CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 luglio 2011
519.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 28 luglio 2011. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 9.30.

Sui lavori della Commissione.

Nicola FORMICHELLA (PdL) intende esprimere la soddisfazione del gruppo PdL per la nomina a ministro per le politiche europee di Anna Maria Bernini; si tratta di una persona che potrà dare un grande contributo alle attività della XIV Commissione.

Enrico FARINONE (PD) si rallegra a sua volta per la nomina del Ministro, la cui urgenza aveva richiamato ieri stesso, e auspica che si possa svolgere un proficuo lavoro comune.

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Massimo POMPILI (PD) ritiene positiva e importante la risoluzione di una situazione che gravava pesantemente sui lavori della Commissione; non conosce personalmente l'onorevole Bernini, della quale potrà valutare l'attività nello svolgimento dell'importante incarico a lei attribuito.

Marco MAGGIONI (LNP) anche a nome del gruppo della Lega saluta con soddisfazione la nomina di Anna Maria Bernini a Ministro, alla quale rivolge i migliori auguri di buon lavoro.

Elena CENTEMERO (PdL) si dichiara molto contenta della nomina a Ministro di Anna Maria Bernini, della quale conosce capacità, competenze e concretezza.

Mario PESCANTE, presidente, preannuncia l'intenzione di voler trasmettere al nuovo Ministro per le politiche europee - a titolo personale e a nome di tutta la XIV Commissione - un messaggio di auguri per la nomina, nella certezza di una positiva e proficua collaborazione.
Avverte quindi, con riferimento ai cinque schemi di decreto legislativo assegnati alla Commissione e i cui termini di scadenza sono previsti nel mese di agosto, che sugli atti non è ancora pervenuto il parere della Conferenza Stato-regioni e che la Commissione non ne può pertanto concludere l'esame.
Segnala peraltro che, con riferimento all'atto del Governo n. 386 concernente uno schema di decreto legislativo in attuazione della direttiva 2009/71/EURATOM, che istituisce un quadro comunitario per la sicurezza degli impianti nucleari, il sottosegretario Stefano Saglia ha assicurato, dinnanzi alle Commissioni VIII e X, che non sussistono problemi a rinviare al prossimo mese di settembre l'espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari.
Analoga assicurazione è pervenuta da parte del Governo, per le vie brevi, con riferimento agli atti del Governo n. 378 (Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2007/61/CE, relativa a taluni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato destinato all'alimentazione umana), n. 381 (Schema di decreto legislativo recante disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento (CE) n. 1371/2007 relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario) e n. 382 (Schema di decreto legislativo recante disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni contenute nei regolamenti (CE) n. 1234/2007 e n. 543/2008, sulla commercializzazione delle carni di pollame).
Quanto infine all'atto del Governo n. 379 (Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/54/CE, sull'utilizzazione e la commercializzazione delle acque minerali naturali) assicura che chiederà la disponibilità del Governo ad attendere il parere della Commissione prima di emanare il decreto legislativo.

La Commissione prende atto.

DL 107/11: Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia e disposizioni per l'attuazione delle Risoluzioni 1970 (2011) e 1973 (2011) adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Misure urgenti antipirateria.
C. 4551 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni III e IV).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Elena CENTEMERO (PdL), relatore, illustra i contenuti del provvedimento, ricordando che il decreto-legge reca talune disposizioni volte ad assicurare, per il periodo dal 1o luglio 2011 al 31 dicembre 2011, la prosecuzione delle iniziative in favore dei processi di pace e di stabilizzazione nei Paesi coinvolti da eventi bellici e la proroga della partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali in corso.

