ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05625

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 429 del 18/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: ZANIN GIORGIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VENTRICELLI LILIANA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2015
BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2015
PRINA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2015


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 18/05/2015
Stato iter:
13/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/09/2017
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 13/09/2017
Resoconto ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/05/2015

DISCUSSIONE IL 13/09/2017

SVOLTO IL 13/09/2017

CONCLUSO IL 13/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05625
presentato da
ZANIN Giorgio
testo di
Lunedì 18 maggio 2015, seduta n. 429

   ZANIN, VENTRICELLI, BERLINGHIERI e PRINA. – Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   le ripetute tragedie umanitarie del Mediterraneo non possono trovare un'adeguata soluzione strutturale con il danneggiamento ancorché mirato delle imbarcazioni di trasporto, non solo per i rischi che i colpi potrebbero rappresentare per eventuali innocenti, ma per la struttura indefinita e mutevole delle organizzazioni che promuovono i viaggi clandestini;
   l'intervento umanitario ed economico nei Paesi d'origine delle migrazioni e delle profuganze costituisce la vera chiave strutturale per porre argine e costruire una alternativa;
   le guerre che richiedono un intervento umanitario sono estremamente complesse: hanno come target gruppi terroristici difficili da separare dalla popolazione civile, che facilmente risponderebbero a un intervento con attentati sul territorio, com’è stato ad esempio recentemente nel caso dell'attacco di al-Shabaab all'università in Kenya, collegato al contributo che il Kenya offre alla guerra contro al-Shabaab in Somalia;
   si ha in ogni caso un imperativo morale per cui intervenire, se non militarmente perlomeno attraverso la donazione di aiuti umanitari, in queste guerre che in gran parte si è contribuito a creare con la colonizzazione;
   come ha detto il 29 aprile a Strasburgo il Presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, occorre essere tutti consapevoli che «Se si chiudono le porte, è chiaro che la gente entra per la finestra: dobbiamo lavorare a fondo per aprire le porte e agire sull'immigrazione in regola»;
   numerosi fonti dirette attestano che i ragazzi che decidono di partire dai campi di rifugiati sono quelli che hanno completato le scuole superiori e non possono nella più parte continuare gli studi perché non hanno accesso alle università in loco o all'estero; questa impossibilità colpisce in genere i più brillanti che rischiano di non completare la loro carriera scolastica e dunque di non poter poi successivamente offrire il loro contributo allo sviluppo sociale ed economico del proprio Paese;
   l'apertura solida e strutturale ai percorsi di studio delle nuove generazioni dei Paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa, costituisce in prospettiva il miglior canale di investimento per promuovere lo sviluppo locale in termini economici e per la formazione di Stati democratici stabili; di una forte iniziativa centrata sui temi della formazione diretta e indiretta, oltre a beneficiarne direttamente gli interessati e le loro famiglie, a lungo termine ne beneficerebbero gli europei, dato l'interesse evidente che le classi dirigenti del futuro siano formate nelle università –:
   se e quali risorse e progetti l'Italia nello specifico e l'Europa nel suo insieme abbiano sin qui attivato e/o intendano attivare per assicurare l'istruzione di grado universitario nei Paesi africani, con particolare riferimento ai Paesi coinvolti in situazioni di emergenze umanitarie e di crisi democratiche;
   se e quali canali l'Italia nello specifico e l'Europa nel suo insieme abbiano sin qui attivato e/o intendano attivare per permettere ad un numero stabile di ragazzi africani di frequentare e laurearsi presso le università europee;
   se non si ritenga l'attivazione di una sorta di «Erasmus allargato», in cui le università aprono piccole quote per scopi umanitari, una prospettiva a cui dare rapida attuazione per cominciare ad affrontare i problemi delle migrazioni in forma strutturale anche secondo il fondamentale profilo dell'istruzione e della formazione. (5-05625)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 13 settembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05625

