ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00046

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 151 del 01/08/2023
Abbinamenti
Atto 6/00043 abbinato in data 01/08/2023
Atto 6/00044 abbinato in data 01/08/2023
Atto 6/00045 abbinato in data 01/08/2023
Atto 6/00047 abbinato in data 01/08/2023
Firmatari
Primo firmatario: ZANELLA LUANA
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 01/08/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/08/2023
GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/08/2023
BORRELLI FRANCESCO EMILIO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/08/2023
DORI DEVIS ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/08/2023
EVI ELEONORA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/08/2023
FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/08/2023
GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/08/2023
MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/08/2023
PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/08/2023
ZARATTI FILIBERTO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 01/08/2023


Stato iter:
01/08/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 01/08/2023
Resoconto FITTO RAFFAELE MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI, IL SUD, LE POLITICHE DI COESIONE E IL PNRR)
 
INTERVENTO GOVERNO 01/08/2023
Resoconto FITTO RAFFAELE MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI, IL SUD, LE POLITICHE DI COESIONE E IL PNRR)
 
DICHIARAZIONE VOTO 01/08/2023
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO MISTO-+EUROPA
Resoconto MANES FRANCO MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto LUPI MAURIZIO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto BONETTI ELENA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Resoconto PELLA ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto APPENDINO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto CANDIANI STEFANO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto SCHLEIN ELLY PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto GARDINI ELISABETTA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 01/08/2023

NON ACCOLTO IL 01/08/2023

PARERE GOVERNO IL 01/08/2023

DISCUSSIONE IL 01/08/2023

VOTATO PER PARTI IL 01/08/2023

RESPINTO IL 01/08/2023

CONCLUSO IL 01/08/2023

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00046
presentato da
ZANELLA Luana
testo di
Martedì 1 agosto 2023, seduta n. 151

   La Camera,

   premesso che:

    1) il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) costituisce il programma di utilizzo delle risorse del Recovery Fund messe a disposizione dall'Unione europea per il finanziamento dell'iniziativa Next Generation UE (NGEU). Le risorse destinate all'Italia ammontano a 191,5 miliardi di euro ripartiti in 69 miliardi di sovvenzioni e 122,5 miliardi di prestiti;

    2) finora il nostro Paese ha ricevuto poco meno di 67 miliardi, dei quali i primi 24,9 sono stati liquidati ad agosto 2021 in forma di prefinanziamento (9 a fondo perduto e 15,9 di prestiti). La prima rata da 21 miliardi di euro (10 miliardi di sovvenzioni e 11 di prestiti) è stata erogata ad aprile 2022, e un importo simile è stato poi incassato a dicembre 2022 per la seconda tranche;

    3) al 4 maggio 2023, il totale della spesa, distribuita nelle sei missioni del Piano, ammontava a poco più di un miliardo, che si è andato ad aggiungere ai 24,5 miliardi «messi a terra» dal 2020 al 31 dicembre 2022. Sempre nel periodo gennaio-aprile 2023, la Missione «Rivoluzione verde e transizione ecologica» ha visto impiegare appena 2,2 milioni di euro;

    4) ad alimentare questi ritardi ha certamente contribuito la decisione dell'attuale Governo, attuata con il decreto-legge n. 13 dei 2023, di istituire presso la Presidenza del Consiglio dei ministri una struttura di missione spostando quindi la governance del PNRR dal Ministero a Palazzo Chigi. Una decisione che non sembra aver portato alcun beneficio, ma al contrario ha comportato evidenti rallentamenti e una ulteriore perdita di tempo;

    5) la realtà è che le incertezze del Governo sull'effettiva attuazione del PNRR ha finora prodotto una situazione di ritardi che stanno pregiudicando il raggiungimento di molti degli obiettivi previsti;

   ritardi del Governo che hanno interessato anche il capitolo REPowerEU che deve aggiornare ed aggiungersi al PNRR. Il REPowerEU doveva essere inviato alla Commissione europea entro lo scorso 30 aprile. In realtà la data di fine aprile è stata superata, e il Governo ammetteva realisticamente di avere bisogno di più tempo, sfruttando le regole europee che danno la possibilità di presentare i piani rivisti, fino alla data ultima del 31 agosto 2023;

    6) nelle raccomandazioni pubblicate il 24 maggio 2023, la Commissione Ue aveva chiesto all'Italia di «perfezionare celermente il capitolo dedicato a REPowerEU al fine di avviarne rapidamente l'attuazione»;