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In particolare, gli articoli 1 e 2 sono dedicati essenzialmente alle iniziative di cooperazione in favore di Afghanistan, Pakistan, Iraq, Libano, Myanmar, Sudan e Somalia, limitatamente al citato periodo dal 1o luglio 2011 al 31 dicembre 2011. Il comma 2 dell'articolo 1 provvede poi a dare attuazione nell'ordinamento interno a quanto previsto dall'articolo 8-bis del Regolamento (CE) 2 marzo 2011 n. 204, che consente l'utilizzo di beni «congelati» appartenenti a personalità ed organismi riconducibili al regime libico per finalità umanitarie a favore del popolo libico dandone comunicazione agli altri Stati membri e alla Commissione. Il comma 9 dell'articolo 1 reca un'autorizzazione di spesa destinata anche alla partecipazione italiana alle iniziative della Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC) dell'Unione europea; il comma 12 del medesimo articolo reca un'autorizzazione di spesa per la partecipazione di funzionari della carriera diplomatica alle missioni PSDC e per il funzionamento degli uffici dei Rappresentanti speciali dell'Unione europea (attualmente otto: Afghanistan, Asia centrale, Bosnia Erzegovina, Georgia, Kosovo, Grandi Laghi, Sudan, Unione africana). A seguito di una modifica apportata dal Senato, è stato inserito, all'articolo 2, anche un contributo allo Staff College di Torino.
Il successivo articolo 3 prevede, poi, la possibilità, per il Ministero degli affari esteri, di ricorrere ad acquisti e lavori in economia, anche in deroga alle disposizioni di contabilità generale dello Stato, nei casi di necessità ed urgenza e per le finalità e nei limiti temporali stabiliti dall'articolo in esame. L'articolo reca anche la proroga al 31 ottobre 2011 del termine di scadenza del Commissario generale di governo per l'EXPO di Shanghai, nonché un contributo in favore dell'Associazione culturale «Villa Vigoni» (di promozione delle relazioni italo-tedesche).
L'articolo 4 reca la proroga al 31 dicembre 2011 del termine per la partecipazione italiana alle missioni internazionali delle Forze armate e delle Forze di polizia, nonché le rispettive autorizzazioni di spesa. Segnalo che alcune missioni, oggetto del provvedimento in esame, sono state decise dall'Unione europea nell'ambito della Politica di sicurezza e difesa comune, e più precisamente: Missioni Althea ed EUPM in Bosnia-Erzegovina; Missione EULEX in Kosovo; Missione EUMM in Georgia; Missione EUPOL RD in Congo; Missione Atalanta nel golfo di Aden; Missione EUTM in Somalia; Missione EUBAM al valico di Rafah; Missione EUPOL COPPS nei Territori palestinesi; Missione EUPOL in Afghanistan.
L'articolo 4 prevede inoltre, in attuazione del Memorandum d'intesa tra Italia e Panama, la cessione gratuita a Panama di due unità in dotazione del Corpo della Capitanerie di Porto. Al relativo onere si provvede a valere dell'autorizzazione di spesa dell'articolo 3-bis del decreto-legge n. 135 del 2009 e relativa all'attuazione della decisione quadro 2001/500/GAI sul riciclaggio di denaro, che viene a sua volta aumentata in pari misura a valere sul fondo strategico per l'economia reale di cui al decreto-legge n. 185 del 2008.
Con una modifica apportata al Senato, sono stati modificati gli importi relativi ai tributi speciali per servizi resi dalle Capitanerie di porto, destinando le maggiori entrate al medesimo corpo delle Capitanerie di porto.
Nel corso dell'esame è stato inserito l'articolo 4-bis che prevede misure di sostegno finanziario ai settori economici danneggiati dagli eventi libici, a valere sui proventi della quota destinata ai comuni dell'addizionale comunale sui diritti di imbarco di cui all'articolo 2, comma 11, lettera a) della legge n. 350 del 2003 (legge finanziaria per il 2004).
L'articolo 5 del provvedimento in esame reca alcune misure di contrasto al fenomeno della pirateria in acque internazionali, incentrate sulla possibilità di ricorrere a forme di autodifesa a bordo delle imbarcazioni private destinate ad attraversare zone a rischio, mediante il dispiegamento di Nuclei militari di protezione (NMP) della Marina militare. Con una modifica approvata dal Senato, la vigilanza delle vie marittime in acque

