ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00066

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 57 del 05/10/2018
Abbinamenti
Atto 7/00021 abbinato in data 10/10/2018
Atto 7/00076 abbinato in data 24/10/2018
Atto 7/00087 abbinato in data 30/10/2018
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00004
Firmatari
Primo firmatario: SERRACCHIANI DEBORA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/10/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 05/10/2018
CANTONE CARLA PARTITO DEMOCRATICO 05/10/2018
LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 05/10/2018
LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 05/10/2018
MURA ROMINA PARTITO DEMOCRATICO 05/10/2018
VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 05/10/2018
ZAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 05/10/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Stato iter:
30/10/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/10/2018
SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 10/10/2018
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 24/10/2018
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
FATUZZO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
MOSCHIONI DANIELE LEGA - SALVINI PREMIER
ZAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO
MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER
LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO
POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
PALLINI MARIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 24/10/2018
COMINARDI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 24/10/2018
VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO
GIACCONE ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER
 
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 30/10/2018
PALLINI MARIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 30/10/2018
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO
POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO
CANTONE CARLA PARTITO DEMOCRATICO
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
 
DICHIARAZIONE VOTO 30/10/2018
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
FATUZZO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 30/10/2018
DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 10/10/2018

DISCUSSIONE IL 10/10/2018

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 10/10/2018

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 24/10/2018

DISCUSSIONE IL 24/10/2018

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 24/10/2018

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 30/10/2018

DISCUSSIONE IL 30/10/2018

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 30/10/2018

ACCOLTO IL 30/10/2018

PARERE GOVERNO IL 30/10/2018

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 30/10/2018

CONCLUSO IL 30/10/2018

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00066
presentato da
SERRACCHIANI Debora
testo di
Venerdì 5 ottobre 2018, seduta n. 57

   L'XI Commissione,

   premesso che:

   la gravissima congiuntura economico-finanziaria in cui versava il Paese, indusse l'allora Governo Monti a varare una ingente manovra finanziaria incentrata, tra l'altro, su una drastica operazione di innalzamento dell'età pensionistica e sull'abolizione delle pensioni di anzianità. Una decisione che, sin dal suo esordio, evidenziò notevoli problemi attuativi su numerosi processi di ristrutturazioni aziendali e sui percorsi di vita lavorativa costruiti sul previgente regime pensionistico;

   già in fase di conversione del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, con appositi ordini del giorno, fu segnalata l'esigenza di individuare specifiche soluzioni normative volte a dare una ragionevole e tempestiva risposta ai tanti lavoratori che si sarebbero trovati, a seguito dell'entrata in vigore delle nuove disposizioni, senza occupazione, senza ammortizzatori sociali e senza trattamento pensionistico;

   il lungo e complesso lavoro normativo che è stato portato avanti in questi anni per risolvere il fenomeno degli esodati, creato dalla «riforma Fornero», si è dovuto scontrare con la difficoltà di accesso a dati attendibili sulle diverse platee dei lavoratori interessati e con evidenti problemi di disponibilità economica per finanziamento di dette misure;

   tale impegno ha portato al varo di ben otto salvaguardie che hanno interessato complessivamente poco più di 142.000 lavoratori che si sono visti accolta la richiesta di pensionamento sulla base delle regole previgenti il citato decreto-legge 201 del 2011, su un totale teorico di oltre 203.000 lavoratori stimati come aventi diritto. Uno scostamento significativo che ha anche comportato ingenti risparmi di spesa, basti pensare che rispetto alla platea di 30.700 unità prevista dall'ottava salvaguardia, è stato riconosciuto il diritto al trattamento pensionistico solo a meno della metà dei richiedenti;

   nonostante lo sforzo per la riduzione del danno, non si è riusciti a concludere definitivamente il processo di salvaguardia di tutti i soggetti interessati. Rimangono ancora esclusi circa sei mila lavoratori che, per varie ragioni, non hanno potuto godere di tale opportunità. In primis ci sono alcune centinaia di ex lavoratrici postali che hanno lasciato il lavoro con un incentivo all'esodo contando di traguardare la pensione entro pochi anni e che, a causa della progressione della speranza di vita, sono rimaste beffate spesso per pochi mesi;

   stante l'esiguità dei casi ancora irrisolti e il sopra evidenziato scartamento tra le previsioni di spesa e le domande effettivamente accolte, si ravvisa tutta la urgenza e la necessità di provvedere all'emanazione di una ulteriore misura che ponga definitivamente fine al problema degli esodati, a valere sulle risorse sin qui risparmiate;

   c'è il rischio che anche la sinora ipotizzata intenzione di reintrodurre il meccanismo delle quote, fissandone la soglia al valore di 100, sebbene tuttora non se ne conoscano gli elementi fondamentali, possa non costituire una soluzione per coloro che sono rimasti esclusi dalle otto salvaguardie ad oggi adottate; soprattutto, essa rappresenterebbe comunque una soluzione discriminante rispetto ai lavoratori che, a parità di condizione sostanziale, ne hanno potuto già beneficiare;

   proprio per il carattere di definitività che il nuovo provvedimento dovrà assumere, appare necessario procedere alla formulazione della nona salvaguardia, previo confronto con le organizzazioni sindacali e con i comitati di rappresentanza degli esodati,

impegna il Governo:

   ad adottare, per quanto di competenza e previo approfondito confronto con le organizzazioni sindacali e i comitati di rappresentanza dei lavoratori esodati, urgenti e circostanziate iniziative per la salvaguardia definitiva dei lavoratori che, pure a parità di condizione sostanziale con chi ne ha già beneficiato, ancora risultano esclusi dalle procedure per l'accesso al trattamento pensionistico con le regole previgenti la riforma introdotta dal citato decreto-legge 201 del 2011;

   ad adottare le iniziative di competenza per la nona salvaguardia assicurando che non rimangano margini interpretativi restrittivi che, per via amministrativa, possano inficiare il carattere di definitività della misura.
(7-00066) «Serracchiani, Gribaudo, Carla Cantone, Lacarra, Lepri, Mura, Viscomi, Zan».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

pensionato

condizione di pensionamento