Legislatura: 19Seduta di annuncio: 36 del 16/01/2023
Primo firmatario: MOLINARI RICCARDO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 16/01/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PIERRO ATTILIO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 PIZZIMENTI GRAZIANO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 PRETTO ERIK UMBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 27/02/2023 CATTANEO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE 27/02/2023 LUPI MAURIZIO NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE 27/02/2023 GIGLIO VIGNA ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 CANDIANI STEFANO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 GUSMEROLI ALBERTO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 ANGELUCCI ANTONIO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 BAGNAI ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 BARABOTTI ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 BELLOMO DAVIDE LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 BENVENUTO ALESSANDRO MANUEL LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 BERGAMINI DAVIDE LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 BISA INGRID LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 BOF GIANANGELO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 BORDONALI SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 BOSSI UMBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 BRUZZONE FRANCESCO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 CAPARVI VIRGINIO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 CARLONI MIRCO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 CARRA' ANASTASIO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 CATTOI VANESSA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 CAVANDOLI LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 CECCHETTI FABRIZIO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 CENTEMERO GIULIO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 COMAROLI SILVANA ANDREINA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 CRIPPA ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 DARA ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 DI MATTINA SALVATORE MARCELLO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 FRASSINI REBECCA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 FURGIUELE DOMENICO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 GIACCONE ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 GIAGONI DARIO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 IEZZI IGOR LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 LATINI GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 LAZZARINI ARIANNA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 LOIZZO SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 MACCANTI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 MARCHETTI RICCARDO AUGUSTO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 MATONE SIMONETTA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 MIELE GIOVANNA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 MINARDO ANTONINO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 MONTEMAGNI ELISA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 MORRONE JACOPO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 NISINI TIZIANA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 OTTAVIANI NICOLA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 PANIZZUT MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 RAVETTO LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 SASSO ROSSANO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 STEFANI ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 SUDANO VALERIA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 TOCCALINI LUCA LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 ZIELLO EDOARDO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 ZINZI GIANPIERO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023 ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER 16/01/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 03/02/2023 Resoconto CANDIANI STEFANO LEGA - SALVINI PREMIER INTERVENTO PARLAMENTARE 03/02/2023 Resoconto OTTAVIANI NICOLA LEGA - SALVINI PREMIER Resoconto AMBROSI ALESSIA FRATELLI D'ITALIA Resoconto BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER PARERE GOVERNO 08/03/2023 Resoconto GEMMATO MARCELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE) DICHIARAZIONE VOTO 08/03/2023 Resoconto SEMENZATO MARTINA NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE Resoconto BONELLI ANGELO ALLEANZA VERDI E SINISTRA Resoconto DE MONTE ISABELLA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE Resoconto BATTISTONI FRANCESCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE Resoconto SANTILLO AGOSTINO MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto GIGLIO VIGNA ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER Resoconto SIMIANI MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA Resoconto LAMPIS GIANNI FRATELLI D'ITALIA
