ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02757/002

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 477 del 30/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: ROSSELLO CRISTINA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 30/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BATTILOCCHIO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 30/03/2021
MARROCCO PATRIZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 30/03/2021
PETTARIN GUIDO GERMANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 30/03/2021
SAVINO ELVIRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 30/03/2021
SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 30/03/2021


Stato iter:
31/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE GOVERNO 30/03/2021
AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
PARERE GOVERNO 31/03/2021
Resoconto AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/03/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 30/03/2021

ACCOLTO IL 31/03/2021

PARERE GOVERNO IL 31/03/2021

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 31/03/2021

CONCLUSO IL 31/03/2021

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02757/002
presentato da
ROSSELLO Cristina
testo presentato
Martedì 30 marzo 2021
modificato
Mercoledì 31 marzo 2021, seduta n. 478

   La Camera,
   premesso che:
    l'articolo 5 del disegno di legge di delegazione europea 2019-2020 detta i principi e criteri di delega per l'attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 (cd. RED II) sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili;
    tra i numerosi principi e i criteri di delega, rileva la previsione di cui alla lettera ee) che esclude, in ragione degli impatti causati in termini di deforestazione, olio di palma, olio di soia e acidi grassi dagli obblighi di miscelazione al combustibile diesel e dalla produzione elettrica rinnovabile e dal relativo conteggio delle fonti rinnovabili e dai sussidi di mercato, già a partire dal 1o gennaio 2023, con una tempistica non graduata rispetto a quanto indicato dalle stesse fonti normative europee in materia;
    i principi di sostenibilità e di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per i biocarburanti, i bioliquidi e i combustibili da biomassa, sanciti nell'articolo 29 della Direttiva RED II, sono stati integrati e attuati con il Regolamento delegato (UE) 2019/807 della Commissione UE, il quale stabilendo i criteri per la determinazione delle materie prime a elevato rischio ILUC (Indirect Land-Use Change) per l'impatto su terreni che presentano elevate scorte di carbonio, stabilendo anche che, a partire dal 31 dicembre 2023, il loro contributo dovrebbe essere gradualmente ridotto fino a raggiungere lo 0 per cento al più tardi entro il 2030;
    mentre la disposizione in oggetto, prevede la sospensione dei contributi ed incentivi da effettuare in modo non graduale, con il rischio di compromettere importanti investimenti già effettuati, colpendo gli unici operatori che, insieme ai produttori di biocarburanti, utilizzano materie prime certificate sostenibili, con il pericolo concreto di un dirottamento della produzione di tali prodotti verso paesi extracomunitari, spesso con una minore sensibilità alla tematica ambientale;
    in Italia, infatti, gli impianti del comparto della produzione di energia elettrica da bioliquidi sostenibili utilizzano esclusivamente bioliquidi sostenibili certificati da soggetti abilitati a livello internazionale e accreditati secondo lo schema nazionale – Sistema Nazionale di Certificazione (SNC), di cui al decreto ministeriale 14 novembre 2019 «Istituzione del Sistema nazionale di certificazione della sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi»;
    tale comparto, composto da quasi 200 impianti dedicati alla sola produzione elettrica e quasi 300 in assetto cogenerativo, garantisce la generazione di circa 7 TWh annui di energia elettrica rinnovabile e programmabile, con impianti distribuiti su tutto il territorio nazionale, con una potenza installata complessiva di circa 800 MW. Alcuni di questi impianti, che utilizzano una tecnologia interamente sviluppata in Italia, sono stati dalla ARERA, su comunicazione di TERNA, considerati essenziali per la sicurezza del sistema elettrico nazionale;
    taluni impianti, inoltre, garantiscono energia elettrica e termica a interi cluster industriali caratterizzati da elevati assorbimenti energetici, molti dei quali già da diversi anni operano in un contesto di economia circolare (comparti del settore dell’automotive, siti di lavorazione delle materie agro-alimentari o dell'industria dei carburanti di seconda generazione, cartiere, centri di recupero di oli usati, solo per citarne alcune). La loro chiusura provocherebbe il rischio di crisi industriali a cascata per il venir meno della competitività dei prezzi dell'energia elettrica;
    la sospensione anticipata degli incentivi contenuta nella suddetta previsione, di cui alla lettera ee) dell'articolo 5 del provvedimento in esame, può determinare la perdita integrale di ingenti investimenti sostenuti dagli operatori e una conseguente chiusura di importanti impianti, con gravi e immediate ripercussioni sul fronte occupazionale – quantificato in oltre 6.000 unità tra addetti diretti, indiretti e delle imprese collegate, spesso in contesti territoriali disagiati (alto livello di disoccupazione o in ambiti di crisi aziendali: Acerra, Valbasento, Piombino, Gorizia, Ottana, etc.);
    la previsione di una brusca interruzione dei previsti contributi per un comparto produttivo così rilevante, appare come una violazione di un principio di legittimo affidamento, che rappresenta un corollario del principio della certezza del diritto,

impegna il Governo

a valutare la possibilità, in sede di attuazione della delega di cui all'articolo 5, concernente il recepimento della direttiva (UE) 2018/2001 (cd. RED II), di rimodulare l'implementazione di un phase out degli impianti di tale comparto, con una tempistica maggiormente graduale e progressiva, in aderenza a quanto indicato dalla normativa europea, ed eventualmente coincidente con la naturale scadenza degli incentivi, predisponendo, altresì, mediante successivi provvedimenti legislativi, misure volte a salvaguardare gli investimenti già effettuati ed incentivi per il comparto di produzione di energia e di biocarburanti coinvolti, atte a favorire processi di riconversione, orientati all'utilizzo di altre materie prime rinnovabili, funzionali alla sicurezza del sistema elettrico.
9/2757/2Rossello, Battilocchio, Marrocco, Pettarin, Elvira Savino, Spena.