ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00857

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 74 del 30/10/2018
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 30/10/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 30/10/2018
Stato iter:
24/01/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/01/2019
Resoconto DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 24/01/2019
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/10/2018

DISCUSSIONE IL 24/01/2019

SVOLTO IL 24/01/2019

CONCLUSO IL 24/01/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00857
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Martedì 30 ottobre 2018, seduta n. 74

   RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   i fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua, sono organismi di natura associativa, promossi dalle organizzazioni di rappresentanza delle parti sociali, che vengono alimentati con il contributo obbligatorio dello 0,30 per cento della retribuzione di ciascun lavoratore, che i datori di lavoro versano all'Inps;

   negli anni, con atti di sindacato ispettivo, anche a firma dell'interrogante (n. 3-01600 dell'8 luglio 2015 e n. 5-08937 del 3 agosto 2016), sono state segnalate al Governo pro tempore gravi criticità sul funzionamento dei fondi interprofessionali, poiché il sistema di gestione di queste ingenti risorse pubbliche presenta meccanismi e lacune che mettono in serio rischio la trasparenza sull'utilizzo delle stesse, visto che manca un adeguato sistema di rendicontazione e controllo. Alcuni fondi sono stati anche oggetto di commissariamento;

   con la circolare n. 1 del 10 aprile 2018, emanata dall'Anpal, sono state individuate le linee guida sulla gestione delle risorse finanziarie attribuite ai fondi interprofessionali, recependo, sebbene parzialmente, le indicazioni fornite nel 2016, da Autorità garante della concorrenza e del mercato e Anac sul sistema dei fondi interprofessionali. Tuttavia, si evidenzia che la circolare, quale atto di natura interna, seppur utile a fini interpretativi, non è provvedimento idoneo a stabilire degli specifici adempimenti come quelli in questione. Pertanto, si ritiene necessaria una riforma normativa del settore per obbligare i fondi ad adempiere ogni atto necessario, per un trasparente utilizzo delle risorse pubbliche e una corretta gestione dei rapporti con soggetti terzi;

   al riguardo, continua ad essere difficoltoso per le imprese accedere direttamente ai dati di cumulato registrati dall'Inps, poiché l'accesso alla procedura informatica fondi reports è, ad avviso dell'interrogante irragionevolmente, riservato ai soli fondi, sicché le imprese continuano a conoscere l'entità del cumulato solo rivolgendosi ai suddetti senza poter verificare l'effettiva corrispondenza tra versato e cumulato, né l'esatta entità delle somme trattenute per commissioni;

   la circolare precitata dell'Anpal è carente laddove non introduce l'obbligo per i fondi di regolare i rapporti con le imprese attraverso la stipula di contratti; il regolamento contrattuale dovrebbe, infatti, essere un diritto delle imprese, affinché possano manifestare la volontà di iscrizione con firma del legale rappresentante e per la trasparenza di condizioni che la gestione di denaro pubblico implica;

   la circolare ha comunque introdotto importanti innovazioni in termini di trasparenza e contratti a terzi per servizi resi ai fondi. Entro 120 giorni dalla data di pubblicazione della circolare ciascun fondo è stato tenuto a trasmettere ad Anpal, per la necessaria approvazione, il proprio manuale/regolamento aggiornato sulla base della nuova disciplina;

   in materia è necessario colmare le criticità esistenti e monitorare il rispetto della circolare a cui sono sottoposti i fondi, soprattutto, per quanto concerne la predisposizione e il contenuto dei regolamenti, la pubblicità dei bilanci e flussi di cassa, la conformità al codice degli appalti per servizi resi da terzi ai fondi, l'accessibilità diretta per le imprese al cumulato lordo in Inps –:

   se e quali iniziative normative intenda adottare il Ministro interrogato affinché venga stabilita una chiara definizione e assegnazione dei ruoli nel settore, in conformità a princìpi di trasparenza, responsabilità e separazione dei ruoli di valutazione, gestione e controllo delle attività formative, per escludere conflitti di interesse tra controllore e controllato;

   se e quali iniziative intenda porre in essere affinché vengano resi pubblici i bilanci di tutti i fondi sui relativi siti web e venga fornito un rendiconto dei flussi dell'anno precedente, redatto secondo il principio di cassa, per rendere conto dell'effettivo impiego delle risorse incamerate;

   se e quali iniziative intenda adottare affinché sia concretamente garantita l'applicazione del codice degli appalti per la stipula di contratti con terzi, come gli enti formativi, che ad oggi sembra debbano ricorrere alle vie giudiziali;

   se e quali iniziative intenda promuovere affinché siano garantiti l'accesso diretto delle aziende ai dati di cumulato lordo dell'Inps e parallelamente, un contratto che disciplini il rapporto, con obbligo di firma del legale rappresentante, e che affianchi i regolamenti, non sufficienti a dirimere possibili controversie tra fondo e azienda iscritta.
(5-00857)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 24 gennaio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-00857

