CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 luglio 2012
685.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 18 luglio 2012. — Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Filippo Milone.

  La seduta comincia alle 14.05.

Sull'ordine dei lavori.

  Edmondo CIRIELLI, presidente, su richiesta del deputato Di Stanislao, propone di invertire l'ordine dei lavori nel senso di passare immediatamente all'esame in sede referente della proposta di legge in materia di promozione a titolo onorifico ai militari profughi a seguito dell'applicazione del trattato di Parigi del 10 febbraio 1947, per poi proseguire con gli altri argomenti previsti dall'ordine del giorno.

  La Commissione consente.

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Promozione a titolo onorifico ai militari profughi a seguito dell'applicazione del trattato di Parigi del 10 febbraio 1947.
C. 4994 Villecco Calipari.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 19 giugno 2012.

  Augusto DI STANISLAO (IdV), relatore, evidenzia che le audizioni dei rappresentanti della Federazione delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, Lucio Toth e Sergio Mura, nonché del dottor Micich, della Società di studi fiumani, svolte lo scorso 4 luglio, hanno confermato la validità dell'iniziativa legislativa.
  In tale occasione, gli auditi hanno ribadito, dal loro punto di vista, l'opportunità di dare anche ai profughi – che la legge n. 336 del 1970 assimila agli ex combattenti ed ai militari partigiani per quanto riguarda la concessione di particolari benefici – una promozione onorifica che, invece, è stata concessa solo a tali due ultime categorie, rispettivamente con le leggi n. 325 del 1990 e n. 334 del 1980.
  Con le loro parole hanno ricordato le condizioni di sofferenza in cui tali persone si sono trovate in ragione di vicende dolorose che hanno segnato l'intera popolazione italiana in quegli anni, ma, ancor più, hanno colpito chi è stato costretto ad abbandonare beni e talvolta pezzi delle proprie famiglie rimaste al di là della nuova linea di confine tracciata con i trattati di pace.
  Ritiene che non vi possano essere dubbi sulla legittimità di un simile riconoscimento che, pur avendo effetti di carattere meramente simbolico, testimonia comunque l'attenzione per coloro che hanno scelto di mantenere la cittadinanza italiana e di servire lo Stato nelle Forze armate.
  Ciò premesso, sottolinea come rimanga da sciogliere il nodo relativo alla platea dei beneficiari il cui numero esatto è apparso, anche nel corso delle audizioni, essere di difficile determinazione. È stato però opportunamente evidenziato che non dovrebbe trattarsi di un numero elevato. Infatti, le classi che potrebbero beneficiare del riconoscimento vanno orientativamente dal 1926 al 1947 e inoltre si deve escludere – secondo quanto previsto dalla proposta di legge – che possa ottenere il beneficio chi abbia già usufruito di un'altra promozione a titolo onorifico (come, in particolare è avvenuto per gli ex combattenti).
  Tali aspetti, a suo avviso, potranno essere adeguatamente affrontati in sede di esame degli emendamenti, che auspica possa avvenire già la prossima settimana.

  Edmondo CIRIELLI, presidente, si associa alle considerazioni del relatore in ordine all'esigenza di proseguire celermente l'esame del provvedimento, fissando nell'odierna seduta dell'Ufficio di presidenza un termine ravvicinato per la presentazione degli emendamenti. Auspica che il Ministero possa tempestivamente fornire gli elementi in suo possesso utili a individuare la platea dei potenziali beneficiari della promozione a titolo onorifico, che, a suo giudizio, rappresenta un doveroso riconoscimento nei loro confronti.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.10.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 luglio 2012. — Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Filippo Milone.

  La seduta comincia alle 14.10.

