ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00039

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 37 del 17/01/2023
Abbinamenti
Atto 1/00038 abbinato in data 03/02/2023
Atto 1/00043 abbinato in data 03/02/2023
Atto 1/00054 abbinato in data 03/02/2023
Atto 1/00055 abbinato in data 03/02/2023
Atto 1/00057 abbinato in data 03/02/2023
Atto 1/00058 abbinato in data 03/02/2023
Firmatari
Primo firmatario: FOTI TOMMASO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 16/01/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MANTOVANI LUCREZIA MARIA BENEDETTA FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023
MATTIA ALDO FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023
BENVENUTI GOSTOLI STEFANO MARIA FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023
IAIA DARIO FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023
LAMPIS GIANNI FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023
MILANI MASSIMO FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023
ROSSI FABRIZIO FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023
SILVESTRI RACHELE FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023
AMBROSI ALESSIA FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023
CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023
DI MAGGIO GRAZIA FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023
GIORDANO ANTONIO FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023
PIETRELLA FABIO FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023
ROTONDI GIANFRANCO FRATELLI D'ITALIA 17/01/2023


Stato iter:
27/02/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/02/2023
Resoconto MILANI MASSIMO FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 03/02/2023
Resoconto OTTAVIANI NICOLA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto AMBROSI ALESSIA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 02/02/2023

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/02/2023

DISCUSSIONE IL 03/02/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/02/2023

RITIRATO IL 27/02/2023

CONCLUSO IL 27/02/2023

Atto Camera

Mozione 1-00039
presentato da
FOTI Tommaso
testo presentato
Martedì 17 gennaio 2023
modificato
Venerdì 3 febbraio 2023, seduta n. 49

   La Camera,

   premesso che:

    sono prossimi alla conclusione i lavori, avviati oramai da oltre diciotto mesi, della Commissione, del Consiglio e del Parlamento europeo, sul progetto di rifusione della direttiva sull'efficienza energetica nell'edilizia (Com (2021) 802 final);

    detto provvedimento, contenuto nel pacchetto «Fit for 55», segna le politiche energetiche nazionali con un rilevante impatto per il comparto edilizio; nel testo della proposta di direttiva, ora all'esame del Parlamento europeo, sono presenti – infatti – una serie di norme che dispongono interventi obbligatori sugli immobili volti a fare scomparire quelli con ridotte prestazioni energetiche, secondo una tempistica troppo ravvicinata e senza prendere in dovuta considerazione le peculiarità del patrimonio immobiliare italiano;

    in particolare, tra le proposte di compromesso che saranno poste all'esame della Commissione Itre (energia) del Parlamento europeo, il prossimo 9 febbraio, gli edifici residenziali e le unità immobiliari dovranno raggiungere dal 1° gennaio 2030, almeno la classe energetica E, inoltre dal 1° gennaio 2033, almeno la classe di prestazione energetica D;

    in Italia, gli edifici ad uso residenziale sono 12.420.0000, per un totale complessivo di abitazioni pari a quasi 32 milioni; lo stock edilizio italiano ha più di 45 anni o è stato costruito nel periodo antecedente l'entrata in vigore della legge 30 marzo 1976, n. 373, volta a dettare «Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici»;

    nel testo del provvedimento non è prevista in favore degli Stati membri la sufficiente flessibilità per adattarsi al contesto nazionale, per valutarne la fattibilità, le necessità economiche e verificare la capacità finanziaria dei proprietari e dei conduttori, chiamati ad approntare gli interventi predetti;

    l'adozione di tecniche innovative relative all'efficientamento energetico richiede, infatti, un lasso di tempo confliggente con quello, piuttosto ristretto, previsto dalle proposte che saranno poste all'attenzione della Commissione Itre (energia) del Parlamento europeo;