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internazionali con funzione di contrasto alla pirateria è stata inserita tra i compiti istituzionali della marina militare.
Gli articoli 6, 7 e 8 intervengono, rispettivamente, in materia di trattamento economico del personale, di disposizioni in materia penale e, infine, di disposizioni in materia contabile, riproducendo sostanzialmente quelle già recate da precedenti provvedimenti di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali. Nel corso dell'esame al Senato sono stati inoltre inseriti:
una disposizione di interpretazione autentica in materia delle composizioni delle commissioni di avanzamento della Guardia di Finanza (all'articolo 6);
una proroga al 31 dicembre 2011 del termine per le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni di personale già dipendente di organi militari della Comunità atlantica (all'articolo 6)
un'autorizzazione di spesa per il reclutamento di personale dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica (all'articolo 6);
la previsione che gli oneri per la partecipazione alle commissioni per la dismissione di immobili della difesa sia posto a carico del privato cittadino acquirente (all'articolo 8).

L'articolo 9, riformulato nel corso dell'esame al Senato, prevede la riduzione - entro il 30 settembre 2011 - di almeno 1.000 unità di personale militare impegnato nelle missioni internazionali; un'ulteriore riduzione per almeno 1.070 unità deve essere assicurata dal Ministero della difesa entro il prossimo mese di dicembre.
Da ultimo, gli articoli 10 e 11 ricompresi nel Capo III (Disposizioni finali), recano norme concernenti la copertura finanziaria del provvedimento e la sua entrata in vigore.
Per quanto attiene la competenza della XIV Commissione, ricorda che il decreto-legge reca disposizioni in materia di cooperazione internazionale, di impiego delle forze armate e di polizia e di giurisdizione penale, che rientrano nella competenza esclusiva degli Stati membri. Al tempo stesso, però, tra le politiche dell'Unione europea, rientra la Politica di Sicurezza e Difesa Comune (PSDC), già Politica Europea di Sicurezza e Difesa (PESD), come denominata dall'articolo 24 del Trattato di Lisbona (Trattato sull'Unione europea, TUE), che costituisce parte integrante della politica estera e di sicurezza comune (PESC). Essa è finalizzata al mantenimento della pace, alla prevenzione dei conflitti ed al rafforzamento della sicurezza internazionale, e comprende la graduale definizione di una politica di difesa comune dell'Unione.
Il Trattato di Lisbona (Titolo V, articoli 21-46, TUE) ha confermato l'impegno per una politica estera comune, segnalando che «la competenza dell'Unione in materia di politica estera e di sicurezza comune riguarda tutti i settori della politica estera». Viene inoltre precisato che «la politica estera e di sicurezza è soggetta a norme e procedure specifiche. Essa è definita e attuata dal Consiglio europeo e dal Consiglio che deliberano all'unanimità, salvo nei casi in cui i trattati dispongano diversamente» (vale a dire solo per le misure di attuazione). «È esclusa l'adozione di atti legislativi».
Evidenzia quindi come il Trattato di Lisbona abbia introdotto significative innovazioni in relazione alla politica della difesa. In particolare, è stato ampliato il novero delle missioni nelle quali l'Unione può ricorrere a mezzi militari e civili, ed è previsto che il Consiglio - all'unanimità - possa affidare ad un gruppo di Stati membri la loro realizzazione. È stato inoltre eliminato il divieto di dare vita a cooperazioni rafforzate ed è contemplata la possibilità che gli Stati membri, che desiderano assumere impegni più vincolanti in questo ambito, realizzino tra loro una «cooperazione strutturata permanente», previa decisione adottata a maggioranza qualificata dal Consiglio. A differenza di quanto previsto in generale per le cooperazioni rafforzate, il Trattato di Lisbona non prevede un numero minimo di Paesi partecipanti alla cooperazione strutturata permanente.

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Anche nel caso di missioni definite nell'ambito dell'Unione europea, la decisione in ordine alla partecipazione e alle modalità di svolgimento rientra nella competenza degli Stati membri, che si esplicita sia nell'adozione all'unanimità delle relative decisioni in ambito europeo sia nell'adozione di provvedimenti interni che dispongono in ordine alle modalità d'uso delle Forze armate e alla copertura finanziaria dell'intervento.
Alla luce di questi elementi non si pongono, pertanto, problemi in ordine alla compatibilità del provvedimento in esame con la normativa europea, sul quale formula quindi una proposta di parere favorevole.