Modifiche alla legge 3 agosto 2007, n. 124, concernente il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e la disciplina del segreto.
C. 5284 D'Alema ed emendamenti.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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  Edmondo CIRIELLI, presidente e relatore, osserva che la proposta di legge in esame nasce dall'iniziativa congiunta del presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica e dei deputati componenti dell'organo, onorevoli Cicchitto, Laffranco e Rosato.
  Essa è maturata – come evidenzia la relazione illustrativa – nell'ambito dell'attività del COPASIR e ha lo scopo di apportare alcune correzioni migliorative alla disciplina dei servizi di informazione per la sicurezza, senza alterare l'impianto della riforma operata nella XV legislatura con la legge 3 agosto 2007, n. 124.
  La citata legge, nel riordinare i servizi di informazione e sicurezza e la disciplina del segreto di Stato, aveva articolato il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica ripartendo le funzioni tra il Presidente del Consiglio, il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR), il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), i servizi di informazione per la sicurezza esterna (AISE) e interna (AISI) e, infine, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR).
  Le integrazioni introdotte dalla proposta di legge in esame sono principalmente indirizzate al rafforzamento dei poteri di controllo del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR).
  Per i profili di competenza della Commissione, di particolare interesse è il contenuto dell'articolo 5. In base al testo originario della proposta di legge (ora però modificato con l'approvazione dell'emendamento 5.1 Laffranco, nuova formulazione) si introducevano tra i compiti del COPASIR quello di accertare che le funzioni degli organismi di informazione per la sicurezza non siano svolte da nessun altro ente, organismo o ufficio, nonché quello di verificare che le attività informative svolte da organismi non appartenenti al Sistema di informazione per la sicurezza rispondano ai principi della legge n. 124.
  L'obiettivo di quest'ultima disposizione è dunque quello di ricondurre sotto il controllo parlamentare la verifica della corrispondenza delle attività poste in essere da organismi non appartenenti al Sistema di informazioni per la sicurezza ai limiti loro attribuiti, affinché non si determinino sovrapposizioni o interferenze con le attività svolte dai Servizi di intelligence. Nella relazione illustrativa si chiarisce che il riferimento è al Reparto informazioni e sicurezza dello Stato maggiore della Difesa (RIS). Quest'ultimo, ai sensi dell'articolo 8, comma 2, della legge n. 124 del 2007, svolge esclusivamente compiti di carattere tecnico militare e di polizia militare e, in particolare, ogni attività informativa utile al fine della tutela dei presídi e delle attività delle Forze armate all'estero, e non è parte del Sistema di informazione per la sicurezza.
  Al riguardo, la formulazione della disposizione originaria era sicuramente generica e imprecisa.
  Infatti, il riferimento alle «attività informative svolte da organismi non appartenenti al Sistema di informazione per la sicurezza» era potenzialmente destinato a qualsiasi soggetto (in ipotesi, anche privato) che svolge attività di acquisizione delle informazioni, per le più diverse finalità. E non appare congruo che l'attività di tali soggetti risponda «ai principi della presente legge», come testualmente dispone l'articolo 5 in commento. In questo senso, appare quindi opportuna la precisazione, introdotta con il citato emendamento 5.1 Laffranco, secondo cui si deve trattare di organismi pubblici.
  Inoltre, nel testo originario dell'articolo 5 non era specificato che la norma trova applicazione per le sole attività che sono comunque riconosciute e contemplate dalla legge n. 124 del 2007, seppure condotte da soggetti non appartenenti al Sistema di informazione per la sicurezza. Anche in questo caso, con l'emendamento 5.1 Laffranco viene invece specificato che si tratta di quelle sole attività informative previste dalla legge n. 124. Il riferimento, sia pure non puntuale, dovrebbe quindi essere alle attività svolte dal RIS ai sensi del citato articolo 8, comma 2, della legge n. 124, e, presumibilmente, anche a quelle previste dall'articolo 12 della medesima Pag. 108legge, secondo cui «nell'ambito delle rispettive attribuzioni, le Forze armate, le Forze di polizia, gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza forniscono ogni possibile cooperazione, anche di tipo tecnico-operativo, al personale addetto ai servizi di informazione per la sicurezza, per lo svolgimento dei compiti a questi affidati».
  Da ultimo, evidenzia come il COPASIR, anche a legislazione vigente, ha comunque poteri di controllo sulla struttura del RIS, ai sensi dell'articolo 31, comma 3, della legge n. 124 del 2007. Infatti, tale disposizione consente al Comitato di ascoltare «ogni altra persona non appartenente al Sistema di informazione per la sicurezza in grado di fornire elementi di informazione o di valutazione ritenuti utili ai fini dell'esercizio del controllo parlamentare».
  Si tratta evidentemente di un controllo indiretto, ma ciò è conseguenza della scelta di non includere il RIS nel Sistema di informazione per la sicurezza. Non appare, quindi, del tutto coerente con l'impianto normativo esistente l'introduzione di una nuova forma di controllo sul RIS. Sarebbe, invece, più coerente – qualora si ritenga necessario assoggettare il RIS a un diretto controllo da parte dell'organo parlamentare preposto – percorrere una strada più lineare, ovvero inserire tale struttura nel Sistema di informazione della sicurezza, essendo l'unico ente in grado di svolgere attività di intelligence di carattere militare.
  Su questo aspetto, si riserva di formulare un'apposita condizione nella sua proposta di parere.

