ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00069

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 52 del 15/02/2023
Abbinamenti
Atto 1/00051 abbinato in data 08/03/2023
Atto 1/00061 abbinato in data 08/03/2023
Atto 1/00066 abbinato in data 08/03/2023
Atto 1/00067 abbinato in data 08/03/2023
Firmatari
Primo firmatario: ZANELLA LUANA
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 14/02/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 15/02/2023
BORRELLI FRANCESCO EMILIO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 15/02/2023
DORI DEVIS ALLEANZA VERDI E SINISTRA 15/02/2023
EVI ELEONORA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 15/02/2023
FRATOIANNI NICOLA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 15/02/2023
GHIRRA FRANCESCA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 15/02/2023
GRIMALDI MARCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 15/02/2023
MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 15/02/2023
PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA 15/02/2023
ZARATTI FILIBERTO ALLEANZA VERDI E SINISTRA 15/02/2023


Stato iter:
08/03/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 08/03/2023
Resoconto GEMMATO MARCELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 08/03/2023
Resoconto SEMENZATO MARTINA NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto ZANELLA LUANA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto BONETTI ELENA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Resoconto QUARTINI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto LOIZZO SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto GIRELLI GIAN ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto MACCARI CARLO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/03/2023

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 08/03/2023

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 08/03/2023

PARERE GOVERNO IL 08/03/2023

DISCUSSIONE IL 08/03/2023

VOTATO PER PARTI IL 08/03/2023

IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 08/03/2023

CONCLUSO IL 08/03/2023

Atto Camera

Mozione 1-00069
presentato da
ZANELLA Luana
testo presentato
Mercoledì 15 febbraio 2023
modificato
Mercoledì 8 marzo 2023, seduta n. 65

   La Camera,

impegna il Governo:

1) a garantire che il Servizio sanitario nazionale pubblico e universalistico sia tale in piena attuazione della legge n. 833 del 1978, nonché dell'articolo 32 della Costituzione, in particolare adottando iniziative volte a prevedere un finanziamento del Fondo sanitario nazionale in linea con la media delle risorse stanziate dai Paesi dell'Unione europea, assicurando un livello di risorse che garantiscano l'effettiva erogazione dei livelli essenziali di assistenza uniforme su tutto il territorio nazionale e la loro ulteriore implementazione;

2) ad aggiornare i livelli essenziali di assistenza, assicurando progetti di assistenza individualizzati, ad esempio inserendo nei Lea i percorsi riabilitativi per malati oncologici e l'adozione del nomenclatore tariffario;

3) ad individuare le necessarie risorse da destinare al rinnovo del contratto nazionale di lavoro del personale sanitario anni 2022-2024;

4) ad adottare iniziative volte a destinare risorse adeguate finalizzate alla piena attuazione della Missione 6 del PNRR per garantire l'assistenza territoriale, nonché la spesa di personale dipendente da assumere nelle case e negli ospedali di comunità, da reclutare anche in deroga ai vincoli in materia di spesa di personale previsti dalla legislazione vigente;

5) a completare l'informatizzazione del Sistema sanitario nazionale, entro la scadenza per l'attuazione dell'Agenda digitale fissata per il 2026, tenuto conto che dei 13 miliardi di euro destinati alla digitalizzazione e la connettività, 6,74 miliardi di euro sono destinati alla pubblica amministrazione, attuando su tutto il territorio nazionale il fascicolo sanitario elettronico, le ricette digitali, la dematerializzazione di referti e cartelle cliniche, le prenotazioni e i pagamenti on-line;

6) ad adottare tutte le iniziative necessarie ad assicurare che il ricorso all'intramoenia sia una libera scelta del cittadino assicurando il progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni ai tempi medi di quelle rese in regime di libera professione intramuraria, per impedire che l'attività intramuraria sia derivante da una carenza nell'organizzazione dei servizi resi nell'ambito dell'attività istituzionale, con ricadute dei costi sui cittadini e sulla sanità pubblica;

7) ad assumere iniziative che contrastino il ricorso ai cosiddetti medici a gettone attraverso cooperative per i servizi ospedalieri che le aziende sanitarie locali non sono in grado di soddisfare con particolare riferimento ai pronto soccorso, in quanto l'uso distorto delle esternalizzazioni non soltanto genera un sempre più gravoso onere in capo alle strutture, ma comporta gravi criticità in termini di sicurezza, continuità e qualità delle cure, sia perché non sempre offre adeguate garanzie sulle competenze dei professionisti coinvolti, sia per la ridotta fidelizzazione di questi ultimi alle strutture pubbliche;

8) ad adottare le iniziative di competenza, anche normative, per compensare le attuali disuguaglianze assistenziali territoriali e colmare la distanza tra i tradizionali luoghi di cura e la quotidianità dell'assistito, rafforzando la rete sanitaria e sociosanitaria nel territorio con migliori servizi di assistenza primaria e con una più stretta collaborazione con il terzo settore e, più in generale, con l'intera collettività;

