Legislatura: 19Seduta di annuncio: 83 del 05/04/2023
Primo firmatario: QUARTINI ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/04/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma RICCIARDI MARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2023 DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2023 SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2023 FONTANA ILARIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2023 L'ABBATE PATTY MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2023 MORFINO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2023 SANTILLO AGOSTINO MOVIMENTO 5 STELLE 04/04/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 11/04/2023 Resoconto RICCIARDI MARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 11/04/2023 Resoconto VIETRI IMMA FRATELLI D'ITALIA Resoconto PATRIARCA ANNARITA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE PARERE GOVERNO 13/04/2023 Resoconto GEMMATO MARCELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE) DICHIARAZIONE VOTO 13/04/2023 Resoconto SEMENZATO MARTINA NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE Resoconto ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA Resoconto BONETTI ELENA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE Resoconto CAPPELLACCI UGO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE Resoconto DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto LOIZZO SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER Resoconto STUMPO NICOLA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA Resoconto CIOCCHETTI LUCIANO FRATELLI D'ITALIA
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/04/2023
DISCUSSIONE IL 11/04/2023
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/04/2023
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/04/2023
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 13/04/2023
ACCOLTO IL 13/04/2023
PARERE GOVERNO IL 13/04/2023
DISCUSSIONE IL 13/04/2023
VOTATO PER PARTI IL 13/04/2023
APPROVATO IL 13/04/2023
CONCLUSO IL 13/04/2023
La Camera,
premesso che:
è una evidenza scientifica conclamata che l'ambiente sia oggi un determinante fondamentale per il benessere psicofisico e quindi per la salute delle persone e delle popolazioni;
le patologie legate ad agenti ambientali sono in continuo aumento ed è ormai diffusamente dimostrato che molte malattie croniche hanno la loro eziopatogenesi in cause di tipo ambientale come ad esempio in agenti inquinanti di tipo chimico, metalli pesanti o elettrosmog; diversi studi epidemiologici hanno inoltre posto in evidenza correlazioni tra inquinanti ambientali e invecchiamento precoce, obesità, alterazioni neuroendocrine, alterazioni dell'apparato cardiovascolare e dell'apparato respiratorio;
la pandemia da Sars-CoV-2 ha ulteriormente dimostrato come uomo, animali e ambiente siano in una relazione di interdipendenza, con tutte le conseguenze in termini di equità sulla salute laddove è stata la fascia più debole della popolazione a subire drammaticamente l'impatto della pandemia;
gli studi del progetto Pulvirus hanno certificato come le polveri sottili incrementate siano state un booster dell'infezione da Sars-CoV-2 amplificando l'attività proinfiammatoria del virus; secondo lo studio dell'Università dell'Insubria ogni punto medio di PM2.5 in più è associato al 5 per cento di casi di COVID-19 in più;
il rapporto «Prevenire le malattie grazie a un ambiente migliore: verso una stima del carico di malattia legato all'ambiente», pubblicato nel 2016 dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), rappresenta il contributo miliare sul tema delle patologie ambientali poiché declina le risultanze di un imponente studio sull'insorgenza di una vasta gamma di patologie, studio condotto attraverso la revisione sistematica della letteratura scientifica ed oltre 100 interviste ad esperti internazionali;
dal predetto studio emerge che l'ambiente incide in misura significativa su oltre l'80 per cento di alcune patologie, la cui rilevanza potrebbe essere sensibilmente ridotta attraverso una politica ambientale adeguata e interventi mirati; tra le patologie ambientali che presentano la mortalità più elevata vi sono le malattie cardiovascolari, le malattie diarroiche, le infezioni del tratto respiratorio inferiore, il cancro e la broncopneumopatia cronico-ostruttiva;
dal rapporto dell'Oms emerge altresì che:
circa il 24 per cento di tutte le malattie nel mondo è dovuto all'esposizione a fattori ambientali;
più del 33 per cento delle malattie nei bambini al di sotto dei 5 anni è dovuto a fattori ambientali;
prevenire l'esposizione a questi fattori di rischio salverebbe circa 4 milioni di vite all'anno solo fra i bambini, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo;
ogni anno sono più di 13 milioni i decessi per cause ambientali che si potrebbero altrimenti prevenire;
nei Paesi più poveri, quasi una morte su tre è dovuta a fattori ambientali;
più del 40 per cento dei decessi per malaria e circa il 94 per cento di quelle per malattie diarroiche (due dei principali killer nel mondo) potrebbero essere prevenuti con una politica ambientale adeguata;
i fattori di stress ambientali sono responsabili per il 12-18 per cento di tutti i decessi nei Paesi della Regione Europea dell'Oms e l'inquinamento dell'aria rappresenta il principale fattore di rischio ambientale per la salute umana, risultando associato a malattie cardiache, ictus, malattie polmonari e cancro ai polmoni;
