ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. DI BILANCIO 9/03424/169

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 622 del 29/12/2021
Firmatari
Primo firmatario: RUGGIERO FRANCESCA ANNA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/12/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 29/12/2021
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 29/12/2021
GALIZIA FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 29/12/2021
MASI ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 29/12/2021
VIANELLO GIOVANNI MISTO-ALTERNATIVA 29/12/2021


Stato iter:
30/12/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 30/12/2021
FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 29/12/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 29/12/2021

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 30/12/2021

ACCOLTO IL 30/12/2021

PARERE GOVERNO IL 30/12/2021

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 30/12/2021

CONCLUSO IL 30/12/2021

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03424/169
presentato da
RUGGIERO Francesca Anna
testo presentato
Mercoledì 29 dicembre 2021
modificato
Giovedì 30 dicembre 2021, seduta n. 623

   La Camera,

   premesso che:

    il disegno di legge in esame contiene una pluralità di misure finalizzate a sostenere il sistema-Paese, fra cui importanti misure in materia finanziaria e bancaria;

    la Banca Popolare di Bari (BPB), società cooperativa per azioni tra le dieci maggiori banche popolari italiane, è da diversi anni sotto l'occhio dei riflettori per gravissimi problemi di gestione e di trasparenza delle proprie finanze per presunte condotte illecite, poste in essere dalle più alte cariche rivestite all'interno dell'Istituto di credito, che hanno portato all'instaurazione di processi penali per diversi reati tra i quali falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza;

    la cattiva gestione della suddetta banca ha creato una situazione economica finanziaria disastrosa, conclusasi nel 2018, con un bilancio riportante una perdita netta consolidata di 420 milioni di euro, che ha portato, in data 13 dicembre 2019, al commissariamento della BPB da parte di Banca d'Italia. Successivamente, al fine di scongiurare il fallimento dell'istituto di credito barese che avrebbe creato conseguenze negative sull'intera economia del Mezzogiorno, il Governo è intervenuto emanando il decreto-legge n. 142 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 febbraio 2020, n. 5, con cui si autorizzava il finanziamento ad Invitalia, l'agenzia nazionale per lo sviluppo d'impresa, del valore massimo di 900 milioni di euro nel 2020, atto alla ricapitalizzazione del Mediocredito Centrale per il rafforzamento di BPB;

    è doveroso evidenziare che, in questa complessa vicenda, accanto alle indagini penali, ci sono stati interventi anche da parte della Consob e di Bankitalia; in particolare, la Consob, con le delibere 20583 e 20584 del 13 settembre 2018, ha comminato alla BPB sanzioni per un totale di 2,6 milioni di euro, per violazioni inerenti alle modalità di determinazione del prezzo degli aumenti di capitale del 2014 e del 2015, per le omissioni di informazioni nei relativi prospetti di aumento di capitale e per la vendita di propri strumenti finanziari ai clienti, riscontrando serissime irregolarità per quanto concerne la profilatura dei clienti correntisti della Banca, ai quali, secondo Consob, sarebbero stati venduti indiscriminatamente titoli azionari e obbligazionari, il tutto nonostante la propensione al rischio dei succitati clienti risultasse bassa;

    Consob, con la seconda delibera 20722 del 18 dicembre 2018, ha inoltre accertato la responsabilità della Banca Popolare di Bari «per avere omesso di comunicare al pubblico le informazioni su eventi e circostanze rilevanti, con specifico riferimento alla determinazione del prezzo delle azioni BPB e sulla determinazione del prezzo delle azioni BPB nell'ambito delle operazioni di aumento di capitale». Per tali ragioni la banca è stata sanzionata anche a livello pecuniario con una multa complessiva di 170.000 euro;

    alla luce dei fatti esposti, appare evidente che in questa drammatica vicenda, a pagarne le spese maggiori siano le decine di migliaia di risparmiatori che, a tutt'oggi, hanno visto sfumare circa 1,5 miliardi di euro del loro capitale, se si considera che i suddetti titoli azionari hanno subito un crollo del prezzo delle azioni passate dal valore di euro 9,53 ad inizio 2016, ad un valore di circa 2,581 euro nel 2018. A ciò si aggiunga che l'operazione di trasformazione in spa e di aumento del capitale ha comportato la configurazione dei seguenti valori: il valore di liquidazione del recesso connesso alla trasformazione in società per azioni, pari a 0 euro per azione; il valore attribuito a seguito della copertura delle perdite, la ricostituzione di un capitale minimo di euro 10 milioni, e l'aumento del capitale sociale operati da FITD e da MCC, pari a 0,06 per azione;

    questa vicenda appare ancora più drammatica se si considera che sono coinvolti circa 70 mila risparmiatori; in particolare, si tratta per la maggior parte di piccole imprese e di migliaia di piccoli risparmiatori che hanno lavorato una vita intera e che nella BPB avevano riposto i risparmi di una vita;

    appare, pertanto, imprescindibile che, di fronte alle sofferenze e alle difficoltà dei risparmiatori, il Governo dia una risposta forte a tutti i risparmiatori, che non devono essere lasciati soli, ad intraprendere eventuali cause civili di risarcimento,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di intraprendere idonee e tempestive iniziative, nel prossimo provvedimento utile e nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, finalizzate a indennizzare i risparmiatori della BPB delle forti perdite subite dal crollo dei titoli azionari che sarebbero stati prospettati come sicuri, facilmente liquidabili e al riparo da potenziali perdite.
9/3424/169. Ruggiero, Brescia, Scagliusi, Galizia, Masi, Vianello.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

banca popolare

aumento di capitale

conseguenza economica