    7) i fatti ci dicono che dall'insediamento dell'attuale Governo, l'attuazione del PNRR ha subito un forte evidente rallentamento e la forbice tra gli obiettivi da raggiungere e quelli raggiunti non ha fatto altro che allargarsi nell'ultimo anno;

    8) anche sul fronte degli interventi sociali si registrano difficoltà. Il Forum del terzo settore ha segnalato che a favore delle persone fragili sono stati assegnati 1,32 miliardi di euro anziché 1,45: sono stati finanziati 89 progetti in meno di quelli previsti, e soprattutto è stato finora disatteso il vincolo previsto del 40 per cento delle risorse destinate al Sud;

    9) il dato preoccupante è che per il 2023 il nostro Paese ha speso complessivamente 1,2 miliardi di euro da gennaio a maggio 2023, sui 33,8 miliardi programmati per l'anno in corso;

    10) nel report sull'Italia del Fondo monetario internazionale del 26 luglio 2023; il nostro Paese viene sollecitato ad attuare tempestivamente ed efficacemente il PNRR. La raccomandazione del Fmi è quella di ridurre il debito pubblico e concentrarsi su riforme strutturali ambiziose;

    11) inoltre, le troppe incertezze e la poca efficace gestione delle risorse del PNRR di questo Governo fanno emergere delle preoccupazioni per la tenuta dei conti pubblici. I ritardi sull'incasso della terza e quarta rata, in tutto 35 miliardi di euro, hanno effetti di liquidità alle casse dello Stato, e il mancato arrivo della terza rata del PNRR ha fatto lievitare il deficit dei primi sei mesi dell'anno;

    12) è stato perso un sacco di tempo e accumulato un ritardo pericoloso, e l'indeterminatezza del Governo conferma come non sia in grado di gestire il più grande e importante programma di investimenti del nostro Paese quale è il PNRR;

    13) il 20 luglio 2023, nell'ambito della riunione della Cabina di regia sul PNRR, il Governo ha proposto una modifica degli obiettivi da realizzare per poter ottenere dall'Unione europea, la terza e la quarta rata;

    14) la modifica proposta dal Governo ha riguardato la riforma degli alloggi per studenti universitari, prevedendo l'inserimento di una nuova milestone nella quarta rata, ed escludendo dal pagamento della terza rata l'importo di 500 milioni di euro, connesso al raggiungimento dell'obiettivo M4C1-28 che prevede la realizzazione di 7.500 nuovi posti letto per studenti negli alloggi universitari. Si prevede, in accordo con la Commissione europea, che tale importo sarà versato all'Italia con il pagamento della quarta rata che ammonterà pertanto a 16,5 miliardi;

    15) dopo l'accordo con la Ue dello scorso mese di luglio, rimane confermato l'importo complessivo della terza e della quarta rata attese nel 2023 (35 miliardi di euro), ma viene modificata la ripartizione. La terza rata avrà 54 obiettivi (invece dei 55 previsti dal cronoprogramma) per 18,5 miliardi di euro (invece di 19). Mentre per la quarta rata gli obiettivi diventano 28 (invece di 27) per 16,5 miliardi (invece di 16);

    16) l'accordo sullo sblocco e l'erogazione della terza rata del PNRR da 18,5 miliardi di euro è stato possibile in virtù della rinuncia temporanea del Governo a una parte del finanziamento, in conseguenza del mancato raggiungimento dell'obiettivo relativo agli studentati, concordato con l'UE. L'Esecutivo avrebbe dovuto raggiungere l'obiettivo di aggiungere 7.500 posti letto negli studentati entro la fine del 2022;

    17) il target quantitativo dei 7.500 posti letto per studenti, che doveva essere completato entro il 31 dicembre 2022, è stato trasformato in una milestone qualitativa. Così la terza rata del PNRR per l'Italia viene decurtata di 519 milioni di euro, con l'accordo di poterli recuperare all'interno della quarta rata; per ottenere la quarta rata il nostro Paese deve raggiungere 28 obiettivi. Per assicurarsi queste risorse il Governo ha chiesto di poter modificare dieci obiettivi della medesima quarta rata che riguardano diversi ambiti e sei ministeri: imprese; infrastrutture e trasporti; ambiente e sicurezza energetica; istruzione; cultura e politiche di coesione;

