ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08912

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 638 del 15/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 15/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MUCCI MARA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 15/06/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 15/06/2016
Stato iter:
29/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/09/2016
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 29/09/2016
Resoconto PRODANI ARIS MISTO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/06/2016

SOLLECITO IL 16/09/2016

DISCUSSIONE IL 29/09/2016

SVOLTO IL 29/09/2016

CONCLUSO IL 29/09/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08912
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Mercoledì 15 giugno 2016, seduta n. 638

   PRODANI e MUCCI. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   la Ferriera di Servola (Trieste) è uno stabilimento industriale dedito principalmente alla produzione di ghisa, destinata ai settori metalmeccanico e siderurgico, passato, nel 2014, dalla Lucchini in A.S. alla Siderurgica Triestina S.r.l., società del gruppo Arvedi; le vicende relative alla Ferriera, alla luce delle numerose criticità di natura industriale, ambientale e sanitaria legate all'impianto, sono state esaminate e sollevate dall'interrogante in diversi atti di sindacato ispettivo;
   il 27 luglio 2015, durante una conferenza stampa organizzata a Trieste, sono stati presentati i dati relativi ad un'indagine di microscopia elettronica effettuata su alcuni campioni di polvere depositata in due diverse zone del rione di Servola, commissionata dal primo firmatario del presente atto e dal senatore Lorenzo Battista alla Nanodiagnostics Srl. La dottoressa Gatti, nel presentare i risultati delle analisi, ha confermato, in funzione della specifica composizione chimica degli elementi individuati, la chiara origine siderurgica delle polveri: «Per composizione, morfologia e dimensione, le polveri raccolte hanno caratteristiche tali da farle risalire quanto ad origine alla fabbrica di ghisa sita nel quartiere triestino di Servola. Nella totalità dei casi le particelle hanno mostrato di contenere ferro, elemento sempre unito ad altri, come avviene di regola per i materiali usati nelle fonderie. Polveri simili, se disperse nell'ambiente e, in particolare, in aria, sono potenzialmente patogene per chi ne è esposto. Quelle di diametro aerodinamico pari o inferiore ai 10 micron sono normate dalle leggi comunitarie, mentre quelle di diametro aerodinamico pari o inferiore ai 2,5 micron sono classificate come cancerogeni di classe 1, cioè cancerogeni certi, dallo IARC, l'ente dell'OMS che si occupa di cancro»;
   l'Arpa Friuli Venezia Giulia nel mese di luglio 2015 ha prodotto uno studio relativo alle analisi in microscopia elettronica a scansione (SEM) e di caratterizzazione chimica di un campione di polveri prelevato nel maggio precedente in una residenza privata sita a Servola. Il testo (protocollo 023307 del 14 luglio 2015) riporta che «sulla base delle evidenze analitiche riportate, si ritiene di attribuire l'origine siderurgica del materiale esaminato. In particolare si segnala la contestuale presenza di elevate concentrazioni di ferro e la presenza di importanti concentrazioni ponderali di idrocarburi policiclici aromatici»; si conclude indicando che «in merito alle valutazioni di rischio sanitario, si fa presente che lo scrivente non è titolato ad esprimersi in merito» e che «tali valutazioni sono di stretta competenza dell'Autorità Sanitaria»;