9) ad adottare le iniziative di competenza perché la riorganizzazione della rete di medicina territoriale favorisca, attraverso l'azione congiunta delle diverse figure disciplinari e professionali (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, infermieri, specialisti ambulatoriali, operatori sociali, e altro), un modello integrato che tenga conto non solo delle dimensioni di assistenza e cura prettamente medica, ma anche delle dimensioni sociali e contestuali della persona;

10) ad adottare iniziative di competenza volte a garantire che la rete ospedaliera sia affiancata da un reale e convinto sviluppo dell'assistenza territoriale, affinché avvenga in presenza di una contemporanea maggiore offerta a garanzia dei livelli di assistenza sociosanitaria distrettuale, centri aperti 24 ore su 24, assistenza domiciliare integrata, residenziale, semiresidenziale ed altro;

11) ad adottare iniziative di competenza e a reperire le risorse necessarie per assicurare adeguata dotazione di personale sanitario alle nuove strutture della rete di medicina territoriale, favorendo la stabilizzazione del personale già operante ed evitando l'esternalizzazione dei servizi socio-sanitari che i presìdi sono chiamati a garantire;

12) al fine di garantire la piena erogazione dei livelli essenziali di assistenza, ad avviare le opportune iniziative volte a concludere il graduale percorso di stabilizzazione del personale precario degli enti e delle aziende del Servizio sanitario nazionale;

13) a proseguire nell'investimento di adeguate risorse sulla formazione dei medici e del personale sanitario, programmando e ridefinendo percorsi formativi in relazione ai fabbisogni futuri di professionalità mediche e sanitarie e ai fabbisogni di assistenza alla popolazione, in particolare incrementando e valorizzando le figure professionali che operano sul territorio;

14) a sostenere, per quanto di competenza, l'approccio clinico che caratterizza la medicina di genere interdisciplinare e trasversale in riferimento ad ogni branca e specialità, ma soprattutto pluridimensionale, secondo una visione globale del concetto di salute, attraverso l'erogazione di cure appropriate con la presa in carico della «persona» malata, tenuto conto delle caratteristiche biologiche e cliniche della malattia, anche sulla base di tutti i fattori personali, culturali e sociali che ne caratterizzano il «vissuto» ed, in particolare, ad assumere altresì iniziative appropriate per eliminare le discriminazioni verso le donne nel campo delle cure sanitarie ed in tale contesto a:

  a) riconoscere il genere come determinante fondamentale di salute,

  b) eliminare le disuguaglianze di genere in campo sanitario,

  c) fornire indicazioni sull'interfaccia farmaci/dispositivi medici e differenze di genere,

  d) ridurre i rischi lavoro-correlati sulla salute delle donne,

  e) garantire, nelle sperimentazioni cliniche di farmaci e dispositivi medici, una rappresentanza paritetica delle donne, ancora classificate come sottogruppo demografico;

15) nel rispetto dei vincoli di bilancio a valutare la possibilità di adottare le iniziative di competenza volte a istituire l'Agenzia nazionale per la salute mentale, come proposto dalla Società di neuropsicofarmacologia, dalla Società italiana di psichiatria, dalla Società di neuropsichiatria infantile e dalla Federazione dei dipartimenti delle dipendenze, allo scopo di coordinare le risorse e indirizzarle in maniera adeguata secondo criteri di evidenza scientifica, al fine di applicare in tutte le regioni in maniera uniforme i protocolli diagnostico-terapeutici, anche sostenendo e avviando campagne capillari per affermare il concetto di prevenzione in tutta la popolazione;

16) previa valutazione delle risorse finanziarie disponibili, ad assumere iniziative ed individuare adeguate risorse economiche per la completa e uniforme, sul territorio nazionale, attuazione della legge 29 luglio 1975, n. 405, che ha istituito i consultori come servizi sociosanitari integrati di base, con competenze multidisciplinari, determinanti per la promozione e la prevenzione nell'ambito della salute della donna e dell'età evolutiva tenuto conto che nella maggior parte dei consultori, essenziali per l'attuazione della legge n. 194 del 1978, vede la mancanza di strumenti e carenza di personale;

17) a garantire l'integrale attuazione della legge n. 194 del 1978 uniformemente su tutto il territorio nazionale, anche con riferimento al ricorso all'interruzione volontaria della gravidanza;

18) a inviare alle competenti Commissioni parlamentari con cadenza annuale una relazione dettagliata sulle azioni di promozione e di sostegno della medicina di genere attuate nel territorio nazionale, in particolare riguardo al piano sulla diffusione della medicina di genere mediante divulgazione, sulla formazione e pratiche sanitarie che nella ricerca, nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura tengono conto delle differenze derivanti dal genere, al fine di verificare la qualità e l'appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale in modo omogeneo sul territorio nazionale;

19) a garantire che gli interventi finalizzati ad assicurare la continuità produttiva degli stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale siano prioritariamente finalizzati alla tutela della salute dei cittadini, in particolare dei minori, dei lavoratori e alla tutela dell'ambiente.
(1-00069) (Testo modificato nel corso della seduta) «Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Ghirra, Grimaldi, Mari, Piccolotti, Zaratti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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