  Per fornire una compiuta risposta al quesito posto dall'interrogante occorre compiere una piccola premessa normativa.
  Come noto l'articolo 118 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, prevede la possibilità di istituire, per ciascun settore economico, appositi «Fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione continua».
  Ai Fondi affluiscono le risorse derivanti dal gettito del contributo integrativo versato dai datori di lavoro, pari allo 0,30 per cento della retribuzione imponibile di ciascun lavoratore, così come previsto dall'articolo 25, quarto comma, della legge 21 dicembre 1978, n. 845.
  A ciò si aggiunga che con il decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150 è stata istituita l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), alla quale sono state demandate specifiche funzioni di vigilanza e monitoraggio sulla gestione dei Fondi interprofessionali.
  Nel citato decreto, infatti, i Fondi sono stati annoverati tra i soggetti della «Rete nazionale dei servizi per le politiche del lavoro», valorizzandone in tal modo la funzione di finanziare gli interventi di formazione continua nelle imprese aderenti.
  È proprio in forza di tale investitura che l'ANPAL ha diramato la Circolare n. 1 del 10 aprile 2018, recante «Linee guida sulla gestione delle risorse finanziarie attribuite ai fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua di cui all'articolo 118 della legge 23 dicembre n. 388», con la quale ha inteso affermare importanti principi atti a garantire la corretta gestione dei Fondi medesimi.
  Va precisato che la circolare in oggetto recepisce appieno le indicazioni contenute nel parere dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato del 29 aprile 2016 sancendo, a carico dei Fondi, specifici obblighi in materia di pubblicità, al fine di meglio esplicitare la quota dei contributi INPS destinata al finanziamento della formazione, distinguendo le somme destinate a coprire gli oneri di gestione, da quelle destinate al finanziamento delle specifiche attività formative.
  Tutto ciò premesso, al fine di rispondere alle osservazioni dell'interrogante si rappresenta che le suddette Linee Guida richiedono ai singoli Fondi la predisposizione di un Regolamento generale, da sottoporre ad autorizzazione di ANPAL, contenente la descrizione del proprio modello di organizzazione, gestione, rendicontazione e controllo.
  Inoltre, all'interno delle stesse Linee Guida sono fornite importanti indicazioni sulla modalità di utilizzo delle risorse, sulla condivisione dei piani formativi, sulle modalità di rendicontazione delle entrate e delle uscite, sulla mobilità in entrata e in uscita e sulla semplificazione dei costi.
  Nella predisposizione dei citati Regolamenti i Fondi sono tenuti a descrivere puntualmente le modalità operative riguardanti il finanziamento degli interventi formativi nel rispetto della normativa in materia di Aiuti di Stato nonché, laddove si faccia ricorso a procedure di affidamento lavori, servizi e forniture, il richiamo alla normativa aggiornata in tema di: appalti pubblici (decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50), tracciabilità dei flussi finanziari (articolo 3 legge 13 agosto 2010, n. 136 così come modificato e integrato dalla legge 17 dicembre 2010, n. 217) antiriciclaggio in tema di transazioni finanziarie (articolo 49 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, così come modificato dal comma 1 dell'articolo 12 del decreto-legge 6 dicembre 2011 convertito in legge n. 214 del 22 dicembre 2011) e prevenzione della corruzione e trasparenza (decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33).
  Per questi motivi è compito dell'ANPAL, in seno all'approvazione dei sopracitati Regolamenti generali, procedere ad un'attenta attività di monitoraggio sul rispetto, da parte dei Fondi, di quanto previsto dalla Circolare.
  Va, peraltro, qui rammentato che l'articolo 118, comma 2, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, prevede che: «La vigilanza sulla gestione dei fondi è esercitata dall'ANPAL, istituita dal decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150, che ne riferisce gli esiti al Ministero del lavoro e delle politiche sociali anche ai fini della revoca dell'autorizzazione e del commissariamento dei fondi nel caso in cui vengano meno le condizioni per il rilascio dell'autorizzazione».
  Con riferimento, poi, alla specifica necessità di una chiara definizione e assegnazione dei ruoli, nonché di sistemi efficaci che garantiscano la separazione dei ruoli di valutazione, gestione e controllo delle attività formative, con l'obiettivo di escludere conflitti di interesse tra controllore e controllato, la Circolare n. 1/2018 richiede l'adozione di un modello organizzativo, conforme alle prescrizioni del decreto legislativo n. 231 del 2001 concernente la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.
  Per ciò che riguarda, invece, la materia negoziale e, quindi, la stipula di contratti con terzi rammento la circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 10 del 18 febbraio 2016 che, sulla base del parere ANAC del 15 gennaio 2016, ha ribadito come nel caso di acquisizione di beni e servizi i Fondi siano tenuti ad applicare le procedure previste dal codice dei contratti pubblici.
  Sul punto si precisa, altresì, che il rapporto dei Fondi stessi con gli enti formativi va inquadrato nell'ambito della concessione di contributo per finanziare interventi formativi come previsto dall'articolo 118 della legge n. 388 del 2000, istitutiva dei Fondi interprofessionali.
  Quanto agli obblighi di trasparenza ricordo, inoltre, che ciascun Fondo deve pubblicare, su un'apposita sezione del proprio sito internet, il Bilancio di esercizio e il Regolamento Generale di organizzazione, gestione, rendicontazione e controllo.
  Più in particolare tale adempimento è esplicitamente previsto nel testo delle Linee guida ANPAL che rimanda, a tal fine, al rispetto degli obblighi di trasparenza sanciti nelle Linee Guida pubblicate da ANAC (Gazzetta Ufficiale serie generale n. 284 del 5 dicembre 2017)1.
  Infine, le risorse versate dai datori di lavoro sono direttamente accessibili da parte di ciascuna azienda attraverso gli strumenti informatici che ciascun Fondo deve predisporre e mettere a disposizione a tali fini.
  Conclusivamente, alla luce di quanto esposto in questa sede, posso rassicurare che il rispetto degli obblighi di trasparenza continuerà ad essere oggetto di puntuale verifica da parte dell'organo vigilante, considerata la delicatezza del settore in cui si riflettono le ricadute delle attività intraprese da tali importanti organismi di natura associativa.
  (1) «Nuove linee guida per l'attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti economici».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

concessione di servizi

concorrenza

contratto