ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10701

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 750 del 28/02/2017
Abbinamenti
Atto 5/08784 abbinato in data 25/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/02/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NICOLETTI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO PER LO SPORT
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/02/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LO SPORT delegato in data 21/03/2017
Stato iter:
25/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/05/2017
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 25/05/2017
Resoconto CICCHITTO FABRIZIO ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD
 
REPLICA 25/05/2017
Resoconto NICOLETTI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 25/05/2017
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/02/2017

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 21/03/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/05/2017

DISCUSSIONE IL 25/05/2017

SVOLTO IL 25/05/2017

CONCLUSO IL 25/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10701
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Martedì 28 febbraio 2017, seduta n. 750

   QUARTAPELLE PROCOPIO e NICOLETTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro per lo sport . — Per sapere – premesso che:
   in data 25 maggio 2016 veniva presentata dall'interrogante un'interrogazione a risposta in Commissione, la n. 5-08784, in cui si riportava il caso del calciatore diciottenne nordcoreano Song-Hyok Choe, tesserato dalla società calcistica Fiorentina ACF s.p.a. e militante nel campionato Primavera;
   nel testo si menzionava lo studio di « Human Rights and North Korea's Overseas Labor: Dilemmas and Policy Challenges», pubblicato nel maggio del 2015 dal Center for North Korean Human Rights, per il quale nessun nordcoreano che si trovi all'estero per lavoro, e quindi anche i calciatori, può essere titolare di un proprio stipendio, può avere contatti con la stampa o libere comunicazioni con il suo Paese di origine, che possono avvenire solo parzialmente e per corrispondenza, oppure può utilizzare liberamente i social network e Internet;
   ai nordcoreani all'estero per lavoro sarebbero quindi sottratti non solo una significativa quota parte del salario, ma anche altri fondamentali diritti come quello alla libera circolazione e alla libera corrispondenza;
   dal lavoro dei nordcoreani all'estero, stimati in circa 50.000 persone, si calcola che lo Stato guadagni annualmente una somma compresa tra 1,2 e 2,3 miliardi di dollari;
   l'invio di lavoratori all'estero fa parte di una vera e propria strategia del Governo di Pyongyang che consentirebbe di fatto di aggirare sanzioni internazionali ed assicurare allo Stato entrate consistenti ed in valuta pregiata;
   all'interno di questa strategia si colloca senz'altro anche la vicenda di una nidiata di trentuno giovani talenti calcistici nord coreani che qualche anno fa arrivarono in Italia e Spagna, con l'accordo del governo di Pyongyang;
   normalmente, per aggirare l'embargo economico, molte società e/o autorità nordcoreane, soprattutto quelle di Stato, come per esempio l'organo di governo del calcio nella Corea del nord, la DPR Korea Football Association, tendono a realizzare triangolazioni con versamenti di denaro in Cina o a Hong Kong;
   da informazioni pubblicate dalla stampa nei giorni scorsi si ha notizia di un imminente tesseramento presso la società Cagliari Calcio di (Han Kwang-Son), di un altro giovane centravanti nordcoreano, che così sarebbe il primo giocatore della serie A proveniente dal Paese asiatico;
   la presenza di giocatori nordcoreani a così alto livello nelle squadre di calcio italiane di Serie A darebbe massima evidenza alla violazione delle sanzioni internazionali nei confronti della Corea del Nord, nonché configurerebbe la presenza nel nostro Paese di lavoratori extracomunitari con minori garanzie di godimento dei diritti e delle libertà civili;
   resta fermo l'auspicio che il giovane sportivo nord coreano in questione, così come tutti gli altri suoi connazionali, possano svolgere la propria carriera nel nostro Paese, godendo di tutti i diritti di altri giovani professionisti provenienti da altre parti del mondo;
   non essendo stata data alcuna risposta alla interrogazione sopra richiamata, si ritiene opportuno rinnovare le questioni poste in quella occasione –:
   se il Governo sia a conoscenza del fatto che i giovani calciatori nordcoreani presenti attualmente in Italia sarebbero sottoposti alle limitazioni sopradescritte;
   se si intenda verificare le modalità di pagamento dei calciatori da parte delle sopraddette società calcistiche italiane al fine di controllare che le operazioni effettuate a favore delle autorità statali nordcoreane non abbiano aggirato l'embargo con transazioni attraverso Paesi terzi;
   se si intenda verificare che gli importi contrattuali e i compensi annui vengano effettivamente versati ai singoli calciatori e non nelle casse delle autorità statali nordcoreane;
   come si intenda assicurare il pieno rispetto delle libertà individuali e dei diritti fondamentali dei calciatori nordcoreani ingaggiati dalle società italiane e ospitati nel nostro Paese. (5-10701)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 25 maggio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-10701

