comune;
   rilevato che, in merito alla politica di sviluppo rurale, con particolare riferimento all'Accordo di partenariato relativo all'utilizzo del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEARS), la stessa Commissione Agricoltura ha approvato all'unanimità, il 25 settembre 2013, la risoluzione n. 8-00013, nella quale si definiscono gli indirizzi politici che il Governo dovrà seguire, per quanto di competenza statale, nella programmazione dello sviluppo rurale;
   considerato che, per l'attuazione delle nuove regole della PAC, con riferimento al primo pilastro, la Commissione ha già avviato un'articolata attività conoscitiva e di approfondimento, con il coinvolgimento dei principali protagonisti del settore, finalizzata alla definizione degli indirizzi per l'attuazione della riforma a livello nazionale, attraverso specifiche mozioni da sottoporre all'Assemblea;
   rilevata l'esigenza di proseguire le attività di contrasto al fenomeno del lavoro Pag. 177nero in agricoltura con tutte le opportune modalità, anche normative,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   consideri il Governo prioritari gli interventi volti al rilancio del settore primario attraverso azioni che mirino ad aumentare la competitività e la redditività delle imprese agricole, anche attraverso politiche mirate a:
    1. facilitare l'accesso al credito da parte degli imprenditori agricoli che intendono investire in innovazione e sviluppo;
    2. tutelare e valorizzare l'eccellenza del Made in Italy, anche attraverso l'intensificazione della lotta alla contraffazione, la predisposizione di misure di accompagnamento delle imprese agricole che intendano essere presenti nei mercati esteri, il proseguimento di un dialogo con la Commissione europea affinché venga riconosciuta l'obbligatorietà dell'indicazione dell'origine in etichetta;
    3. promuovere nuovi investimenti in agricoltura, favorire la crescita dimensionale delle imprese agricole e la nascita di nuove imprese, soprattutto giovanili, attraverso l'introduzione di regole incentivanti l'accesso alla terra e, in particolare, con la concessione in locazione dei terreni demaniali, modalità da considerarsi in via preferenziale rispetto alla vendita, in considerazione dei noti problemi di liquidità delle imprese agricole, ed in particolare di quelle giovanili, nonché dell'opportunità di favorire l'uso produttivo delle terre pubbliche;
    4. valutare la possibilità di utilizzare la Cassa depositi e prestiti come strumento di credito per gli agricoltori.