   il 20 luglio 2015, in concomitanza con la visita ed un ciclo di audizioni organizzate a Trieste dalla Commissione ambiente del Senato, il dottor Valentino Patussi, Direttore del dipartimento prevenzione dell'Azienda per l'Assistenza Sanitaria n. 1 Triestina, ha inoltrato al Sindaco e all'Assessore all'ambiente del comune di Trieste una comunicazione nella quale ha indicato che «stante la provenienza di una quota rilevante delle polveri dallo stabilimento siderurgico di via di Servola 1, in parte derivante dall'altoforno (particelle ferrose), in parte dalla cokeria e dai parchi (Ipa e carbon fossile), visti i rilievi delle deposizioni, sulla base delle segnalazioni dei cittadini, relative alla rilevante diffusione di polveri dallo stabilimento, provocante grave disturbo, si ritiene che, indipendentemente dalle rilevazioni delle centraline, la situazione in essere, associata al contesto stagionale, quali le ondate di calore subentranti, che fanno si che elementari misure di difesa, quali il tenere chiuse le finestre nei momenti più critici, siano impossibili da adottare, comporti un importante problema di salute della popolazione, sulla base della stessa definizione che ne da l'OMS (uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia od infermità)». La comunicazione si conclude con: «Tanto si segnala per l'adozione, da parte di codesto Ente di azioni mirate a ridurre la situazione di inquinamento segnalata»;
   il primo firmatario del presente atto, in data 30 ottobre 2015, ha depositato l'interrogazione n. 4-10928, ancora senza risposta, con la quale ha chiesto al Ministero della Salute una valutazione sulla situazione sanitaria e di conoscere quali iniziative urgenti intenda adottare, anche di concerto con la regione Friuli Venezia Giulia, per tutelare la salute dei lavoratori e dei cittadini di Trieste e limitare l'aumento delle malattie collegate all'inalazione delle polveri sottili derivanti dagli impianti della Ferriera di Servola;
   l'interrogazione a risposta orale 3-02375 presentata dal senatore Lorenzo Battista il 17 novembre 2015, ancora senza risposta, ha chiesto al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di attivarsi «affinché si istituiscano dei regolamenti in materia di controlli, norme comportamentali e smaltimento delle polveri inquinanti che ricadono sull'abitato e sui cittadini, anche in ragione della forte carenza di interventi risolutori conseguenti ai monitoraggi effettuati, a cui si devono i tanti episodi di contaminazione e violazioni di legge»;
   il 17 marzo 2016, il giornale on line Trieste Prima ha pubblicato un comunicato stampa del consiglio della VII circoscrizione del comune di Trieste nel quale l'organo «ritiene doveroso, come da mozione approvata, informare la cittadinanza delle precauzioni da adottare nella pulizia domestica, rilevata la pericolosità delle polveri che si depositano nella zona di Servola e limitrofe. Si raccomanda che vengano utilizzati idonei sistemi aspiranti dotati di filtro Hepa cui far seguire se necessario, una pulizia ad umido con l'adozione di comuni detergenti. Nelle operazioni di pulizia più impegnative nelle quali si devono rimuovere deposizioni di lunga data, si raccomanda l'utilizzo di guanti in gomma e maschere per polveri di tipo usa, e getta». Le informazioni sopra dichiarate sono tratte da una risposta fornita dall'ingegnere Umberto Laureni e dal dottore Valentino Patussi ad una cittadina residente a Trieste, la quale chiedeva informazioni su come comportarsi nella quotidiana pulizia della propria abitazione;
   in data 1° aprile 2016, il primo firmatario del presente atto ha depositato l'interrogazione n. 4-12716, al momento senza risposta, con la quale ha chiesto al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e al Ministro della salute di chiarire le corrette pratiche che i residenti devono adottare nelle pulizie domestiche, alla luce dell'acclarata pericolosità delle polveri in questione e, alla luce delle risultanze delle analisi effettuate, di conoscere come debbano essere considerate, classificate e, dunque, trattate, le polveri che i residenti raccolgono sulle proprie pertinenze;
   in data 5 aprile 2016, inoltre, alla luce della conclusione dei test (Topsoil) sui campioni di terreno prelevati in tre aree cittadine di Trieste (Piazzale Rosmini, pineta di Servola e via Cossetto) per verificare la presenza di inquinanti, il primo firmatario del presente atto ha inoltrato una missiva all'assessore all'ambiente del comune di Trieste, al direttore del dipartimento prevenzione dell'azienda per l'assistenza sanitaria n. 1 Triestina ed al direttore generale di Arpa Friuli (Venezia Giulia chiedendo le tempistiche di pubblicazione dei risultati e le eventuali azioni nel caso i valori si fossero rivelati superiori ai limiti di legge; analoghe mail di sollecito sono state inviate anche in data 12 aprile, 20 aprile e 27 aprile 2016, senza ricevere alcun riscontro;
