CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 maggio 2009
178.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Martedì 19 maggio 2009. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 13.15.

Schema di regolamento di organizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Atto n. 77.

Parere alla I Commissione.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di regolamento.

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che il termine per la deliberazione dei rilievi alla I Commissione è fissato per la giornata di domani.

Sabrina DE CAMILLIS (PdL), relatore, illustra lo schema di regolamento, diretto a ridefinire l'organizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali allo scopo di dare attuazione all'articolo 74 del decreto-legge n. 112 del 2008, che prevede una riduzione degli assetti organizzativi delle amministrazioni statali e delle relative dotazioni organiche secondo principi di efficienza, razionalità ed economicità.
L'organizzazione ministeriale è definita con il presente schema riproducendo in linea di massima il precedente decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 2008, adottato il 9 gennaio 2008 al fine di riorganizzare gli uffici centrali e periferici secondo il dettato della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria per il 2007 - articolo 1, commi 404-416), che viene abrogato; è altresì abrogato l'articolo 5, comma 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 79 del 2005, che aveva realizzato la precedente riorganizzazione del Ministero, già abrogato per le restanti norme dal decreto del Presidente della Repubblica n. 18.
L'articolo 1 conferma che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è organizzato nei seguenti tre dipartimenti: Dipartimento delle politiche europee ed internazionali; Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della qualità, così ridenominando

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l'attuale Dipartimento delle politiche di sviluppo economico e rurale allo scopo di enfatizzare, secondo la relazione illustrativa, la scelta strategica operata verso il mondo rurale quale fattore di sviluppo competitivo del Paese; Dipartimento dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agro-alimentari, in precedenza denominato, in base alla legge finanziaria 2007, articolo 1, comma 1047, Ispettorato «per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari». Secondo la relazione illustrativa la ridenominazione è volta a sottolineare il ruolo di vigilanza e repressione delle frodi nel sistema agroalimentare.
Le funzioni dei Capi dei dipartimenti restano invariate (comma 2) mentre il nuovo comma 3 sancisce l'obbligo per ogni struttura dirigenziale generale di assicurare il coordinamento con le politiche regionali di settore nel rispetto delle intese raggiunte in sede di conferenza Stato-regioni.
L'articolo 2 definisce le competenze del Dipartimento delle politiche europee ed internazionali, in precedenza articolato nelle seguenti tre direzioni generali: Direzione generale delle politiche comunitarie e internazionali di mercato; Direzione generale per l'attuazione delle politiche comunitarie e internazionali di mercato; Direzione generale della pesca marittima e dell'acquacoltura.
Lo schema di regolamento prevede che il Dipartimento si articoli in solo due direzioni generali, facendo confluire la direzione «per l'attuazione delle politiche comunitarie e internazionali di mercato» nella direzione «delle politiche comunitarie e internazionali di mercato»; ciò per assicurare maggior continuità, come specificato nella relazione illustrativa, all'azione comunitaria e internazionale nel momento della sua fase attuativa.
L'articolo 3 definisce le competenze del Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della qualità che continua ad articolarsi in tre direzioni generali, per due delle quali viene modificata la denominazione: Direzione generale della competitività per lo sviluppo rurale in luogo della Direzione generale sviluppo rurale, infrastrutture e servizi; Direzione generale dello sviluppo agroalimentare e della qualità invece della Direzione generale sviluppo agroalimentare, qualità e tutela del consumatore; Direzione generale dei servizi amministrativi.
Le competenze attribuite alle Direzioni generali restano nella sostanza le stesse; tuttavia alla Direzione generale della competitività per lo sviluppo rurale verrebbe attribuita anche la «gestione», e non solo la «titolarità», delle attività a suo tempo trasferite al dicastero in materia di acque irrigue e invasi strettamente finalizzati all'agricoltura, la cui gestione è stata affidata all'apposito commissario ad acta dall'articolo 19 comma 5, del decreto-legge n. 32 del 1995. Al riguardo, il Consiglio di Stato ritiene che tale innovazione non risulti coerente con la normativa primaria citata e recentemente confermata dall'articolo 3, comma 5-quater, del decreto-legge n. 171 del 2008, che ribadisce la perdurante operatività del Commissario ad acta, e propone quindi di espungere le parole»gestione delle».
Alla Direzione generale dello sviluppo agroalimentare e della qualità sono altresì attribuite la disciplina generale ed il coordinamento in materia di tracciabilità delle produzioni agricole e la certificazione delle attività agricole ecocompatibili, entrambe attualmente attribuite all'Ispettorato.
In base all'articolo 4 le competenze dell'Ispettorato, che assume la denominazione di Dipartimento dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari (ICQRF), restano invariate salvo quanto appena segnalato; il riparto delle attribuzioni resta anch'esso confermato e ripartito fra le precedenti due strutture dirigenziali che assumono nuove denominazioni: Direzione generale della vigilanza per la qualità e la tutela del consumatore invece di Direzione generale del controllo della qualità e dei sistemi di qualità (attualmente titolare anche delle competenze in tema di sistemi di tracciabilità e certificazione

