XVII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 3692



 

Pag. 1

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

MALISANI, CAROCCI, COPPOLA, D'OTTAVIO, GHIZZONI

Dichiarazione di monumento nazionale del Monumento alla Resistenza nella città di Udine

Presentata il 23 marzo 2016


      Onorevoli Colleghi! – L'area dove sorge il Monumento alla Resistenza è al centro della piazza XXVI luglio di Udine, in memoria della data di liberazione dall'Impero austroungarico nel 1866. Sul versante nord, massiccio e cupo, sorge il Tempio ossario dei caduti nella Prima guerra mondiale. All'ingresso della città di Udine nulla di meglio poteva essere offerto a chi la visita: la sintesi tra sofferenza e vittoria di cui il Friuli fu capace. Tre, quindi, sono le memorie patriottiche che giustamente si sovrappongono: l'annessione all'Italia con la Terza guerra di indipendenza, la sanguinosa Prima guerra mondiale e la Liberazione dall'oppressione nazifascista che la Resistenza seppe conquistare con l'aiuto degli alleati, che iniziò l'8 settembre 1943 e terminò gloriosamente il 25 aprile 1945. La piazza è al termine del grande viale Venezia, che idealmente unisce Udine a Venezia. Il monumento alla Resistenza è stato completato dopo non poche polemiche alla fine degli anni 1960, in seguito al concorso del 1959.
      Progettato dall'architetto Gino Valle insieme all'architetto Federico Marconi, il Monumento nasce con la volontà di costruire un luogo concepito come un microcosmo, definito dal grande cerchio che limita l'opera. Il progetto, risultato vincitore del concorso nazionale del 1959, propone ed esalta i valori della Resistenza partigiana e ne perpetua la memoria, attraverso la concezione di uno spazio isolato e racchiuso. Esso è realizzato al centro di una rotonda dove convergono sei strade, risolvendo – attraverso la creazione di un invaso sotto il monumento, la fontana e il quadrilatero sospeso – il problema complesso

 

Pag. 2

dell'ubicazione in una mirabile sintesi urbanistica. Lo spazio circolare è sistemato a giardino concavo e sopra di esso è sospesa una grande cornice quadrata, un bordo in cemento armato, sottile, alto 2 metri, a ritagliare e a concentrare uno spazio di riflessione.
      Il grande cerchio che delimita la pianta è ribassato e dal bordo ci si può affacciare sulla grande fontana ad anfiteatro, pavimentata da una spianata di lastre sovrapposte, inclinate verso il giardino, sulle quali l'acqua scorre e saltella a cascata. Il rumore dell'acqua si mescola e copre il rumore delle macchine che attraversano la piazza. Guardandosi attorno, attraverso il bordo sospeso che definisce e filtra lo spazio, si intravedono gli edifici e la città che vive, in un gioco di frammenti visivi e rumori, tra il verde del giardino interno e gli edifici esterni. Luogo recintato e allo stesso tempo fluido, che affida la propria felice sintesi alla levità del quadrilatero in calcestruzzo armato sospeso da terra su tre pilastri, il Monumento, nella sua semplicità di forma classica, scevro da retorica, rappresenta efficacemente la Resistenza. Nel mezzo dell'ampio spazio, al centro del parallelepipedo, è situata una scultura di Dino Basaldella, artista di grande valore, che esplicitamente richiama i quattro elementi fondamentali: terra, aria, acqua e fuoco.
      È significativo il particolare della grande cornice aerea, che sta come una specie di porta tra cielo e terra sulla quale è incisa, all'interno di un lato, una frase di Piero Calamandrei: «Quando io considero questo misterioso e miracoloso moto di popolo, questo volontario accorrere di gente umile, fino a quel giorno inerme e pacifica, che in una improvvisa illuminazione sentì che era giunto il momento di darsi alla macchia, di prendere il fucile, di ritrovarsi in montagna per combattere contro il terrore, mi vien fatto di pensare a certi inesplicabili ritmi della vita cosmica, ai segreti comandi celesti che regolano i fenomeni collettivi, come le gemme degli alberi che spuntano lo stesso giorno s'accorgono che è giunta l'ora di mettersi in viaggio. Era giunta l'ora di resistere; era giunta l'ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini».
      Con decreto in data 14 giugno 1947 è stata concessa la medaglia d'oro al valor militare al Friuli e per esso alla città di Udine. Questa è stata la motivazione: «Fedele alle tradizioni dei padri, anelante a riscattarsi dalla tirannide e a rinascere a libertà, il Popolo friulano, dopo l'8 settembre 1943, sorgeva compatto contro l'oppressione tedesca e fascista, sostenendo per 19 mesi una lotta che sa di leggenda. A domarne la resistenza, il tedesco guidava e lanciava, in disperati sforzi, orde fameliche di mercenari, mentre il livore fascista a servizio della barbarie, tradiva il generoso sangue del popolo. La fede ardente e l'indomito valore delle genti friulane vincevano sulle rappresaglie, sul terrore, sulla fame. Nelle giornate radiose dell'insurrezione, i suoi ventimila partigiani, schierati dai monti al mare, scattavano con epico eroismo per ridonare a vita ed a libertà la loro terra. Duemilaseicento morti, milleseicento feriti, settemila deportati, ventimila perseguitati che sentono ancora nello spirito le ansie e i patemi e nelle carni il bruciore delle ferite e delle torture, testimoniano il cruento e glorioso sacrificio offerto dal popolo alla madre comune, e dai roghi ardenti dei paesi distrutti si leva al cielo la sacra fiamma dell'amore per l'Italia e per la libertà».
      Questa alta onorificenza va ricordata perché dichiarare il Monumento alla Resistenza, nella città di Udine, monumento nazionale ha un valore che va ben oltre i confini cittadini, costituendo un riconoscimento del contributo alla libertà che migliaia di donne e di uomini delle terre friulane diedero, sacrificando anche la loro vita. Un popolo, come scrive Calamandrei, che decide di lottare fino a «morire da uomini per vivere da uomini». I valori che sostennero e resero coraggiosi questi uomini e queste donne costituiscono un patrimonio che ritroviamo in tanti libri, immagini e storie personali e collettive. Il Monumento alla Resistenza ne è un'altra, non meno significativa, testimonianza.
 

Pag. 3


PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. Il Monumento alla Resistenza nella città di Udine è dichiarato monumento nazionale.