   il 28 aprile 2016, durante una conferenza stampa presenziata dall'assessore Laureni e dal dottore Patussi, sono stati resi noti i risultati delle analisi effettuate sui terreni comunali di Via Cossetto, della Pineta di Servola e di Piazzale Rosmini. Nella stessa giornata il sito Retecivica del comune di Trieste ha diffuso un comunicato stampa ed il testo dell'ordinanza del sindaco di Trieste di limitazione all'accesso di due delle aree esaminate (Piazzale Rosmini e area verde della pineta Stefano Miniussi di via di Servola);
   l'ordinanza recita che, a causa «del superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) di alcuni Idrocarburi Aromatici (IPA), indicate nella Colonna A, Tabella I, Allegato 5, Titolo V della Parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni, «al fine di evitare un possibile contatto degli inquinanti da parte della popolazione», si dispone «il divieto di accesso a chiunque alle aree verdi pubbliche succitate ad eccezione dei soggetti titolati ad effettuare gli opportuni interventi ambientali e manutentivi»;
   il comunicato stampa del comune di Trieste, inoltre, riporta come «contestualmente sono in fase di espletamento i campionamenti negli altri siti dell'area di Servola individuati nel protocollo di indagine concordato tra Arpa ed AAS1, ed i risultati saranno disponibili entro il prossimo mese di maggio»;
   la notizia della contaminazione dei terreni dei giardini frequentati quotidianamente, in particolare quello di piazzale Rosmini relativamente distante dall'impianto di Servola, è stata ripresa con grande risalto dai media ed ha suscitato preoccupazione e scalpore nella cittadinanza;
   in data 23 maggio 2016 e in data 30 maggio, il primo firmatario del presente atto ha richiesto all'assessorato all'ambiente del comune di Trieste; al direttore del dipartimento di prevenzione azienda per l'assistenza sanitaria n. 1 e al direttore generale di ARPA del Friuli Venezia Giulia informazioni sulle tempistiche di pubblicazione dei risultati relativi all'individuazione delle sorgenti inquinanti della prima campagna top soil e, in relazione alla seconda campagna di misurazione, sia la pubblicazione dei risultati dei campionamenti, sia gli interventi che si intendano adottare a tutela della salute pubblica, alla luce dei risultati emersi dai superamenti dei livelli registrati;
   in data 31 maggio 2016, durante una conferenza stampa organizzata dal comune di Trieste, sono stati resi pubblici i risultati della seconda campagna di monitoraggio dei terreni. Nella giornata di venerdì 3 giugno 2016, sul sito Trieste Prima è stata pubblicata l'ordinanza sindacale di limitazione dell'accesso in cinque aree verdi pubbliche cittadine ai fini di prevenzione e in via cautelativa;
   l'ordinanza riporta che, «a seguito dei primi campionamenti ed analisi eseguiti dall'ARPAFVG su 4 punti di indagine effettuati sul terreno superficiale (top soil) nelle aree a verde del giardino comunale di piazzale Antonio Rosmini e sul punto di indagine sul terreno dell'area a verde della pineta Stefano Miniussi di via Servola, si è riscontrato il superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) di alcuni Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), indicate nella Colonna A, Tabella I, allegato 5, Titolo V della Parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006 e s.m.i., è stato disposto «il divieto di accesso a chiunque alle aree verdi pubbliche del giardino di piazzale Antonio Rosmini ed all'area a verde della pineta Stefano Miniussi (...) nonché di predisporre i necessari interventi volti a segnalare il divieto di accesso (...) atti ad evitare a chiunque un possibile contatto con gli inquinanti presenti nel terreno di dette aree (...)»» e che «(...) dai Rapporti di Prova dell'ARPA FVG del 4 maggio 2016 n. 5793/2016, 5794/2016 e del 9 maggio del 2016 n. 6127/2016, 6128/2016, 6135/2016 (...) si