ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01138

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 701 del 03/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDO MAURIZIO
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 03/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GITTI GREGORIO PARTITO DEMOCRATICO 03/11/2016
PAGANO ALESSANDRO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/11/2016
PETRINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
PELILLO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
BARBANTI SEBASTIANO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
BONIFAZI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
CARELLA RENZO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
COLANINNO MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
CURRO' TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
DI MAIO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
FREGOLENT SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
GINATO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
GUTGELD ITZHAK YORAM PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
LODOLINI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
PINNA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
RAGOSTA MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
RIBAUDO FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
SANGA GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
ZOGGIA DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 17/01/2017
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/01/2017
GIACOMONI SESTINO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/01/2017
LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/01/2017
MENORELLO DOMENICO CIVICI E INNOVATORI 17/01/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Stato iter:
17/01/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/12/2016
BERNARDO MAURIZIO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 11/01/2017
BERNARDO MAURIZIO AREA POPOLARE-NCD-CENTRISTI PER L'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 17/01/2017
BERNARDO MAURIZIO AREA POPOLARE-NCD-CENTRISTI PER L'ITALIA
PELILLO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO
LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
MENORELLO DOMENICO CIVICI E INNOVATORI
 
DICHIARAZIONE VOTO 17/01/2017
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 17/01/2017
DE MICHELI PAOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/12/2016

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 06/12/2016

DISCUSSIONE IL 11/01/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/01/2017

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 17/01/2017

DISCUSSIONE IL 17/01/2017

ACCOLTO IL 17/01/2017

PARERE GOVERNO IL 17/01/2017

APPROVATO IL 17/01/2017

CONCLUSO IL 17/01/2017

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01138
presentato da
BERNARDO Maurizio
testo presentato
Giovedì 3 novembre 2016
modificato
Martedì 17 gennaio 2017, seduta n. 725

   La VI Commissione,
   premesso che:
    l'esito del referendum popolare inglese del 24 giugno 2016, prodromico al processo di uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, imporrà ai mercati finanziari un riassetto ed una redistribuzione di funzioni e attività, in ragione del ruolo sino ad ora svolto dal London Stock Exchange (LSE) nel mercato comune europeo;
    all'esito dell'uscita della Gran Bretagna dall'UE i principali operatori bancari e intermediari finanziari internazionali perderanno il passaporto europeo ai sensi della direttiva «MiFiD» e dovranno trasferire le proprie sedi operative dalla City di Londra all'interno dell'Unione: a ciò deve aggiungersi, che, evidentemente, le attività di liquidazione e di regolamento delle transazioni denominate in euro (cosiddetto mercato dell’Euroclearing) dovranno lasciare Londra per essere ridomiciliate nell'Eurozona;
    allo stato, in Italia le fasi di liquidazione e regolamento delle transazioni finanziare sono gestite da Monte Titoli s.p.a., per i titoli mobiliari, e dalla Cassa di compensazione e garanzia s.p.a., per gli strumenti derivati; entrambe le società fanno parte, insieme a Borsa Italiana s.p.a., del London Stock Exchange Group (LSE Group), creato nell'ottobre del 2007 con la fusione tra il London Stock Exchange e Borsa Italiana s.p.a.; a sua volta, Borsa Italiana, con sede a Milano, benché sia stata fortemente penalizzata a seguito dell'introduzione in Italia della tassa sulle transazioni finanziarie, rimane una piazza finanziaria capace di gestire un elevato volume d'affari e possiede, grazie anche all'investimento britannico in Italia, una piattaforma e una infrastruttura qualitativamente non dissimili da quelli del LSE;
    è recente, peraltro, la deliberazione di proposta di fusione tra il Deutsche Boerse Group e il LSE Group, che dovrebbe completarsi entro la prima metà del 2017, una volta acquisite le autorizzazioni dalle competenti autorità di vigilanza: ciò dimostra l'interesse britannico a mantenere una presenza del LSE Group sul mercato comunitario continentale, nonostante la formale uscita della Gran Bretagna dall'Unione;
    considerati il legame industriale tra le borse valori di Londra e Milano e, tenuto conto della capacità di Milano di offrire servizi ad elevato valore in termini di formazione, competenze e infrastrutture, va assolutamente sostenuta l'ambizione di Milano ad assorbire quantomeno una parte del mercato dell'Euroclearing in uscita da Londra: tale opportunità, se realizzata, può rendere Milano la capitale finanziaria dell'Eurozona, e di conseguenza produrre benefici sulla crescita del prodotto interno lordo nazionale;
    proprio in quest'ottica, il Comitato Select Milano, ascoltato in audizione dalla Commissione finanze il 21 settembre 2016, ha intrapreso un'iniziativa di diplomazia economica per identificare le condizioni attese dagli operatori bancari e dagli intermediari finanziari per considerare il trasferimento a Milano delle risorse delle piattaforme per l’Euroclearing;
    il Comitato Select Milano, nel corso della predetta audizione dinanzi alla commissione finanze della Camera, ha illustrato un programma di misure fiscali, organizzative e normative capaci di offrire agli investitori internazionali forme di collaborazione transnazionale, che coltivino dalla base la possibilità di replicare, tramite l'esercizio dell'autonomia privata nell'autoregolamentazione degli interessi, le ragioni di successo del modello inglese;
    in particolare, è stata evidenziata la possibilità di promuovere un ambiente normativo di natura privatistica, congeniale alle relazioni finanziarie e d'affari: a tal fine, le provvidenze di carattere fiscale e il potenziamento degli strumenti finalizzati a facilitare il rientro (e/o l'arrivo) in Italia di risorse umane di alta qualificazione, devono essere accompagnati da un pegno diretto delle istituzioni italiane a promuovere la collaborazione tra operatori finanziari, imprese e libere professioni;
    in tal senso, cogliendo la direzione indicata delle fusioni tra borse, sembra quanto mai opportuno valorizzare l'adozione e l'utilizzo di uno strumento normativo di aggregazione di matrice europea, pienamente operativo in Italia ai sensi del decreto legislativo n. 240 del 1991, il Gruppo economico d'interesse europeo (GEIE) che è espressamente pensato – citando i considerando del regolamento (CEE) n. 2137/85 del Consiglio del 25 luglio 1985, relativo all'istituzione di un gruppo europeo di interesse economico – perché «le persone fisiche, le società e gli altri enti giuridici possano effettivamente cooperare oltre le frontiere», mediante la creazione di un nuovo centro di imputazione che consenta «di facilitare o di sviluppare l'attività economica dei suoi membri per permettere loro di migliorare i propri risultati» e la cui capacità di adattamento «alle condizioni economiche» sia «garantita dalla notevole libertà lasciata ai suoi membri per organizzare i loro rapporti contrattuali e il funzionamento interno del gruppo»;
    il GEIE, può, in ipotesi, aggregare nel futuro distretto affari di Milano partners internazionali, quali la City of London Corporation, l'ente di governo del Miglio Quadrato di Londra, che ha necessità di avere un piede nell'Unione, e l’International Financial Services Centre (IFSC) di Dublino, che pur non avendo la scala per assorbire il mercato dell’Euroclearing, possiede competenze ed esperienza che possono essere messi a sistema in Italia;
    tale GEIE dovrà promuovere la redazione e l'adozione di codici di comportamento, capaci di esprimere un vero e proprio sistema di autoregolamentazione del futuro distretto affari di Milano (cosiddetto codice del distretto), al quale dovranno partecipare, tramite appositi consorzi di categoria che ne recepiscano i contenuti in specifici protocolli di adesione vincolanti per gli associati, gli operatori bancari, gli intermediari finanziari, le società di gestione del risparmio, i gestori di mercati regolamentati e di sistemi multilaterali, e i prestatori di servizi;
    parallelamente, occorre offrire agli investitori internazionali strumenti per mitigare il rischio lentezza, della giustizia: in questo senso, per evitare che eventuali contenziosi tra investitori e intermediari possano immediatamente ricadere sulla magistratura ordinaria, occorre consolidare, con apposite misure di sostegno, il nuovo Arbitro per le controversie finanziarie (ACF), il cui regolamento è stato approvato dalla Consob con delibera n. 19602 del 4 maggio 2016, aumentandone almeno la competenza per valore;
    inoltre, per consentire una risoluzione veloce ed efficace delle controversie tra operatori professionali, va rafforzato il ruolo dell'arbitrato: la Camera arbitrale di Milano, ad esempio, può essere messa a sistema attraverso una convenzione all'interno di una filiera industriale afferente al futuro distretto affari;
    l'ordinamento giuridico italiano è già in grado di assecondare questo scenario: la disciplina dell'arbitrato rituale e amministrato attualmente in vigore già consente di evitare che l'aumento delle dispute tra intermediari possa riversarsi, nelle sue ipotetiche patologie, sul distretto giudiziario di Milano;
    l'occasione è un motivo in più per portare a termine un intervento che consenta, non solo di deflazionare, ma soprattutto di rendere efficiente ed efficace il sistema delle impugnazioni,

