Legislatura: 18Seduta di annuncio: 137 del 06/03/2019
Primo firmatario: ASCANI ANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/03/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ANZALDI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 06/03/2019 CIAMPI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 06/03/2019 DI GIORGI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 06/03/2019 FRANCESCHINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO 06/03/2019 PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 06/03/2019 PRESTIPINO PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO 06/03/2019 ROSSI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 06/03/2019 BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 06/03/2019 FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 06/03/2019 BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO 12/03/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 11/03/2019 Resoconto ASCANI ANNA PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 11/03/2019 Resoconto AZZOLINA LUCIA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto CASCIELLO LUIGI FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA INTERVENTO GOVERNO 11/03/2019 Resoconto GIULIANO SALVATORE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA) INTERVENTO PARLAMENTARE 12/03/2019 Resoconto BALDELLI SIMONE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE DICHIARAZIONE VOTO 12/03/2019 Resoconto FUSACCHIA ALESSANDRO MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO Resoconto FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI Resoconto FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA Resoconto APREA VALENTINA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto ASCANI ANNA PARTITO DEMOCRATICO Resoconto FOGLIANI KETTY LEGA - SALVINI PREMIER Resoconto MELICCHIO ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE PARERE GOVERNO 12/03/2019 Resoconto FIORAMONTI LORENZO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/03/2019
DISCUSSIONE IL 11/03/2019
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/03/2019
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/03/2019
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 12/03/2019
DISCUSSIONE IL 12/03/2019
ACCOLTO IL 12/03/2019
PARERE GOVERNO IL 12/03/2019
APPROVATO IL 12/03/2019
CONCLUSO IL 12/03/2019
La Camera,
premesso che:
il Pew research center di Washington ha girato una domanda a un campione di esperti sulle tecnologie dell'informazione e sulla possibilità che siano destinate a cancellare più posti di lavoro di quanti ne creeranno; secondo il 48 per cento degli interpellati, con la nuova ondata di innovazione le macchine sostituiranno anche parte dei lavoratori specializzati, mettendo a repentaglio l'ordine sociale. L'altra metà degli esperti è invece convinta del contrario: la tecnologia sarà in grado di creare più posti di lavoro rispetto a quelli che andranno perduti;
la ricerca Skills revolution, condotta da Manpower group tra 18.000 datori di lavoro in 43 Paesi del mondo e presentata al World economic forum 2017 di Davos, vede la percentuale di «ottimisti» salire addirittura all'83 per cento del totale. Secondo la ricerca, l'automatizzazione e la digitalizzazione faranno crescere il lavoro, in particolare in Italia: tra i 43 Paesi oggetto dell'indagine è proprio nel nostro che si stima una creazione di nuovi posti tra il 31 per cento ed il 40 per cento del totale, al netto naturalmente dell’« upskilling», ossia dell'aggiornamento delle competenze professionali;
la chiave del successo nel rapporto tra tecnologia e lavoro deve abbracciare la rivoluzione digitale, a partire dai banchi di scuola. Lo ha sottolineato anche Unctad, la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, nel suo report « Robot and industrialization in developing countries»: «(...) Bisogna ridisegnare i sistemi educativi – si legge nel documento – in modo da creare le competenze manageriali e professionali necessarie a lavorare con le nuove tecnologie (...)»;
per far fronte a quello che non è un cambiamento lineare ma una vera e propria «rottura» bisogna impegnarsi al fine di dotare le scuole di un supporto tecnologico adeguato;
il vero cambiamento mentale da sostenere è la possibilità di diventare protagonisti e creatori della tecnologia stessa già in tenerissima età, attraverso corsi che stanno accelerando il modo di «vivere digitale» dei giovanissimi e stanno dando una carta in più per un inserimento professionale sicuro nella società «iper tecnologica» di domani. Si tratta dei nuovi programmi formativi di « coding» (ovvero della programmazione);
il concetto di « coding» va ben oltre la sua traduzione letterale in «codifica o programmazione», ma indica «l'uso di strumenti e metodi intuitivi di programmazione per favorire lo sviluppo del pensiero computazionale»;
l'efficacia del « coding» nello sviluppo dei ragazzi è così rilevante che la Commissione europea dal 2013 ha lanciato una campagna di sensibilizzazione e alfabetizzazione funzionale denominata « Europe code week»;
molte esperienze stanno dando grandi risultati se si considera che le scuole italiane sono state protagoniste del 45 per cento delle attività organizzate durante l'ultima edizione di « Europe code week»;
sono decine di migliaia gli insegnanti che si sono formati nel nostro Paese, coinvolgendo oltre un milione di bambini;
il « coding» utilizzato nella pratica didattica è un metodo, uno strumento da applicare alla didattica per innescare nuove dinamiche all'interno della classe, favorire il lavoro in gruppo, fare squadra, coinvolgere tutti;
il progetto di digitalizzazione delle istituzioni scolastiche è stato uno dei pilastri fondamentali della «Buona scuola» (legge n. 107 del 2015), che ha posto al centro della didattica l'educazione digitale; la «Buona scuola» ha sancito la necessità di riportare al centro la didattica laboratoriale, come punto d'incontro essenziale tra sapere e saper fare;
gli studenti che oggi frequentano le scuole appartengono alla cosiddetta generazione dei « centennials», di coloro che non ha mai vissuto senza connessione;
per questa nuova generazione il « coding» è un modo di comunicare, di imparare e sviluppare il proprio pensiero;
in molti Paesi europei la materia del « coding» è inserita tra le materie obbligatorie;
come emerge dall'osservazione dei mutamenti sociali ed economici a cui si assiste quotidianamente, è necessario tener conto di una nuova prospettiva di insegnamento,
impegna il Governo:
1) ad adottare iniziative per rafforzare – anche in considerazione degli investimenti già previsti dalla «Buona scuola» – un disegno organico di innovazione delle scuole italiane, con programmi e azioni coerenti che comprendano l'accesso, gli ambienti di apprendimento, i dispositivi, le piattaforme, l'amministrazione digitale, la ricerca, la formazione e ovviamente la didattica, la metodologia e le competenze;
2) ad avviare tutte le iniziative necessarie a introdurre lo studio generalizzato del « coding» nelle scuole di ogni ordine e grado, per favorire lo sviluppo del pensiero computazionale, in coerenza con le Indicazioni nazionali per il curricolo del primo ciclo di istruzione e le Linee guida e le Indicazioni Nazionali per il secondo ciclo di istruzione;
3) a valutare, di conseguenza, l'assunzione di iniziative per allineare gli spazi della scuola a questa visione di cambiamento, a partire dagli interventi di edilizia scolastica, e in particolare di costruzione di nuove scuole, che includano una riconfigurazione funzionale degli ambienti per l'apprendimento, con l'obiettivo di renderli ambienti associati all'innovazione e alla creatività digitale;
4) ad adottare iniziative per rafforzare percorsi di formazione per il personale educativo e docente delle scuole di ogni ordine e grado, con particolare riferimento agli «animatori digitali», docenti che, adeguatamente formati, hanno svolto negli ultimi anni un ruolo strategico nella diffusione dell'innovazione didattica nelle scuole, tenendo conto delle tecnologie digitali come sostegno per la realizzazione dei nuovi paradigmi educativi e per la progettazione operativa di attività.
(1-00136)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Ascani, Anzaldi, Ciampi, Di Giorgi, Franceschini, Piccoli Nardelli, Prestipino, Rossi, Enrico Borghi, Fiano».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):formazione professionale
ordinamento scolastico
programma d'azione