ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00244

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 68 del 14/03/2023
Firmatari
Primo firmatario: SILVESTRI FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/03/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BALDINO VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2023
FENU EMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2023
SANTILLO AGOSTINO MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2023
AURIEMMA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2023
CAPPELLETTI ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2023


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 14/03/2023
Stato iter:
15/03/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/03/2023
Resoconto FENU EMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 15/03/2023
Resoconto MELONI GIORGIA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 15/03/2023
Resoconto SILVESTRI FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/03/2023

SVOLTO IL 15/03/2023

CONCLUSO IL 15/03/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00244
presentato da
SILVESTRI Francesco
testo presentato
Martedì 14 marzo 2023
modificato
Mercoledì 15 marzo 2023, seduta n. 69

   FRANCESCO SILVESTRI, BALDINO, FENU, SANTILLO, AURIEMMA e CAPPELLETTI. – Al Presidente del Consiglio dei ministri . – Per sapere – premesso che:

   con l'obiettivo di contrastare l'aumento dei prezzi e riportare l'inflazione sotto la soglia del 2 per cento, dal 2022 ad oggi i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Banca centrale europea sono stati elevati rispettivamente al 3 per cento, al 3,25 per cento e al 2,5 per cento;

   il 16 marzo 2023 la Banca centrale europea adotterà, con molta probabilità, l'ennesima decisione volta ad incrementare i tassi di interesse di ulteriori 50 punti base;

   la stretta monetaria della Banca centrale europea sta incidendo immancabilmente sulle spese di famiglie e imprese: i nuovi mutui a tasso fisso scontano oggi un tasso di interesse medio superiore al 4 per cento, mentre i mutui a tasso variabile vedono incrementi delle rate di quasi il 40 per cento;

   il costo del denaro per il comparto produttivo è stimato in 14,9 miliardi di euro per l'anno 2023, secondo le ultime rilevazioni della Cgia di Mestre;

   di contro, il comparto bancario ha registrato ricavi record nell'anno 2022, beneficiando dell'aumento del margine d'interesse: Unicredit è riuscita a battere le attese e le stesse previsioni del suo piano industriale, con una crescita dei ricavi netti del 44 per cento a 5,191 miliardi di euro grazie all'aumento del margine d'interesse a 3,426 miliardi di euro (+43 per cento); Intesa Sanpaolo ha registrato un'utile operativo di 5,67 miliardi di euro, superiore all'iniziale stima di 5,4 miliardi di euro, e un margine di interesse di 3,06 miliardi di euro (+14 per cento rispetto alla stima di 2,63 miliardi di euro);

   analogo effetto positivo lo si riscontra nei risultati pubblicati da altri istituti di credito (Credem, Bper, Mediobanca);

   secondo il report di Mediobanca securities, nel periodo 2023-2024 i benefìci dei tassi più alti supereranno le perdite dovute al rallentamento macroeconomico;

   tra le varie misure adottate per il contrasto dell'inflazione, con particolare riferimento alla tematica in discussione, nella legge di bilancio per il 2023 è stata prevista la possibilità di rinegoziare i mutui ipotecari non superiori a 200 mila euro, per i soggetti con Isee fino a 35.000 euro –:

   se intenda adottare iniziative per prevedere un contributo di solidarietà a carico del settore bancario in conseguenza dei guadagni record registrati nell'anno 2022, previsti anche per gli anni futuri, assumendo al contempo ulteriori iniziative per potenziare gli attuali strumenti di contrasto degli effetti dell'aumento dei tassi di interesse per famiglie e imprese, a partire da quelle economicamente più fragili.
(3-00244)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Banca centrale europea

consumo delle famiglie

politica industriale