ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00929

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 81 del 12/11/2018
Firmatari
Primo firmatario: EHM YANA CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/11/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE CARLO SABRINA MOVIMENTO 5 STELLE 12/11/2018


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 12/11/2018
Stato iter:
24/01/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/01/2019
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 24/01/2019
Resoconto EHM YANA CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/11/2018

DISCUSSIONE IL 24/01/2019

SVOLTO IL 24/01/2019

CONCLUSO IL 24/01/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00929
presentato da
EHM Yana Chiara
testo di
Lunedì 12 novembre 2018, seduta n. 81

   EHM e SABRINA DE CARLO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   79 studenti sono stati rapiti e poi rilasciati il giorno seguente nella città di Bamenda, nord est del Camerun insieme al loro preside, nella notte del 5 novembre 2018 da una scuola presbiteriana nel villaggio di Nkwen, vicino a Bamenda;

   sui social network è stato diffuso un video in cui si mostrano i ragazzi costretti a fornire il proprio nome e quello delle proprie famiglie, mentre i guerriglieri si definiscono «Amba boys», in riferimento allo Stato di Ambazonia che i separatisti vogliono costituire nelle regioni anglofone nel nord-ovest e nel sud-ovest del Paese;

   l'azione rientrerebbe in una serie di violenze messe in atto dai gruppi armati separatisti di questa regione anglofona in lotta contro il Governo centrale francofono di Yaoundé. Le regioni anglofone del Camerun, dove la popolazione locale denuncia la discriminazione della comunità di lingua inglese da parte del governo centrale, sono da due anni teatro di tensioni tra separatisti e forze governative;

   i separatisti sono accusati di avere compiuto altri sequestri in altre scuole della regione. Nel mese di settembre 2018 sette studenti e un preside erano stati prelevati nella città di Bafut. Secondo Amnesty International, gli ostaggi sarebbero stati liberati dopo essere stati torturati. Sono anche accusati di aver compiuto attacchi in cui sono stati uccisi membri delle forze armate;

   nella regione del nord è presente il gruppo jihadista Boko Haram, autore di numerosi attacchi. Secondo le Nazioni Unite, sono stati almeno 60 gli attentati suicidi condotti nella regione dell'Estremo Nord durante il 2017, con un aumento del 50 per cento rispetto all'anno precedente;

   la popolazione del Nord del Camerun è già esposta ad attacchi terroristici e accoglie molti rifugiati dalla Nigeria proprio a causa del terrorismo. Secondo Ursula Mueller, assistente del segretario generale dell'Onu per gli affari umanitari, «oltre 93 mila i profughi venuti in Camerun dalla Nigeria settentrionale. Il Camerun è lo Stato che ha subito le maggiori conseguenze legate all'espansione del gruppo jihadista Boko Haram oltre il confine della Nigeria»;

   secondo Amnesty International, almeno 400 persone sono rimaste uccise dall'inizio dell'anno negli scontri delle regioni anglofone del Camerun in 260 incidenti dall'inizio dell'anno, tra cui rapimenti, uccisioni di membri della sicurezza e di separatisti armati, nonché distruzione di proprietà private da entrambe le parti;

   nel rapporto dell'organizzazione non governativa (Ong) si documenta l'uccisione di oltre 160 membri delle forze di sicurezza da parte di separatisti armati dalla fine del 2016, rilevando tuttavia che il bilancio potrebbe essere molto più alto in quanto alcuni attacchi sono stati sottostimati –:

   le tensioni tra separatisti e forze governative erano riesplose in ottobre in concomitanza con la festa dell'indipendenza nazionale. A giugno 2018, Amnesty denunciava aggressioni a scuole e agli insegnanti e studenti accusati di non avere partecipato al boicottaggio imposto dai separatisti tra febbraio 2017 e maggio 2018. Allo stesso modo, le forze di sicurezza avrebbero commesso violazioni dei diritti umani, tra cui omicidi, esecuzioni extragiudiziali, distruzione di proprietà, arresti arbitrari e torture durante le operazioni militari. L'ong ha documentato direttamente 23 casi di tortura nel villaggio di Dadi, nella regione del Sudovest, a dicembre;

   il Presidente del Camerun, Paul Biya, in carica da 36 anni, ha giurato il 6 novembre 2018 per un altro mandato settennale dopo la vittoria alle elezioni di ottobre. Durante il suo discorso inaugurale, Biya ha riconosciuto la «frustrazione» dei cittadini anglofoni del nordovest e del sudovest che si sentono discriminati e penalizzati –:

   quali iniziative intenda intraprendere il Governo, anche a livello multilaterale, per far cessare le violenze in Camerun e per favorire la riconciliazione tra le varie fazioni anglofone e francofone.
(5-00929)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 24 gennaio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00929