    18) il 28 luglio 2023 la Commissione UE ha dato il suo via libera al pagamento della terza rata da 18,5 miliardi e 54 target entro settembre prossimo, nonché il suo ok di massima alle modifiche presentate dal Governo per ottenere la quarta tranche. Una rata che vale 16,5 miliardi e 28 obiettivi da raggiungere e che dovrebbe essere liquidata entro la fine dell'anno. In base alla tabella di marcia originaria gli obiettivi della quarta rata andavano completati entro il primo semestre di quest'anno;

    19) il Documento «Proposte per la revisione del PNRR e capitolo REPowerEU» curato dal Ministro agli Affari europei, il Sud, le politiche di Coesione e il PNRR, e sottoposto all'esame della Cabina di regia del 27 luglio 2023, ha purtroppo confermato per l'ennesima volta la sostanziale inadeguatezza del Governo nel riuscire a rispettare tempi e obiettivi chiesti dalla UE e previsti dal PNRR. Vengono proposte modifiche su 144 dei 349 obiettivi che compongono il PNRR e che scandiscono il programma fino al 2026, si definanziano molti investimenti. Si propone il capitolo REPowerEU con una dotazione di 19,2 miliardi di euro;

    20) il Governo non riuscendo a rispettare il timing imposto dalla UE, non ha potuto fare altro che proporre la rimodulazione di una parte consistente- degli obiettivi e degli investimenti del PNRR. Obiettivi e investimenti che coinvolgono in modo trasversale tutte le sei missioni del Piano;

    21) si propongono una quantità elevatissima di tagli alle risorse e di spostamenti di termini che destano preoccupazione;

    22) è grave che tra le modifiche agli obiettivi del PNRR proposte dal Governo, vi sia la rinuncia a ridurre la tax gap (la propensione all'evasione misurata dalla differenza tra imposte incassate e imposte attese) dal 18,5 al 15,8 per cento senza che vengano indicate misure alternative per il recupero dell'evasione.

   L'obiettivo di riduzione del tax gap e passare dal 18,5 per cento del 2019 – tra le percentuali più alte in Ue – al 15,8 per cento alla fine del 2024, avrebbe comportato un recupero netto tra i 10 ed i 15 miliardi di euro;

    23) per quanto riguarda i trasporti, molti sono i ridimensionamenti nel programma di investimenti ferroviari: 620,2 milioni per la Roma-Pescara vengono destinati ad altre tratte e vengono riprogrammati i finanziamenti per interventi sulle Napoli-Bari e la Palermo-Catania. Così come si propone di far slittare in avanti nel tempo molti di quegli obiettivi e riforme sui quali l'Esecutivo è in evidente e preoccupante affanno;

    24) inoltre si propone il definanziamento di parte delle risorse del PNRR relative alle ciclovie turistiche per un importo complessivo di 400 milioni di euro;

    25) così come problemi per l'assistenza socio-sanitaria territoriale si evidenziano laddove vengono ridimensionati e stralciati anche i programmi sanitari per le Case della Comunità e la presa in carico della persona;

    26) nel Documento del Governo si legge che «il contesto attuale comporta difficoltà di attuazione non solo per le strutture sanitarie (Casa della Comunità, Ospedali della Comunità, Ospedali sicuri e sostenibili) ma anche per i progetti di transizione digitale (quali telemedicina, sostituzione delle grandi apparecchiature, digitalizzazione dei DEA di I e II livello) nella misura in cui richiedono lavori edili per la preparazione dei locali». Riguardo alle Case della comunità si propone quindi la rimodulazione quantitativa e quindi il ridimensionamento del target da 1.350 a 936 interventi, mentre per gli Ospedali di comunità il ridimensionamento del target è da 400 a 304 progetti;

    27) stesso spostamento dei termini viene previsto riguardo al target relativo alle persone assistite attraverso gli strumenti della telemedicina. Il Governo sposta la tempistica di un semestre;

    28) la promessa dell'Esecutivo è quella di realizzare quanto viene ora tagliato in ambito sanitario, o differito nel tempo ricorrendo alle risorse nazionali del programma di investimenti in edilizia sanitaria o, se necessario, mediante riprogrammazione delle risorse del Fondo sviluppo e coesione (Fsc);

