ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10536

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 739 del 09/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: SCUVERA CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/02/2017


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 09/02/2017
Stato iter:
28/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/03/2017
Resoconto BELLANOVA TERESA ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 28/03/2017
Resoconto SCUVERA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/02/2017

DISCUSSIONE IL 28/03/2017

SVOLTO IL 28/03/2017

CONCLUSO IL 28/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10536
presentato da
SCUVERA Chiara
testo di
Giovedì 9 febbraio 2017, seduta n. 739

   SCUVERA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il 5 febbraio 2017  si è verificato un incidente nella raffineria dell'Eni di Sanazzaro de’ Burgondi;
   dagli organi di stampa si apprende, in particolare, che le fiamme hanno avuto origine dall'isola 7, posta al centro della raffineria, dove è situato l'impianto di raffinazione del greggio, che viene distillato e desolforato, e che l'incendio ha avuto origine proprio durante il processo di de-solforazione;
   in meno di un anno si sono verificati, dunque, ben quattro incidenti: due episodi nel luglio 2016 e un incendio il 1o dicembre 2016, negli impianti del Progetto est;
   in merito a quest'ultimo incidente la società ha comunicato che non si sono verificati danni alle persone né si stimano impatti sull'ambiente, ma già nell'aprile 2012 si verificata l'esplosione di un forno adibito alla de-solforazione del gasolio, all'interno dell'isola 6, le cui fiamme hanno lambito le torri più alte dell'impianto coinvolto;
   le organizzazioni sindacali denunciano criticità organizzative legate alla carenza di organico, con conseguenti situazioni di stress, di pericolo e di rischio per il personale addetto;
   l'elenco degli incidenti rilevanti occorsi alla raffineria Eni di Sannazzaro è fonte di preoccupazione, tanto più perché essa è situata in prossimità del centro abitato e di aree di produzione agricola –:
   quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Governo per verificare le cause della catena di incidenti occorsi alla raffineria e tutelare le persone e l'ambiente nell'immediato e in futuro. (5-10536)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 28 marzo 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-10536

  In merito al quesito posto dall'Onorevole interrogante, riguardante l'incidente verificatosi in data 5 febbraio 2017 all'interno della raffineria ENI di Sannazzaro de’ Burgondi (Pavia), fornisco i seguenti elementi.
  Premetto che lo stabilimento per la lavorazione del petrolio greggio sito nei Comuni di Sannazzaro de’ Burgondi e Ferrera Erbognone (PV), della Società Eni ha una capacità di lavorazione di 11.100.000 ton/anno. La raffineria di Sannazzaro dispone delle migliori tecnologie che permettono la produzione di prodotti finiti di alta qualità con una conversione elevatissima. Oltre alle classiche unità di trattamento, la raffineria dispone anche di varie unità di conversione che trasformano la parte più pesante proveniente dalle unità di distillazione in prodotti pregiati.
  In relazione all'evento incidentale oggetto dell'interrogazione, la Società ENI, con nota del 6 febbraio scorso ha fornito al Ministero dello Sviluppo Economico gli elementi che preferisco riportare letteralmente:
  «Stamane, poco dopo le ore 8,30, si è verificata una fuoriuscita di gasolio caldo dalla linea di fondo della colonna di strippaggio (a una temperatura di 200oC c.a.), probabilmente dalla tenuta della pompa, dell'impianto di desolforazione gasolio denominato HDS2, posizionato all'interno della SOI Ovest della raffineria. Il gasolio si è innescato dando luogo a un incendio che ha coinvolto una zona molto limitata dell'impianto (poche decine di metri quadri) dove sono allocati gli air cooler di testa dello stripper stesso. La colonna stripper e uno dei 4 reattori sono stati lambiti solo superficialmente e sembrano non aver subito danni rilevanti (danneggiata parte della coibentazione). Sono prontamente intervenute le squadre di emergenza della raffineria che hanno posto sotto controllo l'incendio, mentre scattavano le procedure di sezionamento e isolamento dell'impianto. Ciò ha impedito il propagarsi dell'incendio che è stato domato ed estinto in mattinata (permanevano ancora fino al primo pomeriggio solamente piccole fiammelle intermittenti dovute alla presenza di vapori idrocarburici nella linea di blow down che è stata definitivamente svuotata prima del cessato allarme, avvenuto alle ore 16,30 c.a.). Non ci sono state conseguenze per le persone, né per l'ambiente in quanto il fluido incendiato è gasolio già desolforato e il fumo è pressoché rimasto contenuto all'interno del perimetro dello stabilimento. Né i dosimetri in dotazione al personale, né le centraline interne hanno evidenziato valori anomali. L'ARPA intervenuta sta raccogliendo i dati delle centraline esterne, che saranno disponibili solamente domani mattina; non ci aspettiamo però valori anomali. Sono stati informati gli stakeholder come da piano di emergenza e intervenuti sul posto, oltre a ARPA e Carabinieri anche i Vigili del Fuoco, i quali però sono rimasti in stand by senza intervenire, in quanto l'evento era già pienamente sotto controllo.
  I Carabinieri, su mandato della Procura, hanno comunicato che procederanno al sequestro cautelativo dell'area di impianto interessato, permettendoci però prima di completare tutte le operazioni di raffreddamento e messa in sicurezza.».