  Il sottosegretario Filippo MILONE ribadisce che, come già affermato nelle sedi competenti dallo stesso Ministro della difesa, è imprescindibile che il RIS continui a operare, sia come organo di staff del Capo di Stato Maggiore della Difesa, sia come organo operativo a supporto dei contingenti nazionali impiegati nei teatri operativi, nonché come interfaccia nazionale degli organismi internazionali di intelligence militare. Al riguardo, rileva come il RIS sia già destinatario di interventi di controllo da parte del COPASIR, effettuati ai sensi dell'articolo 31 della legge n. 124, mediante audizioni e richieste di esibizione di documenti. Qualora, invece, si ritenga indispensabile assoggettarlo a un controllo diretto e continuativo da parte del Comitato, questa riforma può essere sicuramente attuata attraverso la sua integrazione nel Sistema di informazione per la sicurezza, trasformandolo, quindi, da organo tecnico-militare a organismo per l'intelligence militare.

  Ettore ROSATO (PD) si dichiara sorpreso dalle affermazioni del sottosegretario Milone che, a suo avviso, non rispecchiano le posizioni assunte dal Ministro della Difesa, che non ha mai prefigurato la possibilità di costituire una terza struttura nell'ambito del Sistema di informazione per la sicurezza. Anzi, i rappresentanti delle Forze armate hanno espresso soddisfazione per come funziona l'attuale integrazione tra le loro attività informative e quelle svolte dalle preposte agenzie, che invece fanno parte del Sistema di informazione per la sicurezza.
  Osserva che il RIS, anche grazie alla possibilità di utilizzare mezzi particolarmente sofisticati, svolge egregiamente una funzione indispensabile e la proposta di legge in esame non ne determina alcun depotenziamento. Essa, infatti, muove esclusivamente dall'esigenza, maturata all'interno del COPASIR durante questi anni di suo funzionamento, di rendere più penetranti le proprie funzioni di controllo parlamentare. Tale controllo non può prescindere dalla verifica che non vi siano interferenze indebite sulle attività di intelligence. La natura bipartisan della proposta è testimonianza di tale spirito, e le stesse proposte emendative approvate nella seduta della Commissione affari costituzionali hanno sicuramente migliorato il testo originario, che adesso a suo avviso non necessita di ulteriori modifiche.

  Roberto SPECIALE (PdL), intervenendo a titolo personale, concorda sull'esigenza di confermare l'attuale sistema, che ha dato prova di funzionare bene e che vede il RIS esclusivamente dedicato allo svolgimento Pag. 109di compiti di carattere tecnico militare e di polizia militare, in particolare a supporto delle nostre Forze armate all'estero.

  Luciano ROSSI (PdL) reputa che le considerazioni del relatore siano meritevoli di attenzione, costituendo un utile contributo a un lavoro condiviso di miglioramento dell'attuale legge che regola il Sistema di informazione per la sicurezza.

