ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09995

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 704 del 09/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: SIBILIA CARLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 09/11/2016
Stato iter:
15/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/11/2017
Resoconto AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 15/11/2017
Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/11/2016

DISCUSSIONE IL 15/11/2017

SVOLTO IL 15/11/2017

CONCLUSO IL 15/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09995
presentato da
SIBILIA Carlo
testo di
Mercoledì 9 novembre 2016, seduta n. 704

   SIBILIA, FRUSONE, MANLIO DI STEFANO, SCAGLIUSI, SPADONI, DEL GROSSO, TOFALO, DI BATTISTA, GRANDE e GALLINELLA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   il 27 ottobre 2016 nella prima Commissione dell'Assemblea delle Nazioni Unite è stata votata la risoluzione denominata L 41 in cui si chiede che nel 2017 siano avviate le trattative per arrivare a un divieto delle armi nucleari con l'obiettivo della loro totale eliminazione, prevista fin dal 1970 dall'articolo VI del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP). Il Trattato, approvato dalla quasi totalità dei Paesi della terra, compresi quelli che possiedono armi nucleari, stabilisce che «Ciascuna Parte si impegna a concludere in buona fede trattative su misure efficaci per una prossima cessazione della corsa agli armamenti nucleari e per il disarmo nucleare, come pure per un trattato sul disarmo generale e completo sotto stretto ed efficace controllo internazionale»;
   la citata risoluzione è stata approvata con 123 voti a favore, 38 voti contrari e 16 astensioni. L'Italia ha espresso voto contrario sostenendo la posizione degli Stati Uniti e di altre potenze nucleari;
   la risoluzione L 41 stabilisce lo svolgimento di una conferenza tematica delle Nazioni Unite a partire dal marzo 2017, una riunione aperta a tutti gli Stati membri con il fine di negoziare uno «strumento giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari, che porti verso la loro eliminazione totale». I negoziati, al riguardo, continueranno poi nel mese di giugno e luglio del 2017;
   sempre il 27 ottobre 2016 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione nella quale tra l'altro si afferma di accogliere con favore la raccomandazione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite di convocare una conferenza nei 2017 per negoziare uno strumento giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari. Sempre la risoluzione del Parlamento europeo invita gli Stati membri dell'Unione europea a sostenere la convocazione di una conferenza nel 2017 e di partecipare in modo costruttivo ai suoi lavori –:
   per quale ragione il Governo non abbia ritenuto opportuno coinvolgere e far esprimere il Parlamento circa la decisione da assumere (voto favorevole, astensione o contrario) nei confronti della risoluzione L 41;
   come giustifichi la decisione dell'Italia d'isolarsi da larga parte della comunità internazionale schierandosi con i Paesi nucleari (con l'eccezione di Cina e Pakistan che si sono astenuti) nel voto contrario alla risoluzione L 41;
   come intenda dare attuazione a quella parte della risoluzione del Parlamento europeo del 27 ottobre 2016 sul disarmo nucleare, nella quale si invitano «gli Stati membri dell'UE a sostenere la convocazione di una conferenza nel 2017 e di partecipare in modo costruttivo ai suoi lavori». (5-09995)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 novembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-09995