evince il superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) di alcuni Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), indicate nella Colonna A, Tabella I, Allegato 5, Titolo V della Parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006 e s.m.i., in un punto di indagine dei terreni delle aree a verde rispettivamente del giardino comunale Muzio De Tommasini, della scuola dell'infanzia Don Dario Chalvien, della chiesa parrocchiale S. Lorenzo Martire, della scuola elementare Biagio Marin e dell'immobile utilizzato dall'Associazione Amici del Presepio e dal Club Triestino Fermodellisti Mitteleuropea» –:
   se i Ministri interrogati intendano anche per il tramite dell'istituto superiore della sanità, dell'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, degli enti di ricerca presenti sul territorio e di concerto con gli enti locali provvedere ad una estesa campagna di monitoraggio dei terreni, sia pubblici che privati, che consideri anche le origini degli inquinanti ed analizzi le potenziali ricadute sanitarie sulla cittadinanza;
   alla luce di quanto esposto in premessa, quali iniziative i Ministri interrogati intendano assumere, per quanto di competenza e in accordo con gli enti locali, per la messa in sicurezza delle aree e per tutelare precauzionalmente la salute pubblica. (5-08912)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 29 settembre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-08912

  Rispondo all'interrogazione parlamentare in esame sulla base degli elementi trasmessi dal Ministero dell'Ambiente che ha fatto presente, preliminarmente, la opportunità di distinguere le aree ricomprese nel Sito di Interesse Nazionale di Trieste da quelle esterne.
  Relativamente alle prime, perimetrate con decreto ministeriale n. 639 del 2003, preciso che queste, a differenza delle seconde, rientrano nelle competenze del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ai sensi dell'articolo 252 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Segnalo, comunque, che, in data 25 maggio 2012, è stato sottoscritto l'Accordo di Programma «Interventi di riqualificazione ambientale funzionali alla reindustrializzazione e infrastrutturazione delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale di Trieste», tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Trieste, il Comune di Trieste, il Comune di Muggia, l'Autorità Portuale di Trieste e l'Ente Zona Industriale Trieste (EZIT), per un valore complessivo di euro 13.432.000,00 tutti a carico del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare a valere su quota parte delle risorse assentite dal decreto ministeriale n. 468 del 2001 e da ulteriori risorse ordinarie.
  L'Accordo è finalizzato alla riqualificazione ambientale delle aree ricadenti nel S.I.N. di Trieste, funzionali agli obiettivi di sviluppo sostenibile del tessuto produttivo che insiste sul medesimo e d'infrastrutturazione dell'area portuale di Trieste.
  L'Accordo di programma ha previsto la revisione del Piano di caratterizzazione generale del S.I.N. che include aree pubbliche e private, approvata dalle Conferenze di Servizi decisorie del 6 agosto 2012 e 11 dicembre 2012, e la caratterizzazione dell'area a mare.
  La Conferenza di Servizi istruttoria del 25 novembre 2015 ha approvato l'integrazione del suddetto Piano di caratterizzazione generale del S.I.N. (dell'AdP) che prevede l'esecuzione del test di cessione sui materiali di riporto in conformità al protocollo ARPA ritenuto approvabile dalla Conferenza di Servizi del 24 luglio 2015.
  Per dare impulso agli interventi e allo scopo di garantire il recupero ambientale e produttivo dell'area, a partire da gennaio 2014 sono stati sottoscritti i seguenti Accordi di Programma:
   a) Accordo di Programma in data 30 gennaio 2014 «Per la disciplina degli interventi relativi alla riqualificazione delle attività industriali e portuali e del recupero ambientale nell'area di crisi industriale complessa di Trieste», che prevede l'attuazione di un Progetto di messa in sicurezza, bonifica, riconversione e riqualificazione dell'area industriale articolato in Assi di Intervento.