  Edmondo CIRIELLI, presidente e relatore, rileva che nel suo intervento introduttivo aveva inteso evidenziare una sorta di contraddizione tra la scelta di escludere il RIS dal Sistema di informazione per la sicurezza e quella di sottoporlo in modo penetrante al controllo del COPASIR. Fermo restando l'esigenza di un efficace controllo parlamentare da parte dell'organo competente sulle attività di intelligence, estendere la medesima funzione potrebbe anche andare a discapito di quell'azione di controllo che la stessa Commissione Difesa è istituzionalmente preposta ad effettuare sugli organismi che operano nell'ambito del Ministero della Difesa.

  Ettore ROSATO (PD) precisa che il controllo del COPASIR sulle strutture che svolgono attività informative è esplicato attualmente solo in modo indiretto, e ciò non cambierebbe con la nuova legge se non nella parte in cui si esplicita l'obiettivo di tale controllo, ovvero quello di verificare che le attività informative previste dalla legge che siano svolte da tali organismi rispondano ai principi della legge n. 124. Si tratta tuttavia di un'azione di verifica che, incidendo su elementi connotati da particolare riservatezza, ha carattere circoscritto e si qualifica in modo del tutto peculiare rispetto a quella svolta dalle commissioni permanenti.
  Non vede invece ragioni per prefigurare l'inserimento del RIS nell'ambito del Sistema di informazione, dal momento che ciò avrebbe l'effetto di creare sovrapposizioni e duplicazioni di funzioni, cui potrebbe conseguire finanche la decisione di assorbirlo in una delle strutture già esistenti.

  Edmondo CIRIELLI, presidente e relatore, alla luce del dibattito svolto, ritiene opportuno formulare in termini di osservazione, anziché di condizione, il preannunciato rilievo relativo all'articolo 5, al fine di stimolare un'ulteriore riflessione in Commissione di merito sugli elementi critici evidenziati nella sua relazione. Rileva come la Commissione Affari costituzionali stia svolgendo un'apprezzabile opera di miglioramento del testo originario, intervenendo con adeguati correttivi sulle parti che destavano maggiori perplessità come, in particolare, è avvenuto con la modifica degli articoli 10 e 11. Illustra, quindi, la proposta di parere (vedi allegato 1).

  Francesco BOSI (UdCpTP) giudica soddisfacente l'attuale formulazione dell'articolo 5, come risultante dall'approvazione in linea di principio dell'emendamento ad esso riferito. Non ritiene, invece, che debba essere in questa sede affrontata la questione relativa alla collocazione all'interno o all'esterno del Sistema di sicurezza della struttura del RIS. Pertanto, dichiara di astenersi nella votazione del parere.

  Salvatore CICU (PdL) invita i colleghi a considerare come la formulazione del parere testé illustrato dal relatore abbia l'effetto di stimolare una opportuna riflessione su questa delicata tematica. Non vi è quindi la volontà di condizionare le scelte che la Commissione di merito sarà chiamata a compiere, ma solo di offrire a essa un ulteriore spunto per sviluppare i dovuti approfondimenti.

  Ettore ROSATO (PD) ribadisce che, a suo avviso, sarebbe stato più condivisibile rendere un parere favorevole senza alcun rilievo nella parte dispositiva. Parlando a nome del suo gruppo, dichiara il voto di astensione sulla proposta di parere.

  Antonio LA FORGIA (PD) rileva che il voto di astensione deriva anche da una Pag. 110singolare dissonanza su quale sia la reale posizione espressa dal dicastero della Difesa in merito.

  Franco GIDONI (LNP) dichiara che il suo gruppo si asterrà dalla votazione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Delega al Governo per la riforma del Codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.
Nuovo testo unificato C. 4662 Valducci e abbinate.
(Parere alla IX Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto rinviato nella seduta del 17 luglio 2012.

