ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00131

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 133 del 26/02/2019
Abbinamenti
Atto 1/00106 abbinato in data 27/02/2019
Atto 1/00127 abbinato in data 27/02/2019
Atto 1/00128 abbinato in data 27/02/2019
Atto 1/00133 abbinato in data 27/02/2019
Firmatari
Primo firmatario: FIDANZA CARLO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 26/02/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
ACQUAROLI FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
CROSETTO GUIDO FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 26/02/2019


Stato iter:
27/02/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 27/02/2019
Resoconto CRIPPA DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
INTERVENTO GOVERNO 27/02/2019
Resoconto CRIPPA DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 27/02/2019
Resoconto TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI
Resoconto EPIFANI ETTORE GUGLIELMO LIBERI E UGUALI
Resoconto FIDANZA CARLO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto BALDELLI SIMONE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto DARA ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto SUT LUCA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/02/2019

NON ACCOLTO IL 27/02/2019

PARERE GOVERNO IL 27/02/2019

VOTATO PER PARTI IL 27/02/2019

DISCUSSIONE IL 27/02/2019

RESPINTO IL 27/02/2019

CONCLUSO IL 27/02/2019

Atto Camera

Mozione 1-00131
presentato da
FIDANZA Carlo
testo presentato
Martedì 26 febbraio 2019
modificato
Mercoledì 27 febbraio 2019, seduta n. 134

