ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01664

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 141 del 13/03/2019
Firmatari
Primo firmatario: BRAGA CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/03/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 13/03/2019
Stato iter:
30/04/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/04/2019
Resoconto MICILLO SALVATORE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 30/04/2019
Resoconto BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/03/2019

DISCUSSIONE IL 30/04/2019

SVOLTO IL 30/04/2019

CONCLUSO IL 30/04/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01664
presentato da
BRAGA Chiara
testo di
Mercoledì 13 marzo 2019, seduta n. 141

   BRAGA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   sempre più spesso si verificano in varie zone d'Italia situazioni anomale connesse all'alternarsi di eventi meteorologici estremi di grande intensità e violenza con periodi di forte siccità. Tali eventi sono legati ai mutamenti climatici in corso e sollecitano politiche più efficaci sia sul fronte della mitigazione dei processi in atto che sul fronte dell'adattamento agli stessi;

   come descrivono molti articoli apparsi sulla stampa nazionale, come ad esempio quello di Elena Dusi su Repubblica: «a fine ottobre il Brenta esondato a Levico aveva riempito le strade di trote. Oggi è un rigagnolo. Sempre a ottobre in Italia era caduto l'80 per cento di pioggia in più della media. A marzo siamo al 40 per cento in meno, con una temperatura di 1,4 gradi superiore alla norma. Le poche gocce previste per oggi e domani ai fiumi in secca non faranno purtroppo effetto. Mentre il nord all'asciutto ha il terreno indurito come la pietra, le riserve idriche al sud sono al di sopra dei livelli stagionali. E se quest'inverno il versante nostrano delle Alpi è stato battuto dal foehn, vento caldo e asciutto, l'Austria è finita sommersa dalla neve»;

   critica risulta anche la situazione dei laghi del Nord, tra cui il lago di Como: sono tutti a livelli molto bassi, con quel che ne deriva in termini di cedimento delle sponde e ricadute sull'attività turistica e di coltivazione ittica. Il principale fiume italiano, il Po, continua a scendere: siamo a 477 metri cubi al secondo a Piacenza. La media di questo periodo è sui 900, il minimo storico 375;

   la scarsità di precipitazioni aggrava anche la qualità dell'aria, specie nella pianura Padana. L'inquinamento atmosferico continua ad essere un'emergenza cronica non più giustificabile con le avverse condizioni meteo-climatiche della pianura padana o legate alla sola stagionalità invernale e non ha stupito purtroppo la notizia del deferimento dell'Italia alla Corte giustizia dell'Unione europea per lo smog nelle nostre città, arrivato oggi dalla Commissione europea e che segue quello del 2018 per sforamenti dei limiti di Pm 10;

   il mare Adriatico e il Tirreno, alla foce dei principali fiumi, risalgono e il loro cuneo salino, in senso inverso per cinque chilometri, spinge con l'alta marea ed entra nella terra, con il sale che brucia le coltivazioni;

   gli effetti dei cambiamenti climatici producono pesanti conseguenze sull'agricoltura italiana perché si moltiplicano sfasamenti stagionali ed eventi estremi con precipitazioni brevi ma intense e con repentino passaggio dal maltempo al sereno. I cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole e per l'insieme delle attività umane che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. È questo quanto anche emerge da una analisi dei dati Ucea, unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all'agricoltura –:

   quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, intenda mettere in campo il Governo per far fronte, in collaborazione con le regioni più coinvolte, alla grave siccità dei primi mesi del corrente anno al fine di garantire equilibrio di prelievo e consumo d'acqua dolce, anche in riferimento al livello idrico dei bacini idrografici dei laghi alpini e subalpini, tutelando così anche il loro valore ambientale e turistico relativamente alle utenze domestiche, agricole e industriali;

   se non si intendano mettere in campo iniziative per la tutela della produzione agroalimentare nazionale nonché per la riduzione dell'inquinamento atmosferico, specie nel bacino padano.
(5-01664)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 30 aprile 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-01664

