ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00152

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 149 del 26/03/2019
Abbinamenti
Atto 1/00155 abbinato in data 01/04/2019
Atto 1/00154 abbinato in data 01/04/2019
Atto 1/00158 abbinato in data 01/04/2019
Atto 1/00164 abbinato in data 04/04/2019
Firmatari
Primo firmatario: BRAGA CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/03/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MURONI ROSSELLA LIBERI E UGUALI 27/03/2019
ORLANDO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019
PEZZOPANE STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019
BURATTI UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019
DEL BASSO DE CARO UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019
MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019
MORGONI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019
PELLICANI NICOLA PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019
FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2019
FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI 27/03/2019
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 04/04/2019
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO 04/04/2019


Stato iter:
04/04/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 01/04/2019
Resoconto MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 01/04/2019
Resoconto GOBBATO CLAUDIA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto MURONI ROSSELLA LIBERI E UGUALI
Resoconto DEIANA PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto LICATINI CATERINA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto CHIAZZESE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto ROSPI GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto RICCIARDI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto D'IPPOLITO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 01/04/2019
Resoconto MICILLO SALVATORE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
PARERE GOVERNO 04/04/2019
Resoconto MICILLO SALVATORE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 04/04/2019
Resoconto COLUCCI ALESSANDRO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI
Resoconto MURONI ROSSELLA LIBERI E UGUALI
Resoconto LORENZIN BEATRICE MISTO-CIVICA POPOLARE-AP-PSI-AREA CIVICA
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
Resoconto MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto LUCCHINI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto FEDERICO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 27/03/2019

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 01/04/2019

DISCUSSIONE IL 01/04/2019

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/04/2019

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 04/04/2019

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/04/2019

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 04/04/2019

PARERE GOVERNO IL 04/04/2019

VOTATO PER PARTI IL 04/04/2019

DISCUSSIONE IL 04/04/2019

IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 04/04/2019

CONCLUSO IL 04/04/2019

Atto Camera

Mozione 1-00152
presentato da
BRAGA Chiara
testo presentato
Martedì 26 marzo 2019
modificato
Giovedì 4 aprile 2019, seduta n. 156

