ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01049

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 650 del 08/07/2016
Abbinamenti
Atto 7/01174 abbinato in data 10/10/2017
Atto 7/01363 abbinato in data 18/10/2017
Atto 7/01377 abbinato in data 15/11/2017
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00270
Firmatari
Primo firmatario: MANTERO MATTEO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2016
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2016
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2016
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2016
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
15/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/10/2017
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 10/10/2017
BOLDRINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE
AMATO MARIA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 18/10/2017
MARAZZITI MARIO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 15/11/2017
MARAZZITI MARIO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
 
ILLUSTRAZIONE 15/11/2017
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 15/11/2017
FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 15/11/2017
BOLDRINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO
BINETTI PAOLA MISTO-UDC-IDEA
 
PARERE GOVERNO 15/11/2017
FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/10/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 10/10/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 10/10/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/10/2017

DISCUSSIONE IL 18/10/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 18/10/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/11/2017

DISCUSSIONE IL 15/11/2017

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 15/11/2017

ACCOLTO IL 15/11/2017

PARERE GOVERNO IL 15/11/2017

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 15/11/2017

CONCLUSO IL 15/11/2017

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01049
presentato da
MANTERO Matteo
testo presentato
Venerdì 8 luglio 2016
modificato
Venerdì 6 ottobre 2017, seduta n. 865

