ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00542

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 591 del 09/11/2021
Abbinamenti
Atto 1/00561 abbinato in data 11/01/2022
Atto 1/00562 abbinato in data 11/01/2022
Atto 1/00565 abbinato in data 11/01/2022
Atto 1/00570 abbinato in data 09/02/2022
Firmatari
Primo firmatario: PRESTIGIACOMO STEFANIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 09/11/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA 16/12/2021
GALLI DARIO LEGA - SALVINI PREMIER 16/12/2021
RUFFINO DANIELA CORAGGIO ITALIA 16/12/2021
MARAIA GENEROSO MOVIMENTO 5 STELLE 09/02/2022
PEZZOPANE STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 09/02/2022
TIMBRO MARIA FLAVIA LIBERI E UGUALI 09/02/2022
SUT LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 09/02/2022
BARELLI PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 09/11/2021
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 09/02/2022
BURATTI UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 09/02/2022
D'ATTIS MAURO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
BAGNASCO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
BRAMBILLA MICHELA VITTORIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
CALABRIA ANNAGRAZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
LORENZIN BEATRICE PARTITO DEMOCRATICO 09/02/2022
MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 09/02/2022
MORGONI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 09/02/2022
NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
PELLICANI NICOLA PARTITO DEMOCRATICO 09/02/2022
PITTALIS PIETRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
ROTONDI GIANFRANCO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 09/02/2022
SACCANI JOTTI GLORIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
TRIPODI MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
MARROCCO PATRIZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2021
MORETTO SARA ITALIA VIVA 16/12/2021
GAGLIARDI MANUELA CORAGGIO ITALIA 16/12/2021
BINELLI DIEGO LEGA - SALVINI PREMIER 16/12/2021
LUCCHINI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 16/12/2021
ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 16/12/2021
PATASSINI TULLIO LEGA - SALVINI PREMIER 16/12/2021
BENVENUTO ALESSANDRO MANUEL LEGA - SALVINI PREMIER 16/12/2021


Stato iter:
15/02/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/12/2021
Resoconto MARROCCO PATRIZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/12/2021
Resoconto LORENZIN BEATRICE PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 11/01/2022
Resoconto D'ATTIS MAURO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 09/02/2022
Resoconto D'ATTIS MAURO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 24/11/2021

ATTO MODIFICATO IL 06/12/2021

DISCUSSIONE IL 06/12/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 06/12/2021

ATTO MODIFICATO IL 10/12/2021

ATTO MODIFICATO IL 16/12/2021

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/01/2022

DISCUSSIONE IL 11/01/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/01/2022

ATTO MODIFICATO IL 09/02/2022

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/02/2022

DISCUSSIONE IL 09/02/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 09/02/2022

RITIRATO IL 15/02/2022

CONCLUSO IL 15/02/2022

Atto Camera

Mozione 1-00542
presentato da
PRESTIGIACOMO Stefania
testo presentato
Martedì 9 novembre 2021
modificato
Mercoledì 9 febbraio 2022, seduta n. 635

   La Camera,

   premesso che:

    la lotta ai cambiamenti climatici rappresenta una sfida fondamentale e decisiva per l'umanità che non può essere persa. È pertanto ormai condivisa a livello internazionale la necessità che, accanto agli ambiziosi ma necessari obiettivi di contrasto ai cambiamenti climatici, si debbano inevitabilmente affiancare iniziative volte comunque a sostenere quei territori e quei comparti produttivi che più di altri hanno oggettive difficoltà alla riconversione e nel loro drastico adattamento produttivo in questa fase di transizione verde;

    sotto questo aspetto si ricorda che nell'ambito dello stesso Green Deal europeo, parte integrante della strategia della Commissione europea per attuare l'Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, l'Unione europea si è impegnata a fornire sostegno finanziario e assistenza per aiutare i soggetti più colpiti dal passaggio all'economia verde. Si tratta del cosiddetto «meccanismo per una transizione giusta», che contribuirà a mobilitare risorse per il periodo 2021-2027 nelle regioni più penalizzate;

    a tal fine è stato previsto un «Fondo per una transizione giusta» che dovrebbe aiutare i Paesi dell'Unione europea a far fronte all'impatto sociale ed economico della transizione verso la neutralità climatica. Il pacchetto di investimenti comprende 7,5 miliardi di euro dal quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e 10 miliardi di euro supplementari dallo strumento europeo per la ripresa;