  A livello diplomatico, l'Italia, in stretto coordinamento con l'Unione europea, monitora costantemente le manifestazioni di protesta in atto da circa due anni nelle regioni anglofone del Camerun e contribuisce attivamente all'azione dell'UE volta a favorire possibili soluzioni di mediazione e invitare tutte le parti in causa ad astenersi da ogni atto di violenza.
  La Farnesina ha in numerose sedi espresso preoccupazione per gli eventi in Camerun e auspica una pronta normalizzazione della situazione, anche attraverso riforme volte ad assicurare un maggiore decentramento. In occasioni di recenti incontri politici, da ultimo l'incontro fra il Min. Moavero e l'omologo camerunense Mbella Mbella a margine della seconda edizione della Conferenza Italia-Africa, il nostro Paese si è detto disponibile a collaborare con il governo camerunense alla realizzazione di queste riforme.
  Va dato atto che il Governo camerunense, nel ribadire l'insindacabile unità del Paese, ha riaffermato la volontà di attuare le riforme necessarie per la normalizzazione della situazione nelle due regioni. Yaoundé ha risposto alla crisi con intransigenza verso i gruppi armati e allo stesso tempo con l'impegno a realizzare riforme a favore degli interessi delle popolazioni anglofone, come l'introduzione dell'insegnamento di elementi di common law nelle università camerunensi, la creazione una Camera speciale per il diritto anglosassone in seno alla Corte Suprema e l'istituzione di un Ministero per il Decentramento. È stata inoltre costituita ed è già operativa la Commissione Nazionale sul Multilinguismo e Multiculturalismo e sono state disposte 1.000 assunzioni di professori di lingua inglese. A marzo 2018 con un gesto di apertura verso le istanze autonomiste, il Presidente Paul Biya ha leggermente modificato la composizione del Governo, affidando due dicasteri chiave (Istruzione secondaria e Amministrazione territoriale) a politici anglofoni.
  Vorrei ora offrirvi un quadro su quello che fa il nostro Paese in concreto sul campo. L'Italia è impegnata per favorire l'armonizzazione delle diverse componenti etniche, linguistiche e religiose del Camerun nelle regioni anglofone. Nel 2018 abbiamo disposto un contributo di 500.000 euro a favore del Fondo UN WOMEN per garantire una maggiore protezione alle donne e ragazze vittime di violenze di genere nelle zone del Sud-Ovest e Nord-Ovest del Paese.
  Siamo anche impegnati a favore delle regioni del Paese colpite dalle attività terroristiche di Boko Haram, che opera dal confinante Stato nigeriano di Borno. L'Italia ha, infatti, sostenuto la decisione dell'UE di concedere un contributo di 50 milioni di euro per sostenere la Multi-National Joint Task Force, costituita da Benin, Camerun, Ciad, Niger e Nigeria per contrastare Boko Haram.
  Il nostro Paese è, inoltre, attivo sul fronte della risposta all'emergenza umanitaria nella regione del Lago Ciad ed ha confermato lo stanziamento di 15 milioni di euro da utilizzarsi nel triennio 2017 – 2019 per programmi di sviluppo in favore delle popolazioni della regione. Nel quadro di questi interventi, per il 2018, è programmata un'iniziativa regionale del valore di 3,6 milioni di euro da realizzarsi in Camerari e Ciad nei settori della sicurezza alimentare e nutrizione, salute, igiene, accesso all'acqua potabile. Tali programmi di assistenza rivestono particolare importanza in quanto, alleviando le sofferenze della popolazione, contribuiscono ad attenuare le tensioni tra gruppi etnici e religiosi per il controllo delle risorse.
  In conclusione, fermo restando che la Repubblica del Camerun considera la questione anglofona come puramente interna al Paese, l'Italia, coerentemente con la posizione maturata in seno all'Unione europea, continuerà, in tutte le sedi opportune, a sollecitare le Autorità camerunesi a proseguire gli sforzi per ottenere delle soluzioni durevoli che siano nell'interesse di tutti i camerunesi e che rispettino i diritti e le libertà civili, nonché l'unità e l'integrità territoriale della Repubblica del Camerun.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

dissidente

sequestro di beni

diritti umani