ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11564

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 813 del 14/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: TACCONI ALESSIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 14/06/2017
FEDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 14/06/2017
LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 14/06/2017


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 14/06/2017
Stato iter:
15/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/11/2017
Resoconto AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 15/11/2017
Resoconto TACCONI ALESSIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/06/2017

DISCUSSIONE IL 15/11/2017

SVOLTO IL 15/11/2017

CONCLUSO IL 15/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11564
presentato da
TACCONI Alessio
testo di
Mercoledì 14 giugno 2017, seduta n. 813

   TACCONI, PORTA, FEDI e LA MARCA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   con l'interrogazione n. 4/13889 del 21 luglio 2016 si chiedeva al Governo se non fosse stato opportuno rivedere il piano di dismissioni di beni demaniali all'estero approntato dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale con particolare riferimento all'edificio di cui lo Stato è proprietario a Lucerna, denominato «Casa d'Italia»;
   nella interrogazione succitata si rimarcava come, a motivo del notevole contributo che la collettività italiana di Lucerna aveva offerto sia per l'acquisto, per circa il 40 per cento del prezzo di vendita, sia per far fronte al pagamento dei mutui ipotecari, la comunità italiana aveva ricavato il convincimento che la Casa d'Italia di Lucerna fosse, in qualche modo, anche proprietà della stessa e che, comunque, la stessa ne potesse usufruire «in perpetuo»;
   nel sua risposta scritta alla suddetta interrogazione il Governo assicurava che nessuna decisione definitiva sulla vendita era stata fino ad allora adottata e che, prima di assumere una decisione definitiva sul futuro dell'immobile, «si sarebbe tenuto conto degli interessi della comunità italiana di Lucerna»;
   gli interroganti sono venuti a conoscenza del fatto che, allo scadere della concessione che lo Stato aveva stipulato con la «Fondazione Casa d'Italia», il 27 gennaio 2017, l'edificio è stato definitivamente chiuso obbligando anche il corrispondente consolare, che ancora utilizzava un locale all'interno dell'edificio, a cercare una diversa sistemazione;
   pur comprendendo le motivazioni delle Autorità diplomatico-consolari, non si può non constatare come tutto ciò avvenga in aperto contrasto con le assicurazioni fornite, senza che la comunità stessa sia stata minimamente interpellata almeno per cercare soluzioni intermedie in attesa di decisioni definitive;
   si registra un forte interesse all'interno della collettività di Lucerna a tenere aperta e rilanciare la Casa d'Italia perché continui ad essere il centro della sua vita culturale e associativa e affinché ne sia curata l'ottimale manutenzione;
   la chiusura dello stabile, oltre a privare la collettività italiana del suo punto di riferimento storico, avrà come conseguenza, nel breve e medio periodo, il naturale deperimento del bene demaniale, come, purtroppo, avvenuto in altri casi ben presenti all'Amministrazione –:
   se il Ministro interrogato non ritenga di dover assumere iniziative affinché sia emesso quanto prima un bando di gara per la stipula di una nuova concessione per la gestione dello stabile di cui in premessa affinché sia preservato il ruolo che organismi fondamentali per la comunità italiana all'estero, come quello sopra richiamato hanno fin qui avuto e si possa venire incontro alle esigenze e agli interessi della collettività italiana di Lucerna. (5-11564)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 novembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-11564

  Razionalizzare le proprietà immobiliari dello Stato all'estero è una delle priorità che la legge ha assegnato alla Farnesina. Una priorità che comporta obiettivi impegnativi che coinvolgono il MAECI nel raggiungimento dei previsti saldi di finanza pubblica e nella riduzione del debito, imponendo esplicitamente una revisione della politica sugli immobili demaniali.
  Dapprima, la legge di stabilità 2016 ha stabilito che il MAECI versi all'entrata del bilancio dello Stato 20 milioni di euro per il 2016 e 10 milioni di euro sia per il 2017 sia per il 2018 tramite operazioni di dismissione immobiliare di beni non più utili per le finalità istituzionali. Successivamente, la legge di bilancio 2017 ha incrementato tali cifre, stabilendo che il MAECI dovrà conseguire dalle dismissioni immobiliari proventi per 26 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018, mentre per il 2019 è stato inserito un target di 16 milioni di euro. La manovra deve essere accompagnata, in un'ottica di riduzione delle spese fisse, da una politica di razionalizzazione degli immobili demaniali attraverso accorpamento di uffici, condivisione di servizi, inclusi quelli relativi alla sicurezza, e realizzazione di aree comuni.
  Con le medesime disposizioni, la legge ha altresì previsto che, nel caso di mancato raggiungimento dei suddetti obiettivi, siano decurtati i fondi, per un ammontare corrispondente, destinati all'Agenzia Italiana per la Cooperazione alla Sviluppo. Poiché a nessuno sfugge l'importanza che l'attività di cooperazione ha per la politica di questo Ministero, si comprende come la dismissione del patrimonio immobiliare abbia conseguenze ben più ampie di quanto si possa immaginare.
  In merito alla situazione di Casa d'Italia a Lucerna, a seguito dello scadere della concessione stipulata con la «Fondazione Casa d'Italia» e al fine di definire le possibili soluzioni per il suo utilizzo, lo scorso 27 gennaio l'immobile è tornato nella disponibilità del Consolato Generale a Zurigo.
  Nel marzo del 2017, nel corso di una riunione in Ambasciata, i rappresentanti della Collettività lucernese avanzarono alcune proposte in merito al futuro della Casa d'Italia facendo emergere, in particolare, due ipotesi:
   la prima ipotesi prevedeva il rinnovo della concessione legata ad un progetto di rilancio finanziario sostenibile;
   la seconda ipotesi contemplava l'acquisto dell'immobile da parte della collettività mediante la costituzione di una fondazione espressamente istituita a tale scopo.

  Dopo un lungo e approfondito dibattito interno, nel giugno del 2017 i rappresentanti della collettività di Lucerna resero noto di propendere per la seconda ipotesi mediante costituzione di una cooperativa che avesse lo scopo di acquistare e ristrutturare l'immobile attraverso la vendita di quote di partecipazione. A tale fine, i rappresentanti della collettività hanno chiesto un periodo di tempo congruo alla raccolta dei fondi e di non dare avvio alla procedura di vendita prima del 31 marzo 2018. Parallelamente, hanno avanzato la richiesta di una nuova stima del valore dell'edificio.
  La Farnesina, nei limiti consentiti dalla legge, che impone lo svolgimento di determinate procedure, terrà in conto le esigenze manifestate dai rappresentanti della comunità italiana a Lucerna.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prezzo di vendita

vita associativa