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/02/2023
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 03/02/2023
DISCUSSIONE IL 03/02/2023
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/02/2023
ATTO MODIFICATO IL 27/02/2023
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/03/2023
ACCOLTO IL 08/03/2023
PARERE GOVERNO IL 08/03/2023
DISCUSSIONE IL 08/03/2023
APPROVATO IL 08/03/2023
CONCLUSO IL 08/03/2023
La Camera,
premesso che:
in sede europea è in corso l'esame di un progetto di direttiva sull'efficienza energetica nell'edilizia (Com (2021) 802 final), proposta dalla Commissione europea il 15 dicembre 2021, che fa parte delle misure da adottare nell'ambito del «Fit for 55», al fine di raggiungere gli obiettivi di efficientamento energetico e decarbonizzazione fissati a livello europeo;
l'elemento centrale della direttiva è l'introduzione di standard minimi di prestazione energetica per gli edifici, con l'introduzione di obblighi di riqualificazione per migliorarne il rendimento energetico. Ogni Stato membro dovrà stabilire la propria strategia a lungo termine nell'ambito di un piano nazionale di ristrutturazione degli edifici, per sostenere la modernizzazione del parco nazionale di edifici residenziali e non residenziali, sia pubblici che privati, in vista dell'obiettivo della neutralità climatica al 2050;
il testo della direttiva, al momento oggetto del primo «via libera» del Parlamento europeo, prevede che entro il 1° gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E; successivamente, dopo altri tre anni, nel 2033, dovranno arrivare alla classe D ed essere ad emissione zero nel periodo compreso tra il 2040 e il 2050;
la richiesta dell'Europa comporterà, dunque, l'obbligo per gli Stati membri di ristrutturazione del patrimonio edilizio; in caso contrario, potrebbero essere applicate delle sanzioni ai singoli Stati;
una delle proposte iniziali prevedeva, addirittura, che fosse impedita la vendita o l'affitto della casa se non fosse stata a norma con l'efficienza energetica; tale ipotesi sembra per ora fortunatamente tramontata, ma comunque gli immobili che non verranno ristrutturati perderanno di valore, il che si prefigura come una stangata per i contribuenti, sia che affrontino le spese di ristrutturazione e sia che rinuncino per l'onerosità dei costi;
così facendo, dunque, l'Unione europea dimostra ancora una volta di non conoscere le diversità che caratterizzano gli Stati membri e più nel dettaglio le particolarità dell'edilizia e urbanistica italiana e del patrimonio immobiliare italiano;
il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica ha manifestato una serie di osservazioni critiche a nome del Governo italiano, in vista delle successive valutazioni che si faranno in sede europea, rimandando al confronto in quella sede la posizione finale che l'Italia assumerà a tutela della casa degli italiani e degli europei;
l'Italia ha visto crescere il proprio tessuto urbano tra gli anni '60 e '80 del XX secolo, con una netta diminuzione delle costruzioni nei decenni successivi. Molte costruzioni sono precedenti alle normative sul risparmio energetico e sulla sicurezza sismica oppure sono state edificate in zone che solo successivamente sono divenute aree protette e sottoposte a vincolo;
si è venuto così a delinearsi, nel tempo, un quadro edilizio molto particolare di cui le istituzioni europee non possono non tenere conto;
risulta evidente, infatti, che, differentemente dai Paesi nordici, ove gli immobili sono quasi tutti di recente costruzione, l'Italia ha alle sue spalle una lunga storia edilizia che non può essere di colpo adeguata a standard moderni imposti dalle pressanti richieste di ambientalismo ideologico;
il patrimonio edilizio italiano, secondo lo studio condotto dal Ministero dell'economia e delle finanze e dall'Agenzia delle entrate, si compone di oltre 57 milioni di unità immobiliari, di cui almeno 19,5 milioni sono abitazioni principali. La maggior parte degli immobili italiani ha una classe energetica di riferimento tra G e F. L'avanzamento di classe energetica richiede solitamente un taglio dei consumi di circa il 25 per cento, con interventi come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari. Una serie di interventi, nonché opere di ristrutturazione e ammodernamento, che necessitano di ingenti investimenti economici per il raggiungimento dei minimi previsti dalla Commissione europea;
imporre dall'alto e in maniera indistinta l'efficientamento energetico significa gravare i cittadini di un ingiustificato esborso economico che si sommerebbe al già complesso periodo di crisi derivante dal Covid e dal «caro energia»;
