CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 29 marzo 2012
631.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Giovedì 29 marzo 2012. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 13.20.

Modifiche alla disciplina legislativa in materia di sedi dell'ente «Parco nazionale Gran Paradiso».
C. 4540 Togni e C. 4913 Nicco.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame delle proposte di legge in titolo.

Franco STRADELLA (PdL), relatore, preliminarmente riferisce che, attualmente, le sedi del Parco nazionale Gran Paradiso sono situate a Torino (sede legale) e ad Aosta (sede amministrativa). Al riguardo, osserva che tale localizzazione ha avuto origine con il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 5 agosto 1947, n. 871, ratificato ai sensi della legge 17 aprile 1956, n. 561, con cui è stato istituito l'ente «Parco nazionale Gran Paradiso», avente sede in Torino e un ufficio distaccato ad Aosta. Successivamente la legge n. 394 del 1991 (Legge quadro sulle aree protette) ha introdotto, all'articolo 9, comma 1, una norma generale secondo cui gli enti parco devono avere sede legale e

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amministrativa nel territorio del parco, prevedendo però, all'articolo 35, comma 1, una norma transitoria per il Parco nazionale Gran Paradiso, secondo cui si provvede all'adeguamento ai princìpi della legge quadro con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente, previa intesa con la regione a statuto speciale Valle d'Aosta e con la regione Piemonte, «tenuto conto delle attuali esigenze con particolare riguardo alla funzionalità delle sedi ed alla sorveglianza».
Riferisce, poi, che, con accordo siglato il 9 ottobre 1996 tra il Ministro dell'ambiente, il Presidente della regione Valle d'Aosta e il Presidente della regione Piemonte, fu stabilito che, al momento della redazione dello statuto dell'ente, dovessero essere individuate la sede legale e la direzione a Torino, la sede amministrativa ad Aosta e due sedi operative e di coordinamento all'interno del Parco, precisamente nei comuni di Valsavarenche e di Ceresole Reale. In data 12 marzo 1997 fu quindi sottoscritta con le regioni Valle d'Aosta e Piemonte l'intesa di cui all'articolo 35, comma 1, della legge n. 394 del 1991, e, con decreto del Ministro dell'ambiente 20 novembre 1997, n. 436, fu emanato il regolamento recante l'adeguamento della disciplina del Parco nazionale del Gran Paradiso ai princìpi della legge quadro 6 dicembre 1991, n. 394. L'articolo 1, comma 2, di tale regolamento ha demandato allo statuto dell'Ente la ridefinizione delle sue sedi tenuto conto delle disposizioni dell'articolo 35, comma 1, della legge n. 394 del 1991. Successivamente, l'articolo 80, comma 25, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, ha stabilito che, in deroga a quanto previsto dall'articolo 9 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, il Parco nazionale Gran Paradiso ha sede legale in Torino e una sede amministrativa ad Aosta, come già previsto dal decreto legislativo del Capo Provvisorio dello Stato n. 871 del 1947.
Ricorda, quindi, che l'articolo 1, comma 2, dello statuto dell'Ente Parco, approvato con decreto ministeriale Ambiente DEC/DPN/2411 del 27 dicembre 2006, ha disposto che, in attuazione del comma 25 dell'articolo 80 della legge n. 289 del 2002, l'Ente Parco nazionale Gran Paradiso ha sede legale in Torino ed una sede amministrativa in Aosta, come già previsto dal decreto legislativo n. 871 del 1947, e che, inoltre, sono individuate due sedi operative in Ceresole Reale e in Valsavarenche.
Ciò detto, e passando all'illustrazione del contenuto delle proposte di legge in titolo, fa presente che, come evidenziato nella relazione illustrativa della proposta di legge n. 4913, la questione della localizzazione delle sedi del Parco «è da tempo oggetto di confronto tra l'ente «Parco nazionale Gran Paradiso», le comunità locali e le regioni Valle d'Aosta e Piemonte, al fine di individuare una soluzione che consenta di avvicinare l'amministrazione dell'ente al territorio e alle comunità che risiedono all'interno del Parco».
Rileva, inoltre, che la citata proposta di legge n. 4913, secondo quanto enunciato nella relazione illustrativa, raccoglie i risultati del confronto avvenuto all'interno della comunità del Parco, che ha prodotto «un accordo su una proposta di modifica legislativa che, garantendo le sedi nel territorio dall'area protetta e nel rispetto del principio di rappresentanza di entrambe le regioni interessate, lasci aperta la possibilità di definirne, con successivi atti amministrativi, le funzioni e la puntuale ubicazione». Alla stessa finalità, cioè quella di pervenire alla localizzazione delle sedi entro i confini del Parco, mira la proposta di legge n. 4540.
In tal senso, l'articolo 1 della proposta di legge n. 4913 provvede alla sostituzione del secondo periodo del comma 25 dell'articolo 80 della legge n. 289 del 2002 prevedendo che il Parco nazionale Gran Paradiso abbia una sede in un comune situato nel versante piemontese e una sede in un comune situato nel versante valdostano del Parco medesimo. Il successivo articolo 2 prevede, quindi, l'entrata in vigore di tali disposizioni sin dal giorno successivo a quello della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

