XVII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 4549



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato CRIVELLARI

Disposizioni per il contrasto dei fenomeni dell'erosione costiera e della subsidenza, il recupero del dissesto idrogeologico e la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e culturale dei territori dei comuni del Delta del Po veneto e di Chioggia

Presentata il 15 giugno 2017


      Onorevoli Colleghi! — Il territorio del Delta del Po rappresenta uno dei patrimoni ambientali più significativi del Veneto e dell'Italia. Un ambiente unico e straordinario, che deve essere protetto e salvaguardato con misure adeguate, soprattutto riconoscendo la gravità di problemi come quelli relativi all'erosione costiera e alla subsidenza.
      Da diversi anni, ormai, l'intera fascia adriatica è soggetta al fenomeno dell'erosione costiera, aggravata da un'intensa urbanizzazione. Per molto tempo si è intervenuti in modo discontinuo, senza mai riuscire a prevedere un vero piano organico di azione. Se osserviamo i dati di uno studio realizzato nel 2006 dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il litorale veneto, in particolare, risulterebbe da questo punto di vista particolarmente fragile e vulnerabile: dal 1960 al 2000 questo territorio ha riscontrato, per una lunghezza complessiva di 46 chilometri (km), un arretramento di 5,6 chilometri quadrati (kmq), mentre si registrava un avanzamento di 4,6 kmq, per una lunghezza di 68 km. Sono diversi i tratti di costa attualmente definiti «a potenziale rischio di erosione». Il nodo interessa però anche e soprattutto il Delta del Po: 25 kmq di sedimenti sono stati persi nel corso degli anni, lungo un tratto complessivo di 32 km, anche in conseguenza del cambiamento morfologico delle coste legato all'urbanizzazione sempre più invasiva e alla crescita economica del dopoguerra. Il Delta del Po risulta inoltre tra i territori maggiormente esposti, in prospettiva, agli effetti dei cambiamenti climatici e al progressivo innalzamento del livello del mare.
      «Il problema dell'erosione delle coste – aveva dichiarato il Ministro dell'ambiente e

 

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della tutela del territorio e del mare onorevole Gian Luca Galletti nell'aprile 2016 – è causato sia dal boom edilizio sia dai cambiamenti climatici. E di questo dobbiamo tenerne conto perché è un fenomeno che ha importanti effetti sull'Italia». Come aveva ricordato lo stesso Ministro, studi effettuati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare avevano certificato che lungo la penisola italiana circa 540 km di tratti di costa erano a rischio di erosione e che «tra il 1960 e il 2000 si stima che la costa nazionale abbia subìto, lungo tratti di circa 1.600 chilometri, un arretramento di 70 chilometri quadrati». Inoltre, nello stesso periodo, «lungo tratti di costa di 1.400 km, si è registrato un avanzamento di 55 kmq. Il saldo è evidentemente negativo, anche perché non tiene conto di un altro elemento preoccupante, cioè il forte arretramento che ha subìto il Delta del fiume Po, pari a 25 kmq lungo un tratto complessivo di 32 km, cosa che testimonia la pesante perdita di sedimenti avvenuta dall'inizio del boom edilizio ed economico del Paese, a partire dagli anni Sessanta».
      L'erosione costiera costituisce oggi una reale emergenza ambientale ed economica. Per realtà specifiche come il Delta del Po veneto e Chioggia il problema è ancora più grave e merita risposte strutturali. La recente stesura delle Linee guida nazionali per combattere l'erosione e la creazione del Tavolo nazionale sull'erosione costiera rappresentano altrettanti momenti significativi per la gestione del fenomeno: il tentativo, tra le altre cose, di mettere insieme le istituzioni e il mondo della ricerca scientifica, con il compito di individuare azioni comuni e omogenee per una corretta gestione della fascia costiera. La stessa regione Veneto ha programmato una serie di utili interventi (come il contratto di costa) che però non sono ancora sufficienti e in grado di incidere strutturalmente. Ed è per questo che occorre un impegno del Parlamento e del Governo nazionale per affrontare un tema così essenziale dal punto di vista ambientale, ma non solo, in maniera davvero «sistemica» e con particolare riferimento alle situazioni già precarie di territori come il Delta del Po veneto e Chioggia.
      In definitiva, dobbiamo essere consapevoli che, per fronteggiare questa situazione complessiva e per offrire anche agli operatori economici della zona una duratura prospettiva di sviluppo, è prioritario promuovere iniziative che facciano diventare il territorio del Delta del Po veneto – e il contrasto del fenomeno erosivo – un grande tema di interesse nazionale. A ciò, per il Delta del Po veneto e per Chioggia, si aggiunga l'impatto rilevante del fenomeno della subsidenza, aggravato dalle estrazioni di gas avvenute fino al 1964 e che rappresenta tuttora una minaccia per l'equilibrio idrogeologico di questo territorio, con notevoli costi ambientali, economici e sociali.
      Appare dunque necessario un ruolo attivo del Governo nazionale per monitorare e contrastare i fenomeni dell'erosione delle coste, della subsidenza, dell'impatto ambientale di strutture già esistenti – impatto particolarmente rilevante nel Delta del Po veneto, se soltanto pensiamo a una infrastruttura come la Centrale ENEL di Polesine Camerini – e del progressivo innalzamento del livello del mare, nonché per mettere in atto strategie complessive finalizzate alla tutela della specificità del territorio della costa veneta, e del Delta del Po in particolare, che partano dal pronto coinvolgimento di tutti gli attori locali e da una rinnovata elaborazione di carattere generale rispetto alla valenza nazionale dei problemi e delle questioni richiamati.
      Riteniamo, del resto, che il Delta del Po veneto e Chioggia presentino peculiarità e problematiche territoriali che li rendono, di fatto, unici, meritevoli di un'attenzione da parte della politica centrale che, salvaguardando un patrimonio ambientale straordinario, potrà contribuire a difendere e rilanciare le autentiche vocazioni di tali realtà, dalla pesca al turismo, dalla portualità alla logistica, nel quadro di una più articolata economia del mare che, oltre a rientrare ugualmente tra le dichiarate priorità del Governo, appare strettamente, inestricabilmente legata all'identità della nostra terra e al suo futuro. Sarà naturalmente fondamentale coordinare
 