  L'Accordo in parola, prevede un onere finanziario per il Soggetto privato che intendesse aderire pari ad euro 16.410.000,00, necessari a garantire la sicurezza e fruibilità delle aree interessate ed un finanziamento pubblico di euro 41.500.000,00 destinati alla realizzazione del «marginamento fisico e barriera idraulica» e alla costruzione di un «impianto di depurazione per trattamento delle acque di falda contaminate emunte».
   b) Accordo di Programma 21 novembre 2014 «Per l'attuazione del progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico e produttivo nell'area della Ferriera di Servola (articolo 252-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006)», con lo scopo di disciplinare l'attuazione da parte della Siderurgica Triestina, quale soggetto interessato non responsabile della contaminazione, del progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo nell'area dello stabilimento produttivo della Ferriera di Servola, promuovere il riutilizzo di tale area in condizioni di sicurezza sanitaria e ambientale e preservare le matrici ambientali non contaminate, con particolare riferimento alle matrici: suolo, sottosuolo, acque sotterranee, aria e area marina antistante lo stabilimento produttivo.
  In particolare, Siderurgica Triestina si è impegnata a realizzare i seguenti interventi di messa in sicurezza per l'immediata fruizione dell'area: rimozione e smaltimento di rifiuti e areali di terreno maggiormente contaminati (hot spot); avvio dell'emungimento delle acque di falda contaminate dai piezometri e pozzi esistenti previa verifica della funzionalità e ripristino degli stessi; interventi di messa in sicurezza operativa dei suoli contaminati mediante realizzazione/ripristino delle pavimentazioni; realizzazione di una rete di raccolta e gestione delle acque meteoriche, rielaborazione dell'analisi di rischio e monitoraggio dei composti volatili; messa in sicurezza operativa delle acque sotterranee mediante integrazione e ottimizzazione di un sistema di barrieramento idraulico delle acque sotterranee da mantenere in funzione fino alla realizzazione del progetto pubblico di marginamento fisico di cui all'Asse I, Azione II dell'accordo di programma del 30 gennaio 2014; realizzazione della rete di raccolta delle acque emunte; gestione, trattamento, smaltimento e monitoraggio delle acque sotterranee fino alla messa in esercizio dell'impianto di trattamento reso disponibile dalla parte pubblica e conseguente compartecipazione agli oneri di gestione di tale impianto.
   c) Per quanto concerne gli interventi a carico del pubblico, il 7 agosto 2015 è stato sottoscritto l'Accordo di Programma Quadro «Progetto integrato di messa in sicurezza, bonifica e di reindustrializzazione dello stabilimento della Ferriera di Servola (TS) di cui all'Accordo di programma ex articolo 252-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni – Asse I, Azione II: Programma degli interventi di messa in sicurezza dell'area, da realizzare con finanziamento pubblico», tra l'Agenzia per la Coesione del Territorio, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero dello sviluppo economico e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. L'Accordo prevede la realizzazione dei seguenti interventi:
   marginamento fisico fronte mare dell'intera area demaniale in concessione;
   sistema di depurazione per il trattamento delle acque di falda contaminate, mediante la realizzazione di un nuovo impianto o l'utilizzo di impianto esistente.

  La copertura finanziaria del suddetto Accordo ammonta a euro 41.500.000,00 ed è assicurata dalle seguenti risorse:
   a) euro 26.100.000,00 a valere su Fondi FSC 2007/2013 – P.A.R. – linea di azione 2.1.1;
   b) euro 15.400.000,00 a valere su Fondi FSC 2014/2020 – Delibera CIPE n. 40 del 30 ottobre 2014.

  Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 agosto 2015 è stato nominato il Commissario Straordinario per l'attuazione del citato Accordo di Programma del 21 novembre 2014.
  Ad oggi sono stati individuati quali soggetti attuatori degli interventi:
   d) Siderurgica Triestina: per gli interventi a carico del privato;
   e) Invitalia Aree Produttive (oggi Invitalia): per gli interventi a carico del pubblico.