Marco MAGGIONI (LNP) il decreto-legge in esame rappresenta l'occasione per riflettere sulla consistenza e il ruolo del contingente italiano impegnato all'estero, anche al fine di valutare l'effettiva necessità di proseguire gli sforzi bellici nei territori libici.
Ritiene comunque soddisfacente il testo del provvedimento così come licenziato dal Senato, anche tenuto conto del fatto che l'articolo 9 prevede una riduzione di 1.000 unità di personale militare impegnato nelle missioni internazionali entro fine settembre 2011 e un'ulteriore riduzione per almeno 1.070 entro il prossimo mese di dicembre.
Si tratta di tagli che fanno bene ai bilanci e che dimostrano che si sta adottando una strategia di uscita dagli impegni all'estero, che naturalmente dovrà essere diversamente calibrata in base alle diverse situazioni.
Preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata.

Enrico FARINONE (PD) osserva che il tema affrontato dal decreto-legge richiede una riflessione approfondita, in considerazione del fatto che il sacrificio di vite umane sta diventando importante e preoccupante e non ci si può dunque limitare a votare un impegno di spesa, ma occorre interrogarsi sul senso e le finalità dell'impegno italiano, andando oltre il mero dato tecnico. Il gruppo del PD, salvo alcune diverse posizioni strettamente personali, voterà a favore del provvedimento volto a rifinanziare le missioni, come ha sempre fatto in questi anni. Si impone tuttavia, lo ribadisce, una riflessione complessiva, anche attraverso una apposita sessione parlamentare, in particolare con riferimento alla presenza italiana in Afghanistan.

Isidoro GOTTARDO (PdL) richiama l'attenzione dei colleghi su di una questione che ha più volte sollecitato al Governo e che riguarda la situazione delle imprese italiane che operavano nelle zone di conflitto, e particolarmente, in Libia. Si tratta di imprese che hanno ingentissimi crediti aperti e delle quali solamente il due per cento ha una copertura assicurativa da parte della SACE, e per le quali non è stato adottato alcun provvedimento di sospensione dei termini per gli adempimenti fiscali. Riterrebbe opportuno inserire nel parere che la Commissione si accinge ad approvare un richiamo a tale importante e delicata questione.

Mario PESCANTE, presidente, sottolinea il fatto che le iniziative di cooperazione abbiano subito forti tagli, che il decreto-legge in parte reintegra, con riferimento alle iniziative in favore di Afghanistan, Pakistan, Iraq, Libano, Myanmar, Sudan e Somalia, limitatamente al citato periodo dal 1o luglio 2011 al 31 dicembre 2011.
Quanto alla situazione in Libia, ricorda che il comma 2 dell'articolo 1 provvede poi a dare attuazione nell'ordinamento interno a quanto previsto dall'articolo 8-bis del Regolamento (CE) 2 marzo 2011 n. 204, che consente l'utilizzo di beni «congelati» appartenenti a personalità ed organismi riconducibili al regime libico per finalità umanitarie a favore del popolo libico. Con riferimento a quanto evidenziato dal collega Gottardo, si chiede se parte di queste risorse potrebbero essere destinate a finalità di sostegno alle imprese.

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Massimo POMPILI (PD) osserva come spesso vengano trasmessi atti, che se armonizzati, potrebbero avere finalità convergenti. Si riferisce all'atto dell'Unione europea sul quale la XIV Commissione si è espressa ieri, la Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza riguardante «Un partenariato per la democrazia e la prosperità condivisa con il Mediterraneo meridionale» (COM(2011)200 def.), che destina 4 milioni di euro al ripristino - anche nei territori libici - di regimi democratici e di una situazione istituzionale equilibrata. Condividendo pienamente quanto segnalato dall'onorevole Gottardo, osserva come sarebbe assai utile e proficuo poter esaminare in una prospettiva coordinata tutte le iniziative nel settore.