    se la proposta di direttiva non dovesse essere modificata nella parte relativa alle tempistiche e alle classi energetiche, si stima che dovranno essere ristrutturati oltre nove milioni di edifici residenziali: per migliorare le prestazioni energetiche di milioni di edifici, in un arco temporale così limitato, è necessario disporre di obiettivi realistici; la proposta di direttiva oltre a rappresentare un rischio per i proprietari e per il valore degli immobili, costituisce anche un serio pericolo per le banche e per le loro garanzie: una riduzione generalizzata del valore del patrimonio immobiliare italiano, farebbe conseguentemente emergere un problema creditizio;

    la proposta così formulata, inoltre, non presenta alcuna distinzione in relazione alle caratteristiche peculiari del patrimonio immobiliare italiano, il quale, a differenza di altri Stati europei, si è sviluppato in larga misura nella prima metà del secolo scorso;

    la proposta di direttiva stabilisce, inoltre, che dal 2030 potranno essere edificati solo edifici a emissioni zero, prevedendo che negli stessi il residuo fabbisogno energetico possa essere soddisfatto solo da fonti rinnovabili generate in loco, con ciò di fatto indicando un unico vettore energetico ed escludendo tutte le altre tecnologie che non possono garantire il rispetto del principio della «generazione in loco», senza peraltro fondare tale limitazione su una corretta analisi sull'intero ciclo di vita delle diverse fonti e vettori energetici;

    facendo riferimento solo alle fonti rinnovabili di energia generate in loco si esclude infatti la possibilità che il residuo fabbisogno energetico dei nuovi edifici al 2030 possa essere soddisfatto con fonti rinnovabili (quali il biometano, il bioGPL, o altri prodotti rinnovabili anche da carbonio riciclato) che non sono generati in loco ma che vengono stoccati presso l'edificio o che alimentano lo stesso tramite rete;

    di conseguenza, le limitazioni poste dalle definizioni di edificio a emissioni zero (o quasi-zero) non solo risultano in contrasto con il principio di neutralità tecnologica, ma rappresentano un ostacolo allo sviluppo degli investimenti per la produzione dei gas rinnovabili, settore in cui l'Italia vanta eccellenze nazionali;

    le citate limitazioni penalizzano in modo rilevante la nostra Nazione, che vedrebbe bloccati i progetti in atto per la produzione di gas rinnovabili così come di apparecchiature in grado di impiegarli con elevatissimi rendimenti energetici, progetti che sono, invece, in grado di contribuire alla decarbonizzazione non solo degli edifici di nuova costruzione ma di tutto il patrimonio edilizio già esistente, anche in considerazione del fatto che l'impiego di gas nella climatizzazione invernale consente di minimizzare l'impatto del settore del riscaldamento anche sulla qualità dell'aria di molte aree in ambito nazionale;

    la proposta di direttiva in esame evidenzia, ancora una volta, una mancanza di attenzione nei confronti delle realtà nazionali dei singoli Stati, o, almeno, di alcuni di essi;

    appare evidente, inoltre, che più si va verso la direzione di una tassazione eco-patrimoniale, più si generano le condizioni di impoverimento degli italiani e più si creano problemi per il sistema creditizio italiano,

impegna il Governo:

1) a seguire con estrema attenzione l'evoluzione della prospettata normativa di prossima adozione, facendo valere in sede europea la peculiarità dell'Italia, una Nazione a proprietà immobiliare diffusa e dal patrimonio edilizio risalente nel tempo, dotata di una efficiente rete di stoccaggio e distribuzione di prodotti energetici in grado di rifornire anche gli edifici di nuova costruzione a più basso fabbisogno energetico;

2) a proporre in sede europea accorgimenti e agevolazioni proporzionati al grado di intervento relativo all'avanzamento di classe energetica necessario;

3) a valutare un prolungamento delle tempistiche di intervento commisurato alla capacità reddituale dei cittadini italiani, tenendo conto del complesso periodo di crisi derivante dal Covid e dal caro energia.
(1-00039) (Nuova formulazione) «Foti, Mantovani, Rotelli, Mattia, Benvenuti Gostoli, Iaia, Lampis, Milani, Fabrizio Rossi, Rachele Silvestri, Ambrosi, Caiata, Di Maggio, Donzelli, Giordano, Pietrella, Rotondi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica energetica

rendimento energetico

gas naturale