impegna il Governo:

1) ad adoperarsi, per quanto di competenza, per la costituzione di un distretto di affari a Milano capace di svolgere la funzione di cittadella finanziaria europea e creare un ecosistema per l'intera gamma dei servizi d'investimento ai sensi della direttiva «MiFiD»;
2) ad assumere iniziative per organizzare il nascituro distretto di affari in forma di Gruppo economico d'interesse europeo (GEIE) e a favorire l'adesione al GEIE di soggetti internazionali accanto a soggetti istituzionali italiani;
3) a favorire l'elaborazione di un codice del distretto di natura giuridica privatistica ma con rilevanza di autoregolamentazione;
4) a promuovere la partecipazione al GEIE di operatori bancari, intermediari finanziari, società di gestione del risparmio, gestori di mercati regolamentati e di sistemi multilaterali, e prestatori di servizi, attraverso la normazione di consorzi di categoria o il riconoscimento dello status di consorzi di categoria ad enti preesistenti;
5) ad assumere iniziative normative per espandere il ruolo dell'Arbitro per le controversie finanziarie, aumentandone la competenza per valore;
6) ad assumere iniziative normative per rafforzare il ruolo dell'arbitrato nelle dispute afferenti ratione materiae al nascituro distretto di affari di Milano, ripensando il sistema delle impugnazioni e promuovendo la stipula di convenzioni con organismi di arbitrato.
(7-01138) «Bernardo, Gitti, Pagano, Petrini, Pelillo, Barbanti, Bonifazi, Capozzolo, Carella, Colaninno, Currò, De Maria, Marco Di Maio, Fragomeli, Fregolent, Ginato, Gutgeld, Lodolini, Moretto, Pinna, Ragosta, Ribaudo, Sanga, Zoggia, Sandra Savino, Giacomoni, Laffranco, Menorello».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gruppo europeo di interesse economico

gruppo d'interesse

gruppo d'interesse economico