Nicola FORMICHELLA (PdL) giudica rilevante la questione posta dal collega Gottardo, e propone, a nome del PdL, l'inserimento nella proposta di parere di una osservazione al riguardo. Riterrebbe altresì opportuno predisporre un ordine del giorno, da presentare in Assemblea in sede di esame del provvedimento, che auspica possa essere firmato da tutti i gruppi. Ritiene che la partecipazione a missioni di pace dovrebbe prevedere non solamente interventi di carattere umanitario in aiuto delle popolazioni locali ma anche il sostegno agli imprenditori italiani che in quei Paesi hanno investito, ai loro dipendenti e alle rispettive famiglie.
A sostegno dell'osservazione proposta, segnala che il quadro finanziario pluriennale dell'Unione europea prevede che gli stanziamenti per la politica estera e di sicurezza comune siano destinati a sostenere azioni senza implicazioni militari e di difesa. Si tratta di un aspetto sul quale si riserva peraltro di ritornare anche in sede di formulazione del documento finale relativamente al pacchetto di atti sul quadro finanziario e le risorse proprie dell'UE per gli anni 2014-2020, attualmente all'esame delle Commissioni riunite V e XIV.

Marco MAGGIONI (LNP) riterrebbe opportuno inserire una ulteriore osservazione che segnali l'esigenza che le spese sostenute dagli Stati membri dell'Unione europea per missioni militari effettuate nell'ambito della politica estera di difesa comune ovvero in attuazione di decisioni di organizzazioni internazionali non siano computate ai fini del calcolo dei saldi di finanza pubblica rilevanti per l'applicazione del Patto di stabilità e crescita.

Isidoro GOTTARDO (PdL) osserva che il regolamento (CE) 2 marzo 2011 n. 204 consente l'uso di beni «congelati» esclusivamente per finalità di carattere umanitario e che il Governo italiano è impegnato affinché, nella risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU, tali risorse possano essere destinate anche al risarcimento delle aziende che hanno crediti certificati o da certificare. Per tale ultima categoria di aziende, la situazione è particolarmente grave, anche tenuto conto del fatto che per tali imprese non è stato assunto alcun provvedimento che sospenda gli obblighi fiscali e tributari. Condivide dunque l'opportunità della presentazione di un ordine del giorno.

Sandro GOZI (PD) ritiene che la presentazione di un ordine del giorno possa essere una iniziativa positiva e si potrà lavorare per definire un documento condiviso.
In ordine ai contenuti del decreto-legge in esame osserva come il rifinanziamento delle missioni internazionali sia una assunzione di responsabilità molto importante, della quale anche il gruppo del PD si fa carico, ma deve purtroppo rilevare la tendenza a fare del decreto-legge un provvedimento omnibus, che reca, tra l'altro, disposizioni riguardanti un accordo tra Italia e Panama che coinvolge anche Fincantieri, e la partecipazione italiana alla Fondazione Iniziativa adriatico-ionica. Si tratta di interventi rispetto ai quali non pone alcuna questione di merito, ma di metodo, poiché ritiene che il decreto si sarebbe dovuto limitare alle missioni internazionali.

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Sotto il profilo politico, riterrebbe opportuno affrontare il tema delle missioni internazionali non in una prospettiva unitaria, ma valutandole singolarmente. Si tratta di un approfondimento che il Governo e la maggioranza debbono svolgere.

Elena CENTEMERO (PdL), relatore, alla luce del dibattito svoltosi formula una nuova proposta di parere favorevole (vedi allegato 1), che reca due osservazioni rispondenti alle questioni sollevate dagli onorevoli Gottardo e Maggioni.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere formulata.

La seduta termina alle 10.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.25 alle 10.30.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 28 luglio 2011. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 13.10.

Disposizioni per l'introduzione della patente nautica a punti e del patentino nautico a punti e delega al Governo in materia di sanzioni per le violazioni commesse dai conducenti di imbarcazioni.
Testo unificato C. 841 Fallica e abb.

(Parere alla IX Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 27 luglio 2011.