  I fatti rappresentati dagli onorevoli interroganti vanno naturalmente iscritti nell'attuale scenario politico internazionale. Come noto, i rapporti tra la Corea del Nord, stato totalitario socialista, e la comunità internazionale sono divenuti particolarmente tesi in seguito ad alcune iniziative ostili intraprese dal presidente e dittatore nordcoreano Kim Jong-un, in particolare, nei confronti della vicina Corea del Sud e degli Stati Uniti.
  In questo quadro, gli ingaggi di giovani calciatori nordcoreani da parte di società calcistiche italiane sono da tempo all'attenzione del Governo, che è in stretto contatto con alcuni club interessati.
  Dalla Società A.C. Fiorentina si è appreso che il calciatore Choe Song Hyok è arrivato nella società viola da «non tesserato» (così come certificato dalla Federazione Calcistica Nordcoreana, su esplicita richiesta della FIGC). In data 1o marzo 2016 è stato tesserato da ACF come «giovane di serie» (avendone i requisiti di età), il che non ha comportato alcun compenso a favore del giocatore. Peraltro, non essendovi stato alcun trasferimento da altro Club, la Fiorentina non ha pagato alcunché per tesserarlo come «giovane di serie». Dopo alcune valutazioni, atteso che il giocatore aveva già lasciato la Fiorentina ai primi di giugno, il 15 luglio 2016 la Fiorentina ha di fatto chiuso il proprio rapporto con il calciatore inserendolo nella lista di svincolo dei giovani di serie.
  Un ulteriore giovane giocatore, Han Kwan Song, classe 1998, da quanto appreso dalla società Cagliari Calcio, sarebbe stato tesserato dal club sardo senza la corresponsione di alcun corrispettivo finanziario in qualità di «giovane di serie». Tale forma contrattuale permetterebbe il tesseramento di giovani fino al 19o anno di età (a prescindere dalla convocazione in prima squadra).
  Il Cagliari Calcio ha assicurato che il calciatore, non essendo ancora tesserato come «professionista», non percepirà in questa fase alcun emolumento. Il club tuttavia non esclude la futura corresponsione di emolumenti a partire dalla prossima stagione, in particolare nell'eventualità della permanenza nella rosa della prima squadra e la firma di un contratto da «professionista». In tale caso i dirigenti del club hanno fatto presente che l'eventuale tesseramento a titolo di professionista, con la conseguente corresponsione di remunerazione finanziaria, avverrebbe in maniera diretta dal conto corrente registrato della società ad un conto corrente intestato direttamente al calciatore.
  In ogni caso, si sottolinea che gli ingaggi di calciatori nordcoreani presso società calcistiche italiane sono stati oggetto di segnalazione da parte del Ministero degli Esteri al Comitato di Sicurezza Finanziaria (organismo interministeriale competente per l'attuazione delle sanzioni finanziarie adottate dalle Nazioni Unite e dall'Unione Europea) affinché possa essere esercitata la necessaria ed opportuna vigilanza sulla compatibilità con il quadro sanzionatorio vigente verso la Corea del Nord.
  Il Ministro per lo sport, per parte sua, non può che condividere la preoccupazione manifestata dall'onorevole Quartapelle rispetto a un fenomeno che, qualora trovasse conferma, risulterebbe non soltanto gravemente lesivo della dignità dei lavoratori nordcoreani all'estero, ma comporterebbe altresì la violazione dell'embargo imposto alla Corea del Nord.
  Vorrei concludere assicurando che il Governo continuerà a monitorare attentamente tutte le transazioni finanziarie concernenti l'ingaggio di calciatori nord-coreani da parte di club italiani.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sanzione internazionale

diritti umani

godimento dei diritti