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Al fine sempre di modificare la localizzazione delle sedi del Parco, l'articolo 1, comma 1, della proposta di legge n. 4540 novella, invece, il sopraccitato decreto legislativo n. 871 del 1947 istitutivo dell'Ente nazionale Parco Gran Paradiso, al fine di prevedere che tale Ente abbia sede legale e amministrativa nel territorio del Parco stesso ai sensi dell'articolo 9, comma 1, della legge n. 394 del 1991. L'articolo 1, comma 2, della proposta di legge n. 4540 prevede, poi, che entro 6 mesi dall'entrata in vigore della legge l'ente «Parco nazionale Gran Paradiso» provveda ad adeguarsi al cambio di sede previsto dal precedente comma 1. Tra gli adempimenti conseguenti a tale disposizione l'Ente Parco dovrà procedere anche alla modifica dello Statuto. L'articolo 1, comma 3, della medesima proposta di legge reca, invece, la clausola di invarianza finanziaria, prevedendo che dall'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 1 non derivino nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Ciò premesso, e dichiarandosi disponibile a valutare i rilievi che dovessero emergere dal dibattito, preannuncia l'intenzione di sottoporre in tempi ravvicinati alla Commissione un testo da adottare come testo base per il prosieguo dei lavori, sul quale auspica sin d'ora che possa registrarsi una unanimità di consensi, anche ai fini dell'eventuale trasferimento del provvedimento alla sede legislativa.

Raffaella MARIANI (PD) dichiara la piena disponibilità del gruppo del Partito Democratico ad una rapida e positiva conclusione dell'iter parlamentare delle proposte di legge in titolo, riservandosi quindi di valutarne attentamente il contenuto anche ai fini dell'assenso al trasferimento alla sede legislativa.

Renato Walter TOGNI (LNP) concorda con l'auspicio formulato dal relatore circa il trasferimento delle proposte di legge alla sede legislativa.

Angelo ALESSANDRI, presidente, formula un vivo auspicio che quanto prospettato dal relatore possa trovare conferma in un celere e positivo esito dell'iter parlamentare delle proposte di legge in esame.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.30.

INTERROGAZIONI

Giovedì 29 marzo 2012. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Guido Improta.

La seduta comincia alle 13.35.

5-05128 Tommaso Foti: Rinnovo della concessione relativa alla tratta autostradale Piacenza-Brescia della A21.

Il sottosegretario Guido IMPROTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Tommaso FOTI (PdL), nel prendere atto della risposta fornita dal sottosegretario Improta, ritiene opportuno sottolineare alcune questioni rimaste in tutto o in parte inevase nella citata risposta del rappresentante del Governo. Al riguardo, segnala anzitutto che la società Autostrade Centro Padane è società quasi interamente partecipata da soggetti pubblici, espressione diretta delle comunità territoriali, e che la stessa società, nella sua qualità di concessionaria autostradale, ha già appaltato lavori per circa 100 milioni di euro. Ciò detto, rileva che quanto accaduto dal momento della scadenza della concessione autostradale in questione rischia di produrre una situazione paradossale nella quale, mentre tutti, a partire dal Governo, sottolineano l'urgenza di provvedimenti che consentano di rilanciare gli investimenti infrastrutturali, la società Autostrade Centro Padane è costretta a bloccare

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gli investimenti già programmati, a dare avvio ad un contenzioso inevitabilmente lungo ed oneroso, nonché, ultima ma non meno grave circostanza, a dover fronteggiare il rischio del venir meno degli affidamenti bancari con le intuibili gravi conseguenze societarie.
Nel giudicare, inoltre, privo di reale consistenza ogni ipotesi di subentro, pure contemplata dalla disciplina vigente, attesa la rilevanza delle risorse finanziarie all'uopo necessarie, richiama l'attenzione del Governo sulla assoluta necessità di assumere adeguate iniziative per dare uno sbocco positivo alla vicenda in questione. Sotto questo profilo, chiede che il Governo fissi a breve - in ogni caso prima della prevista definizione a maggio 2012 del contenzioso in corso - un incontro con i rappresentanti dell'ANAS e della società Autostrade Centro Padane al fine di definire una soluzione della vicenda tale da scongiurare ogni rischio di blocco degli investimenti già posti in essere dalla società concessionaria e di peggioramento delle condizioni gestionali e di bilancio della medesima società. Conclude, quindi, richiamando il Governo a valutare con grande attenzione la possibilità di assumere iniziative che, nel rispetto del quadro normativo nazionale e comunitario, consentano di allungare i tempi della concessione quantomeno per consentire il completamento del programma di investimenti societari, peraltro già approvati dall'ANAS.