    29) riguardo alla componente del PNRR relativa al «Rafforzamento dell'Ecobonus e del Sismabonus fino al 100 per cento per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici», il Governo propone di modificare la descrizione della misura ed il target eliminando ogni riferimento agli interventi di Sismabonus includendo il relativo sub-criterio nell'ambito del target Ecobonus. Si prevede il finanziamento di un «Ecobonus sociale» per le famiglie a più basso reddito, con una dote di 4 miliardi (2 miliardi per il 2024 e altrettanti per il 2023) con l'obiettivo di promuovere l'efficientamento energetico delle abitazioni. La misura, chiarisce il documento, si basa sugli incentivi fiscali attivati da tempo in Italia e già potenziati con il superbonus dal 2020;

    30) di estrema gravità è la previsione contenuta all'interno del Documento di proposte per la revisione del PNRR, di un pesante definanziamento per un ammontare complessivo di ben 15,9 miliardi di euro di importantissime voci di spesa che dovevano essere destinati alla gestione del rischio di alluvione e del dissesto idrogeologico, alla valorizzazione del territorio, all'efficienza energetica, alla rigenerazione urbana, all'utilizzo dell'idrogeno nei settori più inquinanti, al verde urbano ed extraurbano. In dettaglio i tagli – totali o parziali – alle risorse riguardano:

     a) «Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico», che viene completamente definanziato per 1.287 milioni;

     b) «Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei Comuni», che viene completamente definanziato per 6.000 milioni;

     c) «Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate», le cui risorse vengono dimezzate e tagliate di 1.000 milioni di euro;

     d) «Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale», che viene completamente definanziato per 3.300 milioni;

     e) «Promozione impianti innovativi (incluso off-shore)» che viene completamente definanziato per 675 milioni;

     f) «Piani urbani integrati – progetti generali», le cui risorse vengono tagliate di 2.494 milioni di euro;

     g) «Aree interne – Potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità», le cui risorse vengono ridotte di 725 milioni di euro;

     h) «Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie», che viene completamente definanziato per 300 milioni di euro;

     i) «Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano», le cui risorse vengono ridotte del 33 per cento e tagliate di 110 milioni di euro;

    31) con questa riscrittura del PNRR, dei 15,9 miliardi di euro definanziati, i comuni perdono circa 13 miliardi, tra efficienza energetica, rigenerazione urbana, piani urbani integrati e riduzione rischio idrogeologico, con la garanzia, scritta sull'acqua, che queste risorse saranno comunque garantite;

    32) questa riscrittura che si traduce in drastici tagli a finanziamenti e investimenti di importanti voci del PNRR, a cominciare da quelle di carattere sociale e ambientale, sollevano fortissime preoccupazioni e certificano definitivamente il fallimento politico dell'Esecutivo;

    33) a fronte dei suddetti drastici definanziamenti, non danno alcuna garanzia le rassicurazioni del ministro Fitto secondo cui non si vuole cancellare alcun progetto, ma solamente ricollocare le risorse per evitare di perderle visto che non si riuscirà a completare i relativi lavori entro giugno 2026;

    34) la certezza dei tagli alle risorse si scontra quindi con l'assoluta indeterminatezza della promessa che le medesime risorse saranno individuate a valere su altri fondi nazionali e europei. Questo significa evidentemente che si dovrà compensare con altre risorse dei medesimi fondi nazionali e europei che erano già previsti per altri progetti o investimenti;

    35) peraltro sulla possibilità di sostituire le risorse Ue con il bilancio nazionale, pesa l'incognita forte data dagli effetti conseguenti sui saldi di finanza pubblica,

impegna il Governo:

   1) a mantenere i nove obiettivi del PNRR e le relative risorse finanziarie pari a 15.890.899.998,00 euro, sui quali il Governo propone il definanziamento e l'eliminazione dal Piano, prevedendo in ogni caso, qualora si intenda comunque espungerli dal PNRR, che siano garantite tutte le risorse attualmente assegnate per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico così come per tutti gli altri otto obiettivi, nonché la garanzia del pieno rispetto dei tempi di erogazione e attuazione attualmente previsti per i medesimi obiettivi;

   2) a non indebolire la lotta all'evasione fiscale, confermando l'obiettivo del PNRR di riduzione del tax gap e di rafforzamento della compliance previsti dalla M1C1 – Riforma 1.12 del PNRR, indispensabili per il recupero dell'evasione e del contrasto al grave e cronico fenomeno dell'evasione fiscale nel nostro Paese;