   La Camera,
   premesso che:
    il comparto automotive italiano rappresenta 5.700 imprese, 100,4 miliardi di euro di fatturato, pari al 6 per cento del prodotto interno lordo, quasi 259.000 addetti (il 7,1 per cento del settore manifatturiero), una spesa in ricerca e innovazione di 1,7 miliardi di euro l'anno, 74,4 miliardi di euro di gettito fiscale nel 2017;
    con la legge di bilancio per il 2019 il Governo ha varato la cosiddetta «ecotassa» che prevede a partire dal 1o marzo 2019 una significativa tassazione progressiva delle autovetture a combustione, a partire da quelle con emissioni di anidride carbonica superiori ai 160 grammi per chilometro; contestualmente dispone l'erogazione di incentivi ad autovetture elettriche o ibride;
    tali misure sono state adottate, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, con frettolosità ed approssimazione, senza la possibilità di un adeguato dibattito parlamentare e senza il dovuto coinvolgimento preventivo dei soggetti della filiera;
    essendo la norma tarata sull'anidride carbonica, un climalterante e non un inquinante, non appare corretto parlare di «politiche per il miglioramento della qualità dell'aria» che hanno come obiettivo la riduzione di smog, inquinamento e polveri sottili. In termini ambientali, non vi sarebbero particolari effetti positivi, perché nelle strade italiane continuerebbero a circolare veicoli con oltre 20 anni di età, mentre si vanno a tassare, disincentivandone l'acquisto, veicoli di ultima generazione con prestazioni ambientali superiori alla media del parco circolante. La misura, quindi, sarà inefficace e impatterà non soltanto su vetture del segmento premium, già assoggettate al «superbollo», ma anche su molte vetture del segmento medio, mono-volumi e multi-spazio, usate dalle famiglie italiane e dai piccoli operatori economici rispetto ai quali un aggravio di 1.100 euro appare assolutamente fuori misura;
    da più parti, nel dibattito pubblico come nelle posizioni dei principali soggetti della filiera, è stato sottolineato che i primi a pagare il conto di queste misure sarebbero stati i cittadini virtuosi che intendono acquistare una nuova vettura, che in ogni caso inquinerà meno di una «vecchia» e che il mercato dell'auto subirà una pesante flessione, con conseguenze per l'occupazione e per le entrate dello Stato: meno veicoli venduti corrispondono a meno imposte incassate. Si ricorda che nel 2017 la contribuzione derivante dall'acquisto dei veicoli (versamento Iva e Ipt) è stata di 9,4 miliardi di euro;
    in considerazione dell'attuale situazione del mercato nazionale e internazionale, inoltre, tali misure avranno come effetto diretto quello di favorire case produttrici estere che negli ultimi anni hanno maggiormente sviluppato la produzione di auto elettriche o ibride, con un conseguente danno per le imprese automobilistiche che producono in Italia;
    a seguito di tali misure, infatti, Fca ha annunciato la volontà di un ridimensionamento del piano industriale del novembre 2018, che avrebbe previsto un complessivo piano degli investimenti in Italia per circa 5 miliardi di euro;
    si auspicava almeno una lieve crescita delle immatricolazioni a gennaio 2019, dovuta alla possibilità di acquistare veicoli nuovi prima dell'entrata in vigore delle suddette misure (1o marzo 2019), e invece non si è avuto nemmeno questo effetto, a testimonianza della natura depressiva delle suddette misure;
    a conferma di ciò, nel mese di gennaio 2019 sono state immatricolate 164.935 autovetture, il 7,5 per cento in meno rispetto a gennaio 2018 (elaborazioni dell'Associazione nazionale filiera industria automobilistica su dati del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in data 5 febbraio 2019). Il gruppo Fiat Chrysler automobiles (incluso Maserati) registra un calo tendenziale del 22 per cento nel mese, con volumi che si attestano a 40 mila nuove registrazioni con il 24 per cento di quota;
    inoltre, l'esclusione dagli incentivi delle auto a metano rappresenta una scelta insensata. È, infatti, ormai scientificamente provato che il metano per autotrazione sia il combustibile che produce le minori emissioni di inquinanti locali (PM, NOx, HC e altro). Inoltre, il metano è una fonte rinnovabile e ha una cospicua possibilità di produzione nazionale, al contrario di altre tecnologie incentivate che oggi vengono sviluppate principalmente da industrie estere;
    tale immotivata esclusione va in controtendenza rispetto al decreto ministeriale di incentivazione del biometano, varato nel 2018 con il fine di facilitare una sua massiccia utilizzazione come combustibile per l'autotrazione per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, facendo leva sui punti di forza ambientale ed economica sopra rilevati;
    il saldo di tali misure in termini di benefici ambientali e di ricambio del parco circolante rischia di essere particolarmente ridotto se non addirittura negativo, poiché una fetta consistente di automobilisti, non potendosi permettere auto ibride o elettriche dal costo elevato (le uniche che beneficiano degli incentivi), rinvieranno l'acquisto di una nuova auto continuando ad utilizzare quella vecchia e inquinante;
    a ciò si aggiunge l'evidente conseguenza negativa per il mercato dell'usato e dei «chilometri zero» (che aveva risposto bene alla lunga fase di crisi economica), poiché è di tutta evidenza che i veicoli appartenenti a questi segmenti sono esclusi dagli incentivi e, in molti casi, saranno gravati dall'ecotassa;
    con il decreto legislativo 16 dicembre 2016, n. 257, l'Italia ha recepito la direttiva 2014/94/Ue (cosiddetta «direttiva Dafi») sulle infrastrutture per i carburanti alternativi nei trasporti. Tale direttiva prevede l'adozione di un piano nazionale per lo sviluppo delle infrastrutture per tali carburanti (elettrico, gnc, gnl) secondo il principio della neutralità tecnologica;
    è in fase di approvazione definitiva la proposta della Commissione europea di modifica del regolamento (Ue) n. 715/2007 sui limiti di emissioni di anidride carbonica per le automobili e i veicoli commerciali leggeri, che prevede una riduzione delle emissioni al 2030 del 37,5 per cento per le automobili e del 31 per cento per i furgoni, con un target intermedio al 2025. Tali nuove previsioni risultano irrealistiche e particolarmente penalizzanti per il settore;
    a seguito dell'accordo di bacino padano, sottoscritto tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, è stato varato un provvedimento di blocco della circolazione per i veicoli considerati maggiormente inquinanti, dal 1o ottobre 2018 al 31 marzo 2019. Tale divieto riguarda i veicoli diesel Euro 3 (in Emilia-Romagna anche i diesel Euro 4). Tale provvedimento ha generato un disagio diffuso in molte famiglie e operatori commerciali dal basso potere di acquisto che in questi anni non si sono potuti permettere di sostituire la propria auto;
    peraltro, anche per l'adozione di tali divieti così come per l'ecotassa, si continua ad utilizzare come parametro del livello di emissioni l'anidride carbonica, quando, da un lato, tutti gli studi convergono sulla maggiore pericolosità di altre sostanze (pm 10, pm 2,5 e altre) generate principalmente dalla corrosione dell'asfalto e dall'usura degli pneumatici e non dai gas di scarico e, dall'altro lato, è ormai riconosciuto dalla più vasta letteratura scientifica che il traffico veicolare incide per una quota molto bassa sull'inquinamento atmosferico, su cui assai più incide il riscaldamento da abitazione;
    prima di nuovi provvedimenti di blocco della circolazione di determinate categorie di veicoli considerate inquinanti, occorrerebbe varare, in accordo con le regioni della pianura padana, un grande piano di sostituzione delle caldaie da riscaldamento più inquinanti, a partire da quelle pubbliche, rafforzando contestualmente gli incentivi per la sostituzione di quelle private con impianti a minore impatto ambientale,