l'Italia è un Paese che si compone di un'intricata rete di borghi, comuni e piccole frazioni arricchite da immobili storici e secolari. Molti di questi sono adibiti ad abitazione principale oppure sono sede di istituzioni ed enti. Pare evidente, quindi, che la direttiva proposta risulterebbe di impossibile applicazione sul territorio nazionale;
la proposta di direttiva ha il principale obiettivo di abbattere l'uso delle fonti fossili nelle abitazioni, sostituendo il sistema di riscaldamento alimentato con il gas metano, impiegato dall'80 per cento delle abitazioni italiane, con le pompe di calore alimentate con elettricità che dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili, un obiettivo in netta controtendenza all'uso degli incentivi per efficientamento energetico fatto sin qui e che ha visto protagonista proprio l'installazione di nuove caldaie a metano ad alta efficienza, oltreché molto costosa;
la finalità di questa iniziativa sarebbe da ricercarsi nel problema derivante dalle crescenti emissioni di anidride carbonica, alle quali, tuttavia, le abitazioni contribuiscono per appena l'1 per cento in ambito mondiale;
inoltre, la proposta di direttiva, stabilendo che al 2030 possano essere edificati solo edifici a emissioni zero e prevedendo che negli stessi il residuo fabbisogno energetico possa essere soddisfatto solo da fonti rinnovabili generate in loco, comporta che solamente un singolo vettore energetico sia in grado di soddisfare tale requisito, con la conseguenza che tutte le altre tecnologie che non possono garantire il rispetto del principio della «generazione in loco» verrebbero di fatto escluse. Tale impostazione, peraltro, si basa su un'analisi che non tiene conto della più corretta valutazione sull'intero ciclo di vita delle diverse fonti e vettori energetici;
fissando la suddetta limitazione, si impedisce alle fonti rinnovabili non generate in loco, ma che vengono stoccate presso l'edificio o che alimentano lo stesso tramite rete (quali il biometano, il biogpl o altri prodotti rinnovabili anche da carbonio riciclato), di poter soddisfare il residuo fabbisogno energetico dei nuovi edifici al 2030;
di conseguenza, le limitazioni poste dalle definizioni di edificio a emissioni zero (o quasi zero) non solo risultano in contrasto con il principio di neutralità tecnologica, ma rappresentano anche un ostacolo allo sviluppo degli investimenti per la produzione dei gas rinnovabili, settore in cui l'Italia vanta eccellenze nazionali;
le citate limitazioni penalizzano in modo rilevante il nostro Paese, con il risultato che progetti come quelli attualmente in essere per la produzione di gas rinnovabili e di apparecchiature ad elevatissimi rendimenti energetici verrebbero bloccati, quando al contrario questi risultano fondamentali per la decarbonizzazione non solo degli edifici di nuova costruzione, ma di tutto il patrimonio edilizio già esistente, tenendo altresì in considerazione il fatto che l'impiego di gas nella climatizzazione invernale consente di minimizzare l'impatto del settore del riscaldamento anche sulla qualità dell'aria di molte aree del Paese;
il tipo di ambientalismo e di lotta alle emissioni messo in campo dall'Europa non trova alcun riscontro con la realtà e con le esigenze dei cittadini. La direttiva proposta, infatti, evidenzia nuovamente come le azioni europee siano veicolate dal perseguimento degli interessi di alcuni Stati membri a discapito di altri. L'approvazione di una simile direttiva avrebbe il solo effetto di svalutare il patrimonio edilizio italiano e di impoverire i cittadini;
l'Italia ha da sempre investito sul mattone e non a caso è uno dei Paesi con il più alto numero di proprietari di abitazioni;
quindi, la direttiva proposta si esplica come un chiaro attacco all'economia e al patrimonio edilizio italiano e, pertanto, dovrà essere oggetto della più dura opposizione,
impegna il Governo
1) ad adottare le iniziative di competenza presso le competenti istituzioni europee al fine di scongiurare l'introduzione di una disciplina quale quella di cui in premessa, nell'ottica di tutelare le peculiarità dell'Italia e, dunque, garantire al nostro Paese la necessaria flessibilità per raggiungere obiettivi di risparmio energetico più confacenti alle proprie caratteristiche.
(1-00038) (Nuova formulazione) «Molinari, Foti, Cattaneo, Lupi, Giglio Vigna, Candiani, Gusmeroli, Andreuzza, Angelucci, Bagnai, Barabotti, Bellomo, Benvenuto, Davide Bergamini, Billi, Bisa, Bof, Bordonali, Bossi, Bruzzone, Caparvi, Carloni, Carrà, Cattoi, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Coin, Comaroli, Crippa, Dara, Di Mattina, Formentini, Frassini, Furgiuele, Giaccone, Giagoni, Iezzi, Latini, Lazzarini, Loizzo, Maccanti, Marchetti, Matone, Miele, Minardo, Montemagni, Morrone, Nisini, Ottaviani, Panizzut, Pierro, Pizzimenti, Pretto, Ravetto, Sasso, Stefani, Sudano, Toccalini, Ziello, Zinzi, Zoffili».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):rendimento energetico
istituzione dell'Unione europea
gas naturale