ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01384

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 606 del 30/11/2021
Firmatari
Primo firmatario: COSTA ENRICO
Gruppo: MISTO-AZIONE-+EUROPA-RADICALI ITALIANI
Data firma: 30/11/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCHULLIAN MANFRED MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 30/11/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 30/11/2021
Stato iter:
03/12/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/12/2021
Resoconto COSTA ENRICO MISTO-AZIONE-+EUROPA-RADICALI ITALIANI
 
RISPOSTA GOVERNO 03/12/2021
Resoconto MACINA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 03/12/2021
Resoconto COSTA ENRICO MISTO-AZIONE-+EUROPA-RADICALI ITALIANI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/12/2021

SVOLTO IL 03/12/2021

CONCLUSO IL 03/12/2021

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01384
presentato da
COSTA Enrico
testo presentato
Martedì 30 novembre 2021
modificato
Venerdì 3 dicembre 2021, seduta n. 609

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

   in base al comma 68 dell'articolo 1, della legge 6 novembre 2012, n. 190, «i magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari, gli avvocati e procuratori dello Stato non possono essere collocati in posizione di fuori ruolo per un tempo che, nell'arco del loro servizio, superi complessivamente dieci anni, anche continuativi. Il predetto collocamento non può comunque determinare alcun pregiudizio con riferimento alla posizione rivestita nei ruoli di appartenenza»;

   si tratta di un arco di tempo considerevole, che sottrae risorse umane preziose all'amministrazione della giustizia e allo smaltimento dell'arretrato giudiziario, che continua ad avere dimensioni preoccupanti;

   non si può non ricordare che il Consiglio europeo, nelle sue annuali Raccomandazioni, ha costantemente sollecitato l'Italia a ridurre la durata dei processi in tutti i gradi di giudizio e a migliorare l'efficienza del sistema giudiziario, e che la Commissione europea, nella Relazione per Paese relativa all'Italia 2020, abbia rilevato come l'Italia abbia compiuto progressi solo limitati nel dare attuazione alle sopra citate Raccomandazioni, contestando la perdurante scarsa efficienza del sistema giudiziario, la durata dei processi, la necessità di potenziare gli organici;

   la riforma del sistema giudiziario, incentrata sull'obiettivo della riduzione del tempo del giudizio, è stata dunque inserita dal Piano nazionale di ripresa e resilienza tra le cosiddette «riforme orizzontali» o di contesto, che consistono in innovazioni strutturali dell'ordinamento tali da interessare, in modo trasversale, tutti i settori di intervento del Piano;

   a tal proposito non si può non rilevare che, contestualmente alle nuove assunzioni nel comparto giustizia, è necessario concentrare tutte le forze già in campo nello svolgimento dell'attività giurisdizionale, intervenendo decisamente sul fenomeno dei magistrati fuori ruolo;

   oltre ai vantaggi in termini di efficienza che tale tipo di intervento comporterebbe, ci sono altri elementi e considerazioni che spingono verso una riforma; come affermato da Gian Domenico Caiazza, Presidente dell'Unione delle Camere Penali Italiane, «il condizionamento che l'ordine giudiziario esercita fattivamente sul potere legislativo ed esecutivo è strategicamente organizzato, mediante il distacco di centinaia di magistrati presso i dicasteri governativi. Di particolare gravità è soprattutto la presenza di circa un centinaio di essi presso il Ministero della giustizia, quasi a rappresentare plasticamente una concezione proprietaria della giustizia stessa. Si tratta di un fenomeno del tutto abnorme e sconosciuto presso i Governi delle democrazie liberali, che assicura alla magistratura un livello di ingerenza assolutamente decisivo nella politica giudiziaria del Paese, così vanificando il fondamentale principio della separazione tra i poteri dello Stato. Occorre dunque che venga pubblicamente percepita la grave anomalia di un controllo preventivo della amministrazione e della legislazione da parte della magistratura, mediante una proposta di legge che assicuri il supporto di competenze esterne ai ministeri, ricorrendo a soggetti che non esercitino altri poteri statuali, quali, ad esempio, il personale amministrativo, i dirigenti pubblici, i docenti universitari, gli avvocati»;

   il Governo ha l'occasione di affrontare il tema dei magistrati fuori ruolo all'interno dell'esame dell'A.C. 2681, recante «Deleghe al Governo per la riforma dell'ordinamento giudiziario e per l'adeguamento dell'ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ornamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura», sia in sede di predisposizione dei propri emendamenti che, successivamente, nell'esercizio della delega –:

   da quanto tempo, in media, i magistrati fuori ruolo si trovino in tale posizione, anche sommando periodi discontinui tra di loro, e quale sia la loro retribuzione media;

   se e quali iniziative alla luce delle considerazioni svolte in premessa, intenda adottare a livello normativo per modificare le disposizioni che disciplinano gli incarichi in posizione di fuori ruolo dei magistrati ordinari allo scopo di ridurne drasticamente il numero, anche al fine di attuare le riforme della giustizia attese dall'Europa.
(2-01384) «Costa, Schullian».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riforma giudiziaria

sistema giudiziario

arretrato giudiziario