   La Camera,
   premesso che:
    il 15 marzo 2019 i giovani e gli studenti di tutto il mondo, sull'esempio della studentessa svedese Greta Thunberg, hanno invaso le piazze per chiedere ai rispettivi Capi di Stato un impegno più forte per contrastare i cambiamenti climatici e salvare il pianeta; in Italia centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi hanno dato vita a cortei e manifestazioni, interpretando un messaggio potente di cambiamento e chiedendo con urgenza azioni concrete e radicali;
    i cambiamenti climatici in atto, come dimostrato dalla comunità scientifica internazionale riunita nell’Intergovernmental panal on climate change (Ipcc), sono determinati dall'attività umana, in particolare dall'uso dei combustibili fossili, e rischiano di compromettere in maniera irreversibile la sicurezza e la sopravvivenza stessa del pianeta e degli esseri viventi; eventi climatici estremi sono all'origine di conflitti e migrazioni di massa che sconvolgono la vita di milioni di persone, la distruzione delle risorse naturali e il livello di inquinamento degli oceani, del suolo e dell'aria e hanno impatti devastanti sulla salute umana e sulla qualità dell'ecosistema;
    secondo importanti pubblicazioni specialistiche entro il 2100 varie zone del globo diverranno addirittura inabitabili, proprio a causa di un abbinamento, letale per gli esseri umani, di umidità e calore, generati dai cambiamenti climatici. I Paesi interessati da questi fenomeni potrebbero essere addirittura territori altamente popolati come la parte orientale di Cina e Stati Uniti, oltre che l'Amazzonia, l'India del nord e, per quanto riguarda le coste, vaste zone dell'Africa;
    secondo l'ultimo rapporto dell’Intergovernmental panal on climate change (Ipcc) si hanno soltanto 11 anni a disposizione per evitare la catastrofe ambientale; l'organismo scientifico dell'Onu ha invitato tutti i legislatori e i Governi ad assumere misure senza precedenti nella storia recente: la riduzione delle emissioni di gas serra e, in particolare, di anidride carbonica attraverso il ricorso alle energie rinnovabili, alla mobilità elettrica, all'efficienza energetica, al riciclo dei rifiuti e alla riduzione del consumo di carne, puntando sulla rimozione della anidride carbonica attraverso la riforestazione di vaste aree del pianeta, fino a consigliare la cattura dell'anidride carbonica e il suo stoccaggio in depositi sotterranei;
    l'Accordo di Parigi sul clima, raggiunto il 12 dicembre 2015 nell'ambito della COP 21 ed entrato in vigore il 4 novembre 2016, ha riunito per la prima volta 195 Paesi del mondo in un accordo globale e giuridicamente vincolante per combattere il cambiamento climatico; l'accordo ha definito un piano d'azione per contenere l'aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 gradi centigradi rispetto al livello precedente alla rivoluzione industriale e per puntare a contenere tale incrementi entro l'1,5 gradi. L'accordo ha poi definito un processo di monitoraggio e revisione periodica degli obiettivi, necessario a indirizzare i singoli contributi nazionali determinati volontariamente verso l'obiettivo condiviso di ridurre le emissioni climalteranti;
    nonostante la portata storica dell'Accordo di Parigi siglato nel 2015, la strada per la sua attuazione procede con lentezza e fatica per le resistenze degli Stati ad assumere decisioni coraggiose e capaci di superare un modello di sviluppo ormai insostenibile, sotto il profilo ambientale, ma anche sociale ed economico;
    nella recente COP 24 (Conferenza delle parti della Convenzione internazionale sui cambiamenti climatici) tenutasi a Katowice, in Polonia, è stato fatto il punto sullo stato di avanzamento degli impegni assunti dai membri della comunità internazionale; elemento positivo è stato aver dotato l'Accordo del 2015 di linee guida (rulebook) per la sua attuazione dal 2020, mentre non sono stati concordati impegni sull'adozione di un quadro normativo vincolante e condiviso;
    il piano nazionale integrato per l'energia e il clima, siglato dai tre Ministeri dello sviluppo economico, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle infrastrutture e dei trasporti, è stato inviato in bozza a Bruxelles l'8 gennaio 2019, avviando la procedura che porterà entro dicembre 2019, alla fine dell’iter europeo, all'approvazione definitiva del suddetto piano che avrà valore normativo vincolante e sanzionabile;
    la portata e l'urgenza della crisi climatica richiedono con forza, in Italia e in Europa, un più forte impulso all'affermazione di un nuovo modello di sviluppo, fondato sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale e sulla lotta alle disuguaglianze anche generazionali, derivanti dall'esposizione agli impatti dei cambiamenti climatici; la sostenibilità ambientale, ancora oggi percepita come vincolo, rappresenta al contrario, se interpretata in modo positivo e di concerto con gli attori economici e sociali, una straordinaria opportunità di sviluppo, innovazione e competitività per il tessuto industriale e produttivo;
    l'Italia, nel contesto europeo, può giocare un ruolo da protagonista sui temi del cambiamento climatico, della tutela del paesaggio e del suolo, della transizione verso forme di energia sostenibili ed ecologiche, coniugandole con il sostegno alle nuove tecnologie e alle azioni delle comunità locali, della società civile, delle istituzioni universitarie;
    la COP 26 che si terrà nel 2020 rappresenta una delle ultime occasioni per assumere decisioni vincolanti e intraprendere azioni efficaci e misurabili per contenere l'aumento della temperatura entro 1,5 gradi centigradi, ridurre le emissioni di anidride carbonica e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, dando così piena operatività all'Accordo di Parigi del 2015;
    l'Italia può raccogliere la leadership nel contrasto ai cambiamenti climatici con un suo contributo importante e concreto, costruito in sinergia con gli altri partner europei, candidandosi con il massimo impegno ad ospitare la prossima Conferenza sul clima nel 2020, così come annunciato dal Governo italiano in occasione della COP 24 di Katowice,

impegna il Governo:

1) a perseguire con la massima efficacia ogni iniziativa utile a sostenere la candidatura dell'Italia quale Paese ospitante della COP 26 nel 2020, coinvolgendo il Parlamento nel percorso da intraprendere per il raggiungimento di questo importante obiettivo;

2) ad attuare politiche necessarie alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e al raggiungimento degli impegni assunti a livello internazionale, attraverso un programma di iniziative finalizzate a:
   a) accelerare la transizione energetica per ridurre le emissioni di anidride carbonica in tutti i settori produttivi, attraverso il miglioramento dell'efficienza energetica, l'utilizzo di fonti rinnovabili, il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e il progressivo superamento della dipendenza dai combustibili fossili;
   b) realizzare una fiscalità ambientale che riduca fino ad azzerarli gli incentivi ai combustibili fossili e i sussidi ambientalmente dannosi;
   c) investire in un piano strutturale di messa in sicurezza del territorio, con politiche di prevenzione e mitigazione del rischio e di adattamento ai cambiamenti climatici;
   d) avviare un grande programma di investimenti pubblici orientati ai principi della sostenibilità ambientale, con azioni di riqualificazione energetica e messa in sicurezza sismica degli edifici pubblici e privati, politiche di rigenerazione urbana, di contrasto al nuovo consumo di suolo e all'abusivismo edilizio;
   e) favorire la transizione verso la mobilità elettrica, destinando il 50 per cento degli investimenti in infrastrutture per la mobilità sostenibile nelle città e per il trasporto pubblico collettivo e condiviso.
(1-00152)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Braga, Muroni, Orlando, Pezzopane, Buratti, Del Basso De Caro, Morassut, Morgoni, Pellicani, Enrico Borghi, Fiano, Fornaro, Cenni, Carnevali».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica ambientale

protezione dell'ambiente

riduzione delle emissioni gassose