5-06167 Vico: Sul finanziamento della strada statale 172 nel tratto Putignano-Turi-Casamassima.

Il sottosegretario Guido IMPROTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Ludovico VICO (PD), nel dichiarare la propria soddisfazione per la completezza delle informazioni contenute nella risposta del Governo, preannuncia la propria intenzione di attivarsi nelle prossime settimane per verificare il puntuale rispetto degli impegni assunti in questa sede dal Governo.

Angelo ALESSANDRI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 13.50.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Giovedì 29 marzo 2012. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Guido Improta.

La seduta comincia alle 13.50.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-05557 Guido Dussin: Applicazione della normativa in materia di affidamento degli incarichi professionali nell'ambito dei lavori pubblici.

Franco GIDONI (LNP), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, ne illustra sinteticamente i contenuti.

Il sottosegretario Guido IMPROTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Franco GIDONI (LNP) prende atto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, che, per il suo carattere eminentemente tecnico, si riserva di valutare più approfonditamente. Preannuncia, in ogni caso, fin d'ora la volontà di assumere tutte le eventuali ed ulteriori iniziative, anche normative, che si rendessero necessarie per raggiungere l'obiettivo chiaramente perseguito dal legislatore, con l'approvazione della legge n. 106 del 2011, di innalzare la soglia per tutti i conferimenti

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fiduciari di incarichi professionali nell'ambito dei lavori pubblici.

5-06511 Mariani: Iniziative per la realizzazione di un piano nazionale delle piccole opere e il rilancio degli investimenti infrastrutturali.

Raffaella MARIANI (PD) illustra l'interrogazione in titolo, sottolineando l'urgenza dell'adozione da parte del Governo di quelle misure da tempo sollecitate dal Partito Democratico per il rilancio degli investimenti infrastrutturali in opere medio-piccole, che non possono ritenersi comprese fra quelle - grandi opere e opere comprese nel programma della legge obiettivo - per le quali, è giusto riconoscerlo, il Governo ha compiuto uno sforzo positivo per accelerare l'erogazione degli stanziamenti e il concreto avvio dei lavori.

Il sottosegretario Guido IMPROTA, preliminarmente, dichiara di condividere le ragioni e le finalità dell'atto di sindacato ispettivo in titolo, formulando l'auspicio che le risorse che saranno rese disponibili dalla prevista revoca dei finanziamenti per le opere che presentino situazioni di grave ritardo realizzativo, possano essere prioritariamente assegnate alla realizzazione delle opere medio-piccole. Risponde, quindi, all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Raffaella MARIANI (PD), nel prendere atto della risposta del Governo, dichiara preliminarmente di essere pienamente consapevole della difficile congiuntura economico-finanziaria che il Paese sta attraversando Ritiene, tuttavia, che il Governo deve compiere uno sforzo ulteriore rispetto a quanto già fatto, giacché non ci si deve e non ci si può sottrarre al dovere di mettere in campo misure all'altezza della gravità della crisi in atto nel settore delle costruzioni e, prima ancora, della drammaticità della condizione di vita e di lavoro di migliaia e migliaia di imprenditori e di lavoratori, che ormai quotidianamente ci viene rappresentata dai mezzi d'informazione e dalle iniziative delle forze sociali e degli operatori del mercato.
Sotto questo profilo, ritiene che la risposta fornita dal rappresentante del Governo contenga elementi positivi, ma anche talune criticità, ad esempio, per quanto concerne il mancato allentamento dei vincoli del Patto di stabilità interno, l'insufficienza delle risorse stanziate per le politiche abitative, i ritardi nell'erogazione dei finanziamenti per gli interventi di messa in sicurezza del territorio.
Formula per questo un vivo auspicio affinché il Governo individui con tutta l'urgenza del caso quegli strumenti normativi e finanziari che, a suo avviso, appaiono oggi indispensabili per il bene del Paese e per testimoniare concretamente la vicinanza delle politiche pubbliche e dell'azione di Governo alle esigenze delle comunità territoriali, delle famiglie e delle imprese.

Angelo ALESSANDRI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.05.