  Edmondo CIRIELLI, presidente, ricorda che nella seduta di ieri si è svolto il dibattito, e che i deputati intervenuti hanno sottoposto al relatore l'opportunità di formulare taluni rilievi nella proposta di parere.

  Gianfranco PAGLIA (FLpTP), relatore, formula una proposta di parere favorevole con una condizione, che illustra (vedi allegato 2).

  Il sottosegretario Filippo MILONE concorda con la proposta di parere illustrata dal relatore.

  Filippo ASCIERTO (PdL) esprime rammarico per il fatto che il relatore non abbia inteso recepire la sua sollecitazione affinché, nel riordino delle disposizioni riguardanti l'esercizio dei compiti di polizia stradale, si inverta la tendenza che ha portato al conferimento di funzioni di polizia stradale a un numero a suo avviso eccessivo di strutture e di operatori.
  Non solo negli ultimi anni sono aumentati coloro che svolgono servizi ausiliari, ma, in più, l'espletamento di servizi di polizia stradale è stato affidato anche a soggetti che svolgono funzioni istituzionali di altra tipologia, come ad esempio gli appartenenti al Corpo delle capitanerie di porto, con l'evidente contraddizione che si diminuisce il relativo personale e se ne aumentano le funzioni. Per tale motivo dichiara di astenersi dal voto sulla proposta di parere del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.50.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 18 luglio 2012. — Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Filippo Milone.

  La seduta comincia alle 14.50.

7-00833 Bosi: Sulle iniziative per la riorganizzazione dell'Istituto geografico militare.
7-00845 Rugghia: Sulle iniziative per la riorganizzazione dell'Istituto geografico militare.
7-00935 Mazzoni: Sulle iniziative per la riorganizzazione dell'Istituto geografico militare.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione 8-00195).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata nella seduta del 4 luglio 2012.

  Edmondo CIRIELLI, presidente, avverte che i presentatori delle risoluzioni in discussione hanno concordato la formulazione di un testo unitario, a cui aggiunge la sua firma.

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  Salvatore CICU (PdL) comunica che anche i deputati del suo gruppo presenti intendono aggiungere la loro firma al testo unitario.

  Il sottosegretario Filippo MILONE, nell'esprimere la propria soddisfazione per l'intesa raggiunta sul testo, esprime parere favorevole.

  La Commissione approva all'unanimità il testo unificato delle risoluzioni in discussione, che assume il numero n. 8-00195 (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 14.55.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 18 luglio 2012. — Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Filippo Milone.

  La seduta comincia alle 14.55.

Schema di decreto legislativo recante riorganizzazione dell'Associazione italiana della Croce rossa.
Atto n. 491.

(Rilievi alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in titolo, rinviato nella seduta del 17 luglio 2012.

  Francesco BOSI (UdCpTP), relatore, ricorda che nell'intervento introduttivo svolto nella seduta del giorno prima, aveva evidenziato i dubbi espressi nelle varie sedi parlamentari sull'effettivo rispetto del termine di esercizio della delega. Il suo auspicio era, dunque, che vi fosse una proroga del termine di delega, allo scopo di superare quella problematica nonché, conseguentemente, di consentire alle Commissioni di svolgere un esame che non fosse frettoloso, ma in più possibile organico ed approfondito. Come noto, nella seduta pomeridiana del Senato di ieri, è stato effettivamente approvato un emendamento che differisce al 30 settembre 2012 il suddetto termine e che produrrà ovviamente effetti al momento della conversione in legge del decreto-legge n. 79/2012, dopo la sua approvazione da parte della Camera. Ciò posto, rileva come, a suo avviso, sia necessario attendere che il Governo scelga se confermare il testo attuale o se ritirare il provvedimento, per poi presentarlo nuovamente alle Camere, eventualmente in una diversa formulazione.
  Resta fermo che alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva sarà possibile svolgere un'adeguata istruttoria sulle delicate tematiche connesse alla riconfigurazione del Corpo militare della Croce rossa.

  Edmondo CIRIELLI, presidente, alla luce delle considerazioni espresse dal relatore, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.05.

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