   La XII Commissione,
   premesso che:
    la sindrome fibromialgica è una malattia reumatica riconosciuta dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dal 1992, anno in cui venne inclusa nella decima revisione dell’International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems (ICD-10, codice M79-7), entrata in vigore il 1o gennaio 1993;
    i due principali criteri diagnostici relativi a tale sindrome, fissati dall’American College of Rheumatology (ACR) nel 1990, sono il dolore diffuso perdurante per almeno tre mesi e la concomitante presenza di almeno 11 dei 18 tender point specifici;
    nella Dichiarazione di Copenhagen del 1992 sono stati ampliati i criteri diagnostici includendo «affaticamento perdurante, rigidità generalizzata, sonno non ristoratore, mal di testa, vescica iperattiva, dismenorrea, ipersensibilità al freddo, fenomeno di Raynoud, sindrome delle gambe senza riposo, quadro atipico di intorpidimento e formicolio, scarsa resistenza all'esercizio fisico e sensazione di debolezza»;
    la fibromialgia è stata definita la «malattia invisibile» perché i pazienti hanno un aspetto sano e difficilmente ricevono una diagnosi, in quanto molto spesso non è correttamente riconosciuta. Eppure è una delle malattie reumatiche in assoluto più diffuse, solo in Italia si stima che ne siano affetti dai 3 ai 4 milioni di individui, per la maggior parte donne;
    l'Organizzazione mondiale della sanità la classifica tra le patologie da dolore cronico diffuso, la disabilità si associa al dolore cronico, è definita dall'OMS come «una limitazione o una perdita — derivante da un'alterazione — della capacità di eseguire un'attività nella maniera o nel range considerato normale per un essere umano». Il riferimento al termine «attività» è inteso, nella maggior parte dei casi, come capacità lavorativa, ma è necessario comprendere nel termine anche la restrizione allo svolgimento delle varie attività della vita che sono proprie degli individui di quell'età e quindi le restrizioni allo svolgimento delle varie attività degli individui anche anziani;
    sebbene la fibromialgia non abbia dirette implicazioni sull'aspettativa di vita, la persistente limitazione che da essa deriva conduce ad un intervento per controllare il dolore che garantisca almeno una parziale autonomia del paziente, con un miglioramento anche minimo della qualità di vita e con possibilità realistiche di autosufficienza. Devono quindi essere fornite al malato terapie volte sia a ridurre il dolore a un livello di accettabilità sia dirette al miglioramento della propria autonomia quotidiana attraverso la riduzione della disabilità;
    il mancato riconoscimento del dolore, e delle conseguenze che questo causa nella persona, è uno dei principali motivi di isolamento ulteriore sofferenza. È necessario, quindi, riconoscere alle persone colpite da fibromialgia la condizione di malato e garantirne la credibilità;
    sebbene l'Organizzazione mondiale della sanità, come ricordato, abbia riconosciuto già dal 1992 l'esistenza della fibromialgia, definendola come una malattia, inserendola nel Manuale di classificazione internazionale delle malattie, e sebbene altre organizzazioni mediche di carattere internazionale l'abbiano anch'esse considerata una malattia cronica, solo una parte dei Paesi europei hanno condiviso tale posizione e tra questi non figura l'Italia;
    il Parlamento europeo ha approvato nel 2008 una dichiarazione che, partendo dalla considerazione che la fibromialgia non risulta ancora inserita nel Registro ufficiale delle malattie nell'Unione europea e che i soggetti che ne sono colpiti eseguono più visite generiche e specialistiche, ottenendo un maggior numero di certificati di malattia e ricorrendo più spesso ai servizi di degenza, rappresentano un notevole onere economico per l'Europa, ha invitato la Commissione europea e il Consiglio a mettere a punto una strategia per la fibromialgia in modo da riconoscere questa sindrome come una malattia e incoraggiare gli Stati membri a migliorare l'accesso alla diagnosi e ai trattamenti;
    nel corso degli ultimi due decenni, le principali Associazioni mediche, tra cui Le Società di reumatologia e di studio del dolore degli Stati Uniti d'America, del Canada, della Germania e di Israele, hanno redatto linee guida per la diagnosi e il trattamento del disturbo;
    tali linee guida e recenti esperimenti controllati concordano sulla necessità di applicare un trattamento integrato e multidisciplinare, che mostra superiorità di efficacia rispetto ai singoli trattamenti. In particolare, recenti meta-analisi e reviews sistematiche hanno concluso che i farmaci antidepressivi, ancora ampiamente usati, sia di vecchia che di più recente generazione, mostrano una debole, se non nulla, efficacia nella riduzione della sintomatologia. Al contrario, interventi nella gestione dello stress, come meditazione e psicoterapia, interventi antidolorifici come l'agopuntura e l'idroterapia, mostrano una loro efficacia, anche se sono necessari più studi per giungere a evidenze definitive;
    la ricerca di base, la sperimentazione clinica e la cura della fibromialgia nel nostro Paese sono tra i più arretrati a livello europeo e internazionale. Nessuna Associazione medica italiana ha redatto linee guida sulla patologia e, ad oggi, rarissimi sono i centri dedicati alla cura della fibromialgia. Conseguentemente, i cittadini che soffrono della patologia incontrano operatori sanitari, dal medico di base ai diversi specialisti, del tutto impreparati a riconoscere e a trattare adeguatamente le loro sofferenze;
    il Ministero della salute ad oggi, non ritiene che vi siano le condizioni per l'inserimento della fibromialgia nell'elenco delle malattie croniche soggette ad esenzione (allegato al decreto ministeriale n. 329 del 1999). Questo perché non sono stati ancora definiti i cut-off (valori necessari a definire una data situazione clinica) per definire la gravità della malattia attraverso studi idonei;
    diverse regioni italiane hanno avviato un percorso di riconoscimento della malattia:
     le province autonome di Bolzano e Trento hanno deliberato rispettivamente il 20 ottobre 2003 delibera n. 3656 e il 12 febbraio 2010 delibera n. 239, hanno riconosciuto ai soggetti affetti da fibromialgia l'esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria;
     la regione Lombardia in data 10 giugno 2014 con delibera del Consiglio N. X/385, ha approvato una mozione concernente il riconoscimento della fibromialgia o sindrome fibromialgica;
     la regione Toscana in data 29 luglio 2014 e 24 settembre 2014 ha approvato le mozioni n. 844 e n. 911 aventi per oggetto «percorso di riconoscimento, individuazione e cura per la sindrome fibromialgica» – con relative note di attuazione della giunta regionale del 9 ottobre 2104 e successiva risposta dell'assessore al diritto alla salute;
     la regione autonoma Valle d'Aosta, a seguito dell'approvazione da parte del consiglio regionale in data 15 gennaio 2015 della mozione 964/XIV, con delibera della giunta regionale n. 445 del 27 marzo 2015 ha approvato provvedimenti per il riconoscimento della fibromialgia come patologia sottoposta a particolare attenzione e approvazione delle relative direttive all'azienda U.s.l. della Valle d'Aosta;
     l'azienda U.s.l. di Empoli ha emanato in data 5 ottobre 2014 una procedura operativa per la fibromialgia;
     la regione Veneto, nel piano sanitario regionale 2012-2016, si è posta come obiettivo «considerare la fibromialgia come una malattia ad elevato impatto sociale e sanitario per la quale è necessario un percorso di informazione, educazione e divulgazione nei confronti dei cittadini veneti e degli enti preposti» (legge regionale n. 23 del 29 giugno 2012);
    ulteriori mozioni sono in via di calendarizzazione in diversi consigli regionali e comunali;
    va considerato il rilevante numero di cittadini colpiti dalla patologia, che, se non adeguatamente trattata, può esitare in invalidità grave,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative affinché sia avviato un piano di informazione e di formazione degli operatori sanitari che consenta la disseminazione larga delle conoscenze attuali sulla materia;
   ad assumere iniziative per definire criteri, modelli e indicatori al fine di individuare centri di riferimento in ogni regione italiana, dedicati alla ricerca o all'attività clinico-assistenziale della sindrome fibromialgica;
   a promuovere la sperimentazione di cure integrate della fibromialgia che abbiano alla base le terapie che mostrano la maggiore validità scientifica e quindi tecniche di gestione dello stress, agopuntura, idroterapia, integrate con un uso transitorio e sapiente della farmacologia;
   ad assumere iniziative, anche per il tramite dell'Istituto superiore della sanità, per individuare criteri oggettivi e omogenei per l'identificazione dei sintomi e delle condizioni cliniche correlati alla fibromialgia o sindrome fibromialgica ai fini del suo inserimento tra le malattie invalidanti che danno diritto all'esenzione dalla partecipazione alla spesa, individuate dal regolamento di cui al decreto del Ministro della sanità 28 maggio 1999, n. 329;
   ad assumere iniziative per promuovere il ricorso all'istituto del telelavoro, sia nelle forme del lavoro a distanza, che del telelavoro domiciliare, quale forma di opportunità e di ausilio per le categorie di lavoratori in situazione di disagio a causa di disabilità psico-fisica causati dalla sindrome fibromialgica e da altre malattie croniche e invalidanti.
(7-01049) «Mantero, Silvia Giordano, Di Vita, Lorefice, Grillo, Nesci, Colonnese».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia