ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01201

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 750 del 28/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: VENITTELLI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/02/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
CUOMO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
DI GIOIA LELLO PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
FALCONE GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
LAVAGNO FABIO PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
PALMA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
PRINA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 28/02/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 01/03/2017
PAGANO ALESSANDRO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 01/03/2017
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 01/03/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/03/2017

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01201
presentato da
VENITTELLI Laura
testo di
Martedì 28 febbraio 2017, seduta n. 750

   La XIII Commissione,
   premesso che:
    la pesca italiana versa in una crisi che appare irreversibile se si considera che, negli ultimi trent'anni, su 8 mila chilometri di coste, le imbarcazioni sono diminuite del 33 per cento, i rimanenti 12 mila scafi hanno un'età media di 34 anni e si sono persi 18 mila posti in un settore che dà, oggi, lavoro direttamente a 27 mila persone, senza considerare l'indotto;
    la gestione di risorse naturali, quali le specie ittiche, favorisce la concentrazione delle attività in poche imprese di pesca, possedute da pochi soggetti; una situazione, questa, che sta progressivamente distruggendo quella straordinaria rete di imprese diffuse, su cui si è retta la pesca in Italia, dal secondo dopoguerra ad oggi, assicurando lavoro e reddito agli addetti del settore e in genere alle comunità e ai territori in cui operavano;
    le cause di questa crisi si fondano secondo i presentatori del presente atto sulla concorrenza di mari lontani e delle barche croate, albanesi, nordafricane, che hanno innescato un crollo delle quotazioni del pesce, mettendo fuori mercato i pescatori italiani anche a causa degli alti costi delle loro attività;
    il pescatore italiano è stritolato dalle quotazioni del pesce importato e dai costi ben più alti di quelli dei pescatori egiziani, libici e tunisini;
    a ciò si aggiunga quella che i presentatori del presente atto giudicano, «la gabbia» delle regole imposte dall'Unione europea, quali i vincoli sulle misure delle vongole e taglia minima e attrezzi di cattura o l'obbligo di tenuta a bordo del «libro del pescato»;
    inoltre, il sistema delle quote per la caccia al tonno rosso, prodotto ad altissima redditività, è fortemente squilibrato e richiede un intervento urgente per rivedere la ripartizione delle quote tra diversi settori interessati;
    ai problemi della concorrenza e di un consumo sempre meno consapevole, si aggiungono disposizioni legislative che si rivelano, secondo i presentatori del presente atto, irragionevoli e che è necessario modificare, come l'introduzione di sempre più pesanti sanzioni e di complessi e stringenti strumenti di controllo sull'attività esercitata che, nel loro insieme, penalizzano in modo inaccettabile un settore economico costituito da imprenditori che fanno e danno lavoro e che, insieme all'indotto, sviluppano un volume d'affari; un Paese in difficoltà economica come l'Italia non si può permettere di mortificare ulteriormente tali imprenditori;
    tutte queste restrizioni ricadono anche sulle attività commerciali; le sanzioni accessorie si applicano anche a pescherie e ristoranti per i quali, in taluni casi, è prevista la chiusura a tempo dell'esercizio, tanto che, per non incorrere in sanzioni, tali esercizi preferiscono acquistare pescato proveniente dall'estero;
    a tali problemi, si aggiunge il fatto che i sistemi di controllo applicati alle imprese della pesca (Blue BoxAis – Giornale di bordo elettronico) e di verifica, sull'attività di pesca (rigetti in mare del pesce sottomisura), pur essendo un forte deterrente all'esercizio della pesca illegale, richiedono una cura e una puntualità nella gestione, più adatta ai grandi motopescherecci che operano nell'oceano Atlantico e nei mari del Nord Europa, che alle imbarcazioni più diffuse nel nostro Paese, non grandi, prive di spazi e comodità a bordo, composte da equipaggi modesti (in media 2/4 persone), che operano in aree di pesca, dal punto di vista morfologico, completamente diverse rispetto ai grandi mari europei;
    la minore dimensione delle imprese italiane della pesca fa sì che esse siano molto esposte al rischio di penalizzazione, per aver commesso infrazioni, il più delle volte determinate dalla impossibilità di evitarle, piuttosto che dalla volontà di commetterle;
    il clima difficile che si sta creando tra gli operatori richiede il ripristino di un dialogo costruttivo tra istituzioni e mondo della pesca, costituito dalle imprese e dalle associazioni di rappresentanza del settore, anche per ridiscutere normative che non tengono conto delle specificità del settore come l'articolo 39 della legge n. 154 del 2016 che, pur depenalizzando le infrazioni previste per la cattura di una serie di specie ittiche sottomisura, ha introdotto sanzioni amministrative che, all'atto pratico, risultano, per i presentatori del presente atto, sproporzionate ed eccessivamente punitive anche perché sganciate dall'elemento psicologico,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative per rivedere gli attuali sistemi sanzionatori di cui in premessa, anche alla luce delle problematiche emerse in sede di prima applicazione delle disposizioni contenute nella legge 28 luglio 2016, n. 154;
   ad assumere iniziative per ripristinare la Commissione consultiva centrale per la pesca e l'acquacoltura presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, coinvolgendo le associazioni rappresentative delle imprese di pesca.
(7-01201) «Venittelli, Arlotti, Oliverio, Luciano Agostini, Antezza, Capozzolo, Carra, Cova, Cuomo, Dal Moro, Di Gioia, Falcone, Fiorio, Lavagno, Mongiello, Palma, Prina, Romanini, Taricco, Zanin».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria della pesca

pesca marittima

concorrenza