Legislatura: 19Seduta di annuncio: 205 del 29/11/2023
Primo firmatario: DE LUCA PIERO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 29/11/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MADIA MARIA ANNA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 29/11/2023 IACONO GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 29/11/2023 CASU ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 29/11/2023 FORNARO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 29/11/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 31/01/2024 Resoconto SIRACUSANO MATILDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI) DICHIARAZIONE VOTO 31/01/2024 Resoconto DE MONTE ISABELLA ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE Resoconto PISANO CALOGERO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE Resoconto ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA Resoconto PASTORELLA GIULIA AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE Resoconto BATTILOCCHIO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE Resoconto SCERRA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto CANDIANI STEFANO LEGA - SALVINI PREMIER Resoconto DE LUCA PIERO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA Resoconto GIORDANO ANTONIO FRATELLI D'ITALIA
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 31/01/2024
NON ACCOLTO IL 31/01/2024
PARERE GOVERNO IL 31/01/2024
DISCUSSIONE IL 31/01/2024
VOTATO PER PARTI IL 31/01/2024
RESPINTO IL 31/01/2024
CONCLUSO IL 31/01/2024
La Camera,
premesso che:
esaminata la relazione della XIV Commissione sulla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2023, sul Programma di lavoro della Commissione per il 2023, e sul Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023-31 dicembre 2024), e preso atto degli elementi acquisiti nel corso dell'approfondita istruttoria svolta presso la XIV Commissione e dei pareri espressi dalle Commissioni in sede consultiva;
ritenuto che:
l'esame congiunto dei documenti, che dovrebbe avvenire nel rispetto delle tempistiche dettate dalla legge n. 234 del 2012, consente al Parlamento di esercitare una funzione di indirizzo, attraverso una vera e propria sessione parlamentare europea di fase ascendente, di fornire un contributo, attraverso una riflessione più ampia e complessiva, alla definizione di un quadro organico e coerente della politica europea del nostro Paese, articolata intorno a grandi obiettivi e linee d'intervento prioritarie, che tenga conto della valutazione e del confronto con le priorità delle Istituzioni europee;
la discussione, riferita al 2023 ormai in conclusione, si colloca in un contesto particolarmente delicato alla luce delle grandi sfide che l'Unione europea è stata chiamata ad affrontare nel corso di quest'anno, a partire dalla persistente necessità di contrastare la crisi economica seguita alla pandemia da COVID-19, alla revisione della governance economica europea, al conflitto russo-ucraino e alla conseguente crisi energetica, alla lotta ai cambiamenti climatici, alla gestione dei flussi migratori, nonché al ruolo dell'Unione europea nel quadro del conflitto in corso in Medio Oriente e più in generale nel contesto politico ed economico globale,
impegna il Governo:
1) a sostenere il rafforzamento del processo di integrazione europea, da un punto di vista politico, economico, sociale e culturale, con un approccio costruttivo e collaborativo sulle possibili modifiche da apportare in futuro all'attuale assetto istituzionale, alle regole e alle procedure decisionali, anche al fine di migliorare l'efficacia e la tempestività delle risposte europee alle sfide del nostro tempo, nonché il coinvolgimento democratico, nella consapevolezza di un contesto globale di criticità che travalicano i confini nazionali e che richiedono una sempre maggiore coesione e una capacità di intervento superiore a quella dei singoli Stati membri;
2) a favorire concretamente e seriamente la rapida conclusione del processo di revisione della governance economica europea – quale elemento fondamentale per il compimento del processo di integrazione europea – per scongiurare gli effetti della disattivazione della clausola di salvaguardia generale del PSC, portando avanti un negoziato soddisfacente, ai fini della previsione di una adeguata flessibilità, titolarità e differenziazione nazionale, riduzione della pro-ciclicità e adattamento a contesti economico-finanziari mutevoli, nonché sostegno alla crescita, secondo una visione della stabilità economico-finanziaria dell'Unione europea nel suo insieme. Ciò in particolare promuovendo: la rimozione di regole automatiche e criteri quantitativi uguali per tutti gli Stati membri, la previsione di una maggiore flessibilità e modificabilità dei piani nazionali; l'esclusione dalla spesa netta di spese per riforme o per investimenti, in particolare quelle relative al PNRR, per la transizione verde e digitale, il contrasto del dissesto idrogeologico e del cambiamento climatico; lo scorporo del debito accumulato a causa di emergenze o eventi eccezionali, con percorsi di rientro specifico; la previsione di meccanismi di stabilizzazione automatica, sul modello SURE; una maggiore attenzione all'obiettivo della crescita sostenibile e della coesione sociale; la costituzione di una capacità fiscale dell'eurozona e la previsione e il rafforzamento degli strumenti comuni su temi di interesse dell'Unione europea, rendendo permanente il Next Generation EU; l'istituzione di una piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP), l'avvio della riflessione per la revisione, in una prospettiva di medio periodo, dei parametri di riferimento del 3 per cento per il disavanzo pubblico e del 60 per cento per il debito pubblico, ormai privi di rappresentatività;
3) a contribuire ad una revisione del Quadro finanziario pluriennale (QFP) dell'Unione europea 2021-2027 e alla introduzione di nuove risorse proprie volte ad alimentare il bilancio europeo, anche attraverso una capacità fiscale e nuovi strumenti di imposizione fiscale propri, in modo da dotare di risorse adeguate le politiche europee, in particolare finalizzate agli investimenti sostanziali a sostegno della crescita e della coesione territoriale, in settori strategici come la duplice transizione verde e digitale;
4) a sostenere il Green deal europeo, fondamentale strumento di risposta ai cambiamenti climatici, e al contempo opportunità di rilancio e ricostruzione su nuove basi della capacità economica e industriale sia a livello europeo che italiano, costituendo la transizione ecologica l'occasione per un cambiamento, che non lasci indietro nessuno, verso un nuovo modello produttivo;
5) ad impegnarsi per la prevenzione e la tempestiva riduzione delle procedure di infrazione nei confronti dell'Italia, ai sensi degli articoli 258 e 260 del Tfue, anche al fine di rimuovere gli effetti potenzialmente dannosi a carico della finanza pubblica;
6) a promuovere il ruolo strategico, l'autorevolezza, la coesione e la credibilità politico-istituzionale dell'Unione europea nel contesto globale, come interlocutore primario nelle relazioni internazionali, anche per contribuire all'individuazione e al perseguimento di soluzioni politiche e diplomatiche per la risoluzione dei conflitti in corso.
(6-00069) «De Luca, Madia, Iacono, Casu, Fornaro».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):politica comunitaria
cambiamento climatico
guerra