  La questione del disarmo nucleare è seguita con grande attenzione dal Governo nel complesso quadro degli impegni internazionali assunti dal nostro Paese. Nei consessi internazionali di riferimento, l'Italia intende continuare a promuovere l'obiettivo di un mondo privo di armi nucleari, da raggiungere attraverso un «approccio progressivo» e inclusivo al disarmo.
  Tale approccio è associato al riconoscimento della centralità del Trattato di Non Proliferazione nucleare, alla sua universalizzazione e all'interdipendenza dei suoi tre pilastri (disarmo, non-proliferazione e uso pacifico delle tecnologie nucleari). Su queste basi, assieme ai Paesi che condividono la nostra posizione, l'Italia continua a promuovere e sostenere delle iniziative che costituiscono i tasselli di un percorso, graduale e realistico, atto a favorire un processo di disarmo nucleare irreversibile, trasparente e verificabile.
  Gli obiettivi di queste iniziative sono l'entrata in vigore del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari; la conclusione di un Trattato sulla messa al bando del materiale fissile idoneo alla fabbricazione di armi nucleari; l'approfondimento degli strumenti e del ruolo delle verifiche nei processi di disarmo nucleare, in un'ottica inclusiva che preveda il coinvolgimento di Paesi non militarmente nucleari; la creazione di Zone libere da armi nucleari, soprattutto in Medio Oriente; una maggiore trasparenza degli Stati militarmente nucleari.
  Tale posizione ha ispirato la Presidenza italiana della riunione dei Ministri degli esteri del G7, tenutasi a Lucca il 10 e 11 aprile scorsi, il cui Comunicato Congiunto menziona i principali elementi dell'approccio progressivo e ricorda l'obiettivo di un mondo senza armi nucleari.
  L'anno precedente, peraltro, l'Italia aveva sostenuto la Dichiarazione di Hiroshima dei Ministri degli esteri del G7 che, con forte valenza simbolica, riaffermava l'impegno a creare le condizioni di un mondo privo di armi nucleari, in un quadro di stabilità internazionale, e la piena applicazione del Trattato di Non Proliferazione in tutte le sue componenti, disarmo incluso.
  Inoltre, l'Italia partecipa al processo preparatorio della Conferenza di riesame del Trattato di Non Proliferazione del 2020 che, avviatosi a inizio maggio a Vienna, è occasione per riaffermare la centralità del Trattato e il merito di un approccio progressivo al disarmo.
  A seguito della Risoluzione « Taking forward multilateral disarmament negotiations» adottata dalla 71a Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è stata avviata la Conferenza delle Nazioni Unite per negoziare uno strumento giuridicamente vincolante sulla proibizione delle armi nucleari. Il processo negoziale si è concluso il 7 luglio a New York con l'adozione del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari.
  Pur mantenendo aperto un canale di dialogo costante con alcuni dei promotori di tale accordo, su tutti l'ICAN – International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, vincitrice del premio Nobel per la Pace nel 2017 e incontrata da ultimo a livello di Presidente dal Sottosegretario Della Vedova, coerentemente con la propria posizione ispirata al cosiddetto approccio progressivo al disarmo, l'Italia non ha partecipato alla Conferenza. Si è infatti è ritenuto che l'iniziativa fosse suscettibile, da un lato, di portare ad una forte contrapposizione in seno alla Comunità Internazionale su una questione che richiede un impegno universale e il pieno coinvolgimento anche dei Paesi militarmente nucleari e, dall'altro, di erodere politicamente il quadro giuridico internazionale esistente in materia di disarmo e nonproliferazione nucleare, oltre che la credibilità dell'approccio progressivo.
  Alcune sue disposizioni sollevano dubbi circa la reale capacità del Trattato di porsi quale strumento di disarmo nucleare irreversibile, trasparente e verificabile.
  Vorrei fare al riguardo qualche esempio: il Trattato prefigura standard di verifiche minime inferiori rispetto a quelli che si stanno affermando nel quadro del TNP, dell'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica e, da ultimo, dell'accordo sul programma nucleare iraniano; esso non chiarisce a sufficienza i rapporti tra il nuovo strumento e il vigente Trattato di non proliferazione nucleare, lasciando libero uno Stato di aderirvi dopo essersi ritirato dal Trattato di Non Proliferazione Nucleare stesso e di sottrarsi, così, a controlli internazionali più stringenti; il divieto di esperimenti nucleari incluso nel Trattato non contempla alcun sistema di controllo e verifiche analogo a quello previsto dal Trattato per la messa al bando totale degli esperimenti nucleari, diminuendo paradossalmente le prospettive di auspicata entrata in vigore di quest'ultimo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

non proliferazione di armi nucleari

risoluzione PE

disarmo