ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12666

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 884 del 10/11/2017
Abbinamenti
Atto 5/12675 abbinato in data 07/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: GAGNARLI CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 07/12/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 10/11/2017
Stato iter:
07/12/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/12/2017
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 07/12/2017
Resoconto D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/11/2017

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/12/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 07/12/2017

DISCUSSIONE IL 07/12/2017

SVOLTO IL 07/12/2017

CONCLUSO IL 07/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12666
presentato da
GAGNARLI Chiara
testo presentato
Venerdì 10 novembre 2017
modificato
Martedì 12 dicembre 2017, seduta n. 899

   GAGNARLI, D'UVA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   nel comune di Montevarchi (Arezzo), il nuovo regolamento comunale per la mensa scolastica prevede che, alla scadenza del 31esimo giorno di mancato pagamento del corrispettivo per il servizio da parte delle famiglie, al bambino verrà fornito un pasto, da consumare in una sala, diversa da quella della mensa, a base di pane, olio e frutta;

   questo provvedimento ha il duplice obiettivo di non sospendere il servizio per gli alunni per i quali non risulta regolarmente pagata la quota mensile per la mensa e permettere alle famiglie di mettersi comunque in pari alla scadenza dei trenta giorni concessi per il pagamento;

   è evidente che il provvedimento, pur volendo risolvere un fenomeno purtroppo diffuso nel nostro Paese — sono infatti esclusi coloro che si trovano in una situazione economica precaria e per i quali l'amministrazione comunale già provvede – va a scapito unicamente dei bambini che subiscono in prima persona le conseguenze di una colpa non loro, venendo esclusi dal normale servizio di ristorazione scolastica e ghettizzati, con il rischio anche di eventuali future conseguenze psicologiche;

   inoltre, anche il corpo docente viene coinvolto nell'applicazione del provvedimento, in quanto proprio agli insegnanti spetta il compito di separare i bambini al momento dell'ora dei pasti; un ruolo che di certo non dovrebbe competere a chi ogni giorno accompagna ragazzi e ragazze nella crescita scolastica e sociale;

   la scuola dovrebbe essere il luogo per eccellenza dell'inclusione, in cui i bambini devono avere gli stessi diritti ed annullare, per quanto possibile, le loro diversità sociali ed economiche; dovrebbe essere quell'istituzione primaria in cui ogni individuo apprende le principali «regole» per il futuro e il provvedimento del comune di Montevarchi non sembra all'interrogante rispecchiare questi principi cardine –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative di competenza intenda porre in essere, anche sul piano normativo, per impedire che nelle scuole italiane si determinino situazioni che, pur nell'ottica di contrastare le inadempienze delle famiglie, possano ledere la dignità e la serenità dei minori coinvolti.
(5-12666)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 dicembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-12666

  Si risponde congiuntamente alle interrogazioni in atto, stante l'omogeneità dell'argomento trattato relativo alle determinazioni assunte dal Comune di Montevarchi riguardo ai genitori non in regola con il pagamento del servizio di refezione scolastica fornito ai propri figli.
  È stato, al riguardo, già evidenziato in risposta ad analoghi atti di sindacato ispettivo che il MIUR ha seguito con la dovuta attenzione la vicenda, pur non avendo specifica competenza sulla questione in discorso.
  Il MIUR non ha condiviso la misura adottata dall'amministrazione comunale di Montevarchi in quanto la stessa si è ripercossa sulle alunne e sugli alunni.
  Per questo, l'Amministrazione si è fatta parte attiva non appena la notizia si è diffusa. La scuola indicata, dopo aver ricevuto dal Comune gli elenchi dei genitori che risultavano morosi, ha sollecitamente invitato chi fosse inadempiente a mettersi in regola o presentarsi in segreteria per esperire nuove forme di consumazione del pasto, sensibilizzando particolarmente i docenti a tenere un atteggiamento di attenzione verso i bambini che avrebbero consumato un pasto diverso.
  Alla data dello scorso 13 novembre risulta che la situazione si sarebbe risolta con l'80 per cento delle famiglie che hanno regolarizzato il pagamento, il 12 per cento che è stato preso in carico dai servizi sociali e il restante 8 per cento che ha fatto richiesta del pasto domestico.
  Più in generale, si evidenzia che certamente esiste un disagio legato alle tariffe applicate dagli Enti erogatori del servizio mensa, che – si ricorda – fa capo ai Comuni i quali provvedono all'appalto di servizi e decidono le tariffe da applicare, in completa autonomia, sebbene possano delegare l'attività alle scuole, con l'accordo di queste, trasferendo loro anche le necessarie risorse finanziarie.
  Le rette riferite alla mensa scolastica sono ripartite in base al reddito, seguendo il coefficiente ISEE. Ciò consente ad ogni famiglia di pagare sulla base della propria possibilità economica. Il sistema va in crisi nel momento in cui si verificano defezioni nei pagamenti, sicché chi versa il dovuto si trova a dover colmare l'ammanco di coloro che non pagano e che non sempre coincidono con i soggetti delle fasce più deboli.
  Si ritiene comunque che vada salvaguardato un sistema in cui le mense scolastiche rappresentano un'opportunità di crescita sociale e culturale che la scuola pubblica deve in tutti i modi garantire.
  È di tutta evidenza che la mensa scolastica concorre:
   all'educazione alla socialità: il cibo è veicolo di conoscenza e comunicazione;
   all'abbattimento delle differenze sociali;
   a dare valore al cibo: il pasto fornito alle mense scolastiche è studiato e bilanciato in tutte le sue componenti;
   alla tutela della salute.

  Come sopra chiarito, la normativa vigente rimette all'autonomia degli enti locali la gestione del servizio di mensa che, in quanto servizio a domanda individuale, non può, per sua stessa natura, costituire oggetto di una disciplina unica nazionale, dovendo, al contrario, essere organizzato e modulato secondo la reale necessità dei territori e in ragione della specificità del contesto socio-economico locale.
  Il MIUR, proprio in ragione del ruolo educativo che riconosce al momento della mensa e nell'esercizio del suo ruolo di coordinamento e supporto dei dirigenti scolastici che in prima linea sono chiamati a rispondere alle esigenze manifestate dalla famiglie, promuove e sostiene con la dovuta attenzione il confronto con tutte le parti coinvolte. In tal senso, continuo è l'impegno dell'articolazione territoriale del Ministero a risolvere in modo condiviso le emergenze, nonché a preservare e ristabilire, ove necessario, il corretto clima di fiducia tra le famiglie e la scuola.
  Concludendo, va detto che non può non riconoscersi che sul tema esistono delle criticità, per risolvere le quali sono in primo luogo gli enti locali a doversi attivare, salvaguardando necessariamente quel sistema di valori educativi e sociali che la mensa ha consentito in questi anni di sviluppare, ivi compresi quelli relativi ad una corretta ed equilibrata alimentazione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria della ristorazione

situazione economica

fanciullo