XVII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 3945-A-bis



 

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DISEGNO DI LEGGE

APPROVATO DAL SENATO DELLA REPUBBLICA
il 28 giugno 2016 (v. stampato Senato n. 1730)

presentato dal presidente del consiglio dei ministri
(RENZI)

dal ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
(GENTILONI SILVERI)

di concerto con il ministro dell'economia e delle finanze
(PADOAN)

con il ministro dell'interno
(ALFANO)

con il ministro della giustizia
(ORLANDO)

con il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
(MARTINA)

con il ministro delle infrastrutture e dei trasporti
(LUPI)

con il ministro dello sviluppo economico
(GUIDI)

e con il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
(GALLETTI)

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo interinale in vista di un accordo di partenariato economico tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la parte Africa centrale, dall'altra, con Allegati, fatto a Yaoundé il 15 gennaio 2009 e a Bruxelles il 22 gennaio 2009

Trasmesso dal Presidente del Senato della Repubblica il 28 giugno 2016

(Relatore di minoranza: GIANLUCA PINI)
 

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      Onorevoli Colleghi! Nella creazione di partenariati economici tra l'Unione europea e i raggruppamenti regionali africani sorti all'ombra dell'Unione africana può risiedere una chiave delle future politiche di controllo dei flussi migratori. A mano a mano che il continente nero si sviluppa, dovrebbe essere infatti possibile generare sul suolo africano sufficienti opportunità di lavoro e reddito, atte a scoraggiare la gente dal tentare la sorte e venire da noi, in Europa.
      Si è persino atteso troppo, considerato che l'Accordo interinale che dovrebbe preparare le più incisive intese future è stato stipulato ben sette anni fa. Il mondo è da allora sensibilmente cambiato e l'urgenza di stabilire partenariati con gli Stati africani si è sensibilmente accresciuta.
      Va, altresì, rilevato come anche l'Africa centrale possa essere considerata una terra di opportunità, in cui investire alla ricerca di risorse minerarie ma anche nello sviluppo delle infrastrutture necessarie alla prosperità di quei Paesi.
      Il raggruppamento interessato da questo partenariato interinale è la Comunità economica e monetaria dell'Africa centrale (CEMAC), di cui sono membri il Camerun, la Repubblica Centrafricana, il Ciad, il Congo, la Repubblica democratica del Congo, la Guinea equatoriale, il Gabon, Sao Tomè e Principe.
      Per parte africana, l'intesa è stata firmata dal solo Camerun, che è di fatto il vero partner di riferimento. Mentre si cerca di dare efficacia a questo Accordo, che quindi giunge in quest'Aula comunque lontano dal momento in cui potrà avere piena attuazione, proseguono i negoziati tesi allo stabilimento di un partenariato organico vero e proprio.
      L'Accordo al nostro esame è volto a regolare alcuni aspetti basilari delle relazioni commerciali fra il Camerun e l'Unione europea, come la cooperazione allo sviluppo, il commercio dei beni, i dazi applicati, le misure di difesa commerciale, le salvaguardie, la cooperazione doganale e amministrativa, la regolamentazione fito-sanitaria e la trasparenza.
      I costi di esercizio dell'intesa non sono elevati, essendo pari a poco più di 17.000 euro annui. Non si intravedono grandi pericoli nell'approvazione di questo Accordo, tanto più che i beni esportati dal Camerun in Europa arrivano già senza dazi. Auspichiamo soltanto che l'architettura complessiva della politica di partenariato con l'Africa e i suoi Stati venga ripensata in modo tale da considerarla parte della politica di gestione dei flussi migratori.
      Su queste basi, riteniamo di raccomandare l'approvazione del provvedimento, riservandoci di presentare, nel corso dell'esame, proposte tese al suo miglioramento.

Gianluca PINI,
Relatore di minoranza