  Con riferimento alle questioni poste, si segnala, innanzitutto, che il Ministero dell'ambiente sta predisponendo una serie di politiche e strumenti attraverso cui incrementare la resilienza dei territori ai cambiamenti climatici presenti e futuri. In particolare, in attuazione della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SNAC), è in fase di definizione il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) che si configura come uno strumento di indirizzo per le Istituzioni regionali e locali ai fini dell'integrazione delle misure di adattamento tra gli strumenti esistenti di pianificazione settoriale, ed i cui contenuti devono essere oggetto di accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni.
  Tenuto conto che gran parte degli impatti dei cambiamenti climatici sono riconducibili a modifiche del ciclo idrologico e al conseguente aumento dei rischi che ne derivano, il Piano provvede, tra l'altro, ad aggiornare i contenuti della Strategia Nazionale rispetto agli impatti del cambiamento climatico anche in termini di disponibilità delle risorse idriche. Saranno previste diverse azioni, da attuare nel breve e nel lungo periodo, che, per il settore delle risorse idriche, consistono essenzialmente in azioni finalizzate a: rinnovare e rafforzare l'assetto normativo e pianificatone; migliorare la capacità gestionale; incentivare la conservazione e l'uso efficiente della risorsa idrica; proteggere e aumentare l'integrità ecologica e la resilienza degli ecosistemi acquatici.
  Con specifico riferimento alla qualità dell'aria, occorre premettere che l'Italia è da anni interessata da problematiche dovute, in particolare, al superamento dei valori limite stabiliti dalle norme comunitarie per gli inquinanti particolato PM10 e biossido di azoto NO2, circostanza che ha determinato l'apertura di due procedure di infrazione comunitaria. Tale situazione di criticità è però differenziata sul territorio nazionale: infatti, mentre per le Regioni del centro-sud il mancato rispetto dei valori limite è localizzato in piccole aree, appartenenti per lo più ai principali centri urbani, nell'area del Bacino Padano i superamenti, anche per le caratteristiche orografiche e le condizioni meteoclimatiche, sono diffusi su tutto il territorio. Le Regioni del Bacino Padano, attraverso un'intensa collaborazione reciproca ed un continuo confronto con il Ministero dell'ambiente, sono da tempo impegnate ad attuare attività comuni volte al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di qualità dell'aria posti a maggiore tutela della salute dei cittadini dalle direttive comunitarie e dalle norme nazionali di riferimento. Ciò nonostante, l'impegno delle sole Amministrazioni regionali e locali non è stato sufficiente a risolvere il problema. Di conseguenza, fermo restando che la vigente normativa attribuisce alle Regioni la competenza primaria in materia di valutazione e gestione della qualità dell'aria, e quindi anche in materia di elaborazione di Piani di risanamento e adozione di misure di intervento, l'azione del Ministero dell'ambiente è stata mirata a garantire un costante e fondamentale supporto alle Amministrazioni locali.
  In particolare, il Ministero dell'ambiente, nell'ambito dello svolgimento delle attività del primo Accordo del Bacino Padano sottoscritto nel 2013, ha provveduto a predisporre un decreto relativo alla certificazione dei generatori di calore ad uso domestico, finalizzato alla diffusione di tecnologie sempre più efficienti e pulite, pubblicato a dicembre 2017. Attraverso l'attuazione del citato Accordo è stato, inoltre, studiato ed elaborato un set di valori limite alle emissioni per gli impianti industriali a biomassa, poi utilizzato nell'ambito del recepimento della direttiva 2015/2193 sui medi impianti di combustione. Sempre in attuazione del predetto Accordo, sono state elaborate, in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole e con le Regioni, le «Linee guida per la riduzione delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività agricole e zootecniche», contenenti misure per la riduzione delle emissioni in atmosfera delle attività agricole e zootecniche, anche con riferimento all'individuazione di interventi strutturali su ricoveri ed impianti di raccolta e di smaltimento dei reflui, nonché alla regolamentazione delle pratiche di spandimento dei reflui e dei concimi azotati. Tale documento costituisce un utile strumento a disposizione delle Regioni per regolare, nei propri Piani di risanamento, l'utilizzo, anche in campo agricolo, di tecniche a basso impatto ambientale. Nel 2017 è stato, inoltre, sottoscritto un nuovo Accordo del Bacino Padano, mirato ad affrontare in modo esteso i problemi comuni alle quattro Regioni per le quali l'intervento nazionale di coordinamento e supporto risultava decisivo.
  Peraltro, nell'ambito del Protocollo d'Intesa, sottoscritto nel 2015 tra il Ministero dell'ambiente, la Conferenza delle Regioni e Province autonome e l'ANCI, il Ministero ha previsto l'utilizzo di circa 350 milioni di euro per l'attuazione di interventi nel campo della mobilità ed un finanziamento di 11 milioni di euro per interventi urgenti sulla qualità dell'aria in coincidenza con situazioni di inquinamento acuto.
  Al fine di affrontare in modo ancora più incisivo l'annoso problema della qualità dell'aria, è stato intrapreso un dialogo con i Ministeri dello sviluppo economico, delle infrastrutture e trasporti e delle politiche agricole, volto alla predisposizione di uno specifico Accordo per promuovere strategie di intervento nei settori maggiormente responsabili delle emissioni inquinanti. Nel dicembre del 2018 è stato, a tal fine, istituito un Gruppo di lavoro per la qualità dell'aria con i predetti Ministeri, con l'obiettivo di individuare misure nazionali che possano supportare concretamente le Regioni nel processo di miglioramento della qualità dell'aria.
  Alla luce delle informazioni esposte, si rassicura dunque che le problematiche rappresentate sono tenute in debita considerazione da parte del Ministero dell'ambiente, il quale ha provveduto, e provvederà per il futuro, alle attività e valutazioni di competenza in materia con il massimo grado di attenzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cambiamento climatico

gestione delle acque

imposta di consumo