Nunziante CONSIGLIO (LNP), relatore, richiama i contenuti della relazione svolta nella seduta di ieri, ricordando altresì che il 54 per cento del traffico merci e l'81 per cento del traffico passeggeri è riconducibile alle quote di mercato dell'Italia nel Mediterraneo, e che l'Italia ha altresì la più alta quota di marittimi d'Europa, oltre a un elevato numero di imbarcazioni da diporto.
Con riferimento alla questione posta ieri dal collega Farinone, segnala che la guida delle moto d'acqua è consentita esclusivamente a chi abbia compiuto 18 anni e che l'articolo 39 del decreto legislativo 171 del 2005 prevede l'obbligo anche per questi mezzi della patente, indipendentemente dalla loro cilindrata. Segnala inoltre che l'articolo 40 del medesimo decreto legislativo prevede che la responsabilità civile verso i terzi derivante dalla circolazione delle unità da diporto sia regolata dall' articolo 2054 del codice civile, mentre l'articolo 41 stabilisce l'obbligatorietà di una polizza assicurativa.
Formula quindi, in conclusione, una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 2).

Enrico FARINONE (PD) ringrazia il relatore per i chiarimenti forniti, e preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata.

Isidoro GOTTARDO (PdL) chiede se la disciplina dettata sia riferita unicamente alle infrazioni commesse nelle acque nazionali o anche nelle acque internazionali.

Nunziante CONSIGLIO (LNP), relatore, precisa che, per quanto concerne le acque extraterritoriali si applica la disciplina internazionale. Richiama, in materia di sicurezza, lo schema di decreto che la XIV Commissione ha esaminato la scorsa settimana e che reca attuazione della direttiva 2009/21/CE, relativa al rispetto degli obblighi dello Stato di bandiera. Tale direttiva ha lo scopo di assicurare che gli Stati membri ottemperino con efficacia e coerenza ai loro obblighi in quanto Stati di bandiera, di migliorare la sicurezza e di prevenire l'inquinamento

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provocato dalle navi battenti bandiera di uno Stato membro.

Mario PESCANTE, presidente, precisa che il provvedimento in esame è riferito esclusivamente alle imbarcazioni da diporto che navigano entro sei miglia dalla costa e dunque sempre in acque nazionali.

Sandro GOZI (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Nicola FORMICHELLA (PdL) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Marco MAGGIONI (LNP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

Delega al Governo per il riassetto della normativa in materia di sperimentazione clinica e per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie, nonché disposizioni in materia sanitaria.
Nuovo testo C. 4274 Governo.

(Parere alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 27 luglio 2011.

Mario PESCANTE, presidente, intervenendo in sostituzione del relatore, formula una proposta di parere favorevole con una osservazione (vedi allegato 3). Rilevato tuttavia che vi è una procedura di infrazione in corso sottopone alla valutazione dei colleghi l'opportunità di trasformare in condizione l'osservazione formulata.

Sandro GOZI (PD) giudica opportuno il riferimento, nella proposta di parere, alle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 206 del 2007, di recepimento della direttiva 2005/36/CE (cosiddetta direttiva qualifiche), e condivide la proposta di trasformare in condizione la osservazione formulata.
Riterrebbe altresì opportuno aggiungere un riferimento, sotto forma di osservazione, alla direttiva 2006/123/CE (cosiddetta direttiva servizi), che stabilisce un quadro giuridico generale per creare un vero mercato interno dei servizi, nel quale la direttiva qualifiche si colloca.

Marco MAGGIONI (LNP), rilevato l'interesse del dibattito, riterrebbe opportuno un ulteriore approfondimento del provvedimento.

Mario PESCANTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia dunque il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.30.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Giovedì 28 luglio 2011. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 13.30.

Programma di lavoro della Commissione per il 2011.
COM(2010)623 def.

Programma di 18 mesi delle Presidenze polacca, danese e cipriota.
11447/11.

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2011.
Doc. LXXXVII-bis, n. 1.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 22 giugno 2011.

Mario PESCANTE (PdL), presidente e relatore, formula una proposta di relazione per l'Assemblea (vedi allegato 4) che

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sottopone alla valutazione dei colleghi ai fini della sua approvazione alla ripresa dei lavori della Camera dopo la pausa estiva, invitandoli a far pervenire le loro eventuali osservazioni in proposito.
Nessuno chiedendo di intervenire rinvia dunque il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.35.