   3) a potenziare gli obiettivi di cui alla M2C2 – Investimento 4.3: Sviluppo infrastrutture di ricarica elettrica, lo sviluppo di costruzione di stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici, prevedendo a tal fine maggiori risorse e semplificazioni delle procedure, anche attraverso l'emanazione quanto prima dell'atteso e importante decreto direttoriale del Ministero dello sviluppo economico, non ancora emanato, relativamente al riconoscimento per gli utenti domestici di un contributo pari all'80 per cento del prezzo di acquisto e posa in opera di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici;

   4) ad adottare le opportune iniziative volte a colmare gli evidenti ritardi per l'aggiudicazione degli appalti accelerando sui tempi per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica elettrica sia nei centri urbani sia nelle autostrade;

   5) a non definanziare, così come ora previsto dal Governo, parte delle risorse del PNRR relative alle ciclovie turistiche per un importo di 400 milioni di euro;

   6) a garantire risorse e investimenti per la sanità e in particolare la sanità territoriale, rivedendo le numerose proposte di stralcio e i pesanti tagli proposti alla Casa della Comunità, Ospedali della Comunità, Ospedali sicuri e sostenibili, nonché agli importanti progetti di transizione digitale, quale la digitalizzazione di strutture sanitarie ospedaliere sede DEA (Dip. emergenza e accettazione di I e II Livello);

   7) con riguardo al previsto incremento dei posti letto per studenti negli alloggi universitari, ad adottare iniziative normative volte a prevedere una modifica al comma 2 dell'articolo 25 del decreto-legge n. 144 del 2022, che stabilisca che le risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per il suddetto obiettivo, siano prioritariamente utilizzati per nuove residenze studentesche pubbliche strutturali realizzate in sinergia tra università, comuni, regioni, demanio civile e militare, attraverso il riuso e il recupero di immobili inutilizzati, a partire da quelli pubblici;

   8) ad adottare tutte le iniziative, anche in coordinamento con gli enti territoriali, necessarie a rispettare gli investimenti e gli obiettivi del PNRR per le scuole e per la realizzazione degli asili nido e il potenziamento dell'offerta di servizi educativi;

   9) nell'ambito del dichiarato rafforzamento dell'Ecobonus e del Sismabonus per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici, con particolare riguardo alle famiglie a più basso reddito, a garantire misure di favore anche per gli interventi di riqualificazione immobiliare da parte degli enti gestori di edilizia residenziale pubblica comunque denominati, estendendo tale possibilità anche per gli immobili di edilizia residenziale pubblica a canone sociale dei comuni, prevedendo comunque tempi adeguati anche prorogati rispetto a quelli attualmente stabiliti, anche sostenendo la creazione di comunità energetiche rinnovabili solidali di autoproduzione e autoconsumo di energia nei caseggiati di edilizia residenziale pubblica che sono ubicati, in particolare, nelle periferie delle aree urbane, al fine di sostenere la conversione ecologica e il contrasto ai costi energetici;

   10) alla stabilizzazione della misura di detrazione fiscale del Superbonus nell'arco di almeno 10 anni, per far fronte al costo degli interventi per l'efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato, escludendo dal sistema incentivante le tecnologie di riscaldamento a combustione alimentati da fonti fossili;

   11) a escludere dal sistema incentivante le tecnologie di riscaldamento a combustione alimentati da fonti fossili;

   12) sempre per quanto concerne il capitolo REPowerEU, a escludere dall'utilizzo delle risorse ad esso destinate il finanziamento di progetti e piani di investimento che riguardino direttamente o indirettamente combustibili fossili al fine di garantire le necessarie risorse per il loro superamento attraverso investimenti nel settore delle fonti rinnovabili e delle energie alternative;

   13) a escludere che le risorse del REPowerEU sostengano piani di investimento anche promossi e sostenuti da aziende pubbliche quali Enel, Eni, Terna, Snam, che riguardino fonti fossili e che non siano finalizzati alla decarbonizzazione dei sistemi produttivi;

   14) a implementare il finanziamento degli obiettivi volti ad accelerare l'incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, favorendo l'autoproduzione e la produzione diffusa, nonché un sensibile snellimento delle relative procedure di autorizzazione;

   15) a garantire il pieno rispetto nelle procedure di affidamento degli appalti del PNRR e del Piano nazionale complementare della clausola che obbliga le imprese che si aggiudicano la gara a occupare almeno il 30 per cento di donne e di giovani sotto i 36 anni.
(6-00046) «Zanella, Bonelli, Grimaldi, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Ghirra, Mari, Piccolotti, Zaratti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rendimento energetico

gestione

investimento