Legislatura: 19Seduta di annuncio: 274 del 05/04/2024
Primo firmatario: PROVENZANO GIUSEPPE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 04/04/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 05/04/2024 PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 05/04/2024 BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 05/04/2024 QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 08/04/2024
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 08/05/2024 AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA PARERE GOVERNO 14/05/2024 SILLI GIORGIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.) INTERVENTO PARLAMENTARE 14/05/2024 PROVENZANO GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA DICHIARAZIONE GOVERNO 14/05/2024 SILLI GIORGIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 08/04/2024
DISCUSSIONE IL 08/05/2024
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 08/05/2024
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 14/05/2024
ACCOLTO IL 14/05/2024
PARERE GOVERNO IL 14/05/2024
DISCUSSIONE IL 14/05/2024
APPROVATO IL 14/05/2024
CONCLUSO IL 14/05/2024
Risoluzione n. 7-00215 Provenzano: Su iniziative relative alla crisi politica in Sudan.
NUOVA FORMULAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE
La III Commissione,
premesso che:
nell'aprile 2024 è ricorso il primo anniversario del conflitto in Sudan, iniziato nel 2023 tra l'esercito regolare guidato dal presidente del Consiglio sovrano di transizione al-Burhan e le Forze di supporto rapido (RSF) che rispondono al generale Mohamad Hamdan Dagalo, ex vice di al-Burhan e noto come Hemedti;
il Sudan sta affrontando una delle crisi più gravi a livello globale, con bisogni senza precedenti emersi in un periodo così breve. Nel Paese oggi si contano 25 milioni di persone – di cui 14 milioni sono bambini – che hanno bisogno di un'assistenza umanitaria; più di 8 milioni – ovvero il 15 per cento della popolazione – è scappata dalle proprie case per trovare rifugio all'interno del Paese o nei Paesi limitrofi (in particolare in Ciad, Egitto, Etiopia, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana);
a causa del conflitto, oggi il 65 per cento della popolazione non ha accesso a nessun tipo di assistenza sanitaria, in un contesto in cui si sono già registrati 10.500 casi di colera. Coniugato a un tracollo del tessuto sociale ed economico, a causa del conflitto 17,7 milioni di persone soffrono la fame – ovvero quasi il 40 per cento della popolazione. Se la guerra continuerà, il Paese rischia di dover affrontare una vera e propria carestia;
secondo il Fondo monetario internazionale (Fmi), il Prodotto interno lordo (Pil) reale del Sudan potrebbe essersi ridotto del 18,3 per cento nel 2023. Secondo la Banca Mondiale, l'economia si è contratta del 12 per cento nel 2023: il conflitto ha distrutto le infrastrutture e i servizi commerciali e finanziari;
la guerra in Sudan rischia di far implodere un Paese che è un punto nevralgico tra Sahel e Corno d'Africa, mondo arabo e mondo africano, islam e cristianesimo; i Paesi della regione come il Ciad, il Centrafrica, il Sud- Sudan e l'Etiopia sono già estremamente instabili al loro interno e, come nel passato, la guerra in Sudan, rischia di creare ulteriori instabilità all'interno di questi Paesi, in primis attraverso l'aumento del numero di rifugiati, la destabilizzazione economica e le rivalità regionali;
il conflitto avviene dopo che nel 2019, grazie alla mobilitazione del popolo sudanese, Omar al-Bashir era stato deposto dopo trent'anni al potere. L'annuncio di volersi candidare a un terzo mandato e l'aumento dei prezzi del cibo aveva spinto centinaia di organizzazioni civiche e politiche a riunirsi e resistere, in maniera non-violenta, al potere. Tuttavia, alcuni fattori hanno arrestato la transizione democratica del Paese e, nell'ottobre 2021, Burhan e Hemedti hanno condotto un colpo di Stato mettendo fine alla transizione democratica senza però mettersi d'accordo sulla spartizione del potere – in particolare della riorganizzazione dell'Esercito;
dall'inizio del conflitto sono state avviate diverse iniziative di mediazione condotte da vari attori internazionali e regionali, tra i quali Arabia Saudita, Stati Uniti, organizzazione regionale IGAD, Unione Africana, senza però ottenere nessun risultato tangibile,
impegna il Governo:
a continuare ad attivarsi, presso le sedi europee e nei consessi internazionali, per sollecitare le due fazioni contendenti ad una tregua nel conflitto che consenta gli accessi umanitari per dare assistenza alla popolazione;
ad adottare iniziative, in coordinamento con l'Unione europea e i partner internazionali, sia nei confronti delle due fazioni contendenti, sia dei Paesi terzi, volte a contribuire agli sforzi di de-escalation e pervenire al più presto alla cessazione delle ostilità, al riavvio di un dialogo nazionale che garantisca la reale partecipazione della società civile sudanese e al ristabilimento di istituzioni civili democratiche che supportino le legittime aspirazioni democratiche della popolazione sudanese.
(8-00056) «Provenzano, Amendola, Porta, Boldrini, Quartapelle Procopio».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):aiuto umanitario
prodotto interno lordo
guerra