ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00057

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 176 del 11/10/2023
Abbinamenti
Atto 6/00053 abbinato in data 11/10/2023
Atto 6/00054 abbinato in data 11/10/2023
Atto 6/00055 abbinato in data 11/10/2023
Atto 6/00056 abbinato in data 11/10/2023
Atto 6/00058 abbinato in data 11/10/2023
Firmatari
Primo firmatario: FOTI TOMMASO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 11/10/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLINARI RICCARDO LEGA - SALVINI PREMIER 11/10/2023
BARELLI PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 11/10/2023
LUPI MAURIZIO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE 11/10/2023


Stato iter:
11/10/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 11/10/2023
Resoconto FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/10/2023

ACCOLTO IL 11/10/2023

PARERE GOVERNO IL 11/10/2023

APPROVATO IL 11/10/2023

CONCLUSO IL 11/10/2023

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00057
presentato da
FOTI Tommaso
testo di
Mercoledì 11 ottobre 2023, seduta n. 176

   La Camera,

   premesso che:

    la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF), ai sensi dell'articolo 10-bis, della legge di contabilità 31 dicembre 2009, n. 196, rivede le previsioni economiche e di finanza pubblica per l'anno in corso e per il restante periodo di riferimento in relazione alle ulteriori informazioni disponibili sull'andamento del quadro macroeconomico e di finanza pubblica rispetto a quelle utilizzate per il Documento di economia e finanza (DEF), aggiornando altresì gli obiettivi programmatici individuati dal DEF;

    il nuovo documento di programmazione matura in un contesto economico e di finanza pubblica più delicato di quello prefigurato in primavera. Infatti, dopo una buona partenza nei primi mesi del 2023, nel secondo trimestre 2023 la crescita dell'economia italiana ha subìto una temporanea inversione di tendenza, risentendo dell'erosione del potere d'acquisto delle famiglie dovuto all'elevata inflazione, della permanente incertezza causata dalla guerra in Ucraina, della sostanziale stagnazione dell'economia europea e della contrazione del commercio mondiale;

    in questo scenario si è reputato opportuno rivedere al ribasso la previsione di crescita annuale del prodotto interno lordo (PIL) in termini reali del 2023 dall'1,0 per cento dello scorso DEF allo 0,8 per cento e la proiezione tendenziale a legislazione vigente per il 2024, dall'1,5 per cento all'1,0 per cento. Resta invece sostanzialmente invariata, rispetto al DEF, la proiezione tendenziale di crescita del PIL per il 2025, all'1,3 per cento, mentre quella per il 2026 migliora marginalmente, dall'1,1 per cento all'1,2 per cento;

    le previsioni macroeconomiche tendenziali per il 2023 e 2024 sono state validate dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio con nota del 21 settembre 2023, al termine delle interlocuzioni previste dal Protocollo di intesa UPB-MEF del 13 maggio 2022;

    gli indicatori tendenziali di finanza pubblica risentono, in particolare, della revisione al rialzo delle spese per crediti di imposta legati agli incentivi edilizi introdotti durante la pandemia e dell'aumento negli anni 2024-2026 dei tassi di interesse per il finanziamento del debito pubblico;

    la previsione del deficit tendenziale in rapporto al PIL è pari al 5,2 per cento nel 2023, al 3,6 per cento nel 2024, al 3,4 per cento nel 2025 e al 3,1 per cento nel 2026, corrispondenti in termini strutturali al 5,7 per cento nel 2023, al 4 per cento nel 2024, al 3,9 per cento nel 2025 e al 3,7 per cento nel 2026;

    il livello programmatico di indebitamento netto in rapporto al PIL è fissato al 5,3 per cento nel 2023, al 4,3 per cento nel 2024, al 3,6 per cento nel 2025 e al 2,9 per cento nel 2026, corrispondenti in termini strutturali al 5,9 per cento nel 2023, al 4,8 per cento nel 2024, al 4,3 per cento nel 2025 e al 3,5 per cento nel 2026;

    il Governo ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012 con la Relazione presentata al Parlamento ha chiesto l'autorizzazione alla revisione degli obiettivi programmatici di indebitamento netto previsti nel DEF 2023 per un importo in termini percentuali di PIL pari a 0,8 per cento nel 2023, 0,6 per cento nel 2024 e nel 2025 e 0,4 per cento nel 2026;

    gli spazi finanziari che si rendono disponibili, quale differenza tra gli andamenti tendenziali e programmatici di indebitamento netto sono pari a 3,2 miliardi nel 2023,15,7 miliardi nel 2024 e 4,6 miliardi nel 2025, mentre nel 2026, il saldo obiettivo implica una correzione di 3,8 miliardi di euro rispetto all'indebitamento netto tendenziale, che consente di riportare lo stesso al di sotto della soglia del 3 per cento;

    con la suddetta Relazione al Parlamento il Governo ha chiesto l'autorizzazione ad incrementare, per il solo anno 2023, il livello del saldo netto da finanziare di competenza e di cassa per ulteriori 15 miliardi di euro, al fine di consentire il perfezionamento delle regolazioni contabili del bilancio dello Stato connesse al maggior tiraggio delle agevolazioni per i bonus edilizi (già scontato nell'aggiornamento dei tendenziali di finanza pubblica presentato nella NADEF 2023);

    per effetto delle misure che saranno adottate con la legge di bilancio il tasso di crescita del PIL reale nel 2024 sale all'1,2 per cento, all'1,4 per cento nel 2025 e diminuisce di due decimi di punto rispetto al tendenziale, all'1,0 per cento, nel 2026;

    le previsioni macroeconomiche programmatiche per il 2023 e 2024 sono state validate dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio con nota del 10 ottobre 2023;

    i nuovi obiettivi di deficit sono compatibili con un andamento migliorativo del saldo primario che diventerà positivo già nel 2025 e si attesterà all'1,6 per cento del PIL nel 2026;

    nello scenario programmatico il rapporto debito/PIL passerebbe dal 140,2 per cento nel 2023 al 139,6 per cento nel 2026, livello inferiore rispetto all'obiettivo del 140,4 per cento indicato dal DEF di aprile;

    in ottemperanza alle norme della legge di contabilità e finanza pubblica sui contenuti obbligatori della NADEF, il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato di competenza potrà aumentare fino a 202,5 miliardi nel 2024, a 168 miliardi nel 2025 e a 134 miliardi nel 2026. Il corrispondente livello del saldo netto da finanziare di cassa potrà aumentare fino a 252 miliardi nel 2024, 212 miliardi nel 2025 e 179 miliardi nel 2026,

impegna il Governo:

   1) a conseguire i saldi programmatici del bilancio dello Stato e quelli di finanza pubblica in termini di indebitamento netto/PIL, nonché il rapporto programmatico debito/PIL, nei termini e nel periodo di riferimento indicati nella NADEF 2023 e nella Relazione ad essa allegata;

   2) a prevedere, con la manovra di bilancio:

    a) il taglio al cuneo fiscale nel 2024 sul lavoro e l'attuazione della prima fase della riforma fiscale;

    b) iniziative a sostegno delle famiglie, con particolare riguardo a quelle numerose, e della genitorialità, volte anche alla conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze familiari;

    c) risorse per proseguire con il percorso avviato di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con particolare riferimento al comparto sanitario;

   3) a considerare collegato alla manovra di finanza pubblica, oltre a quelli già indicati nel Documento, il seguente disegno di legge: «Disegno di legge per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore dei cittadini e delle imprese».
(6-00057) «Foti, Molinari, Barelli, Lupi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto interno lordo

crescita economica

economia pubblica