impegna il Governo:

1) a varare un piano organico di transizione ecologica che sia realistico e non penalizzante per l'industria nazionale automobilistica e per i livelli occupazionali ad essa collegati, evitando ulteriori provvedimenti improvvisati e dannosi per il comparto e per gli automobilisti già fortemente vessati;

2) ad adottare conseguentemente un'iniziativa normativa urgente per l'abrogazione delle disposizioni sulla cosiddetta «ecotassa» contenute nella legge di bilancio per il 2019, nonché per la contestuale estensione dei soli incentivi alle auto alimentate a metano;

3) ad attuare pienamente il decreto legislativo 16 dicembre 2016, n. 257 di recepimento della direttiva 2014/94/Ue (cosiddetta «direttiva Dafi») che prevede un piano nazionale di sviluppo delle infrastrutture per i carburanti alternativi secondo il principio della neutralità tecnologica, sviluppando contestualmente l'elettrico nell'ambito della mobilità urbana, il metano compresso (gnc) per le medie e lunghe distanze, il metano liquido (gnl) per il trasporto merci ed il trasporto marittimo;

4) a tali fini, a costituire un tavolo permanente con i rappresentanti della filiera automotive (produttori di auto e veicoli industriali, produttori di componenti, rivenditori, gestori di servizi di mobilità pubblica e privata, organizzazioni sindacali, esperti di settore e altro) da consultare tassativamente prima di qualunque nuovo provvedimento in materia;

5) a promuovere in sede europea un'immediata revisione delle modifiche al del regolamento (Ue) n. 715/2007 sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, in corso di approvazione, con l'obiettivo di giungere ad una transizione ecologica più morbida, realistica e compatibile con le prospettive di evoluzione tecnologica dell'industria nazionale automobilistica;

6) a riferire trimestralmente alle Camere sull'impatto che le misure recentemente introdotte avranno sul comparto automotive nazionale e sui relativi livelli occupazionali.
(1-00131) «Fidanza, Zucconi, Lollobrigida, Silvestroni, Rotelli, Acquaroli, Bellucci, Bucalo, Butti, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Crosetto, Deidda, Luca De Carlo, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferro, Foti, Frassinetti, Gemmato, Lucaselli, Maschio, Meloni, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rampelli, Rizzetto, Trancassini, Varchi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riduzione delle emissioni gassose

lotta contro l'inquinamento

inquinamento atmosferico