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delle attività ecocompatibili); Direzione generale della prevenzione e repressione frodi in luogo della Direzione generale della programmazione, del coordinamento ispettivo e dei laboratori di analisi.
La nuova redazione dell'articolo precisa che restano ferme le competenze del Ministro dello sviluppo economico, per le quali potrebbe farsi riferimento ai compiti di vigilanza sugli stabilimenti di produzione di conserve alimentari, sia di origine vegetale che animale, attribuiti all'Istituto nazionale conserve alimentari (INCA) che, sottoposto alla vigilanza del Ministero per lo sviluppo economico, verifica la corretta applicazione delle norme di fabbricazione dei prodotti.
L'articolo 5 definisce struttura e funzioni del Consiglio nazionale dell'agricoltura, dell'alimentazione e della pesca, organo tecnico consultivo del Ministro con funzioni di alta consulenza, studio e ricerca. L'articolo riproduce le disposizioni di cui all'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18, disponendo tuttavia che i componenti del Consiglio designati dalla Conferenza Stato-regioni siano tre anziché due, come attualmente previsto (comma 3); si precisa inoltre che il posto di Segretario del Consiglio (le cui funzioni devono essere esercitate da un dirigente di II fascia) «costituisce posto di funzione dirigenziale di struttura ministeriale».
Il Consiglio di Stato rileva l'assenza di una norma che, mutando la composizione dell'organismo, giustifichi l'aumento da due a tre dei componenti designati dalla Conferenza Stato-regioni.
Gli articoli 6 e 7, identici a quelli del decreto del Presidente della Repubblica n. 18, disciplinano l'attività del Comitato nazionale italiano per il collegamento tra il Governo italiano e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, nonché l'attività degli organismi posti alle dipendenze funzionali del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: il Comando carabinieri politiche agricole e alimentari; il Reparto pesca marittima del corpo delle Capitanerie di porto; il Corpo forestale dello Stato.
L'articolo 8 con il nuovo primo comma precisa che presso il Ministero sono operativi gli organismi elencati nel decreto del Presidente della Repubblica n. 70 del 2007, e con i commi 2 e 3 reca, invariata, la disciplina dell'attività di due di detti organismi: Il Nucleo per i sistemi informativi e statistici in agricoltura; Il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Il Consiglio di Stato rileva che il richiamo al decreto del Presidente della Repubblica n. 70 dovrebbe essere limitato agli articoli 1 e 3 dal momento che l'articolo 2 è relativo al Consiglio nazionale dell'agricoltura dell'alimentazione e della pesca, la cui attività è disciplinata dal precedente articolo 5 del provvedimento in commento.
Con l'articolo 9 sono definite le misure di riduzione degli organici del ministero, in modo da conseguire, tenuto conto di quanto già disposto con il decreto del Presidente della Repubblica n. 18/2008 in attuazione di quanto previsto dalla legge n. 296 del 2006 (articolo 1, comma 404), gli obiettivi complessivi stabiliti dall'articolo 74 del decreto-legge n. 112 del 2008; sono definite inoltre le misure attuative che dovranno essere adottate.
Come riferito nella relazione tecnica allegata al provvedimento, la riorganizzazione proposta comporta, rispetto alle dotazioni definite con il decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 2008 (che già aveva tra l'altro ridotto del 10 per cento gli uffici di livello dirigenziale generale e del 5 per cento quelli di livello non generale): la riduzione di una Direzione generale con conseguente sottrazione dall'organico di un posto da dirigente di I fascia (da 12 a 11 in totale in attuazione della lettera a) primo comma dell'articolo 74); la soppressione di 8 uffici dirigenziali non generali con conseguente riduzione dei dirigenti di II fascia generale da 85 a 77 (ancora in attuazione della lettera a) dell'articolo 74); la contrazione

