ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10102

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 711 del 06/12/2016
Firmatari
Primo firmatario: BUSINAROLO FRANCESCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 06/12/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 06/12/2016
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 06/12/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 06/12/2016
Stato iter:
20/12/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/12/2017
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 20/12/2017
Resoconto GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/12/2016

SOLLECITO IL 07/11/2017

DISCUSSIONE IL 20/12/2017

SVOLTO IL 20/12/2017

CONCLUSO IL 20/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10102
presentato da
BUSINAROLO Francesca
testo di
Martedì 6 dicembre 2016, seduta n. 711

   BUSINAROLO, LOREFICE e SILVIA GIORDANO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   recenti notizie di stampa (vedasi «Il Mattino di Padova» dell'11 novembre 2016) riportano alcune dichiarazioni rilasciate dal direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan, da cui si evince una drastica riduzione di spesa per la diagnostica in Veneto concernente, nello specifico, gli screening oncologici, sulla base di una delibera della giunta regionale del maggio 2015;
   nella lotta ai tumori esistono due strategie principali: una, la cosiddetta «prevenzione primaria», consiste nel prevenirne la comparsa attraverso uno stile di vita sano (con alimentazione controllata, abolizione del fumo e praticando attività sportiva), l'altra, la cosiddetta «prevenzione secondaria», consiste nel diagnosticare la malattia in maniera preventiva ed immediata, prima che si manifesti a livello clinico;
   la situazione preoccupa sia i medici di base che quelli impegnati nelle Breast Unit, centri di senologia istituiti dalla regione nel 2013, al fine di combattere le insorgenze del tumore al seno. In base alle nuove disposizioni il medico di base non può prescrivere il cosiddetto «esame polifasico» composto dalla visita senologica, dall'ecografia mammaria e dalla mammografia bilaterale, esami che permettono di individuare la malattia con immediatezza;
   secondo il capo dipartimento dell'area servizi dell'ulss 15 Alta Padovana, Ernesto Bissoli, i tagli sarebbero legati al numero eccessivo di richieste d'esame, con un allungamento delle liste d'attesa. Lo stesso ha fatto poi riferimento al cosiddetto «cancro di intervallo»: in particolare, nella ulss dallo stesso presieduta, hanno rilevato, lo scorso anno, 5 cancri ogni 1000 mammografie, per cui da ciò si può desumere che purtroppo si abbiano 2 cancri di intervallo ogni 1000 mammografie e di questi uno è un nuovo tumore e un altro si rileva spesso essere un errore;
   il Veneto, pur vantando un modello di sanità eccellente, presenta però alcuni punti deboli, tra cui la lungaggine delle liste di attesa, per gli esami strumentali e per le visite specialistiche. I dati diventano ancora più allarmanti se si aggiungono la carenza di personale medico, infermieristico e tecnico e degli strumenti di diagnostica e quelli rilevati dal tribunale del malato, che evidenziano gravi disagi e disservizi ed una burocrazia a volte eccessiva (casi di persone anziane o disabili dirottate dai cup verso poli ospedalieri molto distanti o richiesta di utilizzare gli strumenti informatici per la prenotazione o la cancellazione nelle liste di attesa nei confronti di persone molto anziane) –:
   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato, alla luce di quanto esposto in premessa, intenda assumere, in maniera, tempestiva, anche nell'ambito del piano oncologico nazionale, per affrontare le varie criticità riscontrate in materia di prevenzione secondaria dei tumori, con particolare riferimento alla situazione venutasi a creare in Veneto. (5-10102)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 20 dicembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-10102