    il «Fondo per una transizione giusta» finanzierà l'assistenza nella ricerca di lavoro, le opportunità di riqualificazione e miglioramento delle competenze, ma anche l'inclusione attiva dei lavoratori e delle persone in cerca di occupazione durante la transizione dell'economia europea verso la neutralità climatica. Nei loro piani nazionali per una transizione giusta, i Paesi dell'Unione europea devono identificare i territori maggiormente colpiti dalla transizione energetica e concentrare in quelle zone le risorse del Fondo. Particolare attenzione sarà dedicata alle specificità di isole, zone insulari e regioni ultraperiferiche;

    nel processo di adattamento produttivo, legato alla transizione in atto, è quindi indispensabile sostenere e aiutare quella parte importante delle attività produttive e dei lavoratori che sono maggiormente coinvolti e che hanno maggiori difficoltà ad adattarsi al cambio di paradigma;

    la sostenibilità ambientale è ormai una esigenza ineludibile da tutti riconosciuta, ma la sostenibilità ambientale deve essere perseguita parallelamente con la sostenibilità economica. Infatti, se la transizione ecologica significa nuove opportunità per ampi settori produttivi, è anche vero che comporta inevitabilmente degli svantaggi, seppur temporanei per quei settori produttivi e quei lavoratori che hanno meno alternative e devono quindi sostenere un maggiore sforzo produttivo ed economico di adattamento al processo di decarbonizzazione. È quindi necessario prevedere forme di reale sostegno alle imprese che devono sostenere crescenti costi per potersi riconvertire e comunque per rispettare e adeguarsi ai sempre più ambiziosi standard ambientali di prodotto e di processo;

    tra i numerosi settori produttivi fondamentali per l'economia del nostro Paese, che hanno evidenti difficoltà ad adeguarsi alla transizione energetica, vi sono, per fare un solo esempio tra i tanti, i grandi impianti industriali e i poli per la raffinazione del petrolio. Nella sola Sicilia detti poli assorbono quasi il 46 per cento della capacità di raffinazione del Paese;

    in questo ambito si ricorda che la legge 30 dicembre 2020, n. 178 (legge di bilancio 2021), all'articolo 1, comma 159, ha introdotto una importante norma volta a favorire gli investimenti nelle regioni del meridione da parte delle imprese operanti nel settore della raffinazione e bioraffinazione;

    in dettaglio, il citato articolo 1, comma 159, ha previsto che: «Al fine di promuovere lo sviluppo industriale e occupazionale nelle regioni del Mezzogiorno attraverso il mantenimento e l'aumento dell'occupazione, il miglioramento della qualità degli investimenti e l'adeguamento delle attività ai cambiamenti economici e sociali, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro dello sviluppo economico, assicurando il coinvolgimento delle imprese, degli enti locali e delle regioni interessati, attiva la procedura per la stipulazione di un accordo con il settore della raffinazione e della bioraffinazione, finalizzato alla promozione degli investimenti da parte delle imprese operanti in tale settore per la realizzazione di iniziative volte a perseguire gli obiettivi della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile mediante l'utilizzo di quota parte delle risorse derivanti dal gettito delle accise e dell'imposta sul valore aggiunto»;

    la suddetta importante disposizione di legge, a un anno dalla sua approvazione, è praticamente rimasta lettera morta;

    è necessario prevedere, sia in ambito nazionale che europeo, lo stanziamento di specifiche risorse finanziarie volte a sostenere la transizione verde, in particolar modo per quei settori che hanno estrema difficoltà ad abbattere le emissioni di anidride carbonica, al fine di aiutarli nella realizzazione di progetti di decarbonizzazione, e per cercare di contenere gli inevitabili elevati costi economici e sociali conseguenti al loro difficile adattamento alla transizione energetica. Senza questo supporto, molte imprese rischieranno di finire fuori mercato;

    il necessario graduale passaggio dal fossile al rinnovabile è un punto delicato ma centrale nella lotta ai cambiamenti climatici e rappresenta un vero cambio di paradigma. Proprio per questo è indispensabile che questo passaggio avvenga in maniera economicamente sostenibile per le industrie, soprattutto quelle più energivore, e per i lavoratori interessati, fermo restando che, nella fase di transizione debbano essere incentivati quegli investimenti che comunque consentono a queste industrie di ridurre l'anidride carbonica;

    attualmente le energie da fonti rinnovabili non sono in grado di sopperire alle necessità di tutta una serie di industrie (cemento, acciaio, chimica, raffinazione) e di mezzi di trasporto (aerei, navi, treni). Sono settori estremamente difficili da elettrificare e quindi da decarbonizzare. Ridurre il loro impatto climatico è però una priorità, se il mondo vorrà rispettare gli impegni di contenimento del riscaldamento globale, visto che emettono un'alta quantità di gas serra;

