ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03522/102

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 663 del 23/03/2022
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 23/03/2022


Stato iter:
24/03/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 24/03/2022
Resoconto GUERRA MARIA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 23/03/2022

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 23/03/2022

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 24/03/2022

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 24/03/2022

PARERE GOVERNO IL 24/03/2022

APPROVATO IL 24/03/2022

CONCLUSO IL 24/03/2022

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03522/102
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Mercoledì 23 marzo 2022, seduta n. 663

   La Camera,

   premesso che:

    il disegno di legge in esame reca misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico;

    in particolare, in materia di energia, gli articoli 14, 15 e 15-bis prevedono, rispettivamente, l'annullamento degli oneri generali di sistema, per il primo trimestre 2022, a favore delle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW; il riconoscimento di un credito di imposta a favore delle imprese cosiddette energivore che, nell'ultimo trimestre 2021, abbiano subito un aumento dei costi per kWh della componente energia superiore al 30 per cento rispetto al medesimo periodo nel 2019; nonché l'introduzione di un meccanismo di compensazione per gli impianti di generazione da fonte rinnovabile beneficiari di premi fissi o entrati in esercizio prima del 2010 e non beneficiari di incentivi;

    la questione energetica è questione cruciale, perché in essa si condensano i più importanti interessi globali e, se la crisi sanitaria innescata dalla diffusione del virus Sars-Cov-2 ha determinato una ridefinizione delle catene di approvvigionamento in Europa, stante la necessità di chiudere le frontiere e ridurre gli scambi commerciali dentro e fuori l'Unione europea, il conflitto bellico in atto, innescato dall'invasione armata della Russia nel territorio ucraino, ha subito messo in evidenza la necessità di sviluppare una politica energetica comune e di rivedere le politiche energetiche nazionali;

    oggi l'Europa importo il 90 per cento del gas di cui ha bisogno e per il 40° per cento questo gas viene dalla Russia; dalla Russia arriva poi il 27 per cento del petrolio ed il 46 per cento del carbone che serve all'Europa;

    negli ultimi anni l'Italia ha consumato mediamente 70 miliardi di metri cubi di gas ogni anno: la cifra comprende il consumo diretto da parte di aziende e privati, anche per i riscaldamenti, e l'impiego del gas per la produzione di energia elettrica;

    nel 2020 ammontava a quattro miliardi e 417 milioni di metri cubi in un anno la quantità di gas naturale estratta in Italia, stando al Piano per la transizione energetica delle aree idonee (Pitesai) del Ministero della transizione ecologica, a fronte di un consumo che lo scorso anno è stato di 76,1 miliardi di metri cubi;

    trent'anni fa, prima che vari siti andassero esauriti o venisse sospesa l'estrazione per motivi di scarsa convenienza, i giacimenti italiani producevano fino a 30 miliardi di metri cubi l'anno e in generale l'Italia avrebbe, stando ad alcune stime, giacimenti valutati attorno ai 350 miliardi di metri cubi, mentre oggi siamo costretti ad importarlo;

    in Italia i pozzi produttivi per il gas sono 1.298, dei quali 514 sono «eroganti» e quindi impiegati abitualmente per l'estrazione, mentre 752 sono «non eroganti», quindi formalmente attivi, ma al momento non impiegati; i restanti sono pozzi attivi impiegati per scopi diversi, come controllo dei flussi e manutenzione; i pozzi produttivi sono distribuiti in un'ampia area del nostro paese, sia sotto il terreno sia sotto il fondale marino, dove l'estrazione del gas avviene tramite piattaforme;

    i pozzi più ricchi di gas si trovano nel mare Adriatico settentrionale e centrale, grossomodo dalle coste del Veneto fino a quelle del Molise e, solo di recente, si è anche lavorato all'intensificazione dell'estrazione nel Canale di Sicilia, la porzione del mar Mediterraneo compresa tra la costa sud dell'isola e la Tunisia;

    sempre in ambito energetico, altro problema è l'approvvigionamento di energia elettrica da fonti rinnovabili, come, ad esempio, lo sviluppo del fotovoltaico soprattutto in area agricola;

    è fondamentale che le istituzioni chiamate a decidere in materia di «transizione ecologica», abbiano ben chiaro se articolare e declinare tale importante passaggio in una logica puramente industrialista e globalista, che vedrebbe le esigenze paesaggistiche soccombere al dilagare dei campi fotovoltaici e dei parchi eolici, o in una più equilibrata logica di attenzione alla qualità dei territori, orientata soprattutto nella direzione della manutenzione dei territori, di una rigenerazione delle aree compromesse e degradate delle periferie urbane, della prevenzione del dissesto idrogeologico e del risanamento e recupero dei borghi appenninici nelle aree interne;

    la questione di fondo, come sempre, è culturale: la vera transizione ecologica non è quella delle vecchie logiche del profitto e della crescita del PIL, ma è prima di tutto quella culturale, appunto, basata su un nuovo modo di pensare e di guardare al mondo, su un profondo ripensamento della scala dei valori, con l'abbandono del consumo fine a se stesso, nella ricerca di un equilibrio stabile e duraturo;

    oggi, l'indipendenza energetica dell'Italia non è più un tema di scelta economica, ma strategica e culturale,

impegna il Governo:

   ad assumere ogni iniziativa di competenza, anche di carattere economico, per la riattivazione dei pozzi produttivi per il gas presenti sul territorio italiano;

   ad assumere ogni iniziativa di competenza per regolamentare lo sviluppo del fotovoltaico in un'ottica di qualificazione delle aree urbanistiche compromesse, delle aree degradate delle periferie urbane e delle aree industriali, escludendo la progettazione degli impianti fotovoltaici ed eolici sui terreni agricoli.
9/3522/102. Rampelli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica energetica

gas naturale

aiuto alle imprese