  Con riferimento all'interrogazione in esame, desidero preliminarmente precisare che l'organizzazione dei servizi sanitari e la concreta erogazione delle prestazioni assistenziali compete alle singole Regioni, che devono adottare i provvedimenti all'uopo necessari, nel rispetto delle linee di indirizzo dettate dallo Stato.
  Prima di entrare nel merito dell’ interrogazione, che si concentra sulle specifiche azioni adottate dalla Regione Veneto in tema di prevenzione oncologica, mi corre, comunque, l'obbligo di esporre le iniziative adottate dal Ministero della salute in tale ambito.
  A tal riguardo, ricordo innanzitutto l'Intesa Stato-Regioni, stipulata il 30 ottobre 2014, con cui è stata recepita la «Guida per la costituzione di reti oncologiche regionali», uno strumento di riferimento nella programmazione e attuazione delle reti oncologiche la cui stesura era prevista dal «Documento tecnico di indirizzo per ridurre il carico di malattia del cancro» recepito con l'Intesa Stato-Regioni del 10 febbraio 2011.
  Una delle principali caratteristiche del predetto Documento tecnico di indirizzo è l'indicazione a definire percorsi di qualità per il cittadino/paziente, sviluppando reti oncologiche con modelli di tipo «Hub&Spoke». L'obiettivo principale di tali reti è, infatti, la coordinazione dei diversi ambiti assistenziali di cui l'oncologia necessita, che vanno dall'ospedaliero al territoriale fino alla ricerca. Desidero rimarcare, peraltro, che l'articolazione delle reti regionali secondo un approccio coerente a livello nazionale favorisce l'organizzazione di queste in un Network nazionale atto a consentire l'utilizzo ottimale delle risorse e una riduzione delle eventuali disuguaglianze nell'accesso alle cure su tutto il territorio.
  Inoltre, con decreto ministeriale n. 70 del 2 aprile 2015 è stata definita l'importanza della costituzione delle reti ospedaliere per patologia, tra le quali la rete oncologica, che integrano l'attività ospedaliera per acuti e post-acuti con l'attività territoriale. In particolare, l'articolo 8 del citato decreto stabilisce che «per la definizione delle reti satira elencate le regioni adottano specifiche disposizioni tenendo conto delle linee guida organizzative e delle raccomandazioni già contenute negli appositi Accordi sanciti in sede di Conferenza Stato-Regioni sulle rispettive materie».
  Tali iniziative vanno, inoltre, coordinate con il nuovo Piano nazionale di governo delle liste di attesa, in via di definizione, che costituisce, come noto, il principale documento strategico, di livello statale, in grado di realizzare un sistema sanitario capace di garantire la migliore tutela della salute pubblica in coerenza con la razionalizzazione delle risorse disponibili.
  Premesso ciò, con particolare riferimento alla problematica sollevata dagli on.li interroganti relativamente alla Regione Veneto, dalle informazioni assunte è emerso che con la DGR n. 760 del 14 maggio 2015 la medesima Regione ha ricondotto all'interno degli attuali programmi di screening l'erogazione degli esami di prevenzione al fine di aumentare la copertura, la qualità e l'efficienza dell'offerta delle prestazioni per la prevenzione secondaria e la diagnosi precoce dei tumori. Con lo stesso atto, inoltre, ha provveduto ad aggiornare le prestazioni di approfondimento erogabili gratuitamente all'interno dei Programmi.
  La Regione Veneto ha fatto presente, altresì, che il Piano Regionale Prevenzione, in base alle raccomandazioni e al Piano Nazionale per la Prevenzione 2014-2018, ha previsto l'estensione del Programma di Screening mammografico fino ai 74 anni di età essendo già state dimostrate, grazie all'attività di alcune Aziende ULSS, l'importanza e l'efficacia dello screening in questa fascia di età. In ogni caso nella fascia di età 40-49 anni la mammografia periodica è offerta dopo aver informato accuratamente la paziente dei pro e contro della metodologia ed è eseguita personalizzando le cadenze sulla singola persona.
  Alla luce di quanto esposto, sempre secondo quanto riferito dalla Regione Veneto, non si tratterebbe dunque di tagli alla prevenzione, ma soltanto di un riordino dell'erogazione delle prestazioni, per impiegare al meglio le risorse con una migliore integrazione dei percorsi ed una maggiore appropriatezza in relazione alla presenza di specifici sintomi.
  Concludo, pertanto, rassicurando gli onorevoli interroganti che la situazione riportata nell'atto ispettivo in questione è all'attenzione del Ministero della salute che valuterà l'opportunità di intraprendere eventuali azioni correttive, nei limiti delle proprie competenze, al fine di garantire un sistema sanitario in grado di offrire piena tutela della salute ai residenti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cancro

malattia

prevenzione delle malattie