    è comunque importante che, proprio per incentivare gli investimenti soprattutto delle imprese che operano in settori ad alta intensità energetica, la legge n. 234 del 2021 (legge di bilancio 2022), preveda uno stanziamento di 150 milioni di euro a decorrere dall'anno 2022 per sostenere le imprese, con particolare riguardo a quelle che operano in settori ad alta intensità energetica, per la realizzazione di investimenti per l'efficientamento energetico, per il riutilizzo per impieghi produttivi di materie prime e di materie riciclate,

impegna il Governo:

1) a dare piena attuazione a quanto previsto dal comma 159 dell'articolo 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (legge di bilancio 2021), che ha introdotto un'importante norma volta a favorire gli investimenti nelle regioni del Meridione da parte delle imprese operanti nel settore della raffinazione e bioraffinazione, al fine di perseguire gli obiettivi della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile, estendendo dette previsioni anche ad altre aree interessate dalle medesime problematiche, attivando le opportune risorse già individuate dalla citata norma;

2) ad avviare le opportune iniziative, anche nell'ambito dell'Unione europea, per l'istituzione di un fondo per la decarbonizzazione, finalizzato a uno specifico sostegno per quei settori produttivi che, per le specifiche caratteristiche produttive, hanno oggettive evidenti difficoltà ad abbattere le emissioni di anidride carbonica e a riconvertirsi, con conseguenze negative in termini economici e occupazionali, con particolare riguardo ai settori dell'autotrasporto, dell'agricoltura, della pesca e dei settori maggiormente energivori;

3) ad adottare iniziative per prevedere che le risorse del suddetto fondo per la decarbonizzazione siano cumulabili con le risorse nazionali ed europee, volte a sostenere e agevolare le imprese nella ristrutturazione produttiva e per la riconversione ai fini della transizione energetica;

4) ad adottare iniziative presso le competenti sedi europee per valutare l'utilizzabilità di quota delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza per interventi legati alla fase di transizione ecologica volti a supportare, anche economicamente e per un periodo temporalmente limitato, progetti di riconversione attualmente esclusi dalla possibilità di utilizzo dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza che siano in ogni caso in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione nei tempi stabiliti, al fine di consentire la riconversione del settore a partire dagli asset esistenti verso la produzione di carburanti avanzati e innovativi ecologici ed a basso contenuto di carbonio, che prevedano anche l'utilizzo di materie prime biologiche e di rifiuti non altrimenti recuperabili o riciclabili nel rispetto del principio Do no significant harm (Dnsh) e del criterio Iluc, salvaguardando al contempo i livelli occupazionali esistenti;

5) ad avviare un serio e costante confronto con il mondo imprenditoriale, le parti sociali e quei settori produttivi maggiormente colpiti dagli oneri della transizione verde, al fine di individuare le più opportune strategie e iniziative volte a sostenerle nel percorso di decarbonizzazione, favorendo altresì il cambiamento professionale e tecnologico attraverso la formazione, la riqualificazione e l'aggiornamento delle competenze dei lavoratori;

6) ad avviare tutte le iniziative nell'ambito dell'Unione europea, volte ad implementare le risorse del «Fondo per una transizione giusta» per sostenere i territori maggiormente colpiti dalla transizione verso la neutralità climatica, anche al fine di ricomprendere ulteriori poli e territori italiani in aggiunta a quelli già individuati dai piani territoriali per una transizione giusta;

7) a garantire che la Presidenza del Consiglio dei ministri assuma il coordinamento dei Ministeri interessati, anche attraverso l'apertura di un tavolo permanente per l'individuazione delle più efficaci iniziative normative e strategie degli interventi volti a sostenere in particolare quei comparti e settori produttivi maggiormente in difficoltà nella progressiva decarbonizzazione in conseguenza delle loro caratteristiche produttive, quali il settore petrolchimico e della bioraffinazione.
(1-00542) (Quarta ulteriore nuova formulazione) «Prestigiacomo, Fregolent, Galli, Ruffino, Maraia, Pezzopane, Timbro, Sut, Barelli, Braga, Buratti, D'Attis, Bagnasco, Brambilla, Calabria, Fitzgerald Nissoli, Labriola, Lorenzin, Mazzetti, Morassut, Morgoni, Nevi, Pellicani, Pittalis, Polidori, Rotondi, Rotta, Saccani Jotti, Spena, Squeri, Maria Tripodi, Marrocco, Moretto, Gagliardi, Binelli, Lucchini, Andreuzza, Patassini, Benvenuto».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

disoccupato

settore economico

aiuto agli investimenti