in Europa, come ricorda anche la Commissione europea nell'ambito del Piano di azione «Verso l'inquinamento zero per aria, acqua e suoli», un decesso su otto è connesso all'inquinamento ambientale; nel 90 per cento dei casi, a causare i decessi sono le malattie croniche, tra le quali soprattutto i tumori e le patologie cardiovascolari e respiratorie: si stima che l'inquinamento atmosferico provochi – da solo – fino a 400.000 morti premature all'anno;
l'inquinamento atmosferico è senza dubbio il principale fattore di rischio ambientale per la salute, tuttavia, parlando di ambiente e salute, occorre sottolineare come anche il cambiamento climatico abbia intensificato i rischi per la salute legati a disastri, eventi estremi, disponibilità idrica, sicurezza alimentare e cambiamenti nella comparsa e diffusione di malattie di origine infettiva (vettori patogeni, acqua e cibo contaminati); a riguardo, sempre l'Oms, stima oltre 250 mila decessi annui in più nel mondo a causa del cambiamento climatico per il periodo 2030-2050, che riguarderanno soprattutto i sottogruppi più vulnerabili, con un aumento delle disuguaglianze di genere, della marginalizzazione sociale ed economica, dei conflitti e delle migrazioni;
la Dichiarazione di Ostrava della sesta Conferenza interministeriale ambiente e salute (Oms 2017) indica, tra i punti cruciali su cui deve svilupparsi la strategia ambiente e salute per i prossimi anni, «la necessità di sviluppare azioni di sistema, intersettoriali, che mettano al centro la prevenzione, ponendo la massima attenzione ai settori più svantaggiati; l'importanza della condivisione delle responsabilità con tutti i livelli di governo, da quello internazionale e nazionale a quelli locali, coinvolgendo i cittadini e i portatori di interesse con azioni estese sul territorio, dentro e fuori i propri confini e proiettate su scale temporali lunghe»;
in questa ottica si colloca l'approccio One Health, un modello sanitario basato sull'integrazione di discipline diverse e sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell'ecosistema sono legate indissolubilmente: tale approccio è riconosciuto ufficialmente quale strategia rilevante per raggiungere la salute globale perché affronta i bisogni delle popolazioni più vulnerabili sulla base dell'intima relazione tra la loro salute, la salute dei loro animali e l'ambiente in cui vivono, considerando l'ampio spettro di determinanti che da questa relazione emerge;
per un'efficace azione di contrasto alle malattie ambiente-correlate occorre potenziare, integrare e rendere pienamente operativi i sistemi di sorveglianza e i registri già indicati nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 marzo 2017 («Identificazione dei sistemi di sorveglianza e dei registri di mortalità, di tumori e di altre patologie») e occorre potenziare la capacità di agire sul territorio con indagini sul campo e di monitorare in tutte le aree del Paese l'attività delle strutture territoriali con valutazioni di performance e di esito;
la legge 22 marzo 2019, n. 29, recante «Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione» non è ancora stata attuata, sottraendo dati preziosi che potrebbero consentire di definire rapidamente criticità sanitarie legate all'ambiente di una determinata popolazione o globali;
secondo Ecba project le esternalità ambientali in Italia causano un danno alla salute di oltre 48 miliardi di euro all'anno; la stessa Agenzia europea ambientale stima dati simili per le aree con qualità dell'aria più scarsa; in sostanza ogni anno circa un terzo della spesa sanitaria globale (pubblica e privata in Italia) dipende da fattori ambientali e non è sostenibile proseguire con la richiesta agli operatori sanitari di più ore lavorate e più anni di vita lavorativa;
nell'ambito delle ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), come declinate del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36 convertito con modificazioni dalla legge 29 giugno 2022, n. 79, è prevista l'istituzione del Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici (Snps) allo scopo di migliorare e armonizzare le politiche e le strategie messe in atto dal Servizio sanitario nazionale per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili, associate a rischi ambientali e climatici, e delle zoonosi;
la legge 3 agosto 2022, n. 129, ha delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura, a carattere scientifico di cui al decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288, di seguito denominati «Irccs»,
impegna il Governo:
1) a valutare l'opportunità di prevedere, in una futura rivisitazione delle vigenti leggi nazionali e internazionali, la valorizzazione degli impatti ambientali;
2) nel rispetto delle evidenze scientifiche e nel rispetto dei vincoli di bilancio, a promuovere con ogni strumento utile, anche in collaborazione con le università, il potenziamento dell'attività di studio e ricerca per l'identificazione, misurazione e prevenzione dell'impatto di fattori ambientali sulla salute, anche incrementando adeguatamente le risorse finanziarie da destinare a tal fine.
(1-00104) (Testo modificato nel corso della seduta) «Quartini, Marianna Ricciardi, Di Lauro, Sportiello, Ilaria Fontana, L'Abbate, Morfino, Santillo».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):malattia
prevenzione delle malattie
rischio sanitario