  Con particolare riferimento allo stabilimento della Ferriera di Servola, si segnala che a partire dalla sottoscrizione del predetto Accordo del 21 novembre 2014 si sono tenute una serie di Conferenze di Servizi (articolo 252-bis decreto legislativo n. 152 del 2006), l'ultima delle quali, avvenuta il 5 ottobre 2015, ha ritenuto approvabile, con prescrizioni, il «Progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo nell'area della Ferriera di Servola (articolo 252-bis decreto legislativo n. 152 del 2006)», trasmesso dall'azienda.
  In conformità alle determinazioni e alle relative prescrizioni assunte dalla Conferenza di Servizi del 5 ottobre 2015, Siderurgica Triestina, con nota del 7 ottobre 2015 prot. n. 188, ha trasmesso quindi la versione definitiva del «Progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo dell'area della Ferriera di Servola (articolo 252-bis decreto legislativo n. 152 del 2006)», per il quale è stato emanato, ai sensi del comma 8 dell'articolo 252-bis, il decreto di approvazione interministeriale del Ministro dell'ambiente e del Ministro dello sviluppo economico (decreto ministeriale n. 233 del 2 novembre 2015).
  In ottemperanza a una delle prescrizioni contenute nel suddetto decreto, l'Azienda ha trasmesso nell'ottobre 2015 il modello idrogeologico dell'area, successivamente aggiornato a marzo 2016 sulla base di alcune prescrizioni formulate dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
  Il documento è stato esaminato nel corso dell'incontro tecnico, tenutosi il 6 aprile 2016 presso il MATTM, con la partecipazione di Enti locali, Istituti scientifici, Invitalia e Siderurgica Triestina.
  Al termine del predetto incontro i partecipanti hanno confermato lo schema di intervento dell'AdP e la Siderurgica Triestina si è impegnata a trasmettere, entro il 6 maggio 2016, il progetto di barrieramento idraulico previsto dall'AdP e contestualmente a procedere all'affinamento del modello idrogeologico come strumento operativo per l'ottimizzazione delle scelte progettuali.
  Con nota del 1o febbraio 2016 (prot. MATTM 1565/STA) il Commissario straordinario ha relazionato, ai sensi dell'articolo 5 decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 agosto 2015, sullo stato di avanzamento degli interventi a carico del soggetto pubblico.
  In particolare, il Commissario ha comunicato che «l'azione di messa in sicurezza dell'area di Servola è stata inserita tra le Azioni di Sistema del Dipartimento Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri. Ne è derivata quindi la necessità di provvedere, prima della sottoscrizione della Convenzione tra Commissario ed Invitalia, alla stipula di un accordo tripartito tra il medesimo Commissario, la Regione e il Dipartimento Politiche di Coesione con il quale la Regione si impegna, aderendo all'Azione di Sistema, a co-finanziarla per un importo di 2,5 milioni di euro, a valere sul finanziamento di 15,4 milioni di euro disposto dal CIPE con delibera n. 40 del 2014, che il Dipartimento utilizzerà di fatto per retribuire l'attività prestata da Invitalia a favore del Commissario. Tale Accordo, il cui testo è già stato oggetto di approvazione con Delibera della Giunta regionale n. 2563 del 22 dicembre 2015 e Decreto del Commissario 2/GEN del 22 dicembre 2015, è in procinto di essere sottoscritto e verrà quindi inviato alla Corte dei conti per il controllo preventivo».
  Invitalia, con nota acquisita dal MATTM al prot. 7714/STA del 2 maggio 2016, ha trasmesso l'aggiornamento dello «Studio di Fattibilità degli interventi di messa in sicurezza dell'area da realizzare con finanziamento pubblico» e il «Progetto per la campagna di indagini integrative» previsti dall'AdP. Tale studio sarà oggetto di valutazione in una conferenza di servizi di prossima convocazione.
