ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01372

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 873 del 18/10/2017
Abbinamenti
Atto 7/01351 abbinato in data 09/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 18/10/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
SIMONI ELISA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
PICCOLO GIORGIO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
ZAPPULLA GIUSEPPE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
SCOTTO ARTURO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
ZOGGIA DAVIDE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
NICCHI MARISA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
MURER DELIA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
DURANTI DONATELLA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
PIRAS MICHELE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
QUARANTA STEFANO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
SANNICANDRO ARCANGELO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
ROSTAN MICHELA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
FOSSATI FILIPPO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
AGOSTINI ROBERTA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
ALBINI TEA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017
BOSSA LUISA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 18/10/2017


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Stato iter:
15/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/11/2017
RICCIATTI LARA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 09/11/2017
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 15/11/2017
GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
PARERE GOVERNO 15/11/2017
GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/11/2017

DISCUSSIONE IL 09/11/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 09/11/2017

DISCUSSIONE IL 15/11/2017

ACCOLTO IL 15/11/2017

PARERE GOVERNO IL 15/11/2017

APPROVATO IL 15/11/2017

CONCLUSO IL 15/11/2017

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01372
presentato da
RICCIATTI Lara
testo di
Mercoledì 18 ottobre 2017, seduta n. 873

   La X Commissione,

   premesso che:

    l'obsolescenza programmata è la pratica industriale in forza della quale un prodotto tecnologico di qualsiasi natura è deliberatamente progettato dal produttore in modo da poter durare solo per un determinato periodo, al fine di imporne la sostituzione con un nuovo prodotto, più efficiente e funzionale, la cui carica innovativa viene pianificata in precedenza;

    si tratta, in sostanza, ad avviso dei firmatari del presente atto, di un fenomeno che in numerosi casi ha comportato e può continuare a comportare un vero e proprio danno economico nei confronti del cittadino;

    questa pratica è una delle colonne portanti del sistema economico fondato sul consumo continuo. Recenti studi, infatti, confermano come l'obsolescenza programmata non sia solo una sensazione, ma un fatto che comporta evidenti problemi a livello commerciale, nonché un enorme danno economico a carico dei cittadini e dell'intera collettività;

    le risorse necessarie per sostenere i costi legati all'obsolescenza programmata, stimati in parecchi miliardi di euro nell'arco di un anno, potrebbero essere reinvestiti nelle attività legate alla riparazione e al reimpiego dei beni, programmando e incentivando, ad esempio, l'apertura di nuove attività dedicate alla manutenzione e al ripristino;

    una strada che, quindi, la politica dovrebbe perseguire è proprio quella dell'apertura e del sostegno di scuole tecniche rivolte alla formazione di nuovi artigiani dediti alle riparazioni;

    queste figure potrebbero diventare una nuova classe di professionisti che potrebbe sostituire i pochissimi artigiani ancora operanti in tale attività nel nostro Paese e, con adeguata, formazione, esercitare il compito di riparare i prodotti che verranno conservati;

    volendo inquadrare il fenomeno dell'obsolescenza programmata sotto il profilo storico e normativo, anche facendo riferimento alle esperienze già maturate al livello europeo, si può ricordare che il 23 dicembre 1924 fu stipulato a Ginevra l'accordo Phoebus, il primo cartello mondiale avente come scopo il controllo della produzione e della vendita delle lampadine a incandescenza;

    tale accordo, che coinvolgeva le più importanti case produttrici di lampadine ad incandescenza, prevedeva, tra l'altro, di ridurre la vita delle lampadine dalle oltre 2.500 ore (garantite prima dell'accordo) a sole 1.000 ore;

    i progettisti, quindi, dovettero mettersi al lavoro per ideare lampadine meno efficienti e meno durature. Phoebus, di fatto, è stato dunque l'atto di nascita dell'obsolescenza deliberatamente programmata per gli oggetti d'uso comune. Nel 1933, nel pieno della crisi economica mondiale, l'immobiliarista americano Bernard London, nel suo primo capitolo del libro The New Prosperity, dal titolo «Ending the depression through planned obsolescence» arrivò a teorizzare l'obsolescenza obbligatoria per ogni bene di consumo. Per uscire dalla recessione e per rilanciare una nuova prosperità, London riteneva fondamentale imporre una domanda continua, volta ad alimentare la produzione e il profitto delle imprese;

    esistono, poi, alcune direttive europee che dovrebbero essere comunque prese in considerazione per valutare il fenomeno dell'obsolescenza programmata nella prospettiva di un intervento legislativo;

   si tratta, in particolare: della direttiva 2006/66/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 6 settembre 2006, relativa alla smaltimento di pile e accumulatori, con la quale si stabiliscono le regole per l'immissione sul mercato, la raccolta, il trattamento, il riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti; della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti, con la quale si stabiliscono misure volte a proteggere l'ambiente e la salute umana prevenendo o riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, e per una riduzione globale dell'uso delle risorse e migliorandone l'efficienza di utilizzo; della direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 ottobre 2009, che stabilisce un quadro per l'elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all'energia; e infine, della direttiva 2012/19/EU del Parlamento europeo e del Consiglio del 4 luglio 2012, sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE);

    si segnala, infine, la citazione sull'obsolescenza contenuta nel Libro verde della Commissione europea «Una strategia europea per i rifiuti di plastica nell'ambiente», ove si legge: «Al fine di garantire una produzione e un consumo sostenibili dei prodotti di plastica e di evitare la dispersione di risorse naturali non rinnovabili, i prodotti di plastica dovrebbero essere progettati in maniera da garantire la massima durabilità. Diversi motivi ostacolano il raggiungimento di questo obiettivo, ad esempio l'obsolescenza pianificata o tecnica oppure una progettazione che rende antieconomica o addirittura impossibile la riparazione di prodotti di plastica». E ancora: «L'obsolescenza pianificata è una strategia commerciale in cui l'obsolescenza (il processo che rende il prodotto obsoleto, ossia non più di moda o non più utilizzabile) di un prodotto è pianificata e prevista fin dal suo concepimento»,

impegna il Governo:

   a valutare l'adozione di ogni iniziativa, anche normativa, affinché:

    a) il produttore di un bene di consumo assicuri la disponibilità delle parti di ricambio per tutto il tempo in cui il bene è immesso in circolazione nel mercato, nonché per i cinque anni successivi, garantendo che il costo della parte di ricambio sia sempre e comunque proporzionato al prezzo di vendita del bene;

    b) nel caso in cui, per motivi tecnici o di sicurezza, sia oggettivamente impossibile per il consumatore accedere alle parti componenti, elementi o pezzi del bene di consumo o sostituirle, a far sì che il produttore fornisca chiara indicazione nell'etichetta del prodotto e il venditore sia tenuto a informarne il consumatore prima dell'acquisto;

   a valutare l'opportunità di avviare verifiche sul funzionamento e sulla durata media dei beni di consumo nonché ad assumere iniziative per determinare, per categorie di beni di consumo, la misura percentuale massima di accettabilità dei guasti che possono occorrere nel periodo della loro durata media secondo il normale utilizzo.
(7-01372) «Ricciatti, Ferrara, Simoni, Giorgio Piccolo, Zappulla, Scotto, Zoggia, Nicchi, Murer, Duranti, Piras, Quaranta, Sannicandro, Rostan, Fossati, Roberta Agostini, Albini, Bossa».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

risorse rinnovabili

progettazione di un prodotto