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questi interventi con una serie di soggetti attivi e di progettualità già in essere (Parco regionale del Delta del Po, Riserva Man and Biosphere (MAB) UNESCO, Strategia nazionale delle aree interne, contratto di foce) che potranno contribuire fattivamente alla crescita d'insieme di un territorio unico.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Finalità).

      1. La presente legge promuove il contrasto del fenomeno dell'erosione costiera e della subsidenza, il recupero del dissesto idrogeologico e la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e culturale dei territori dei comuni del Delta del Po veneto, compresi all'interno del Parco regionale del Delta del Po e di Chioggia.

Art. 2.
(Accordo di programma).

      1. Il Ministro dell'ambiente della tutela del territorio e del mare, di concerto con i Ministri dei beni e delle attività culturali e del turismo e delle infrastrutture e dei trasporti, entro sei mesi della data di entrata in vigore della presente legge, promuove un accordo di programma con la regione Veneto, con la provincia di Rovigo, con i comuni di cui all'articolo 1 e con gli enti pubblici interessati per la definizione di un piano pluriennale finalizzato al perseguimento degli obiettivi della presente legge.
      2. Il piano pluriennale definito dall'accordo di programma di cui al comma 1 deve, tra l'altro, prevedere una serie di opere e di interventi programmatici, normativi e progettuali per il conseguimento delle seguenti finalità:

          a) salvaguardia dell'area costiera mediante azioni di ripascimento e progetti di contrasto del fenomeno erosivo;

          b) sostegno alle attività imprenditoriali operanti nel settore turistico che adottino misure di tutela dell'area costiera;

          c) sostegno alle attività promosse dai consorzi di bonifica e alla realizzazione di opere per la difesa e tutela del territorio e per la sicurezza idraulica;

 

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          d) coordinamento con le progettualità relative al Parco regionale del Delta del Po e alla strategia d'area contratto di foce della Strategia nazionale delle aree interne, con l'obiettivo di contribuire a promuovere lo sviluppo socio-economico sostenibile dell'intero territorio;

          e) sviluppo e valorizzazione commerciale dei prodotti tipici e delle produzioni ittiche e agricole;

          f) realizzazione di opere di vivificazione delle lagune del Delta del Po;

          g) valorizzazione della navigazione fluvio-marittima e promozione di interventi infrastrutturali relativi ai porti di Chioggia e di Pila di Porto Tolle, nonché all'area portuale di Porto Levante.

      3. Con l'accordo di programma di cui al comma 1 sono stabilite le modalità di coordinamento e di gestione degli interventi, compresi quelli economici, finalizzati al perseguimento delle finalità previste dall'articolo 1 e dal comma 2 del presente articolo.

Art. 3.
(Disposizioni finanziarie).

      1. Per l'attuazione della presente legge è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019.
      2. All'onere di cui al comma 1 si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2017, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
      3. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

 

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