  Per quanto concerne, invece, le aree esterne al S.I.N. di Trieste, che non rientrano nelle competenze del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sulla base delle informazioni pervenute dagli organi di controllo (per il tramite del Ministero dell'ambiente), si rappresenta che lo stabilimento della Ferriera di Servola ha ottenuto l'A.I.A. regionale nel gennaio 2016 (decreto n. 96 del 26 gennaio 2016).
  L'ARPA Friuli Venezia Giulia, su richiesta dell'Assessore all'ambiente del Comune di Trieste e dell'Azienda Sanitaria competente, ha eseguito il monitoraggio di alcuni top soil in ambito urbano («Giardino pubblico De Tommasi», «Scuola dell'infanzia Don Chalvien», «Chiesa Parrocchiale San Lorenzo», «Scuola Statale Biagio Marin», sede dell’«Associazione Amici del Presepio») esterni all'area di stabilimento, in applicazione di un apposito «Protocollo operativo per l'esecuzione di campionamenti top soil in alcune aree dell'abitato di Servola» predisposto dall'ARPA.
  I risultati analitici dei primi mesi del 2016 hanno evidenziato superamenti delle Concentrazioni Soglia Contaminazioni (CSC) per i parametri IPA (Colonna A, Tabella 1 dell'Allegato 5 al Titolo V, Parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006).
  La medesima ARPA, nel trasmettere agli Enti i risultati del monitoraggio (24 maggio 2016), ha segnalato che «I risultati analitici ottenuti, una prima elaborazione statistica degli stessi, la lettura della norma di riferimento, un approfondimento della letteratura scientifica sulla tematica e un primo confronto nell'ambito del tavolo tecnico regionale dove viene trattata la problematica, potrebbero confermare che a Trieste si è in presenza di una situazione di «contaminazione diffusa di origine antropica in ambito metropolitano» originata da molteplici concause quali attività produttive, riscaldamento domestico, traffico veicolare e navale, eccetera, così come definito dal comma 1, lettera r) dell'articolo 240 del decreto legislativo n. 152 del 2006. Questa tipologia di contaminazione è disciplinata ai sensi del comma 3 dell'articolo 239 del decreto legislativo n. 152 del 2006 che prevede la predisposizione di appositi piani».
  La Regione Friuli Venezia Giulia, con deliberazione di Giunta n. 1074 del 13 giugno 2016, tenuto conto dei risultati segnalati dall'ARPA e della possibilità che il fenomeno di contaminazione sia di carattere diffuso, ha approvato il «Protocollo operativo per l'elaborazione dei piani di gestione dell'inquinamento diffuso» predisposto sulla scorta dei Criteri per l'elaborazione dei piani di gestione dell'inquinamento diffuso elaborati dal Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale.
  Il predetto protocollo prevede l'istituzione di uno specifico Tavolo Tecnico finalizzato all'individuazione dei soggetti competenti in campo ambientale e sanitario (ARPA, ASUI, Province e Comuni), nonché a verificare in concreto se ricorre un'ipotesi di «inquinamento diffuso» ai sensi dell'articolo 240, decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Da informazioni assunte dal Ministero dell'ambiente risulta che il Tavolo Tecnico è stato istituito e i lavori sono stati aggiornati ai primi giorni di settembre 2016.
  In conclusione, si può affermare che sono in corso le procedure di caratterizzazione e bonifica delle aree pubbliche e private interne al S.I.N.
  Nell'ambito di tali procedure, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare prescrive ai proponenti di valutare la necessità di adottare specifiche misure di prevenzione a tutela della salute dei cittadini mediante l'analisi di rischio sanitaria.
  Per quanto concerne le aree esterne al S.I.N., le criticità evidenziate dai monitoraggi eseguiti dall'ARPA sono in fase di approfondimento da parte della Regione Friuli Venezia Giulia che ha istituito un apposito Tavolo Tecnico per valutare se la contaminazione riscontrata ha carattere diffuso ed eventualmente le azioni da adottare sulla base di apposito piano.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sanita' pubblica

politica sanitaria

diritto alla salute