  Con riferimento ai citati dati raccolti dall'ARPA, si informa che i risultati non hanno riscontrato valori anomali.
  Vorrei precisare, inoltre, che lo stabilimento ubicato in Sannazzaro de’ Burgondi della società Eni S.p.A. è soggetto agli obblighi di cui al D.lgs. 105/2015 recante la normativa in materia di controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose ed è classificato come stabilimento «di soglia superiore».
  Le attività di indagine e controllo sull'incidente sono attribuite al Comitato Tecnico Regionale, istituito nell'ambito di ciascuna regione dal Ministero dell'Interno, che ai sensi dell'articolo 25, comma 3 del citato D.lgs.105/2015, a seguito di un incidente rilevante occorso presso uno stabilimento di soglia superiore raccoglie, mediante ispezioni, indagini o altri mezzi appropriati, le informazioni necessarie per effettuare un'analisi completa degli aspetti tecnici, organizzativi e gestionali dell'incidente; adotta le misure atte a garantire che il gestore attui le misure correttive del caso; formula raccomandazioni sulle misure preventive per il futuro.
  Dalle informazioni richieste dal Ministero dell'Ambiente alle autorità territoriali competenti a seguito degli incidenti occorsi nello stabilimento ENI, risulta che il CTR Lombardia, nell'ambito della programmazione dei propri controlli, aveva già previsto di sottoporre lo stabilimento a ispezione nel corso del 2017, a seguito dell'evento del 1o dicembre 2016, menzionato anche dall'Onorevole interrogante.
  Il CTR ha costituito, di conseguenza, un gruppo di lavoro per la raccolta delle informazioni necessarie per l'analisi dell'incidente e delle sue dinamiche e disposto un'ispezione straordinaria presso lo stabilimento in questione che si concluderà il 31 marzo prossimo.
  Al termine delle suddette attività potranno essere prescritte dall'indicata autorità competente le eventuali misure integrative ritenute necessarie per la sicurezza degli impianti.
  Per quanto riguarda, invece, le attività di specifica competenza del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, quest'ultimo ha provveduto, a seguito degli eventi, all'istituzione di una Commissione incaricata di svolgere il sopralluogo post incidentale di cui all'articolo 26 del D.lgs. 105/2015, finalizzato alla raccolta delle informazioni sugli incidenti, comprendenti le circostanze, le conseguenze, le misure di emergenza adottate e gli esiti delle proprie raccomandazioni, al fine della loro comunicazione alla Commissione europea, prescritta nel caso in cui possa essere considerato come rilevante ai sensi della norma precedentemente citata. La Commissione Europea dovrà concludere le proprie attività entro il mese di maggio prossimo.
  Il Ministero dello sviluppo economico, cui compete nello specifico la sicurezza degli approvvigionamenti, continuerà comunque a monitorare la funzionalità della raffineria al fine di tutelare l'incolumità delle persone e la salubrità dell'ambiente.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento da idrocarburi

incendio