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pari al 10 per cento dell'organico del personale non dirigenziale sia nel ruolo agricoltura che in quelli dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari (da 2.110 a 1.896 unità, attuazione della lettera c) dell'articolo 74); una riduzione del 10 per cento del personale adibito ai compiti logistico-strumentali e di supporto che passano dalle attuali 165 unità a sole 148 unità (che rappresentano il 9,6 per cento del personale in servizio a fronte di un limite massimo teorico del 13,5 per cento, in attuazione della lettera b) dell'articolo 74).
I risparmi di spesa assommano per l'intero provvedimento a 8,565 milioni di euro.
Il Consiglio di Stato rileva al riguardo che i risparmi conseguenti alla riduzione dell'organico del personale non dirigenziale apparirebbero meramente virtuali, dal momento che a fronte di un organico teorico ridotto da 2.110 a 1896 unità, i posti effettivamente coperti al 31 dicembre 2008 sarebbero 1553, cui vanno sommate le 69 unità la cui assunzione è già autorizzata per il 2009. Lo stesso dicasi per la riduzione da 85 a 77 dei posti da dirigente non generale, dei quali solo 60 sono attualmente coperti. Il Consiglio prende tuttavia atto che il Ministero dell'Economia e la stessa ragioneria Generale non hanno ritenuto di dover sollevare obiezioni al riguardo.
Quanto alla riduzione della rete periferica (comma 3 dell'articolo 74) con la relazione illustrativa si rammenta che la razionalizzazione dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari (ICQRF) è stata già realizzata con precedenti provvedimenti di riduzione sia dei laboratori di analisi che degli uffici ispettivi.
L'articolo 10 contiene le disposizioni finali e abrogative, prevedendo tra l'altro la revisione ogni due anni dell'organizzazione del Ministero, ai sensi dell'articolo 4, comma 5, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300.

Paolo RUSSO, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani

La seduta termina alle 13.25.

SEDE REFERENTE

Martedì 19 maggio 2009. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 13.25.

Sostegno agli agrumeti caratteristici.
C. 209 Cirielli, C. 1140 Servodio, C. 1153 Catanoso, C. 1736 Caparini, C. 1810 Catanoso, C. 2021 Dima e C. 2392 Cosenza.

(Rinvio del seguito dell'esame - Abbinamento della proposta di legge C. 2392).

Paolo RUSSO, presidente e relatore, avverte che è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge C. 2392 Cosenza, «Disposizioni per il ripristino, il recupero, la manutenzione e la salvaguardia dei limoneti dell'isola di Procida», che verte su materia identica a quella delle proposte di legge all'ordine del giorno e che, pertanto, è stata ad esse abbinata ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del regolamento. In questo modo, il Comitato ristretto potrà tener conto, nei propri lavori, anche della proposta di legge presentata dal deputato Cosenza.

La Commissione prende atto.

Paolo RUSSO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.30.