  Desidero innanzitutto ringraziare l'On. Zanin per avere sollevato un tema che riveste grande importanza per il Governo. Come ha recentemente dichiarato il Ministro Alfano, «l'Africa ha assunto un rilievo di priorità assoluta nella politica estera italiana» e numerose sono le iniziative recentemente lanciate dalla Farnesina per sviluppare e promuovere progetti multisettoriali di cooperazione italo-africana, tra i quali rientra il rafforzamento della collaborazione inter-universitaria.
  In primo luogo, ricordo che la Farnesina permette ogni anno a studenti africani di frequentare e di laurearsi presso le università italiane, offrendo loro numerose borse di studio.
  Nell'anno accademico 2017-2018, nell'ambito del bando ordinario per l'erogazione di borse di studio in favore di studenti stranieri interessati a studiare in Italia, sono state offerte 1.245 mensilità (su un contingente complessivo di 3.837) in favore di studenti provenienti da 28 Paesi africani per sostenere la loro formazione accademica nelle università italiane. Tenuto conto che il borsellino mensile è di 900 euro, si tratta di uno stanziamento complessivo di 1.120.500 euro.
  Nell'ambito del medesimo anno accademico, la Farnesina erogherà, inoltre, ulteriori borse di studio speciali in favore di giovani africani per un totale di 219 mensilità, che corrispondono a 207.225 euro, per finanziare corsi di dottorato presso l'istituto Europeo di Fiesole e corsi di laurea magistrale in lingua inglese nei settori dell'ingegneria, dell'economia, del design e dell'architettura nell'ambito del Programma Invest Your Talent in Italy.
  Ricordo, inoltre, che molti dei progetti co-finanziati dalla Farnesina nell'ambito del bando Scambi Giovanili 2017 riguardano e coinvolgono Paesi africani. I principali obiettivi perseguiti dalle attività progettuali riguardano la partecipazione attiva dei giovani alla vita sociale e politica; l'inserimento professionale; l'inclusione sociale dei giovani; la valorizzazione del patrimonio culturale, artistico ed ambientale; la sensibilizzazione dei giovani ai valori della tolleranza, del pluralismo e della solidarietà sociale.
  A dimostrazione della grande importanza che la Farnesina attribuisce alla formazione dei giovani africani, si sottolinea che diversi Paesi del continente sono stati riconosciuti di interesse prioritario per il sistema della formazione superiore italiana, nel quadro della Strategia 2017-2020, elaborata di concerto con il MIUR e presentata alla Farnesina lo scorso marzo. I Paesi africani riconosciuti come prioritari sono l'Algeria, l'Angola, il Camerun, l'Egitto, l'Etiopia, la Libia, il Marocco, il Mozambico, e la Tunisia.
  Ritengo doveroso, inoltre, ricordare che un'importante azione di sostegno verso le Università straniere, nel contesto delle iniziative di promozione e diffusione della lingua e della cultura italiana all'estero, è rappresentato dalla rete dei lettorati e delle cattedre di italiano alla cui istituzione e funzionamento il MAECI contribuisce con contributi assegnati in base alle richieste.
  In secondo luogo, la Cooperazione italiana allo sviluppo conduce diversi progetti volti a rafforzare le istituzioni universitarie dei Paesi africani, a promuovere la ricerca e a migliorare la formazione professionale. Nel 2016, il Sistema Italia ha erogato un ammontare complessivo di 22.544.538 euro per attività di cooperazione nei settori dell'istruzione superiore e dell'alta formazione, una cui componente significativa è appunto legata alla cooperazione universitaria. Gli interventi si sono concentrati prevalentemente in Somalia, Mozambico e Burkina Faso.
  In terzo luogo, per quanto riguarda la particolare situazione dei Paesi coinvolti in situazioni di emergenze umanitarie e di crisi democratiche citate dall'On. Interrogante, il Ministero dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca segue da vicino varie iniziative in materia di riconoscimento dei titoli e accesso alla formazione superiore dei rifugiati, sia in collaborazione con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiani, sia con il Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche.
  Infine, per quanto riguarda l'attivazione di una sorta di «Erasmus allargato» ricordo che nel 2013 è stato istituito «Erasmus+» il programma dell'Unione che ha riunito i programmi pre-esistenti nei settori dell'istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport. In tale ambito, di fatto già esistono strumenti ad hoc finalizzati alla mobilità di studenti dai Paesi africani verso l'Europa. L'Italia partecipa a tale programma attraverso la rete delle istituzioni della formazione superiore italiana, co-finanziando le borse di studio degli studenti e dei docenti in arrivo.
  L'Unione europea, inoltre, pur avendo nel settore istruzione delle competenze limitate, nei confronti dell'Africa sostiene e promuove l'istruzione superiore tramite programmi quali la «Intra-Africa academic mobility scheme», del valore di 20 milioni di Euro. Esso mira a rafforzare la cooperazione tra le università africane e a favorire l'accesso a un'istruzione di qualità per gli studenti africani attraverso una maggiore mobilità e scambi tra i paesi del continente. A tale iniziativa si aggiunge, il Programma «Tuning Africa» che contiene due progetti nel settore istruzione: 1) il progetto «Armonizzazione dell'istruzione superiore in Africa», del valore di 5 milioni di euro, ha lo scopo di sostenere la creazione di uno spazio africano dell'insegnamento superiore; 2) il progetto «Sostegno alla rete panafricana dei Master in traduzione e interpretazione», del valore di 4,7 milioni di euro intende formare studenti che lavoreranno nel mercato africano dei servizi di traduzione e interpretazione.
  In conclusione, il Governo è ben consapevole che il vero potenziale del continente africano risiede nella creatività e capacità di innovazione della sua giovanissima popolazione, inclusa quella femminile. Al fine di contribuire ad una crescita sostenibile e nella prospettiva di affrontare i problemi delle migrazioni in forma strutturale, il Governo continuerà ad investire nel settore della formazione dei Paesi africani, anche valorizzando il ruolo e l'attrattività delle istituzioni accademiche e dei centri di ricerca italiani.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aiuto umanitario

presidente della Commissione

sviluppo regionale