Legislatura: 18Seduta di annuncio: 629 del 18/01/2022
Primo firmatario: LORENZONI GABRIELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/01/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MARTINCIGLIO VITA MOVIMENTO 5 STELLE 18/01/2022 ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 18/01/2022 SEGNERI ENRICA MOVIMENTO 5 STELLE 18/01/2022 FLATI FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 18/01/2022 TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/01/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 19/01/2022 COSTA ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE) DICHIARAZIONE VOTO 19/01/2022 Resoconto LORENZONI GABRIELE MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto CORDA EMANUELA MISTO-ALTERNATIVA Resoconto BIGNAMI GALEAZZO FRATELLI D'ITALIA Resoconto SARLI DORIANA MISTO Resoconto SODANO MICHELE MISTO
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 18/01/2022
PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 19/01/2022
NON ACCOLTO IL 19/01/2022
PARERE GOVERNO IL 19/01/2022
DISCUSSIONE IL 19/01/2022
RESPINTO IL 19/01/2022
CONCLUSO IL 19/01/2022
La Camera,
premesso che:
l'Italia, nonostante una percentuale di popolazione vaccinata molto alta, è il paese europeo con maggiori restrizioni nei confronti della popolazione non vaccinata o vaccinata con 2 dosi da più di 9 mesi (6 mesi a partire dal 1° febbraio) senza la cosiddetta dose «booster», in termini di limitazione al pieno godimento dei diritti fondamentali come il diritto al lavoro, all'istruzione per poter accedere alle università, alla mobilità;
la Spagna, con un'evoluzione del contagio analoga (anche migliore) rispetto a quella dell'Italia ed una percentuale di popolazione vaccinata molto simile, non ha adottato l'utilizzo del green pass oppure si è limitata, solo in alcune Comunità Autonome, all'utilizzo del green pass semplice (da tampone, vaccinazione o guarigione) per l'accesso ai locali di ristorazione o di svago, per le visite nelle case di cura per anziani e per l'ingresso nelle discoteche e per i grandi eventi, senza mai comprimere i diritti fondamentali delle persone;
in una relazione del Ministero della salute spagnolo, a cui fa riferimento un articolo del quotidiano «El Pais» del 1° dicembre 2021, si ritiene che «la certificazione verde non sia efficace contro i contagi», che «possa persino avere un impatto negativo se le misure di prevenzione fossero allentate» e che «difficilmente giustificherebbe il costo e i risvolti negativi», consigliandone il suo utilizzo solo in contesti limitati;
questo ci dovrebbe far riflettere sulle politiche per convincere la popolazione a vaccinarsi senza l'ausilio di strumenti più o meno coercitivi, smentendo la narrazione che il certificato verde (sia nelle sua forma base introdotta nell'agosto del 2021 che nelle sue varianti più restrittive ed estremiste come il «green pass per il lavoro» introdotto il 15 ottobre 2021 e il cosiddetto «green pass rafforzato» introdotto con i decreti di novembre 2021 e successivi) così come lo conosciamo in Italia, sia lo strumento che permetterebbe di contenere i contagi (già smentito dai fatti) e di tenere aperte le attività commerciali e produttive, poiché in Spagna non si è effettuato nessun lockdown, così come paventato dai fautori della misura;
l'ondata di contagi che sta colpendo l'Europa relativa alla comparsa della nuova variante Omicron, molto più contagiosa ma anche molto meno patogenica e letale, sta cambiando lo scenario della pandemia e facendo ripensare alla strategia con cui affrontarla; in Europa, proprio la Spagna si sta facendo capofila della richiesta di valutare l'evoluzione del COVID verso la forma di una malattia endemica, per una nuova gestione del virus simile all'influenza;
l'Italia, per le sue politiche di contrasto al COVID-19, è finita sotto la lente di ingrandimento di Amnesty International. In una nota del 14 gennaio 2022 della ONG internazionale, nota per il suo impegno nella difesa dei diritti umani, in riferimento allo stato di emergenza, si legge che Amnesty «sollecita il governo italiano a riconsiderare attentamente se prorogare la misura oltre il 31 marzo 2022, in quanto tutte le misure di carattere emergenziale devono rispondere ai principi di necessità, temporaneità e proporzionalità» ed in riferimento al green pass rafforzato si legge che «deve trattarsi di un dispositivo limitato nel tempo e il Governo deve continuare a garantire che l'intera popolazione possa godere dei suoi diritti fondamentali, come il diritto all'istruzione, al lavoro e alle cure» e «che siano previste misure alternative – come l'uso di dispositivi di protezione e di test COVID-19 – per permettere anche alla popolazione non vaccinata di continuare a svolgere il proprio lavoro e di utilizzare i mezzi di trasporto, senza discriminazioni»,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità, così come richiesto da Amnesty International, nel rispetto dei principi di adeguatezza, temporaneità e proporzionalità delle misure emergenziali da adottarsi, di non prorogare lo stato di emergenza oltre la data del 31 marzo 2022 e nel frattempo di prevedere misure alternative per consentire alla popolazione non vaccinata, o vaccinata con 2 dosi da più di sei mesi senza aver effettuato la dose «booster», di poter utilizzare mezzi di trasporto pubblici per motivi di lavoro, studio, salute e altre necessità urgenti, così come veniva garantito anche durante il lockdown più duro avvenuto nel marzo del 2020.
9/3442/16. Gabriele Lorenzoni, Martinciglio, Zolezzi, Segneri, Flati, Terzoni, Corda, Suriano, Ehm, Vianello, Sarli, Sodano, Iorio, Romaniello, Bella, Serritella, Termini, Papiro, Emiliozzi, Zolezzi.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):malattia
diritto del lavoro
stato d'emergenza